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Fabrizio Marrazzo |
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Roberto Stocco |
A quanto pare dopo il X municipio di Roma anche l'XI ha istituito un
registro delle unioni civili.
D'ora in poi, chi risiede in quei municipi, può, se vuole, registrarsi come coppia more uxorio avendo dei diritti, anche se non si capisce bene quali. Non si capisce, per esempio, se gli iscritti a questo registro godranno degli sgravi fiscali previsti per le coppie sposate, se hanno tutele in tutti i campi e ambiti in cui le persone regolarmente sposate ne hanno. Visto che il registro ha valore solo nel municipio probabilmente ha solo un valore simbolico come spiegano Marrazzo (Gay Center) e Stocco (Arcigay Roma) in una nota pubblicata sul
sito dell'Arcigay Roma:
“I registri delle unioni civili – hanno aggiunto Marrazzo e Stocco - sono uno strumento simbolico significativo e gli enti locali possono fare molto per offrire tutele e servizi.
Una dichiarazione molto vaga dalla quale, correggetemi se sbaglio, si dice
1) che questo registro ha una valenza simbolica
2) ma che dà anche tutele e servizi (servizi? da quando un diritto è un
servizio?) a
centinaia di migliaia di persone prive di diritti.
Mi piacerebbe sapere, concretamente, quali sono queste tutele e questi
servizi.
Ci viene in aiuto Imma Battaglia che, alla stessa notizia, commenta:
Iniziare dai servizi di prossimità del territorio è solo un primo passo
che non deve restare isolato, con l'auspicio che un giorno non lontano
tutte le unioni affettive potranno godere della tutela che meritano
indipendentemente dal territorio di residenza. (fonte PaeseSera)
Dunque possono accedere ai servizi del municipio previsti per le coppie sposate, anche le coppie di fatto(=non sposate) etero (di sesso diverso) e omo (di sesso uguale).
Beh niente da ridire!
Alcuni municipi di Roma stanno facendo nel loro piccolo quello che molti comuni di Italia fanno da tempo riconsocere anche alle famiglie di fatto (etero e no) gli stessi diritti di quelle sposate riconoscendo loro assegni familiari, diritto alle case popolari, etc etc.
Ma cosa c'entra questo con il raggiungimento del matrimonio anche per le persone dello stesso sesso?
Il riconoscimento legale delle unioni civili non riguarda solo
le coppie di fatto omosessuali (dove l'aggettivo, si badi bene, non si riferisce all'
orientamento sessuale dei due componenti la coppia ma solamente al loro
assortimento sessuale, cioè una coppia formata da due persone dello stesso sesso, cioè, appunto,
omosessuale) ma, naturalmente, anche le coppie di fatto eterosessuali (stesso avvertimento di prima), con o senza figli, che o hanno scelto di non sposarsi
per motivi ideologici (non "credono" nel matrimonio) oppure, spesso, impossibilitate a sposarsi perchè ancora coinvolte in matrimoni pregressi (separate o in via di divorzio) che aspettano i tempi burocratici del divorzio (che richiede anni) o che, semplicemente
separate, preferiscono non avviare la pratica di divorzio per motivi di varia natura, personali o economici. E' per loro, prima ancora che per le coppie di fatto dello stesso sesso che è stato sollevato il problema giuridico delle coppie di fatto.
Giustissimo che queste coppie vengano tutelate.
Sono coppie che, stando fuori dal matrimonio
per scelta o per
impedimenti burocratici, è giusto che vengano tutelate. Bisogna evitare che accada di nuovo quel che è capitato per esempio ad Adelina Parrillo, la vedova di Stefano Rolla, una delle due vittime civili della strage di Nassiriya, la quale, quando si è presentata insieme agli altri familiari delle vittime alla cerimonia di commemorazione dell'eccidio all'Altare della Patria,
non è potuta entrare perchè non era sposata con Stefano e dunque per lo Stato
non esisteva.
Per lo Stato e per la società queste coppie non hanno dignità legale e dunque non esistono.
Certo è che Adelina e Stefano, volendo, avrebbero potuto sposarsi (non sto
rimproverando loro di non averlo fatto, ma solo constatando il fatto che,
volendo,
avrebbero potuto farlo) mentre alle coppie dello stesso sesso questo non è consentito.
Il riconoscimento legale delle unioni civili, o delle coppie di fatto, riguarda quindi la tutela di chi, PUR POTENDO, per vari motivi, ha deciso di non sposarsi (l'impedimento non è legale ma burocratico o economico).
