sabato 8 maggio 2010

Omocentrismo... l'altra faccia dell'omofobia

Lo so è un pessimo neologismo. Ma mi sembra che individui perfettamente un atteggiamento che hanno molti, troppi uomini, etero o gay che siano.

Prendiamo la foto di Ibrahimovic' e Piquè che ha fatto il giro del web.
Insomma un fan (?) o, piuttosto, un voyeur, ruba questa foto ritraendo i due calciatori fuori dallo stadio, nel loro privato.
Prima di questa foto non sapevo chi fossero 'sti due,. Sapete che il mio interesse per il calcio è pari a quello che ho per le martellate sulle gengive...
Apriti cielo!
Su facebook aprono addirittura un gruppo che si dice meravigliato del loro gesto (non metto il link, evito di fargli altra pubblicità).
Altri da collocazioni sospette scrivono invece cose molto condivisibili, come Giordano Bruno Guerri sul Giornale (leggetelo tutto l'articolo altrimenti vi viene un colpo..)


Un po' meno felici le osservazioni di gay.it pessimo sito pettegolo che mostra solo c e c di famosi o presunti tali ragazzotti
Ecco come commentano questa foto:
Giochi di prospettiva, o forse no. La foto rubata da un tifoso che ritrae i calciatori del Barcellona Zlatan Ibrahimovic' e Gerard Piqué in atteggiamenti intimi sta facendo il giro del web. Scattata dopo un allenamento al Centro Deportivo del Barça, l'immagine ritrae i giovani campioni mano nella mano. Ibra è appoggiato all'auto mentre Piquè sta in piedi, davanti a lui, un pò più vicino di quanto due semplici amici si concederebbero di stare. Molti sono i tifosi rimasti increduli, al punto da aprire una pagina sul social network Facebook chiamata "Anche io sono rimasto/a sbalordito nel vedere la foto di Ibra e Piqué". Altri sostengono che si tratti di un inquadratura "ingannevole" o di una sincera amicizia, molti, infine, sperano che si tratti di qualcosa di più.

un pò più vicino di quanto due semplici amici si concederebbero di stare.

Ecco. Anche agli occhi dell'autore di queste righe la foto non lascia dubbi.
I due sono prossemicamente al di là della semplice amicizia e dunque sono gay

Sia che si guardi questa foto e si dica "che schifo" sia che la guardi e si dica "che carini" non se ne esce, quell'atteggiamento è inequivocabilmente visto, letto, come gay o, comunque, fa insorgere il sospetto.
Ecco l'omocentrismo, altra faccia dell'omofobia. Leggere quel gesto di amicizia, di tenerezza, di solidarietà tra due uomini, come esclusivamente o precipuamente gay è frutto dello stesso maschilismo che legge come gay un atteggiamento di educazione, di sensibilità in un ragazzo perchè travalica il luogo comune sulla mascolinità.

Guardate la foto. Cosa si stanno dicendo i due?

a) Ma dai vedrai che lei ritorna con te.

b) Non preoccuparti tuo padre si riprenderà dall'infarto

c) non vedo l'ora di fare l'amore con te.

Quale vi sembra la più plausibile?

I due calciatori non rimangono uomini in tutti e tre i casi?

Non per il maschilismo strisciante che ci colpisce tutti (beh non proprio tutti) che ci fa dire
di a) certo se state così vicini la sua ragazza col cavolo che ci torna con lui, pensa piuttosto che siete due froci
di b) ma che maschio sei che ti preoccupi così vistosamente per tuo padre? Che sei una femmina che esteriorizzi i sentimenti? Non sai che i veri maschi si tengono tutto dentro?

di c) allora siete proprio froci.

Anzi nella mentalità da maschietto è meglio l'ipotesi c perchè non mette in discussione a e b anzi conferma il maschilismo: gli amici sono virili e i maschi non esternato SOLAMENTE I GAY LO FANNO.

Io ho un sacco di amici etero che non seguono alcuno stereotipo sulla mascolinità e molti mie amici (gay e non ) mi chiedono ma sei sicuro di lui?

D'altronde fin da piccolo se vedevo un ragazzo che mi piaceva non mi sono mai chiesto "sarà gay? Ma, più pragmaticamente ci starà?
Perché scopare coi gay quando puoi scopare con chi ti pare?

Ora che vedano in quella foto un atteggiamento gay gli eterosessisti cretini e maschilisti mi fa vomitare ma non mi sorprende più di tanto che ce lo vedano anche i froci (almeno quelli che scrivono su gay.it) mi fa vomitare un poco di più.

sabato 24 aprile 2010

Queering Roma prima festa del cinema gaylesbotrans della Capitale

 Alla presentazione della Festa (Una festa non un festival, precisa il suo papà Massimo Iacobelli, sua madre e madrina Cristiana Alicata, presente in sala, come ha ricordato Giovanni Minerba) Queering Roma l'assessore alla cultura Cecilia d'Elia racconta di aver provocatoriamente domandato a Massimo Iacobelli, quando aveva chiesto il contributo economico della Provincia, ma questo tipo di evento serve ancora?
La domanda più che provocatoria è retorica, la risposta essendo "sì" altrimenti la Provincia non avrebbe dato i soldi. "Sì" per dare visibilità a un certo tipo di film, sì per fare comunità in una città come Roma dove la cultura omosessuale è da sempre relegata all'angolo dalle istituzioni.
Al di là della qualità dei film visti ieri (metà di quelli programmati, visto che Queering prevede due programmi in contemporanea) davvero modesta - tranne Ang laro ng buhay ni Juan (The Game of Juan’s Life)  - (Filippine, 2009) di Joselito Altarejos (DigiBeta, 71’, col.) - quel che mi ha colpito è l'atteggiamento degli uomini presenti in sala, i ragazzi e meno ragazzi del pubblico che sono venuti a vedere i film con un atteggiamento che la dice lunga sul grado di scarsa se non nulla educazione critica (e non solo). Tutti griffati, impaccati di soldi (non si parava che di viaggi e di case acquistate, tra un film e l'altro, sì, come al solito ho origliato), tutti con quei maledetti e costosissimi i-phone che continuavano a tenere accesi abbagliando gli spettatori vicini non solo per vedere l'ora ma per scrivere continui messaggi (come ha fatto un frocio cafone alla mia sinistra alle proiezioni delle 20 e 30) come dire non importa vedere i film l'importante è esserci...
I froci romani partecipano a Queering non per vedere i film ma per presenziare all'evento... Alla festa del cinema gay (scelta veltroniana e infelicissima del nome, ogni cosa frocia prende subito i connotati del divertimento) guardando a questi film come guardano alle cose loro propinate dalla tv sia questa la generalista rai e mediaset o i canali satellitari o quelli su internet, senza chiedersi il senso dei film, il senso della festa (perchè quei film e non altri tra quelli presentati al festival di Torino programma dal quale sono stati scelti) senza chiedersi perchè sono lì.
Gay effeminati tutti allo stesso modo, maleducati (come la coppia occhialuta alla mia destra che ha commentato ogni singola scena del film con delle osservazioni degne della migliore massaia...) insensibili e impermeabili alla cultura tout court figuriamoci a quella gay (qualunque cosa questo termine voglia dire...). Gay che non sono capaci di un giudizio critico autonomo se applaudono ancora l'ennesimo film (Children of God (Bahamas, 2009) di Kareem Mortimer (DigiBeta, 103’, col.) che presenta dei personaggi gay per poi farli morire ma il loro amore rimarrà per l'eternità (ancora?!?!?!?!) e che, in quanto a giudizio estetico, usano gli stessi criteri con cui decidono di acquistare una lampada vintage da 300 euro invece che una bella lo stesso ma di Ikea e quindi dozzinale a 30 euro (la crisi non colpisce i gay ma solo i ricchioni...).
Per cui caro Assessore da un certo punto di vista queste manifestazioni, feste o festival che dir si voglia, servono, servono tantissimo. Dall'altra però... perle ai porci!

mercoledì 21 aprile 2010

Queering Roma è alle porte!

