Da parte dell’area che difende i diritti degli omosessuali c’è chi parla di discriminazione; chi invece difende la scelta dei medici lo fa in considerazione del fatto che nella letteratura scientifica è riportata un maggiore prevalenza (numero di casi di una malattia presenti in una popolazione in un determinato momento) di malattie quali Aids od epatiti B e C che nella popolazione generale e del fatto che in alcune nazioni, quali Stati Uniti e Gran Bretagna gli omosessuali maschi sono esclusi dalle donazioni.Marco Gabrielli mente sapendo di mentire, diffonde notizie false e per questo andrebbe radiato dall'albo dei giornalisti (se vi è iscritto) infatti i dati statistici forniti dal Governo ci dicono che oggi sono i rapporti eterosessuali quelli a avere una maggiore percentuale come riportato in una slide che vi ripropongo (per leggere l'originale cliccate qui
Nel notiziario dell'Istituo superiore della Sanità Volume 23 - Numero 12
Dicembre 2010 ISSN 0394-9303 possimao leggere:
Nel 1985, tra i giovani con una nuova diagnosi di infezione da HIV, il 92,2% aveva contratto l’infezione attraverso l’uso iniettivo di droghe, il 6,1% attraverso contatti omosessuali e l’1,6% attraverso contatti eterosessuali.
Nel 2008 queste proporzioni sono 5,6% per l’uso iniettivo di droghe, 28,4% per i rapporti omosessuali e 48,0% per i rapporti eterosessuali.
Quindi di che cazzo parla Gabrielli lo sa solo lui.
Ma quello che mi ha colpito di questo ultimo caso di discriminazione basata non solo su un pregiudizio ma su una considerazione illogica e dunque pericolosa visto che applicata da chi deve controllare la qualità del sangue, non è tanto la notizia di per se, della donna lesbica cui è stato negato di donare il sangue, ma i commenti pubblicati dai lettori in calce all'articolo pubblicato dal Corriere della Sera eccovene qualche stralcio:
polemica inutile
Tutta la mia simpatia,ma...Tutta propaganda, dovrebbe esser chiaro30.10|19:07Lettore_8487Non mi sento di rischiare la pelle accettando la trasfusione da un soggetto che un medico dichiara a rischio. Oltre a tutto i gay ne fanno una questione di principio,e non è certo l'esplicitazione di una manifestazione di solidarietà. Non so se si impunterebbero nel voler donare il sangue ad uno stretto congiunto,contro il parere dei medici.
30.10|19:07-indomito-questi episodi appaiono solo come patetici tentativi di agitare inesistenti discriminazioni per fare passare gli omosessuali come vittime. Sono manovre davvero meschine.
no, non è discriminazione...30.10|19:07fridrickecco che come al solito il terrore (perchè a volte è tale) della discriminazione razziale presunta o reale manda in escandescenza mezzo mondo!...fosse stata una persona normale
e avessero detto che la considerava una persona a rischio non sarebbe scattato tutto sto casino..perchè?..perchè non c'è mai una mezza misura...il mondo ci ha fatto credere che o si discrimina il "diverso" oppure lui deve avere speciali diritti ed essere esente da episodi che possano tralasciare dei sospetti..e quindi ogni motivo è buono per far gridare..vi è mai capitato di non sapere come guardare una persona di colore per paura che questo possa interpretare "male" un vostro comportamento o una vostra frase?...La paura naturalmente è del lettore perchè probabilmente la persona di colore nemmeno si è accorta del suo sguardo....
Insomma quello che emerge da questi commenti, oltre a non cogliere il senso profondo dell'assurdità di dire no solamente alle persone omosessuali (e non ai presunti comportamenti a rischio che il loro orientamento automaticamente implica, ecco dov'è la discriminazione, come se promiscui gli etero non lo siano) quello che emerge da questi commenti è un certo fastidio, per non dire insofferenza, nei confronti delle richieste di diritti da parte nostra, diritti che non vengono percepiti come una esclusione dai diritti che tutti gli altri hanno, ma la richiesta di diritti speciali che valgono solo per froci lesbiche e trans.
Forse dobbiamo cambiare il modo di comunicare e smetterla di usare l'aggettivo omosessuale in ogni frase.
Certo non lo facciamo solo noi ma finché anche noi parleremo di matrimonio gay questa impressione certo viene confermata.
Poi, per fortuna, c'è un ultimo commento che rimette le cose a posto, ma è uno su 4, c'è di che non dormirne la notte...
Successo anche a me
30.10|19:07GinevraVSono una donna eterosessuale, dono il sangue regolarmente da circa 10 anni. Una delle prime volte, dopo la compilazione del test, ho chiesto con sincera curiosità alla dottoressa che mi ha fatto il colloquio come due donne omosessuali si scambiano fluidi corporei (ero molto giovane). La sua risposta diretta e perentoria è stata:" lei è lesbica, non può donare". Quella volta in effetti non ho donato, la dottoressa non mi ha creduto quando le ho spiegato che sono etero. Sono stata considerata a rischio, per una domanda...Se avessi dichiarato di essere lesbica mi avrebbero forse dato fuoco nel centro donazioni. Comunque nel questinario i rappori omossesuali sono definiti a rischio. Certo che c' è discriminazione!