La notizia è semplice.
L'associazione Antèros ha scritto una lettera al rettore dell'Università di
Padova in cui lo si invita a seguire l'esempio di Torino e Bologna e riconoscere il diritto alla popolazione studentesca trans di avere il doppio nome sul libretto universitario. Quello del sesso anagrafico e quello
del sesso verso cui si transita.
Gay.it titola così: Un doppio libretto con il nuovo nome per gli studenti trans
Questo blog - come tutte le persone sensibili all'argomento- ha sempre sottolineato la trans-fobia e il cattivo giornalismo di chi, parlando di donne trans, cioè di uomini che hanno transitato o stanno transitando verso il sesso femminile, si riferiva loro al maschile, sottolienandone il sesso di partenza e non quello cui quelle donne hanno transitato.
Nel caso di chi transita è ovviamente più rispettoso annoverarle nel sesso di approdo che non nel sesso di partenza cui queste persone sentono di non appartenere.
Così le trans sono donne m to f e i trans sono uomini f to m.
Nella lingua italiana, d'altro canto, c'è una asimmetria di genere, che già nel 1986 Alma Sabatini (ed Edda Billi) sottolineavano, quando si usa il maschile come termine presuntamente neutro cui sussumere anche quello femminile.
Gli studenti per studenti e studentesse, i cittadini per cittadine e cittadini gli omosessuali per le omosessuali etc.
Io evito sempre di usare questa grammatica sessista, e quando lo faccio notare (come nel caso dell'articolo davanti il cognome di sole donne Zingaretti e la Polverini) nessuno ammette l'errore ma tutte e tutti cercano di giustificarsi con inesistenti tradizioni dialettali o addirittura con le consuetudini del latino che, notoriamente gli articoli non li ha!!!
Adesso nel caso del transessualismo alla asimmetria di genere si aggiunge una censura semantica, perchè in questo caso più che mai dire gli studenti trans identifica un tipo preciso di persone cioè i ragazzi trans f to m, e non può in nessun caso indicare le ragazze trans, cioè m to f.
Una volta tanto l'asimmetria di genere privilegia le ragazze biologiche, quelle che, però, vogliono essere considerate e viste come ragazzi...
Chi legge questo blog sa che sono maniacalmente preciso nell'uso delle parole e delle etichette che per me hanno esclusivamente valore descrittivo e non prescrittivo. Proprio perchè indicano persone e non definiscono comportamenti le parole vanno usate con competenza e pertinenza.
I tutolo di gay.it poteva essere risolto in un titolo più includente in due maniere diverse ed altrettanto efficaci:
a) Un doppio libretto con il nuovo nome per gli studenti e le studenti* trans
b) Un doppio libretto con il nuovo nome per la popolazione sutdentesca trans
* Sabatini nelle sue raccomandazioni suggerisce che i femminili in essa dei maschili in ore vengano abbandonati e sostituiti da femminili in ora: professora, dottora.
Per i femminili in essa dei maschili in altre uscite Sabatini constatando l'epicenicità di questi nomi suggeriva di distinguerli con l'articolo.
La studente le studenti invece di studentessa e studentesse.
giovedì 13 dicembre 2012
L'estensione del matrimonio alle persone dello stesso sesso in Gran Bretagna. Un importante contributo di Justin
E mentre spero che accetti la mia proposta di collaborazione su questo Blog riporto in un post a sé il resoconto e il commento che Justin ha già postato su questo blog come commento un paio di post fa.
Quel che dice è troppo importante per non dargli la massima visibilità su queste pagine.
Quindi anche se questo post porta la mia firma è chiaro che l'autore è Justin.
Il Governo Cameron ha annunciato e dettagliato la sua proposta.
Il MATRIMONIO sarà aperto alle coppie dello stesso sesso sia nella sua tipologia civile sia nella sua tipologia religiosa.
Il procedimento per contrarre matrimonio di tipo civile non farà nessunissima distinzione basata sul sesso degli sposi; la procedura e le parole necessarie per la cerimonia saranno le stesse, così come i requisiti.
I fidanzati dello stesso che si uniranno in matrimonio diventeranno ufficialmente "husband and husband" (marito e marito) e "wife and wife" (moglie e moglie).
Verrà messo bene in chiaro che nessuna organizzazione religiosa e nessun singolo esponente religioso sarà in alcun modo costretto a unire in matrimonio fidanzati dello stesso sesso.
La Chiesa d'Inghilterra e la Chiesa del Galles non potranno in nessun caso unire in matrimonio fidanzati dello stesso sesso, quindi -detta con altre parole- le coppie dello stesso sesso rimarranno escluse per legge dalla possibilità di unirsi in matrimonio secondo i dettami della Chiesa d'Inghilterra e della Chiesa del Galles.
Le altre organizzazioni religiose (quella dei Quaccheri, quella ebraica, ecc) potranno a tutti gli effetti unire in matrimonio coppie dello stesso sesso, ma non automaticamente: solo dopo aver reso ufficiale tale intenzione; in assenza di tale ufficializzazione, loro e i loro singoli esponenti non potranno unire in matrimonio fidanzati dello stesso sesso.