Da Venerdì 23 aprile a Domenica 25 Aprile il Nuovo Cinema Aquila di Roma ospita la prima edizione di Queering Roma festa del cinema a tematica LesboGayBisexTransQueer organizzata

dall'associazione Armilla grazie al sostegno della Provincia di Roma e alla collaborazione del Festival Da Sodoma a Hollywood di Torino.

Tre giorni di proiezioni di film presentati in una rassegna che non si rivolge solo alla popolazione gay lesbica e trans della Capitale ma a tutti gli appassionati di cinema che potranno vedere film e documentari esclusi dal normale circuito commerciale colmando un vuoto nella programmazione culturale romana che dura ormai da troppo tempo.

Questa prima edizione di Queering Roma propone lungometraggi, corti e documentari, provenienti dall'edizione 2010 del festival Da Sodoma a Hollywood di Torino selezionati dal suo storico direttore, Giovanni Minerba.


I film sono in versione originale sottotitolati in italiano.

Per scaricare il programma del festival in formato pdf cliccate qui

Le proiezioni sono al Nuovo Cinema Aquila
Via L’Aquila 68 Roma
Tel. 06 70399408
web: http://www.cinemaaquila.com

1 ingresso 5 euro
3 ingressi a spettacoli diversi 12 euro

Infoline 339.8164158
web: http://www.queeringroma.it

mercoledì 14 aprile 2010

Bertone dacci i nomi o stai zitto

Molti sociologi, molti psichiatri hanno dimostrato che non c'è relazione tra celibato e pedofilia - ha dichiarato il segretario di Stato - e invece molti altri hanno dimostrato, me lo hanno detto recentemente, che c'è una relazione tra omosessualità e pedofilia. Si tratta di una patologia che interessa tutte le categorie sociali, e preti in minor grado in termini percentuali Tarciso Bertone, segretario di Stato vaticano fonte La Repubblica del 13 aprile

Non entro nemmeno in merito a certe illazioni.
Chiedo a Tarciso Bertone i nomi dei sociologi e degli psicologi in questione e, soprattutto, che cosa significhi che gli psicologi hanno dimostrato visto che la psicologia non è una scienza e dunque non può "dimostrare" nulla...

Certo la faccia tosta della Chiesa non ha pari...

lunedì 12 aprile 2010

Queering Roma deve ancora inziare e solleva già tanti dubbi.

Non fraintendete. Ci andrò, ne parlerò, sarà un'occasione per vedere dei film non distribuiti normalmente e dunque invisibili, è bello ci sia il patrocinio (e i soldi?) della Provincia di Roma, ma... ci sono tanti piccoli dettagli che mi fanno alzare il sopracciglio (come quando si stupisce Mr. Spock...).


Il manifesto
ROSA?

Siamo tornati al 1991 quando Raitre fece una trasmissione speciale su gay e lesbiche, condotta da Gad Lerner,  dove parlarono solo uomini (e Graziella Bertozzo allora presidente di arcilesbica poté parlare solo a fine trasmissione, verso le 23...).
L'immagine delle gambe che si intrecciano non è certo originale ma, soprattutto, è sessista!
I maschietti portano le scarpe da ginnastica e le femminucce i tacchi a spillo.

Bel cliché eterosessista...



I film

Ecco l'elenco dei film in programma.

Programma Queer
                                                           
29 titoli tra lunghi medi e cortometraggi, tutti in formato digitale, anche quelli che in origine sono in pellicola (come lo splendido When Night Is Falling di Patricia Rozema) proiettato in versione digitale non sappiamo per quale motivo (ma sicuramente il digitale costa meno della pellicola).
Un problema tecnico per esperti, direte voi, invece no. Una educazione dello spettatore (della spettatrice) irrinunciabile.
I film al cinema si vedono nel supporto originale, quello digitale sostitutivo va bene per la visione privata casalinga non pubblica. Qualunque sia il motivo un buon festival avverte sempre gli spettatori che il film lo si vede su supporto non originale e, magari, si spiega anche il perchè.

LE TRAME

Leggendo velocemente tra le varie sinossi mi sono imbattuto in diverse ...amenità.


Sabato 24 Apr. in SALA 2 alle Ore 18 si proietta
Transgender elettronici di  Federico Ercole - (Italia, 2010, Doc., Betacam SP, 50’, col.)
che parla di 


Raccontare le proprie emozioni a contatto con l’immateriale elettronico: videogiocatori gay, critici videoludici e appassionati di videogame trattano il tema dell’omosessualità virtuale, fondata sul travestimento insito in ogni videogame, dove ognuno di noi si può riconoscere.

L'omosessualità fondata sul travestitismo?!?!?!


Siamo ancora a questo? I froci so travestiti ?!?!?!?!?!?!?!?!?! 

mmmm 
Eppure il cinema americano off Hollywood e più di qualche annetto fa aveva detto una parola DEFINITIVA sull'argomento...


Ai curatori del festival sarà sfuggito l'inappropriato accostamento (e poco importa se a loro la sinossi è arrivata così com'è... bisogna sempre leggere quel che si pubblica... anche o soprattutto quando non è farina del proprio sacco).

 Insomma il Festival deve ancora cominciare e ci sono già tante piccole cose che non vanno...


lunedì 5 aprile 2010

La pedofilia non è il male della Chiesa.

Leggo con sospetto i commenti disinvolti su blog di amici, e di sconosciuti, sulle recenti visissitudini che continuano a legare la Chiesa alla Pedofilia.
Intanto per l'uso distorto di un termine che oggi vale per qualsiasi forma di violenza sessuale: anche nel caso della diciassettenne (chiamata ragazzina) stuprata da un uomo conosciuto tramite Facebook  ci si riferisce alla violenza sessuale come a un caso di pedofilia (sic!).
Non c'è molta differenza con chi si riferisce all'aborto come all'uccisione di un bambino e non di un feto. C'è un pregiudizio ideologico che invece di essere esplicitato per onestà intellettuale viene ben nascosto tra le parole, proprio come fa la Chiesa di solito.
Trovo disgustosamente ipocrita che si critichi la Chiesa riportando la pedofilia come suo massimo esempio di malvagità.
Ipocrita e ottuso.

Ottuso perchè uno scandalo sessuale fa grattare qualunque prurito, anche quello di chi si professa aperto e tollerate in nome del proprio orientamento sessuale ma poi tradisce un conformismo rivoltante che, per criticare la Chiesa e il Vaticano, non trova niente di meglio che usare la pedofilia. Senza rendersi conto che, così facendo, crea un alibi indistruttibile alla Chiesa che può sempre, legittimamente, dire che i pedofili non sono previsti dal vangelo che, insomma, la pedofilia non fa parte della Fede.
Perché oggi la pedofilia è il bau bau di tutti anche di gay e lesbiche.
Come sono lontani gli anni in cui se ne poteva parlare tranquillamente, quando il pedofilo non era uno stupratore ma una persona adulta attratta dai bambini con una sessualità non genitale, non penetrativa.

Dove sono questi paladini dell'innocenza dei minori quando la Chiesa seguendo la sua dottrina commette atti ben più gravi di quando insabbia qualche caso di pedofilia?
Dove sono i miei indignati co-orientamento sessuale (con i quali in casi come questo sento proprio di non avere NULLA in comune) quando la Chiesa propina il Creazionismo? Quando afferma che la scienza rende gli uomini aridi? Dove sono?
Dove siete?

Ipocrita perchè è facile accusare qualcuno dicendo che fa qualcosa di illegale o di immorale o di criminoso, ma è un discorso politico miope e debole: si attacca la persona (l'istituzione) credendo così di attaccarne le idee. Più difficile attaccare le idee... Lo fa chi ha la cultura per farlo...
A me un prete non fa orrore perchè "è pedofilo" perchè non tutti i preti sono pedofili e non tutti i pedofili sono preti. D'altronde chi vede in ogni prete un potenziale pedofilo  (usando un pregiudizio simile a quello usato da Fini qualche anno fa a danno dei gay) è razzista proprio come gli antisemiti (ha ragione chi lo ha detto, anche se nessuno  ne ha capito il senso).

