Non ho cambiato idea sull'(in)opportunità politica dell'elezione di Brollo, etero, alla presidenza di Arcigay di Bari, come ho già abbondantemente spiegato su questo blog.
Sul sito QueeerBlog che mi offre sempre spunti spassosi per queste mie noterelle leggo oggi che Brollo risponde alle domande degli utenti di Queerblog.
eccovi qualche esempio di domanda:
Ha già visto le effusioni tra due persone dello stesso sesso? Questi gesti la imbarazzano?
Pensa mai all’orientamento sessuale dei suoi figli? Può provare a raccontarci la sua ipotetica reazione davanti al coming out di un suo familiare?
Non si sente fuori luogo tra gli omosessuali?
Ora va bene che le domande dei lettori di queerBlog sono selezionate dai redattori del sito, perchè già in passato i lettori hanno dato prova di essere molto meno cretini delle domande che fanno ora, quel che però emerge con lampanza è che chi ha fatto queste domande e chi le ha selezionate non ha capito un'acca del perchè in molti si è criticata questa elezione.
Nessuno ha mai messo in discussione la capacità politica di un etero di fare politica in difesa di gay lesbiche e trans come gli si chiede in pratica in tutte le domande, andatevi a leggere il resto cliccando qui. Il dubbio era sull'opportunità politica di farci rappresentare da un etero come se noi gay e lesbiche da soli non fossimo capaci di autodeterminarci.
Ma di che mi meraviglio? Noi checchine di questo paese siamo lobotomizzate proprio come il resto del Paese. E poi dicono che non siamo normali!!!
giovedì 5 maggio 2011
Per il parlamento italiano l'omofobia non è reato.
Rinviata la discussione del nuovo ddl contro l'omofobia in calendario per il 23 maggio
Leggo sul blog di Repubblica un bell'articolo di Liana Milella che riporto:
A tutti quelli (da Alemanno a Binetti a Buttiglione) che temono che il reato di omofobia possa ledere la libertà di opinione, ricordo che non tute le opinioni hanno diritto di cittadinanza nelle democrazie avanzate e faccio degli esempi concreti di opinioni (sic!) che portano in galera:
1) dire che la Shoà non c'è mai stata o, se c'è stata, ha fatto solo qualche migliaio di vittime non i 6 milioni E' REATO, VAI IN GALERA (e per quanto mi riguarda dovrebbero buttare la chiave)
2) dire che i neri sono una razza inferiore e non devono avere gli stessi diritti dei bianchi E' REATO VAI IN GALERA
3) dire che Hitler ha fatto bene a gasare gli ebrei che se lo meritavano ' REATO, VAI IN GALERA
Ah, già, dimenticavo di dire che questi reati (tranne quello sul razzismo) in Italia non ci sono. SE CI FOSSERO MEZZO PARLAMENTO SAREBBE NELLE PATRIE GALERE.
Ma io sono ottimista e mi cullo nell'auspicio...
Una maggioranza che non ha mai negato una circostanza aggravante, quella per cui al processo il reato è punito con una pena maggiore, da 946 giorni tiene i cordoni stretti per concederne una sull’omofobia. In testa la Lega, protagonista della regina delle aggravanti, quella sulla clandestinità, poi bocciata dalla Consulta, più anni di galera solo se ti macchi di un crimine, ma hai la sfortuna di essere un immigrato. Invece niente per gay e lesbiche. La gente può insultarli per strada, com’è avvenuto giusto una settimana fa, in pieno centro a Roma, a due passi dalla Camera, tra i turisti, contro la Pd Paola Concia. La gente può picchiarli, ucciderli, con lo scopo di colpire la loro diversità, ma per questo intento esplicitamente criminale, che non è una condizione, ma una scelta precisa, non saranno puniti in modo più grave. Saranno liberi di continuare a farlo. Non ci sarà un’aggravante per omofobia, ma neppure un nuovo reato, come vorrebbe Di Pietro. Ci sarà il nulla giuridico, anche se nel Pdl sostengono che “tanto, basta già il codice in vigore in cui c’è già tutto”.Di mio aggiungo solo che, quanto Svastichella, l'aggressore dei due ragazzi fuori dal gay village di due anni fa, è stato condannato ha visto la pena dimezzata per attenuanti generiche. esistesse il reato di omofobia o l'aggravante di omofobia le attenuanti non e avrebbe prese.