Le coppie dello stesso sesso vi entrano per estensione, perchè in quel caso, per qualche strana contraddizione, lo Stato percepisce l'esclusione come discriminazione a differenza di quella dal matrimonio che, considerato di esclusivo appannaggio etero, non viene vista come tale.
Il riconoscimento legale delle unioni civili - che per essere tale abbisogna di una
legge di Stato e non di un fantomatico registro delle unioni civili municipale - in realtà conferma lo status quo sul matrimonio.
E' una legge che tutela
chi non vuole sposarsi non chi non può.
Il riconoscimento legale delle coppie di fatto apre così una serie di contraddizioni di principio, giuridiche e sociali.
Ci si chiede, infatti, il perchè se
possono sposarsi e non vogliono istituire per loro una legge di tutela.
Se
vorrebbero ma non possono, non perché vietato dalla legge beninteso, ma solo per problemi burocratici o economici, non è forse meglio che lo Stato invece di istituire le unioni civili non rimuove questi impedimenti abbreviando il divorzio e sostenendo economicamente le coppie che vogliono divorziare per risposarsi?
Eppure in qualche modo il mezzo milione di coppie di fatto (etero) che ci sono in Italia (secondo
l'Istituto Cattaneo) vanno in qualche modo tutelate senza però arrivare a riconoscere alle unioni civili la stessa valenza legale del matrimonio altrimenti sarebbero un inutile doppione visto che le persone che vi accedono
se vogliono possono sposarsi.
Ecco come il collegamento tra riconoscimento legale delle coppie
di fatto e l'allargamento
del matrimonio (l'unico che esiste) ANCHE alle coppie dello stesso
sesso, diventa un po' forzato.
Il riconoscimento legale delle coppie di fatto sono una meravigliosa e necessaria tutela per chi
pur potendo ha deciso di non volersi sposare tutelate dunque in una serie di diritti, ristretti, rispetto quelli garantiti dal matrimonio.
In questo discorso le coppie omosessuali vi entrano un po' come degli ospiti inattesi intrufolatisi a una festa aperta a tutti.
perchè a differenza delle coppie etero (=di sesso diverso) che, volendolo, possono accedere a diritti maggiori (matrimonio) le coppie omosessuali(=dello stesso sesso)
oltre non possono andare.
Pensare in maniera riformistica che il riconoscimento legale delle unioni civili sia un primo passo verso l'apertura del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso è, nella migliore delle ipotesi, una speranza ingenua.
Peccato che tutto questo Marrazzo e Stocco non lo sappiano o fingano di non saperlo e plaudono a una iniziativa che è dubbia anche nel suo valore simbolico.
Ma a ben leggere le loro dichiarazioni si capisce tra le righe cosa a loro interessi veramente e il motivo vero per cui l'istituzione di registri municipali (che quindi riguardano la città di Roma a macchia di leopardo) è accolta con plauso:
In Italia ci sono centinaia di migliaia di persone prive di diritti e questo strumento è anche e soprattutto un modo per portare i bisogni e le richieste di chi chiede di poter contare, anche contandosi.
Le coppie etero
sono già contate da vari istituti demoscopici Istat in testa perchè, nonostante il vuoto legislativo, le coppie di fatto eterosessuali
sono percepite come una sorta di famiglia non fosse altro per i figli (con buona pace di Adelina Parrillo) e quindi considerate degne di rilevamento e rilevanza statistiche 8anche se legalmente continuano a non esistere).
Sono le coppie omosessuali a non avere questa rilevanza, non almeno da enti demoscopici statali (da quelli privati, come l'
Istituto Cattaneo, che ha pubblicato dei dati molto interessanti, sì).
Perchè Marrazzo e Stocco vogliono che i froci e le lesbiche si contino?
Ricordate tutto il baillame a proposito del quindicesimo censimento tutt'ora in corso nel quale anche le coppie di fatto omosessuali(=dello stesso sesso) potevano essere registrate e rilevate?
Perchè per Marrazzo e Stocco è importante contarsi?
Perchè
contarsi conta?
Non sto certo nella loro mente e mi piacerebbe sentire la loro risposta.
Contarsi è sempre un modo di farsi vedere.
Ma perchè richiedere una certificazione dalle istituzioni?
Non possiamo
contarci tra di noi o incaricare un istituto privato come il Cattaneo?
A che serve una
conta doc?