A me un prete fa orrore non perchè rifugge dalla vita astenendosi al sesso, e poi non potendone più diventa pedofilo (ma vi accorgete degli impliciti patriarcali e non scientifici che ci sono in queste considerazioni?!?!) ma perchè, casomai, fa parte di una religione che mangia la carne e il sangue del figlio del proprio dio e pretende che le proprie verità siano di tutti che lo si voglia o no.

Fosse solo per la presunta pedofilia mi verrebbe da solidarizzare con loro non fosse altro per l'ipocrita ludibrio in cui vengono fatti cadere da una marmaglia di italiani invidiosi repressi e analfabeti.

I mali della Chiesa sono ben altri dalla pedofilia ma è più facile criticare qualcuno tramite la sessualità, strumento di potere che usano tutti, anche chi fino a ieri era pesantemente discriminato, ma che oggi non batte ciglio nell'usare le stesse armi per una buona causa.

Una pratica politica (sic!) che francamente mi fa vomitare.

mercoledì 10 febbraio 2010

Cuccarini, Tommassini e il matrimonio religioso

Tempo fa ho avuto modo di parlare del presunto tradimento di Lorella Cuccarini per le sue dichiarazioni su Vanity Fair contro i matrimoni per le coppie dello stesso sesso alle quali, sempre secondo lei,  non vanno nemmeno dati figli in adozioni.
Si gridò allo scandalo (Scalfarotto in testa) adducendo ridicole e inconsistenti contraddizioni tra le dichiarazioni di Cuccarini e il suo status di Icona Gay.
A queste idiozie porta la (sotto)cultura gay...
La faccenda ha avuto un seguito. Cuccarini è stata invitata a Mucca Assassina dove ha ribadito la sua posizione ottenendo i fischi dagli astanti.
Che Mucca Assassina fosse solo una macchina per far soldi e non avesse nulla di politico lo si sapeva da tempo, ma l'invito di Cuccarini, dopo l'intervista al settimanale ,è un atto politico del quale Praitano, presidente del Mario Mieli, organizzatore di Mucca, dovrà rispondere se non altro ai posteri.
Questa storia di pettegolezzi, icone gay e ...superfroceria ha avuto un risvolto nazionale quando, Cuccarini, insieme a quella checca misogina di Luca Tommassini, sono andati a Tatami, la trasmissione di Camila Raznovich, la sciacalla mediatca che in passato ha fatto spettacolo della violenza sulle donne, quindi un personaggio pericoloso, da censurare, basta vedere come non reagisce alle dichiarazioni di Cuccarini e Tommassini. A Tatami, tra le tante battute misogine (invidiose?) di Tommassini su Cuccarini, senza che Camila battesse ciglio (Cuccarini rosica invece e si vede...), arriva la domanda della presentatrice (sic!) sui presunti screzi dell'Icona gay (aridaje!) col suo pubblico omosessuale.
Ecco l'amena risposta delle due signore:


Cuccarini, arrampicandosi magistralmente sugli specchi, si rimangia (a metà) quel che ha detto, dicendo che per lei il matrimonio, avendo sempre avuto più un significato religioso (dunque davanti a dio) che un significato "altro" (non riesce nemmeno a dire la parola civile,  parla semplicemente di Sindaco, che poi non è mica sempre il sindaco che ti sposa ma lasciamo stare...) non può essere di appannaggio omosessuale (come se Ratzinger avesse pensato ad aprire alle coppie omosessuali) mettendolo in culo a tutti i gay  e le lesbiche (che tanto, sì sa ai froci il sesso anale piace... anche alle lesbiche? Ah già, col dildo!!!).
Quel frocio rinnegato di Tommassini invece equipara tout-court il matrimonio all'istituzione religiosa scippando gli italiani e le italiane del matrimonio civile, l'unico che ha valore legale in Italia.
Tutto questo viene detto senza che nessuno, Camila, i produttori del programma, il direttore di Raitre abbiano sentito minimamente l'obbligo di correggere l'errore e dire come le cose stanno davvero.
D'altronde perchè meravigliarsi?
Il presidente del Consiglio continua a dire che il suo Governo è stato eletto dal popolo quando è stato eletto dai rappresentanti del popolo in Parlamento, essendo la nostra una democrazia parlamentare e non presidenziale senza che nessuno lo corregga mai, perché stare a minimizzare sul matrimonio?
Dunque se ti sposi lo fai davanti a dio, se non ami dio (o dio non ama te come nel caso degli/lle omosessuali) ti accontenti delle unioni civili, che comunque mancano e sulle quali Cuccarini si è detta sempre favorevole sin dall'intervista su Vanity Fair.

D'altronde che il vero matrimonio fosse quello religioso i cattolici lo hanno sempre pensato, al punto tale che nel 1958
(...) il vescovo di Prato accusa pubblicamente e per iscritto due giovani parrocchiani d'essere "peccatori" perchè pubblici "concubini". Concubini? I due s'erano semplicemente sposati col rito civile e non con quello religioso. La coppia cita il vescovo in tribunale per calunnia e diffamazione. Il vescovo viene condannato a pagare un'ammenda. Pio XII su tutte le furie annulla la celebrazione dell'anniversario sulla sua ascesa al pontificato e scomunica tutti: sia i due giovani sia tutti i responsabili del processo.1

Da allora l'Italia qualche progresso lo aveva pure fatto, ma oggi, dopo 50 anni, sembra di essere tornati a quella mentalità lì. Solo che oggi nessuno rettifica e dice le cose come stanno davvero.

Il disastro è compiuto, anche il più elementare "a b c" della democrazia è andato a farsi benedire sostituito da un impapocchiata, maldestra, pressappochista e sbagliatissima vulgata che vuole, in Italia, il matrimonio essere religioso e il rito civile affine alle unioni. E poi critichiamo la religione di Stato dell'Iran...



1) Gianfranco Manfredi Mina Milva Vanoni e altre storie Lato Side Editori, Roma 1981 pp. 26-27

lunedì 25 gennaio 2010

Tutti uniti contro le discriminazioni

A Roma, il 26 gennaio 2010

presso la biblioteca comunale Franco Basaglia,
Via Federico Borromeo 67,
alle ore 17.00


si terrà il secondo di tre dibattiti

sulla discriminazione sessuale

(il primo,  oggi Lunedì 25 è sulla discriminazione razziale, Mercoledì 27 contro la discriminazione dei portatori di handicap)


Andiamo a sentire chi parla, cosa dice, e, soprattutto, cosa ne pensa il pubblico di un quartiere popolare (Primavalle)...


Il dibattito, organizzato dalla associazione Nuova Gestione si svolge nell'ambito di una manifestazione promossa dal comune di Roma Tutti uniti contro le discriminazioni  che ha visto oltre ai dibattiti tre serate di danza e teatro al Furio Camillo.


Poi vi racconto...

Cuore sacro

Sei credente e omosessuale? Sei affine all'agnosticismo perché omosessuale? Senti il richiamo della Fede, ma il tuo orientamento sessuale ti allontana dalla religione? Oppure sei eterosessuale e credente e non riesci a capire la posizione della tua chiesa sulle persone omosessuali?

Nuova Proposta, associazione di persone omosessuali cristiane, nell'ambito del suo programma di incontri 2009/2010, centrato sul tema della fecondità a 360°, ha organizzato, insieme a We Have A Dream, una tavola rotonda proprio per discutere di tutti questi temi e cercare di dare delle risposte a queste domande importanti.
Ragioneremo insieme sulle ragioni che possono spingere verso una posizione o l'altra.
Sarà un confronto sereno, non ideologico o conflittuale, senza dogmi o maestri.
Un incontro per conoscere realtà spesso dimenticate, sensazioni molto conosciute e per maneggiare quesiti che nessuno può dire di non essersi mai posto nella vita.

