Adesso se fossi un veteromarxista dovrei commentare come sia proprio nella tifoseria di per sé che l'omofobia si coltiva, così come ogni altro corollario del patriarcato. Ma io sono un vero marxista non un dogmatico che usa Il capitale come una bibbia.
Certo è vero che in questo spot ci sono solo dei maschi a fare il tifo, mentre da almeno un paio di generazioni la tifoseria è trans-genere (nel senso che ci sono donne che seguono il calcio da tifose e uomini che non).
D'altronde mentre il luogo comune vuole che la tifoseria sia solo degli etero e non dei gay (e per lo stesso motivo è solo degli uomini e non delle donne) nella realtà ci sono uomini gay e donne non lesbiche che fanno il tifo e seguono il calcio (proprio come ci sono uomini gay, come il sottoscritto, che il calcio non lo seguirebbero nemmeno se pagati).
Ma sto divagando come al solito.
Il video mostra come un gesto d'affetto tra due ragazzi faccia parte dell'insieme, senza che nessuno ci faccia caso, come dovrebbe essere, e come sarà in un futuro ancora temporalmente indeterminato.
Il claim facciamo parte del team ha ovviamente più significati:
(anche) noi ragazzi gay facciamo parte del gruppo di maschi che fanno il tifo;
Anche noi gay facciamo il tifo
anche noi gay supportiamo una squadra di calcio
ma anche un più generale
anche noi gay facciamo parte della società per esempio anche di un gruppo di scalmanati tifosi maschi (cioè uomini perchè gli uomini gay rimangono uomini...).
Altro punto a favore del video, che ne denota la provenienza non anglofona è la non particolare avvenenza dei due ragazzi che si baciano.
Fossimo stati infatti in uno dei paesi che ha inventato e\o recepito lo standard Gay (USA, UK, Australia , Canada e Israele) i due ragazzi sarebbero stati i più belli, sorchi superfighi dell'universo.
Qui invece sono due ragazzi normalissimi belli perchè giovani. Uno dei due è anche cicciotto e leggermente freak (con quei capelli lunghi e ricci) cioè completamente an average man (gay guy or whatsoever).
Gran merito all'autore del video.
Già ma chi ha pensato al video e, concretamente, lo ha fatto?
Sul sito di Repubblica (non un sito qualsiasi dunque) da dove apprendo del video (thru faccialibro) la giornalista (?) Laura Longo ci dà queste scarne informazioni:
Un gruppo Lgbt dell’est Europa ha realizzato una clip per gli appassionati di sport. Nel video intitolato "Mi smo dio ekipe - We are part of the team" ("Noi siamo parte della squadra") dopo un gol in tv, due uomini esultano baciandosi appassionatamente. Il messaggio è combattere qualsiasi discriminazione contro gli omosessualiInutile dire che dopo una ricerchina su internet di nemmeno 5 minuti scopro che:
Il video, di nazionalità montenegrina, è stato diretto da Danilo Marunovic;
che è stato prodotto dal Centar za građansko obrazovanje (CGO) il centro civico per l'educazione, dal Forum GLBT Progres in collaborazione con la Coala Production e il sostegno dell'Ambasciata Canadese.
Il video, si legge su youtube, fa parte del progetto It's OK to be different", il cui scopo è contribuire allo sviluppo della cultura dei diritti civili e di una società a democrazia sostenibile attraverso una serie di attività con lo scopo di rafforzare le capacità sociali nella promozione dei diritti LGBT e nelle politiche antidiscriminazione.
Sempre su youtube potete vedere (come fa notare Cyd Zeigler jr. sul sito outsport.com che commenta anche l'avvenenza dei due ragazzi epsrimendo lo stesso mio apprezzamento per la loro normalità) che solamente 952 persone hanno espresso parere favorevole al video (Mi piace), contro 1055 Non mi piace tastando il polso a una omofobia montenegrina che, aggiungo io,non è seconda a quella italiana.
Ecco come un giornalismo anche elementare come quello che sono in grado di fare io, che blogger sono e non giornalista, dovrebbe dare notizia di video come questi e non limitarsi a postare il video senza nemmeno peritarsi di trovare il paese di origne (un paese dell'Est) e scrivere una paginetta col tono da ragazzina di prima liceo che chiosa con un generico Il messaggio è combattere qualsiasi discriminazione contro gli omosessuali.
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