Non sarà che potendo dire con certificazione istituzionale (regionale, provinciale, comunale, municipale) che i froci e le lesbiche in Italia sono, metti, 3 milioni, Marrazzo e Stocco possono far pesare le loro richieste con l'unico elemento che, così almeno credono loro, conti davvero in politica,
il numero di persone votanti.
Se ci sono 3 milioni di froci
attestai dall'Istat o contati nei registri delle unioni civili, Stocco e Marrazzo pensano, o così almeno ipotizzo io, "anche il pdl deve starci a sentire perchè 3 milioni di voti
pesano".
Una politica miope, il cui scopo non è la conquista dei diritti civili (il matrimonio) da parte di una categoria di persone varia da ogni punto di vista, politico, sociale, economico, culturale, morale,
accomunate dalla stessa discriminazione ma la conquista di un peso politico
per fare carriera.
La loro non
la nostra.
A riprova di quanto malignamente affermiamo(=plurale majestatis) nell'appello lanciato nello stesso cumunicato, al Primo Ministro Monti, stocco e Marrazzo non hanno nemmeno il coraggio di usare la parola
matrimonio e rivendicano delle ambiguissime
unioni gay che vuol dire tutto non vuol dire niente:
Lanciamo un appello al Governo Monti e al Parlamento, affinché approvino al più presto una legge per riconoscere le unioni gay: è uno dei modi che il Paese ha per avvicinarsi davvero all´ Europa"
Strettamente interpretando questo appello anche l'istituzione di un registro civile municipale è
una legge per riconoscere le unioni gay.
Peccato che la vera battaglia sia ampliare il
MATRIMONIO anche alle coppie dello stesso sesso e non accontentarsi di una semplice
conta.
Gli
appelli, cari Marrazzo e Stocco, son finiti con la scuola!
E' un film mica è la realtà.
Peccato che le rappresentazioni narrative della televisione e del cinema entrano nella realtà nella misura in cui contribuiscono alla costruzione dell'identità e dell'io di ognuno di noi.
Se io sollevo delle critiche al video in questione non è per evidenziarne uno scollamento dalla realtà (qualunque essa sia). Critico, invece, l'ideologia (il modo di vedere il mondo) che sottende a quella ricostruzione di realtà.
Una ricostruzione che sarà sempre riduttiva rispetto la realtà (su questo hanno ragione a dire che un film non è la realtà. Il primo sarà sempre meno complesso della seconda). Ma, da questo punto di vista, film di fantascienza o documentario che sia, il criterio di verosimiglianza di entrambi ha poco a che fare con la realtà e più con le strategie di verosimiglianza che riconosciamo tali in quel genere narrativo, documentario compreso.
AndreaMAtteo va oltre e ricosnoce alla fiction cinetelevisiva una maggiore aderenza alla realtà dello spot, dicendo cheQuindi se un bacio tra due uomini fa disgusto non mostriamolo per carità! Continuaimo a non abituare chi si disghusta a non disgustarsi più. Non sia mai!
Infatti nel video in questione alla proposta di matrimonio, subito dopo l'agnizione che mostra che la coppia è fatta da due uomini, i due si abbracciano e non si baciano.
Questo mi ricorda tanto la critica che fa La Miranda, nel film Stonewall (UK, 1995) di Nigel Finch, al movimento gay che protestava in giacca e cravatta mentre lei ragazzo travestito veniva accusata di perpetrare il clichè che vuole i gay tutte traveste...
Ancora oggi il pride disturba e quindi ha una funzione sociale forte. Come a molti disturba un bacio tra due uomini. Si badi bene un bacio d'amore come quello che poteva coronare l'agnizione del video i questione meglio non dare fastidio ai benpensanti. Meglio abbracciarsi. Figuriamoci se sono brutti.
Beh certo meglio vedere due ragazzi bellic he si baciano che due ragazzi brutti.
Frasi che si commentano da sé, nevvero?
E qui
AndreaMatteo non si accorge che la bellezza è nell'occhio di chi guarda. E che finché mostreremo solo ragazzi bellissimi (beautiful, cioè bellissime) legittimeremo la stessa scala di valori che impone un canone di bellezza discriminatorio. Detto altrimenti solo perchè non sono belli come il cliché vuole non significa mica che siano brutti.Ma, ricordate?