A seguire potremo stare insieme per un piccolo momento conviviale, nel quale conoscersi e parlare e al quale potremo partecipare tutti portando il necessario per mangiare e bere.

Speriamo di vedervi in gran numero!



Mi è stato chiesto di partecipare come non credente. Nonostante non nasconda la mia assenza di fede non mi piace fare proselitismo di ateismo, proprio come la Fede chi non crede non lo fa e basta.
Ho accettato di andare con lo spirito del vero confronto. Credo che ascolterò molto più che parlare. Affronterò l'incontro senza dogmatismi. Mi aspetto altrettanto. Vediamo se ho ben riposto la mia fiducia.

Roma, mercoledì 27 Gennaio
ore 20 e 30
Via Marianna Dionigi 59

organizzano Nuova proposta e We Have a Dream

martedì 19 gennaio 2010

Se le unioni civili non vanno al parlamento...

 ...succede che due ragazzi Francesco Zanardi, 38 anni, imprenditore nel settore informatico, fondatore del movimento Gay Italiani, e Manuel Incorvaia, 22 anni, precario, facciano uno sciopero della fame per essere uniti in matrimonio.
Succede che alcuni quotidiani danno la notizia dell'inizio dello sciopero della fame e poi non se ne parla più. Fa solo notizia (due righe due) che Francesco ha avuto uno shock anafilattico o quando  Manuel ha un malore ed è costretto ad interrompere lo sciopero. I quotidiani danno scarso rilievo alla notizia. Nessun rilievo la tv. Solo la rete e i singoli cittadini si mobilitano.
Alcuni privati cittadini hanno già iniziato a sostenere lo sciopero della coppia (ormai del solo Francesco) con uno sciopero-staffetta.
Il deputato Paola Concia ha fatto sua questa iniziativa legando lo sciopero non tanto ad una astratta richiesta di riconoscimento dei matrimoni quanto alla calendarizzazione della nuova proposta di legge (dopo che il primo tentativo è stato affossato per incostituzionalità) sulle unioni civili presentato alla Camera.
Tutti possono partecipare allo sciopero, ad oltranza o anche solo per un determinato numero di ore. Di modo che ci sia sempre almeno una persona che sciopera fin quando la legge non verrà discussa e approvata.
Perché anche l'Italia sia un paese civile

martedì 12 gennaio 2010

Sosteniamo Manuel e Francesco



Era tanto che volevo fare un post su Manuel e Francesco.
I giorni passano, lo sciopero della fame continua e io non ho ancora scritto nulla.
Mi limito a quotare due post del sito We Have a Dream
Manuel e Francesco stanno facendo lo sciopero della fame da ormai una settimana.
I media, la politica e molte associazioni per i diritti GLBT li stanno lasciando soli relegando al silenzio il loro gesto, per questo hanno deciso di convocare un un sit-in circolare in “stile americano” davanti alla sede del Parlamento per la sera del 12 gennaio 2010 alle ore 21:00 (Piazza Montecitorio).

Sarà una manifestazione pacifica con bandiere e ombrelli rainbow e cartelli a sostegno dei due ragazzi e del loro atto di protesta non violento.

Siete tutti invitati a partecipare e sostenere l’iniziativa e, se non siete a Roma, a replicare nelle vostre città la manifestazione alla stessa ora nello stesso giorno davanti alle sedi dei vostri comuni di appartenenza.

Manuel Incorvaia e Francesco Zanardi stanno seguendo uno sciopero della fame da una settimana ormai. Protestano contro l’ignavia della politica e rimarranno senza cibo finché non verrà calendarizzata almeno una delle decine di proposte legislative che riguardano le convivenze tra persone dello stesso sesso.
Manuel e Francesco stanno percorrendo questa strada drastica nel più totale silenzio dei media e della politica, aiutiamoli a superare quella che sembra una operazione di censura e diffondiamo il più possibile quello che stanno facendo attraverso i nostri contatti, i profili facebook e i blog.

Per chi volesse contattarli ci si può connettere anche a il loro sito

il loro gruppo su Facebook

il gruppo di sostegno su Facebook



CI VEDIAMO

MARTEDÌ 12 GENNAIO

A PIAZZA MONTECITORIO
DALLE ORE 21

Marco Simonelli a Roma


Quando il 2 ottobre organizzano una reading GLBTQI a Montecitorio, scrissi ai miei amici di suggerirmi poesie, brani di letteratura e quant'altro da portare al reading.
L'unico che si degnò di rispondermi fu Claudio Finelli, che mi suggerì alcune poesie di due sonetti. Io scelsi quella di Marco Simonelli che Claudio introdusse così:
2) Il secondo componimento è un sonetto simpatico e pungente, lazzo faceto che coglie nel segno ed è di un altro giovane poeta toscano. E' contenuto nel libretto di recentissima pubblicazione: Marco Simonelli, "Will - 24 sonetti", Edizioni d'If



Ecco il sonetto:

Il Vaticano dice di non farlo.
Vuol dir che non avremo cerimonia.
Ma quello Stato che moneta conia
il nostro patto, amor, non può disfarlo.
Ci unimmo un pomeriggio nel salotto,
sfiorandoci le mani, per merenda.
“Di tue ferite io sarò la benda”
promettemmo mangiandoci un biscotto.
In fondo non vogliamo un matrimonio.
Ci basta un bacio da scambiarci al sole,
un avvenir di giorni come prole.
È questa la ricchezza, il patrimonio.
(Chi ci dice che quelli con le ali
non siano anche loro omosessuali?).

Lo lessi al reading senza ringraziare mai abbastanza Claudio.

Oggi Claudio mi segnala, e io segnalo a voi, che

Sabato 16 gennaio
alle ore 18
presso il Papyrus Café,
in via de' Lucchesi 28 (zona Fontana di Trevi),
a Roma,
Marco Simonelli, poeta queer adorabile e fantastico queer performer, poeta vincitore del Premio di Letteratura i miosotìs presenta "Will - 24 sonetti".
Coordina Claudio Finelli.

Io ci vado, chi viene con me?

lunedì 4 gennaio 2010

Il signor Abbate mi scrive...

...e minaccia di passare alle vie legali.

Di solito le minacce con me sortiscono l'effetto contrario.

Ecco la mail

Johnny Alexandre ti ha inviato un messaggio.

--------------------
(nessun oggetto)

In merito ad alcune diffamazioni che sono emerse dai suoi post sul suo blog in seguito ad una attenta lettura effettuata dal mio avvocato, e in merito alla pubblicazione di mail private avvenute tra il suo account di facebook ed il mio, sto valutando, insieme al mio avvocato se procedere legalmente e depositare una denuncia per diffamazione, se segnalare alla polizia postale l'avvenuta pubblicazione di mail private sul suo blog, e se procedere ancora con una denuncia per stalking dato che lei mi ha provocato profondo stress psico-fisico durante queste vacanze natalizie. Stress che si è palesato in stati d'ansia e febbre somatica come confermato dal mio medico di base. Inoltre stiamo valutando se mettere in atto un ulteriore denuncia per aver usato indebitamente sui suoi blog, il mio nome d'arte registrato presso la sede Siae di Napoli, via Medina, il 24 maggio del 2009. Il mio avvocato mi ha chiesto di dirle, in via del tutto amichevole, che è sicuramente in tempo per poter cancellare i suddetti post e le relative diffamazioni avvenute su di esso e le mail PRIVATE pubblicate sul suo secondo blog. E' difficile per me scriverle questa mail perchè solo da ieri ho cominciato a calmarmi e per questo ho chiesto a Emanuele di sospendere con lei qualsiasi conversazione per fare in modo che fossi io a parlare con lei in persona e chiudere la questione. Le chiedo di sospendere qualsiasi comportamento persecutorio nei miei confronti e le faccio presente che questa mail farà fede legalmente in quanto il mio avvocato ha certificato tutto quello che è stato scritto su questo argomento dal 25 dicembre 2009 a oggi sia su questo profilo che sui suoi blog. Sono certo che lei voglia intraprendere un comportamento più sano per dimostrare le sue ragioni senza dover necessariamente scadere in comportamenti punibili dal codice penale.