Sono tanti 946 giorni. Sono pari a due anni e mezzo. La Concia, questi giorni, li ha messi in bella evidenza sul suo sito: “L’omofobia ha i giorni contati: 946″. Con oggi diventano 947. Un altro rinvio in commissione Giustizia alla Camera rischia di far saltare anche l’appuntamento per l’aula fissato al 23 maggio. Siamo ancora fermi a quale testo scegliere per la discussione, se quello della Concia o un altro. Lei, nelle vesti di relatrice del ddl, ne ha parlato anche col Guardasigilli Angelino Alfano, che pareva rassicurarla. Poi hanno prevalso le contraddizioni nell’Udc, dove la cattolica Paola Binetti minaccia sfracelli; le esitazioni del Pdl, che non vuole alienarsi i voti cattolici nell’immediata vigilia delle amministrative; il secco niet della Lega. E il conta-giorni della Concia continuerà ad andare sempre avanti…
A tutti quelli (da Alemanno a Binetti a Buttiglione) che temono che il reato di omofobia possa ledere la libertà di opinione, ricordo che non tute le opinioni hanno diritto di cittadinanza nelle democrazie avanzate e faccio degli esempi concreti di opinioni (sic!) che portano in galera:
1) dire che la Shoà non c'è mai stata o, se c'è stata, ha fatto solo qualche migliaio di vittime non i 6 milioni E' REATO, VAI IN GALERA (e per quanto mi riguarda dovrebbero buttare la chiave)
2) dire che i neri sono una razza inferiore e non devono avere gli stessi diritti dei bianchi E' REATO VAI IN GALERA
3) dire che Hitler ha fatto bene a gasare gli ebrei che se lo meritavano ' REATO, VAI IN GALERA
Ah, già, dimenticavo di dire che questi reati (tranne quello sul razzismo) in Italia non ci sono. SE CI FOSSERO MEZZO PARLAMENTO SAREBBE NELLE PATRIE GALERE.
Ma io sono ottimista e mi cullo nell'auspicio...
La memoria storica non è di casa nemmeno tra froci e lesbiche:
sui nuovi manifesti della campagna nazionale di Arcigay contro l'omofobia
Il prossimo 17 di maggio è la giornata mondiale della omofobia e transfobia.
Arcigay Nazionale ha presentato la sua campagna contro l'omofobia che farà partire proprio quel giorno. Due manifesti stampati in 15 mila copie, 45 mila volantini e 8 mila locandine. A detta di Arcigay nei numeri quella del 2011 è la più importante campagna di sensibilizzazione di sempre 1.
I manifesti poster e volantini saranno diffusi in 50 città capoluogo di provincia, con il prezioso contributo dei comitati provinciali dell’associazione e di diverse sigle dell’associazionismo.
Manifesti, poster e volantini sono presentati in due versioni: un bacio fra una coppia gay e un bacio fra una coppia lesbica. Il contesto familiare rappresentato da una tavola imbandita testimonia la quotidianità delle relazioni di affetto delle persone gay e lesbiche. La bandiera italiana sullo sfondo, richiama i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale e la richiesta di piena cittadinanza e dignità per queste famiglie.
Lo slogan scelto per la campagna è “Civiltà prodotto tipico italiano” e “Italia unita contro l’omofobia”(...)1.
Ecco i due manifesti.
Chissà se stavolta i due poster susciteranno le stesse polemiche...
1) Arcigay: Italia unita contro l’omofobia. Baci omosex in 50 città
2) I poster del bacio fanno scuola
Arcigay Nazionale ha presentato la sua campagna contro l'omofobia che farà partire proprio quel giorno. Due manifesti stampati in 15 mila copie, 45 mila volantini e 8 mila locandine. A detta di Arcigay nei numeri quella del 2011 è la più importante campagna di sensibilizzazione di sempre 1.
I manifesti poster e volantini saranno diffusi in 50 città capoluogo di provincia, con il prezioso contributo dei comitati provinciali dell’associazione e di diverse sigle dell’associazionismo.
Manifesti, poster e volantini sono presentati in due versioni: un bacio fra una coppia gay e un bacio fra una coppia lesbica. Il contesto familiare rappresentato da una tavola imbandita testimonia la quotidianità delle relazioni di affetto delle persone gay e lesbiche. La bandiera italiana sullo sfondo, richiama i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale e la richiesta di piena cittadinanza e dignità per queste famiglie.
Lo slogan scelto per la campagna è “Civiltà prodotto tipico italiano” e “Italia unita contro l’omofobia”(...)1.
Ecco i due manifesti.
mmmmmmm
Non vi ricordano qualcosa?
Ma certo sono gli stessi manifesti (con l'aggiunta della bandiera italiana e un nuovo billing block) realizzati un anno fa dall'Arcigay Nuovi Passi di Udine e Pordenone e da Arcilesbica Udine che tanto fecero discutere ricevendo critiche non solo da destra ma persino da sinistra, va beh, dal Pd (che fa a gara per sembrare sempre più vicino al Pdl).
Mentre nel comunicato non c'è traccia dell'origine di questo manifesto, nel sito c'è un documento che (citando un articolo del Gazzettino, senza link...) riconosce il lavoro fatto un anno fa da Daniele Brosolo ed Eva Dose i quali, si legge nel documento, non nascondono la grande soddisfazione: Siamo davvero orgogliosi che la nostra iniziativa abbia avuto un simile successo: superato lo “scandalo” locale, la civiltà friulana ha “contagiato” tutto il Paese proprio nell’anno del 150° anniversario della Repubblica, quasi a simboleggiare un’Italia unita anche contro le discriminazioni. Un bacio omosessuale friulano che entrerà nella storia del movimento lgbt 2
Chissà se stavolta i due poster susciteranno le stesse polemiche...
1) Arcigay: Italia unita contro l’omofobia. Baci omosex in 50 città
2) I poster del bacio fanno scuola
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