Obnubilato dal pettegolezzo, che sembra l'unica ragione di essere di Gay.it e di chi ci scrive (per lo più anonimamente, ma poi Bolle viene accusato perchè non fa coming-out) leggo su questo sito, che è sempre di più un fogliaccio paraomofobico, l'ennesimo rivoltante articolo dal titolo Signorini, outing di Bolle: a Carnevale vestivo da Roberta sulla presunta omosessualità di Bolle il cui sottotitolo spiega Durante la sua trasmissione radiofonica, Alfonso Signorini racconta di quando i genitori lo vestivano da ballerino. E chiama l'etoile al femminile. Outing volontario o solo gaffe?
Ecco come una mente malata di pettegolezzo restituisce una notizia in realtà di tutt'altro genere.
Questi i fatti (desunti dallo stesso articolo ma restituiti nella loro prospettiva neutra, priva di malizioso pettegolezzo):
Alfonso Signorini nel corso del suo programma radiofonico "Alfonso Signorini Show" [l'articolo non dice quale radio, ve la dico io: Radio Monte Carlo] raccontando aneddoti sul tema della tramissione[sic!] "Come i genitori ci vestivano a Carnevale" ha detto:
«Da bambino i miei genitori mi vestivano da principe azzurro, avevo una calzamaglia attillata che già metteva in evidenza tutto. Ero bellissimo, sembravo Roberta Bolle».
Dov'è l'outing? Io vedo solo un modo odioso e omofobico per insinuare che un ballerino, che è uomo, sia gay, col vecchio cliché del cambio di genere. Se sei un uomo e ti piacciono gli uomini allora sei femmina.
Ma agli occhi di chi ha scritto questo "articolo" conta più l'outing che il maschilismo, l'omofobia, l'errore epistemologico che confonde identità di genere con orientamento sessuale. Come se bastasse chiamare Bolle al femminile per provare la sua omosessualità e farne dunque outing.
Un outing che evidentemente, anche se non viene detto esplicitamente, è autorevole perchè Signorini è gay a sua volta (Signorini ha fatto coming out sulle pagine di Panorama nel 2007).
Come dire se un frocio dice di un uomo che è frocio allora quello lo è con più probabilità che se a dirlo fosse un etero... Ma questi sono pensieri miei che attribuisco all'articolo...
Forse l'autore dell'articolo di Gay.it non ha considerato offensive le parole di Signorini perchè l'ha considerata una battuta tra gay. Ma ciò non toglie che, in una trasmissione pubblica, chiamare un uomo al femminile per riferirsi al suo orientamento sessuale sia e resti una battutaccia omofobica e irricevibile.
Un outing che per l'autore dell'articolo potrebbe essere d'aiuto un esempio positivo apertamente gay ai tanti ragazzi che si avvicinano al mondo della danza classica e per questo vengono derisi e discriminati.
Infatti chiamare Bolle Roberta è un esempio positivo. Già lo si dileggia senza che sia venuto allo scoperto. Figuriamoci (ammesso che lo sia gay) se lo avesse fatto.
Tra l'altro l'autore dell'articolo non sembra avere le idee chiare sul significato politico del coming out che non è quello di essere d'aiuto ai tanti ragazzi che si avvicinano al mondo della danza classica e per questo vengono derisi e discriminati.
Ma come ragiona questo?
Se tu vuoi fare il ballerino (solo di classica, eh) ti prendono in giro perchè ti dicono che sei frocio. Sapere che Bolle lo è ti aiuta? A che?
Aaah ecco!!! Perchè prendono in giro Bolle che frocio lo è davvero e non te che sei etero!
Forse il coming out serve di più in quei campi dove il cliché non vedrebbe mai l'omosessualità. O in quei campi artistici più popolari e non così colti come quello della danza classica (perchè anche se ti piace la classica e la vai semplicemente a vedere sei preso in giro...).
Con tutto il rispetto per Bolle è più importante il coming out di Tizano Ferro (che Signorini sulle pagine di Tv sorrisi e canzoni criticò dicendo che "un artista deve poter essere giudicato in base a ciò che produce e non in base a quel che fa sotto o sopra le lenzuola) seguito da milioni di giovani che Bolle seguito da un pubblico di nicchia.
Insomma non si spezza una lancia a favore delle persone omosessuali se un ballerino dice sono gay (e tutti pensano grazie cara già lo sospettavamo).
Ha più importanza politica se a fare coming out sono tutti quelli e quelle che esercitano professioni notoriamente ritenute non da omosessuali: muratori e sportivi, mamme e casalinghe.
L'autore dell'articolo infine non sa nemmeno bene il significato politico dell'outing.
Infatti si fa outing cioè si rende nota pubblicamente l'omosessualità di un personaggio pubblico SOLO QUANDO IL PERSONAGGIO PUBBLICO HA POSIZIONI ESPLICITAMENTE OMOFOBE.
Non mi risulta che Bolle sia omofobo. E certo non si può accusare di omofobia chi - ammesso sia davvero gay (ma di Bolle lo diciamo solo perchè è ballerino) - decide di non venire allo scoperto.
Costringere una persona omosessuale al coming out non per le ragioni politiche dell'outing è un atto di omofobica prevaricazione.
OGNUNO HA DIRITTO A RIMANERE NASCOSTO e a uscire fuori quando meglio crede.Anche se sicuramente facessimo tutti e tutte coming out la visibilità aiuterebbe a sdoganare l'omosessualità. Forse. Ma chi sono io per dire come un altro deve vivere la propria vita?
Dunque, ricapitolando, invee di inorridire perchè si p fatta una battuta omofobica ai danni di un presunto gay si inneggia all'outing di un gay vigliacco che si nasconde il cui coming out aiuterebbe quei cari ragazzi che vorrebbero fare la classica e invece poverine vengono presi in giro.
E' proprio vero. I primi nemici dei gay sono i gay stessi.