Lei ha sicuramente ragione nel definire sbagliati alcuni comportamenti dei membri del gruppo che ho creato, e per questo la invito a segnalare eventuali abusi alla redazione di Facebook, cliccando su "segnala frase" subito sotto la frase incriminata dell'utente che l'ha postata. Per quanto possibile tendo a eliminare frasi offensive, ma le ricordo che non è compito mio ma della redazione di Facebook.
Riguardo l'immagine del seminarista, la responsabilità è della Rai che effettuava le riprese quel giorno nella Basilica di San Pietro. Le faccio però presente che durante le riprese televisive vengono affissi all'entrata avvisi che recano la dicitura "In questo luogo si effettuano riprese televisive". L'affissione di tali avvisi fa in modo che chi entra in tali luoghi accetti con silenzio/assenso il "rischio" di essere ripreso.
Se le dovesse tornare utile, la sede legale della Rai è in viale Mazzini, 14 Roma.
Riguardo me, se la redazione di Facebook dovesse ravvisare nel gruppo che ho fondato, un qualsiasi reato, cancellerà immediatamente il gruppo cosi come prevedono le regole di tale social network.
E sempre riguardo me (e solo me) escludo qualsiasi sentimento omofobico confermando che il gruppo è esclusivamente satirico, e che è popolato nella maggior parte da utenti che si definisco omosessuali, e anzi è diventato mezzo per molti membri per postare articoli e argomenti a difesa dei diritti del mondo LGBT. Inoltre viene praticata molta autoironia da persone che si definiscono simili al seminarista nei modi e ciò conferma la natura ironica e satirica del gruppo, escludendo qualsiasi sentimento di omofobia, che il sottoscritto e sicuramente maggior parte degli utenti, ripudiano con forza.
Le rinnovo l'invito a sospendere qualsiasi atto persecutorio nei miei confronti a partire dal non rispondere a questa mail, e a cancellare qualsiasi post che parli del sottoscritto. Il mio avvocato mi suggerisce 10 giorni di tempo, io invece le dico che ha tutto il tempo che vuole (ma non esageri).
Le dico anche che odio perdere tempo nei tribunali, e odio dover spendere i miei soldi guadagnati con fatica, in avvocati e cose del genere e non c'è per ora da parte mia un'effettiva volontà di procedere in quanto mi provocherebbe ulteriore stress. Sono certo che in futuro lei saprà portare avanti le sue ragioni senza scadere nell'illegalità e nello stalking.
La invito a non rispondere per chiudere qui la questione, ma se lo facesse, sono tenuto ad avvisarla, per la legge sulla privacy, che la mail verrà letta anche dal mio avvocato.

Le ricordo ancora che per questo social network esiste una redazione apposita che ha la responsabilità di prendere provvedimenti qualora dovessero ravvisare nelle proprie pagine comportamenti illegali e le assicuro che sono persone molto attente al tema dell'omofobia.
Le auguro buon anno e le faccio i miei più sinceri auguri per il successo dei suoi blog.

J.A. Abbate.

sabato 2 gennaio 2010

Aggiornamento sul webmaster ...sfranto!

E mentre nessuna notizia giunge dal fantomatico webmaster (alias Abbati?) so far noto intanto che il gruppo su facebook è passato da pubblico a solo per gli iscritti così non tutti ma solo gli iscritti possono leggere i commenti in bacheca...

giovedì 31 dicembre 2009

Johnny Alexandre Abbate, facebook o degli sboroni

L'altro ieri, sul gruppo di facebook sulla seminarista sfranta, leggevo un carteggio pubblico tra Johnny Alexandre Abbate, fondatore del gruppo e Oren Orel che informava i membri del gruppo che stava discutendo con me sul mio blog per le osservazioni che avevo fatto sul seminarista presunto gay (che andavano ben al di là del gruppo facebook, ma tant'è).
Johnny rispondeva pregando i membri del gruppo di non rispondermi perchè lo avevo offeso nel mio articolo.

Basito scrivo un breve messaggio al suo profilo facebook.


Ciao Johnny, dov'è che ti avrei insultato nel mio articolo (che poi è un post...)?


il giorno dopo ottengo questa risposta

Salve, mi chiamo Emanuele e sono il webmaster del sig. Abbate. Gestisco i suoi siti e quando possibile rispondo personalmente alle mail.

Il sig. Abbate è al momento impegnato in una mostra fotografica a Roma e sono impossibilitato nel dirLe quando potrà rispondere personalmente.
Nel caso voglia segnalarmi il post di cui parla, provvederò a darLe maggiori informazioni a riguardo. Se ritiene urgente la questione può lasciarmi un Suo recapito telefonico.

Buone Feste
Emanuele Badalamenti.


Alla quale replico con poche righe


Salve


Non sapevo ci fossero wembastser anche su facebook né che i webmaster rispondessero per conto degli autori sui contenuti dei loro siti (tantomeno di facebook).


La ringrazio per la sua disponibilità, ma è a Johnny che ho scritto e aspetto una risposta da lui e solo da lui, se e quando mi vorrà rispondere.


Cordialmente,

Alessandro Paesano


E oggi infine ottengo questa risposta-ultimatum


Salve,
per rispondere alla Sua mail precedente:
Un webmaster gestisce tutto quello che è assimilabile sotto il termine "web". Se una marca di biscotti ha un sito ufficiale, un gruppo su Facebook, o un canale su Youtube, il webmaster andrà a operare su tutti questi livelli di promozione. Avrà notato che il presente profilo è a conti fatti un profilo lavorativo e promozionale, così come i vari siti ufficiali del sig. Abbate e altri profili promozionali. Sarebbe svilente per me (e offensivo per Lei) farLe lezioni sulla promozione via web e su cosa significhi webmaster e promoter.

Riguardo il rispondere al posto del sig. Abbate, come già specificato prima, rispondo "quando è possibile" e non rispondo di certo alle sue cose personali, per le quali ha un profilo privato riservato solo a familiari e amici stretti.

Post promozionali e risposte "meccaniche" sono di mia responsabilità.

Andando al dunque mi pare di capire che la questione che Lei mi sottopone è estremamente importante ed urgente, per questo Le rinnovo l'invito a chiarirmi l'accadimento, e io farò quanto possibile per aiutarLa.

Deve capire che il mio lavoro consiste anche nell'alleggerire il lavoro del sig. Abbate, e ho la chiara direttiva di sbrigare "qualsiasi" questione senza necessariamente doverlo disturbare (e sarebbe inutile dato che verrebbe meno il senso stesso del mio lavoro).

Se vuole comunicare il prima possibile con il sig. Abbate (come mi pare di aver capito), La invito nuovamente a lasciarmi un Suo recapito telefonico e La farò richiamare subito dopo le feste (7 gennaio). In caso di risposta negativa, La ringrazio per l'interessamento e le auguro buone feste.

Emanuele.


Poco o niente intimidita gli rispondo così:

Facebook non è un sito ufficiale...
e il profilo di Abbate è n profilo come tutti gli altri. Privato
dove si evince che è un profilo lavorativo e promozionale?

Ho scritto a Johnny Abbate e mi risponde un altro...
Che si qualifica come webmaster e ora come segretario particolare. Manco l'Abbate fosse il presidente della repubblica.
Già questo è un modo di rispondere o non rispondere.
Io a lei non devo rendere conto di nulla. Non è a lei che ho scritto e non è con lei che voglio parlare.

Fine della questione.

Alessandro Paesano


Puntuale la sua risposta


Le basterebbe dare un'occhiata al profilo per accorgersi che Abbate è un fotografo ed un musicista, e tramite questo profilo (E TRAMITE IL SUO SITO UFFICIALE, ED ALTRI SITI) si promuove. Che un profilo sia privato o meramente promozionale si capisce dal fatto che Le ho fatto presente questa cosa nella mail precedente. Spero che ora questo punto sia chiaro.

