La notizia ha fatto il giro del mondo ed è diventata uno spartiacque politico, etico e democratico tra chi il same-sex marriage (solo noi provinciali, nel senso della provincia dell'impero, continuiamo a chiamarlo matrimonio gay - le lesbiche, si sa, come al solito non contano una cippa...-) lo vogliono e chi no.
Adesso scopro che Enrico Oliari, presidente di GayLib, l'associazione di persone omoaffettive di centrodestra (né b né t ne tanto meno q o i) ha dichiarato che sebbene
La decisione di Obama di aprire alle nozze fra persone dello stesso sesso e’ coraggiosa e va nel senso giusto (...)E insiste
In Italia non sarebbe tuttavia praticabile, per la diversa tradizione culturale e giutidica’(sic)
Tenendo conto della tradizione culturale e sociale del nostro Paese, reputo percorribile piu’ che la via del matrimonio, quella del riconoscimento delle ‘Unioni Omoaffettive’
(fonte Apocalisselaica)
Sul sito di Oliari si può leggere la proposta di legge (?) da lui redatta nella quale, tra le altre cose, si dice
In caso di morte di uno dei due firmatari componente l’Unione Omoaffettiva pensionato o assicurato, il partner rimanente può vedersi riconosciuta la reversibilità della pensione.I neretti sono miei. Può, non deve. E solo la reversibilità della pensione...
Adesso a differenza dei compagni e compagne di strada del Movimento io non ho nessuna pregiudiziale a che una associazione gay di destra contribuisca al movimento lgbtqi ma noto con disappunto e enorme fastidio che quello di GayLib più che un contributo è un bel bastone fra le ruote. Al di là dell'inconsistenza giuridica del registro delle unioni omoaffettive è chiaro l'orizzonte ideologico pavido e reazionario di chi non capisce che proprio finché non si cambia la tradizione culturale e sociale del nostro Paese le persone omosessuali e trans in questo Paese continueranno ad essere colpite e dunque discriminate ed emarginate dallo stigma e che lo stigma può essere combattuto anche (e certamente non solo) dall'apertura al matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso. Mai come ora dobbiamo chiedere l'unica opzione possibile, stesso nome stessi diritti, perchè se passasse un pacs, un dico,o unioni omoaffettive che dir si voglia, la questione del matrimonio anche per le persone dello stesso sesso verrebbe procrastinata di almeno un ventennio.
Quel che Oliari fa finta di non capire è che se chiediamo l'accesso al matrimonio non è per godere dei benefici giuridico-amministrativi ad esso connesso ma per vedere socialmente e giuridicamente riconosciuta la legittimità delle coppie omosessuali, per sancire socialmente che anche le coppie dello stesso sesso sono FAMIGLIE.
Ma a Gaylib questo non solo non interessa ma non ne vuole proprio sapere visto che l'associazione a proposito delle adozioni lascia la libertà di coscienza ai suoi iscritti dicendo:
GayLib, a differenza delle associazioni ideologicamente vicine alla sinistra ha, come orientamento, una posizione di contrarietà dialettica, aperta alla libertà di coscienza individuale, rispetto al tema delle adozioni di minori da parte di coppie omosessuali. Va considerato, infatti, il diritto del bambino di essere adottato e non quello della coppia di adottare. Tuttavia, anche alla luce delle nuove normative in materia di affidamento condiviso guardiamo con particolare attenzione e volontà di confronto le necessità dei numerosi genitori omosessuali per i quali, in fase giudiziale, non deve più sussistere alcuna forma di discriminazione. (fonte GayLib manifesto politico)
Da notare, en passant, il linguaggio sessista presnete in tutto il documento politico (basta leggere il resto sul loro sito) anche se, nessuna associazione gay ne è esente tranne quelle lesbiche...
Insomma credo che il contribuito di GayLib alla causa sia nullo e siccome in politica un contributo nullo diventa sempre zavorra penso che di GayLib si possa tranquillamente fare a meno. Non perchè nominalmente di centrodestra ma perchè radicalmente omofoba e reazionaria.
Enrico Oliari presidente di GayLib |