AndreaMatteo accetta lo status quo come incontrovertibile paradigma della società immutabile perchè probabilmente è il migliore concretamente possibile.Certo. Si sta riscrivendo l'immaginario collettivo matrimoniale in chiave gay che c'azzecca smontare il cliché sulla bellezza maschile (omosessuale)? Due piccioni con una fava no eh? Ma no sempre piccoli passi che poi si arrabbia il Vaticano o il PD che tanto son la stessa cosa...
Nooo!
Capito Alessandro?! Sei tu che non lo capisci!
Apunto la politica dei piccoli passi.
Ecco quello che mi dà fastidio. Spiegare l'ideologia di un racconto per immagini (uso apposta questa definizione la più generica possibile) con (quella che viene reputata) la realtà.
E' uno spot che ha precise regole di mercato, mi sta dicendo il ...didascalico
AndreaMAtteo (si definisce lui così...) a suggerire che se non lo so me lo spiega lui.Intanto non si tratta di una pubblicità. Non in senso stretto. Non è un video commissionato da una multinazionale che deve vendere un prodotto. E' invece un video di sensibilizzazione per una campagna che raccoglie firme contro la marriage discrimination.
Quindi esattamente l'opposto di uno spot. Qui non si deve inventare un bisogno nel pubblico suggerendo che un determinato prodotto può soddisfarlo.
Al contrario si vuole sensibilizzare lo spettatore su un argomento che ha una concreta presenza nel mondo, un'esigenza che esiste prima del prodotto da vendere.
L'idea stessa che la campagna contro la discriminazione del matrimonio per coppie dello stesso sesso possa essere sussunto a un prodotto da vendere la dice lunga sull'approccio più realista del re di chi si spiega le cose in questi termini.
Si creda di essere dentro le cose quando in realtà si sta usando una considerazione generica che non entra nello specifico del video in questione.
Anzi, con le stesse argomentazioni posso difendere il cliché di un omosessuale checca e superstizioso messo in uno spot (quello per esempio della CEPU)
dicendo proprio che "Non si tratta di restare nei “ranghi” del mercato o di essere limitati da certi schemi: si tratta di comprendere il mercato e di capire le opportunità e capire quali stereotipi scardinare di volta in volta".
Ma, ammesso e non concesso che queste siano le regole del mercato, perchè mai le regole del mercato non possono essere discusse, criticate, o cambiate?
Ma, sono io che cerco il pelo nell'uovo, mica lui che semplifica tutto a colpi d'accetta!
Beh più che carineria (che non è proprio uno splendido esempio di italiano perché, al limite, carineria significa altro*...) io direi l'estrema bellezza.
*Carattere di chi, di ciò che è carino
‖ Gesto, comportamento carino: aspettarmi alla stazione è stata una c. fonte dizionario hoepli
Ditemi se questo ragazzo vi sembra carino. Per me è bono.
La mia critica poi non verteva sulla bellezza di per sè del soggetto. Verteva sul cliché che mostra i gay sempre giovani e belli. Come se non ci fossero gay meno giovani o meno belli. D'altronde
AndreaMatteo stesso ammette che in un telefilm gay tutti belli gli darebbero fastidio ma non nello spot. PerchèOvviamente in questi spot questo aspetto non è dato dall'ironia (?!?!) ma dalla costruzione asettica che il corpo umano deve avere in tv. Il corpo è sempre bello, non puzza e non è sporco anche se si parla di diarrea, mestruazioni, o muco. Non c'entra l'ironia.
E dov'è l'ironia in questo spot?
Capita l'antifona? Se sei brutto taci e lascia il posto ai belli.
Confermando così quello che io andavo criticando. Cioè non (ovviamente) la bellezza reale e concreta di un bel ragazzo che esiste davvero. cosa che nemmeno io disprezzo (il mio ex era ed è ancora MOLTO bello) ma il sistema di valori che la bellezza così intesa va a costruire nel mondo raccontato dalle immagini, lo stesso criterio di bellezza femminile, proprio perchè se io sono un giovane non così bello e non vengo mai rappresentato nel mondo iconologico dei mass media semplicemente NON ESISTO.
Che
AndreaMatteo sia un po' borghese lo si capisce da quando commenta cheQuesto o quello per me pari sono. Cioè se io gay ho diritto al matrimonio non è perchè pur essendo altro dall'etero ho gli stessi diritti. Ma perchè, tutto sommato, sono uguale a lui.
