Lo spot si staglia nel panorama, italiano alquanto trito e triste in fatto di spot sociali contro l'omofobia, per la sua leggerezza e la speranza che suscita.
Ecco come lo presenta il suo autore\regista Pappi Corsicato:
"L'idea è nata per il desiderio di comunicare a tutti, gay e non, che non c'è nulla di male nel vivere le proprie emozioni e i propri sentimenti apertamente con semplicità e naturalezza. Il male sta nel pregiudizio, nella demonizzazione di qualcosa che in fin dei conti è solo amore e per questo non può nuocere nessuno.
Nel nostro paese purtroppo è ancora alta la discriminazione ed il pregiudizio che chi è più fragile e sensibile, come può esserlo il protagonista del mio spot, non riesce a sopportare tale pressione arrivando a gesti estremi come sempre più spesso leggiamo nei quotidiani.
Quindi lo spot vuole esortare tutti a non giudicare, a non discriminare, a vivere e a lasciar vivere con serenità quello che dovrebbe essere un diritto di tutti, cioè amare e provare sentimenti.
L'amore, in tutte le sue declinazioni, è alla base di ogni società evoluta e consapevole.
Non a caso il brano di Cole Porter che ho scelto come colonna sonora dello spot si chiama "Let's fall in love" che significa "innamoriamoci" e la sua leggerezza e armonia, secondo me, ben rappresentano la gioiosità con cui dovrebbero essere vissuti i sentimenti.
Con un racconto chiaro, che mostra la tenerezza di due giovani ragazzi che si tengono per mano perchè stanno insieme e si amano, lo spot evoca i pericoli che anche un gesto semplice come quello può portare con sé, basta leggere le pagine di cronaca dei giornali.
Per questo uno dei due ragazzi è meno disinvolto, più timoroso delle reazioni degli astanti ma anche del loro giudizio.
Il finale con l'inseguimento che non si conclude con le botte ma con la restituzione del cappello ottiene un doppio risultato: sorprende chi, timorosamente come il ragazzo inseguito, teme ripercussioni per la semplice visibilità, ma ricorda anche che il ragazzo ne ha d'onde. A ribadirlo ci pensa il claim che afferma che vivere senza paura i propri sentimenti dovrebbe essere un diritto di tutti (e basta, il sessismo non perdona).
Dovrebbe ma non lo è ancora visto che anche un gesto tenero come il bacio o passeggiare mano nella mano sono vissuti con ansia da chi li compie perchè vive in un mondo che, dinanzi a quel tipo di esternazione, reagisce in maniera violenta e criminale.
Un bello spot molto meglio di quelli dei professionisti della comunicazione, leader delle rivendicazioni lgbt, che sono o velatamente omofobici, o meri veicoli di autopromozione, in ogni caso criptici, blandi e balenghi.
E bravo Pappi!