Le riassumo per evitare equivoci:
1) Io sono un webmaster e promoter (e non un segretario particolare. non voglio pensare che questa definizione sia volontariamente offensiva)

2) Promuovo un prodotto tramite il canale di internet, con ogni forma possibile (sito ufficiale, facebook, myspace, e-mail, banner e quant'altro). C'è persino un profilo sulla Nutella su Facebook. Non mi dica che ignora il fatto che è un profilo promozionale fatto dall'ufficio comunicazione dell'azienda stessa. In ogni caso qui la questione è simile. Solo che non si vende cioccolato, ma un altro tipo di prodotto. (Mi perdoni il mio lessico un pò freddo che tende a considerare "prodotto" qualsiasi cosa. Sono laureato in Marketing ed è cosi che devo ragionare quando lavoro).

3) Ho fatto il possibile per venirLe incontro e il mio non è stato un "modo di non rispondere". E' Lei che insiste nel non farmi capire qual è il Suo problema. Penso sia chiaro che la "non risposta" è la Sua.

4) Non c'è da parte mia, nè da parte del sig. Abbate la volontà di farlo passare per il Presidente della Repubblica. Lo dimostrano le mie risposte più che cortesi e disponibili.

5) Non ho mai detto che Lei deve rendermi conto di qualcosa. E' Lei che mi ha scritto. E' Lei che ha posto il problema. E io Le ho detto più volte che se non mi dice qual è il problema, non posso risolverlo. Nessuno L'ha contattata chiedendole di dare conto di qualcosa. Fino a prova contraria è Lei che ha scritto. Spero che questo punto sia chiaro.

6) Che Lei non fosse interessato a parlare con me ma con il sig. Abbate, è chiaro. Chi scrive qua è perchè è interessato a parlare con lui. INFATTI fin dalla prima volta Le ho chiesto di lasciarmi un Suo recapito in modo tale che io lo possa passare alla persona con la quale Lei vuole parlare. Ma non c'è stato niente da fare. Io ho fatto il possibile e l'impossibile per comunicare con Lei, ma a quanto pare è Lei che non vuole ottenere ciò che mi chiede.

Le auguro nuovamente buone feste.
Emanuele.


Vi rendete conto la supponenza della gente fin dove può arrivare?
Ho sempre pensato che se dai a un italiano un po' di potere questo si crede chissà chi. Oggi mi rendo conto che anche senza avere potere alcuno un italiano medio si sente sempre più importante dei suoi simili...

mercoledì 30 dicembre 2009

Scalfarotto e Cuccarini...

Grazie a Dario leggo questo post di Ivan Scalfarotto, vicepresidente del PD:
Dall’ultimo numero di Vanity Fair, le dichiarazioni di Lorella Cuccarini:

D: Lei è un’icona gay: è favorevole o contraria alle nozze fra persone dello stesso sesso?
R: Contraria. Bisogna regolamentare le unioni ma il matrimonio deve essere tra un uomo e una donna. Vale lo stesso anche per le adozioni: un bimbo ha bisogno di una madre e di un padre.

La cosa che trovo sconvolgente in tutto questo, non è tanto che una signora senza particolari competenze in materia si limiti a riproporre a mezzo stampa triti luoghi comuni senza uno straccio di giustificazione scientifica o morale. Quello che mi fa davvero pensare è quanto poco la nostra comunità sia rispettata se una persona che dai gay italiani è stata sempre entusiasticamente sostenuta, anche in momenti di non particolare splendore professionale come questo, non si ponga nemmeno il problema di rispettare e anche di compiacere, magari anche senza crederci, il proprio azionista di riferimento. E’ come se un politico dell’UDC sparasse a zero sui cattolici o un sindacalista della CGIL prendesse a pesci in faccia i metalmeccanici.

In un paese diverso dal nostro, uno di quelli dove dove la coesione della comunità GLBT ha attribuito alla stessa forza e autorevolezza, i gay e tutte le persone che li amano e li sostengono (padri e madri, fratelli e sorelle, parenti, amici e colleghi) farebbero una cosa molto semplice: cesserebbero con effetto immediato di svolgere qualsiasi attività che induca a Lorella Cuccarini un qualsivoglia ritorno economico. E la carriera di icona gay della Cuccarini finirebbe qui. Semplicemente.

C'è da mettersi le mani nei capelli!

Gli scrivo una risposta, equilibrata e non aggressiva come al mio solito (ehm)... (per leggerla cliccate qui se noi poi come fanno a dirmi che sono autoreferenziale?).

Qui vorrei invece riflettere a mente più serena con tutti voi (Voi? Voi chi?) la inconsistenza politica su cui si basano le considerazioni del vicepresidente del PD.

La cosa che trovo sconvolgente in tutto questo, non è tanto che una signora senza particolari competenze in materia si limiti a riproporre a mezzo stampa triti luoghi comuni senza uno straccio di giustificazione scientifica o morale

Partiamo dalla fonte. Vanity Fair. Un giornale che
certo non brilla per competenze scientifiche e morali. Un giornalaccio che anche io ho comprato, qualche volta, da frocio, perché in copertina c'erano Ryan Philippe o Tom Cruise (no, non perché vi scrive anche Mina...). Non certo una fonte di informazioni scientifiche o morali...

Ora è vero che Lorella Cuccarini si è limitata a dire come la pensa lei senza spiegare il perché. Ma è un vizio che abbiamo tutti avallato dalla tv dove ognuno esprime qualunque opinione su qualunque argomento senza averne le competenze.
Però, scorso il curriculum di Scalfarotto, a esser pignoli, le sue competenze scientifiche in fatto di adozioni ed esigenze dei bambini sono le stesse di Cuccarini...

Allora diciamo che forse il casus belli è di natura politica prima ancora che scientifico o morale...

Anche perché le considerazioni che Scalfarotto fa subito dopo non sono propriamente scientifiche (nel senso di rigorose...)

Quello che mi fa davvero pensare è quanto poco la nostra comunità sia rispettata se una persona che dai gay italiani è stata sempre entusiasticamente sostenuta, anche in momenti di non particolare splendore professionale come questo, non si ponga nemmeno il problema di rispettare e anche di compiacere, magari anche senza crederci, il proprio azionista di riferimento.

Cuccarini è stata forse "rispettata e sostenuta" perché fautrice di aperture verso il mondo gay? No.
E' stata sostenuta perché ballava e cantava.
Ora così come non a tutti i gay piace Cuccarini (come al sottoscritto) non tutti quelli cui piace Cuccarini sono gay.
Bel luogo comune dunque quello dell'icona gay. Decisa da chi? In quale ambito?
Dunque c'è un pubblico vario con una parte gay che la sostiene perchè balla e canta ma siccome la signora è personalmente contraria ai matrimoni gay il pubblico gay dovrebbe boicottarla.
Attenzione però.
Non la si boicotta perché Cuccarini dice delle sciocchezze (come in realtà fa) ma perchè

non si pon(...)[e] nemmeno il problema di rispettare e anche di compiacere, magari anche senza crederci, il proprio azionista di riferimento.

Quindi visto che Scalfarotto parla di morale per lui è preferibile una persona che dice qualcosa che non pensa per far piacere al suo pubblico (o, a una parte del suo pubblico) piuttosto che una dice quel che pensa senza temere le reazioni del suo pubblico.
Quindi se i fascisti si inventano che Cuccarini è un'icona fascia se lei non sostiene Mussolini deve essere boicottata dai suoi
azionisti di riferimento?
Ma di che parla Scalfarotto?
I fan gay e non di Cuccarini sono un pubblico di acquirenti che comprano o non comprano i dischi (per esempio) per quel che i dischi valgono o non valgono. Discorso diverso è se nei dischi c'è un contenuto omofobo. Allora il disco è dai boicottare.
Ma boicottare Cuccarini solo perchè ha una opinione avversa ai matrimoni gay che on ha nessuna conseguenza pratica perché Cuccarini non è un politico che può favorire o contrastare una eventuale legge pro matrimonio gay né è una opinion leader in quel campo, è una sciocchezza bell'e buona.
Anzi mi sa tanto di minaccia, di mentalità berlusconiana. Io compro i tuoi dischi se non la pensi come dico io smetto di comprarli.