Un concetto talmente discutibile che viene criticato anche in uno splendido episodio di Queer As Folk (versione americana**) quando Michael Novotny, parlando a una riunione di persone che vogliono contrastare la discriminazione di genere, davanti a una senatrice che vuole che lui, in quanto gay, dica che siamo tutti uguali, afferma che lui non è affatto uguale a una coppia etero ma che nonostante cioò ha gli stessi diritti loro.
** a proposito di bellezza i personaggi della versione originale inglese sono meno belli di quelli americani. Per vederli e confrontarli cliccate qui
Adesso se anche un film e una serie tv che pure le regole di mercato le seguono e che infatti hanno avuto successo criticano questi concetti tutta la costruzione di
AndreaMAtteo sulla realtà del mercato forse vacilla un po'...Quel che
AndreaMatteo non capisce, o fa finta di non capire, è proprio questa retorica borghese del siamo tutti uguali che vuole cancellare le differenze specifiche dell'omosessualità e forzare le coppie omosessuali entro i canoni eterosessuali al punto tale che il ragazzo bello fa la proposta di matrimonio al suo ragazzo maschilmente offrendogli l'anello. Ho cercato di fargli la battuta "chi dei due portava l'anello?" quando lui mi ha spiegato che si è commosso perchè gli è successa una cosa molto simile, ma lui ha pensato che stessi deridendo quella sua bellissima esperienza (sic!).Non siamo tutti uguali ma i diritti si danno sa tutti perchè pur se diversi siamo tutti persone...
Un concetto più giusto, più universale, che contempla modi diversi di esistere, e meno uniformante del borghese siamo tutti uguali, cioè siete tutti come me.
Ma anche più rivoluzionario, più dirompente, che ricorda come non non c'è bisogno di vivere il sogno americano ed etero del matrimonio sessista per far capire agli altri che anche le coppie dello stesso sesso hanno lo stesso diritto di sposarsi delle altre...
Qui ad
AndreaMatteo argomento che in realtà famiglia e amici sono il contesto privato e non quello sociale ma lui diceContento Lui...
E di nuovo, per istituzionale, si intende il riconoscimento dello Stato, non un claim di una associazione che chiede qualcosa che ancora non c'è...
E allora ecco che, come dico io, il riconoscimento istituzionale non c'è. Anche se io intendevo che non c'è nel video, non si vede.
Io dico un'altra cosa. Di tutte le cose belle e commoventi che il video mostra per avvalorare la tesi che anche la coppia di ragazzi è uguale a quella ragazzo ragazza non ce n'è una pubblica: lavoro, studio, manifestazioni politiche, vita sociale non nel tempo libero... Solo la sfera privata, la casa, gli amici, la vacanza, il divertimento...
In realtà invece la fiction rappresenta esattamente solo i gay che descrive coi suoi cliché e quelli che non sono rappresentati nei cliché socialmente non esistono perchè non sono visibili...
Questo chi studia i mass media (come il sottoscritto) lo sa...
E questo è quello che mi dicono tutte le persone mediocri.
Sei pignolo, vai troppo per il sottile, cerchi il pelo nell'uovo (ma si è poi mai saputo che tipo di pelo è ?). Ancora quello che vuoi dire tu è troppo astruso la gente non ti capisce.
Miei cari non mi capirete voi. Io ho fiducia nella gente. E anche se non ne avessi a maggior ragione propalare vecchi e triti stereotipi come fa a risvegliarli ed educarli?
Completamente fuori topic (ma si riferisce alla mia presa di pozione sulla lista di Mancuso che, nel sistema binario e semplificatorio di internet 0 1 si o no pro o contro che appiattisce ogni sottigliezza, mi rende uno a favore mentre lui era uno contro...)
Altro punto interessante. Nessuno critica la reazione di pancia. Io critico il fatto che si resta femi a quella e non si va oltre.
Meglio critico l'idea che se mi commuovo poi non posso farne una critica altrimenti ammetto che è sbagliato commuoversi. Come quelli che mi dicono che se analizzo troppo i film poi mi perdo il gusto di vederli per quello che sono...
Insomma, i racconti per immagini sono dei grandi rimestatori di immaginario collettivo e il video che critico pur apprezzandone le buone intenzioni lo critico per il suo essere borghese, per tutto quello che non mostra, perchè vuole mostrare un'omosessualità identica all'eterosessualità, come se l'omosessualità non avesse una propria dignità , irriducibilmente diversa da quella etero ma perchè solo in quanto gli somiglia può essere riconosciuta malgrado tutto.
E poi vi meravigliate se io mi incazzo?