Ecco il testo:
L’Associazione Nazionale ArciLesbica si batte perché l’Italia apra il matrimonio civile alle persone dello stesso sesso. E continuerà a farlo fino a che questo risultato non sarà raggiunto.
Sta partendo la Campagna "Una volta per tutti" che lancia una proposta di legge di iniziativa popolare per le unioni civili, che riconoscono gli stessi diritti dei coniugi alle coppie dello stesso sesso che si uniranno attraverso questo istituto.
Siamo pronte a sostenere questa campagna, anche se non coincide con l’apertura del matrimonio civile, perchè quello che ci interessa e ci preme è l’esercizio di uguali diritti, e questa legge li prevede. L'Unione Europea raccomanda dal 1994 agli Stati membri di aprire alle coppie omosessuali l'accesso al matrimonio o istituto equivalente, è tempo che l'Italia adempia a queste raccomandazioni.
Ci piace che una proposta di legge arrivi al Palazzo dalle firme dei cittadini e delle cittadine, che da anni sono in grande maggioranza favorevoli al riconoscimento delle nuove famiglie. Giacciono in Parlamento altre proposte di legge nell’indifferenza ottusa dei governi che si sono susseguiti, ma a pochi mesi dalle elezioni politiche vogliamo dare il nostro contributo perchè un’onda di migliaia di firme ricordi ai partiti che tantissimi elettori non vogliono più il primato dell’omofobia per l’Italia.
Serviranno 50 mila firme, facciamo che siano molte di più e vediamo chi oserà chiedere il voto senza rispondere a questa mobilitazione.
Per l'Associazione Nazionale ArciLesbica
Paola Brandolini - Presidente
A Paola Brandolini chiedo come sia possibile che la richiesta di un istituto giuridico per le sole persone omosessuali costituisca una parità di diritti.
Trovo questo endorsement un gravissimo errore politico.
Come trovo dolorosamente naïf che si creda che basti la presentazione di una proposta di legge popolare (pessima) per obbligare il nostro parlamento a legiferare a favore della comunità lgbt.
Arcilesbica SVEGLIAAAAAA