In Europa tutti i centro-destra sono perfettamente allineati con i diritti per gay, lesbiche e trans. Attendiamo quindi novità.
Flavio Romani, Presidente Nazionale Arcigay a conclusione del comunicato stampa
Arcigay a Berlusconi. Troppo generico, lo scriva nero su bianco.
La vera novità sarebbe un politico di movimento che usasse un vocabolario meno tristemente autoghettizato.
I diritti cui dobbiamo lottare non sono diritti per gay, lesbiche e trans.
Gay, lesbiche e trans non sono categorie speciali di persone che abbisognano di diritti speciali.
Sono persone discriminate alle quali vanno riconosciuti i diritti negati, gli stessi diritti di tutti gli altri e le altre.
Che il presidente di un'associazione nazionale lgbt usi ancora questo linguaggio razzista e terzosessista la dice lunga sul mancato rinnovamento anche nella militanza.
I diritti per gay lesbiche e trans separano, catalogano ed escludono, gli stessi diritti per tutti e per tutte includono e riconoscono che tutte e tutti hanno la stessa dignità derivante dagli stessi diritti.
Il diritto è di tutte e tutti.
Altrimenti non è un diritto ma una discriminazione.