Sono sempre stato diffidente di Fini e lo sarò con coerenza fino alla fine dei mie giorni (o spero per me dei suoi prima dei miei!).
Intanto perchè, a differenza di tanti compagni e compagne di viaggio, non posso dimenticare quel che disse nel 1998 sui gay che non potevano essere maestri in quanto pedofili.
Una posizione su cui si può solo vomitarci sopra, basata sul pregiudizio omofobico, nella migliore tradizione del porco fascista numero uno, del quale Fini è l'erede politico, basta conoscere la storia italiana dall'MSI in poi... Una non idea, un'affermazione della quale non si può far semplicemente finta di non aver mai detto, perchè nella vita si può sempre cambiare idea. Certo, anche Capezzone allora l'ha cambiata... Eppure lui lo critichiamo, perchè Fini no?
Non mi convincono nemmeno queste uscite dei suoi accoliti, in contesti ben lontani da quelli ufficiali della politica ma anche da quelli dell'agone mediatico.
Così non mi convince per niente Chiara Moroni che parla di matrimoni gay abbiamo fatto il contropelo a Patanè perchè ha usato questo modo di esprimersi e lo accettiamo da una ex (ahahahaah) fascista?
Una bacchettona ipocrita e falsa che nasconde l'avversione al diritto di adozione per le coppie omofamiliari adducendo furbescamente non il timore che i figli crescon su gay ma quello che figli di genitori diversi li vedrebbe discriminati da una società che (parole testuali) si regge comunque sui rapporti eterosessuali.
Una che ammette di aver abbandona il Pdl con dolore è una che non avrà mai il mio sostegno come cittadino antagonista prima ancora che come gay.
E il provincialismo di molte colleghe glbt che squittiscono adoranti su queste aperture (a parole) strumentali subito ribadite come non in agenda dal Ministro delle ...inique opportunità Carfagna, mi dà altrettanto voltastomaco.
Queste carogne mediatiche ci sfruttano per fare campagna elettorale e noi tutti lì a squittire, con l'altaniano ombrello nel culo tutto aperto che, tanto, se sa, ce piace assai!