Scalfarotto come tanti italiani, gay e non, berlsuconiani e no, non distingue più tra vita (e opinioni) personali e vita pubblica in questo caso artistica.

Infatti Sclafarotto subito dopo fa un esempio sbagliatissimo

E’ come se un politico dell’UDC sparasse a zero sui cattolici o un sindacalista della CGIL prendesse a pesci in faccia i metalmeccanici.

A Scalfaro', Cuccarini non è un politico né una sindacalista è una ballerinaaaaaaaaaaah

Di più mi fa specie che tale ragionamento lobbistico, nel senso più bieco del termine, dunque quasi mafioso, venga dal vicepresidente di un partito politico di un sistema elettorale come quello italiano dove gli elettori non scelgono più i candidati.

Secondo le premesse di Scalfarotto hanno più negoziabilità politica i gay "azionariato referente" (sic!) delle icone gay che gli elettori dei deputati e senatori italiani...

Per il vicepresidente del secondo partito d'Italia non c'è male...

In un paese diverso dal nostro, uno di quelli dove dove la coesione della comunità GLBT ha attribuito alla stessa forza e autorevolezza, i gay e tutte le persone che li amano e li sostengono (padri e madri, fratelli e sorelle, parenti, amici e colleghi) farebbero una cosa molto semplice: cesserebbero con effetto immediato di svolgere qualsiasi attività che induca a Lorella Cuccarini un qualsivoglia ritorno economico.

Che provincialismo! Che naïveté.
Infatti Cuccarini è una potentissima multinazionale che fa sfracelli contro i gay...

E la carriera di icona gay della Cuccarini finirebbe qui. Semplicemente.

E torniamo all'inizio del post. E' lui che prima dà la corona di icona gay a Cuccarini e ora sogna di togliergliela perchè lei ha esercitato il democratico diritto di esprimere la propria opinione, per quanto indigesta o cretina possa essere.

Magari uno potrebbe cercare di contattare Cuccarini, confrontarsi con lei, spiegarsi, farle capire che sbaglia. Le stesse frotte di gay e di amici dei gay potrebbero scriverle, raccontando le loro storie omogeniotoriali.., e perorando la loro causa.
Il nucleo centrale del post di Scalfarotto non è che Cuccarini ha detto una cazzata è va dunque censurata, ma che Cuccarini parlando male del suo azionariato di riferimento va boicottata.
Non importano i valori di per sè.
Se Cuccarini non fosse stata una icona gay poteva allora tranquillamente dire che i gay non possono sposarsi.
Non importano le idee ma i rapporti di potere tra chi le erpsime e chi sostiene quella persona.

PURO BELRUSCONISMO.

Vi rendete conto della qualità politica, dello spessore culturale (inesistente) di questo ragionamento, del post di Scalfarotto, del vicepresidente del PD?

Questo paese è morto.
L'opposizione è più scema della maggioranza e disquisisce del sesso degli angeli mentre in Italia le trans vengono ammazzate, i giovani in carcere pure, ma noi comunità gay veniamo rimproverata della nostra inerzia politica perchè non boicottiamo Cuccarini che è stata tanto tanto cattiva!

Come diceva mia sorella ai froci (a certi froci) in culo gli entra ma in testa no...

domenica 27 dicembre 2009

Ancora sulla seminarista...

Ecco un po' di commenti da youtube al video di JhonnyAlexAbbate...

eustachio79

eustachio79 (4 minuti fa)
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hahahah bravi sta gente va solo che ridicolizzata e presa per il culo se lo merita, dovremmo fare un programma a puntate su youtube che fa la parodia del papa :-) come in spagna fanno in una tv pubblica
Beppez81

Beppez81 (9 ore fa)
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bravissimi !!! mascheriamo sti lupi vestiti da pecore (strapiene di oro)
un abbraccio forte e sempre

FREE LOVE
vickyfontes

vickyfontes (1 giorno fa)
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Poi, se vogliamo dirla tutta....la faccia del seminarista non mi sembra che voglia dire niente altro che spavento....ormai in questo mondo accade di tutto e nella messa di Natale non si spera qualcosa simile a quello acaduto. Per me ti stai ridiculizando piu te con un comento e filmato così. Un gay non è quello che annunciano come "colorito" del gay pride, o che urla come disperato....e semplicemente una persona con preferenze sessuali diverse dal comune...non dal normale...capito?

La seminarista spaventata? No grazie!

Quando avevo 25 anni e stavo all'università ero impegnato politicamente in un movimento glbt universitario denominato L'oro di Roma dove "oro" era l'acronimo di Orientamento Ricerche sulle Omosessualità con quel plurale del quale ci fregiavamo come di un fiore all'occhiello.
Allora, ma ancora oggi dopotutto, pensavo che omosessuale fosse un aggettivo e non un sostantivo perché non siamo tutti omosessuali allo stesso modo, così come siamo tutti uomini o donne, di razza caucasica o nera, etc.

Il 24, un giovane seminarista, dinanzi alla caduta del papa, viene immortalato dalle telecamere mentre ha un sincero moto di preoccupazione che gli fa portare una mano sulla bocca e poi, quando il papa si rialza incolume, trae un sospiro di sollievo.

Ecco il video.



Uno spavento legittimo per chi crede nell'importanza della figura del papa o no?

Per molti un gesto non da macho, subito letto in chiave gaya, non solo dal commentatore che sorride mentre fa la telecronaca, ma anche dai compagni e compagne gay  e lesbiche che non sorridono per la tenerezza che questo giovane può fare, ma ridono semplicemente di lui facendo della volgare (perché gratuita) satira.

C'è chi si limita a sottolineare l'effeminatezza non solo del gesto ma dell'intera persona



C'è chi trae sputo per compilare un pamphlet politico contro la chiesa e i suoi accoliti...



I miei complimenti!
Qui non siamo solo in piena omofobia ma in pienissimo maschilismo che dell'omofobia è la premessa l'omofobia essendone il corollario.
Purtroppo da quanti lati cerchi di guardare questi video non posso non provare delusione incazzatura e nausea per il dileggio con cui è stato trattato il seminarista.
E' un po' come quel gioco fesso e superstizioso di "passarsi una suora" quando ne vediamo uno perché, "si sa" le suore "portano sfiga" (sic!).
Preti e suore sono buffi, fanno ridere, forse per quell'ammanco di autorevolezza che deriva loro dall'aver scelto di non usare il sesso (almeno nominalmente).
Son visti strane creature da guardare un po' come gli animali allo zoo, o al circo, perché si pensa che chi non usa la propria sessualità sia più fesso di chi la usa (non importa come...).

Quindi un gesto che trapeli un preciso orientamento sessuale (sic!) viene visto come distonico e fa ridere.

Ma perché un atteggiamento istintivo, spontaneo, non da macho, deve far ridere?
Perché ridiamo del seminarista?
Perché per qualcuno che mal sopporta i preti gongola nel sapere che un prete sia frocio (cosa negativa naturalmente, visto che ancora oggi si usa questo termine per offendere)?
No, peggio!
Perché per tutti il suo comportamento non è normale non è da uomo e quindi buffo e ridicolo...
Ora che lo pensino gli etero, poverini, lo capisco, son stupidi, cretini, ma che lo pensino gay e lesbiche, che sono vittime dello stesso sistema di valori (sic!) mi fa orrore mi fa venire voglia di vomitare (possibilmente addosso a loro...).

Finché anche per i froci l'atteggiamento del seminarista è da leggere precipuamente in chiave gay abbiamo poco da combattere l'omofobia degli altri... L'abbiamo in casa e non ce ne siamo nemmeno accorti...