L'Equality Act 2010 verrà modificato di modo che venga messo in chiaro che nessuna causa per discriminazione potrà essere intentata contro organizzazioni religiose e singoli esponenti di tali organizzazioni religiose per aver rifiutato di sposare coppie dello stesso sesso o per aver rifiutato di rendere disponibile qualche luogo sacro (una cappella, ecc) per il matrimonio di qualche coppia dello stesso sesso.
I coniugi dello stesso sesso non potranno citare la mancata consumazione del matrimonio per annullare il loro matrimonio.
La definizione di adulterio rimarrà inalterata, di conseguenza le coppie dello stesso sesso potranno mettere fine al proprio matrimonio a causa di un adulterio solo quando vi sia stata penetrazione, totale o anche solo parziale, con una persona terza di sesso opposto.
I matrimoni tra fidanzati dello stesso sesso celebrati all'estero verranno ufficialmente riconosciuti in quanto tali, cioè in quanto matrimoni; non più, quindi, degradati a civil partnership.
La CIVIL PARTNERSHIP non sarà per il momento né abolita né estesa alle coppie di sesso diverso.
I fidanzati dello stesso sesso che abbiano contratto civil partnership in Inghilterra e Galles -non quindi in Scozia e Irlanda del Nord- potranno convertire la propria unione civile -la propria civil partnership appunto- in matrimonio; la procedura costerà 100 sterline e potrà essere accompagnata da una eventuale cerimonia la quale però non avrà nessun valore legale.
I civil partners che dovessero cambiare sesso non dovranno necessariamente convertire la propria civil partnership in matrimonio.
Chi ha contratto matrimonio in Inghilterra e Galles -non quindi in Scozia o Irlanda del Nord- può cambiare sesso rimanendo legalmente sposato.
Non sarà possibile convertire nessun matrimonio in unione civile, cioè in una civil partnership.
LINK
http://www.homeoffice.gov.uk/publications/about-us/consultations/equal-civil-marriage/consultation-response?view=Binary
E' una riforma che cancella un'esclusione davvero pesante che umilia ogni persona omosessuale in Inghilterra e Galles: l'esclusione dal matrimonio. Finalmente finisce il confinamento nello scimmiottamento del matrimonio, durato praticamente un decennio. Lo Stato inglese con questa riforma manda un messaggio forte e chiaro ai propri cittadini e al mondo intero: gay e lesbiche sono persone allo stesso livello di tutte le altre, tant'è che meritano il matrimonio, non il confinamento in un ghetto legale che lo scimmiotti.
Trovo che sia una mossa vincente esplicitare il fatto che il termine "marito" e il termine "moglie" non scompariranno ma semplicemente si applicheranno anche a chi contrarrà matrimonio con una persona del proprio sesso, tant'è che si potrà diventare ufficialmente "marito e marito", "moglie e moglie". Evidentemente il Governo ha fatto tesoro delle polemiche estere, dove la sostituzione di espressioni connotate sessualmente come "il marito e la moglie" con espressioni generiche come "gli sposi" o "i coniugi" aveva fornito alle Chiese il pretesto per spacciare l'apertura del matrimonio come un qualcosa che stravolge l'esistente privando tutti di qualcosa.
Penso che sia una mossa vincente anche l'esclusione della Chiesa Anglicana (d'Inghilterra e Galles) dalla possibilità di sposare fidanzati dello stesso sesso; in questo caso si va contro l'idea di eguaglianza ma si lancia un messaggio di forte importanza, molto efficace anche dal punto di vista mediatico: si rende molto evidente, sottolineata, evidenziata, urlata, la volontà dello Stato di garantire finalmente eguale libertà e eguale dignità lasciando la Chiesa Anglicana letteralmente a se stessa con tutti i suoi deliri, i suoi capricci, i suoi non-sensi, la sua immagine sempre più retrograda.
Vincente, sebbene non egualitaria, anche la scelta di non modificare per ora la definizione di adulterio e di consumazione; in questo modo si evitano prevedibili polemiche, per es nella Camera di Lord, in grado di ritardare o affossare la riforma magari al grido di improbabili riflessi negativi di tali nuove definizioni sui matrimoni tra uomo e donna.
Sulla quantità di meccanismi di tutela previsti per le confessioni religiose in generale, posso dire che mi paiono un po' troppi e bizantini... ma non è nulla che a breve non potrà diventare più soft e semplice.
Unico neo della riforma è, per me, il mantenimento della civil partnership; si è scelto per il momento di non cancellarla e, tra l'altro, di mantenerla così com'è cioè contraibile, anche dopo l'estensione del matrimonio, solo da persone dello stesso sesso.
Forse la si vuole lasciar morire di agonia dato che -come riporta lo stesso Governo- i gay e le lesbiche inglesi di fronte alla scelta tra matrimonio e partnership rispondono in coro matrimonio (la percentuale va persino oltre l'80 per cento vedi pagg 41 e 42 del documento emesso ieri dal Governo alla "Question 7" e alla "Question 9").
Ad ogni modo spero che la aboliscano al più presto.
Justin
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