Già in passato un ragazzino di 13 anni si è suicidato perché, non avendo un atteggiamento proprio da macho, pur senza essere gay, non sopportava il dileggio di chi ogni giorno lo inquadrava in quel modo.

Se schecchi sei frocio sembrano pensare i miei colleghi gay  e lesbiche in barba a tutti quelli che, pure avendo un orientamento sessuale etero, scheccano qualunque ne sia il motivo...

Un modo di vedere (e pensare) retrogrado e, sembrerebbe, da casta.

Magari da casta! Se in quel gesto del seminarista si fosse riconosciuta una sororanza, la reazione che ci si aspetterebbe nel riconoscere un ...consimile  è "Che carino! Che tenerezza! Ciao sore'" non la canzone delle sorelle bandiera (il cui immaginario collettivo non è certo gay ma eterosessista maschilista e omofobo).

Insomma se si ride del seminarista presunto frocio è perchè non solo i maschi etero ma anche i maschi gay possono prednere le distazne da lui e dire lui è checca io no.

Il diverso serve al normale per confermarne la normalità...

C'è insomma un pregiudizio anti checca da parte di molti gay e di molte lesbiche che si sovrappone al luogo comune che vuole i gay invertiti dunque effeminati dunque checche.

Insomma se schecchi sei gay se sei gay schecchi tertium non datur...
Ma che pensiero profondo da parte dei membri della comunità glbt!

Certo, mi si obbietterà, la chiesa ostacola (a dir poco) l'omosessualità, dunque fa ridere che un seminarista "evidentemente" (?!!) gay  faccia parte della chiesa.

Fa ridere?

Intanto chissà se il seminarista gay lo è davvero.
Fosse così non potrebbe prendere i voti (come ha specificato di recente il papa stesso). Forse è solo effeminato...
In ogni caso e allora?

Ci si dimentica quando fino a l'altro ieri per molti gay di paese e non, diventare prete era l'unico modo (o forse solo il più facile...) per giustificare la mancanza di attrazione fisica per una donna e il non volersi sposare? ("è dedito al celibato...").

Quanti gay la chiesa ha nascosto?

C'è contraddizione?

Forse.
Ma perché prendersela col seminarista e non col Vaticano? Col papa?

Lorenzo, l'autore del primo video mette le mani davanti e tra le note del video dice:

non me ne vogliano i miei compagni della comunità LGBT, sono consapevole che potrei alimentare clichè e sostenere certe idee arcaiche, però era troppo divertente... ^_^


Ecco, era divertente...

A me non fa ridere perché le categorie che Lorenzo usa per ridere e far ridere del seminarista mi fanno vomitare. Non mi fanno ridere.

IO DIFENDO IL DIRITTO DI SCHECCARE SENZA ESSERE PER FORZA CONSIDERATI OMOSESSUALI

IO DIFENDO IL DIRITTO PER OGNI UOMO DI ATTEGGIARSI COME MEGLIO CREDE SENZA CHE QUESTO AUTORIZZI DUBBI CIRCA IL PROPRIO ORIENTAMENTO SESSUALE

IO MI SENTO MOLTO PIÙ AFFINE A QUEL SEMINARISTA NONOSTANTE LE NOSTRE DIFFERENZE DI FEDE E DI POLITICA CHE A QUEL LORENZO AL QUALE DOVREI SENTIRMI UGUALE SOLO PERCHÉ ABBIAMO LO STESSO ORIENTAMENTO SESSUALE

Intanto su facebook i fan della seminarista (lo chiamano al femminile, schifosi maschilisti) sono già oltre 2400 (a andate a leggervi i commenti per capire se è o no una cosa innocente...).

Ma allora che cambia se anche gay e lesbiche sono sessisti maschilisti misogini e omofobi come quelli contro i quali alzano la cresta e puntano il dito?

Un po' di umiltà intellettuale perdio!!!

Paesanini vi griderebbe di sicuro FROCI DI MERDA!

Io, suo alter ego, mi limito a citarvi i famosi versi di una poesia di Sandro Penna


Beato chi è diverso
essendo egli diverso
guai a chi è diverso
essendo egli comune

martedì 22 dicembre 2009

15 buoni motivi per continuare a vietare i matrimoni gay in Italia

Un pensiero per Natale

1) Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’ aria condizionata.

2) Il matrimonio gay spingerà le persone ad essere gay, allo stesso modo in cui vedere in giro persone alte fa diventare tutti alti.

3) Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi, nonché la capacità di dichiararsi consenziente o meno al contratto giuridico.

4) Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne infatti sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha il diritto di vita e di morte sui figli, i neri non posso sposare i bianchi e il divorzio non esiste.

5) Il matrimonio eterosessuale perderà valore se sarà permesso anche ai gay di sposarsi. La santità dei sette matrimoni di Liz Taylor verrebbe distrutta.

6) I matrimoni eterosessuali sono validi perché sono fertili e producono figli. Le coppie gay, come anche quelle sterili e le persone anziane, non devono potersi sposare perché i nostri orfanotrofi sono vuoti e il mondo ha bisogno di più bambini.

7) Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.

8 )Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia come la nostra i valori di una religione devono essere imposti all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.

9) I bambini non sarebbero mai sereni ed equilibrati senza un modello maschile e uno femminile a casa. Per questo nella nostra società quando un genitore è da solo, o perché è vedovo o perché è stato lasciato, gli vengono tolti anche i figli.

10) Il matrimonio gay cambierebbe i fondamenti della nostra società e noi non potremmo mai adattarci alle nuove norme sociali. Proprio come non ci siamo mai adattati alle automobili, al lavoro in fabbrica e all’allungamento della vita media.

11) Le relazioni gay non sono durature perché i gay per natura sono promiscui. Infatti i mariti etero e le mogli etero non hanno mai relazioni extraconiugali e non divorziano mai.

12) I bambini cresciuti da una coppia gay verrebbero derisi e discriminati dagli altri coetanei. A differenza di quelli con le orecchie a sventola, quelli con il naso grosso, quelli grassi, quelli effemminati, quelli di colore, quelli con la erre moscia, o quelli troppo bassi che sono accettati da tutti i coetanei e mai presi in giro da nessuno.

13) Perché la religione cattolica vieta l’atto omosessuale che è considerato peccato, e dunque loro non possono sposarsi ma possono farlo assassini, pedofili, maniaci sessuali, ladri, mafiosi, serial killer, truffatori, mercanti di organi, commercianti di bambini , di schiavi, di pellicce, papponi e chiunque non sia un omosessuale.

14) Perché il matrimonio omosessuale comporta l’atto omosessuale. Ma la Bibbia considera peccato l’atto omosessuale cosi come la masturbazione, i rapporti sessuali prima del matrimonio e i rapporti sessuali che non hanno il fine di procreare.

15) Perché verrebbe meno l’antica tradizione calcistica Italiana, dato che di sicuro ci saranno meno calciatori. Infatti si sa che i gay odiano il calcio e porteranno a odiarlo anche ai loro bambini impedendogli quindi di praticare qualsiasi tipo di sport che non sia danza classica, ginnastica ritmica, pattinaggio sul ghiaccio, shopping, manicure, lampada e bolle di sapone.

(dal blog Icone gay)

sabato 19 dicembre 2009

Pier Gianni Prosperini arrestato dalla Guardia di Finanza

il 16 dicembre, per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di appalti a società che hanno gestito la pubblicità televisiva per la regione Lombardia (fonte Corsera).

Assessore regionale allo sport e al turismo della Lombardia del PDL, Prosperini ha saputo che lo avrebbero arrestati prima dell'arresto stesso.

Prosperini è in diretta telefonica nel programma di Antennatre Forte e chiaro il conduttore Paolo Poletti legge le agenzie stampa e (malcelando un leggero gongolamento) spera di beccare l'arresto in diretta ma non gli va bene. Intanto Prosperini viene davvero arrestato.


Al di là di queste buffe  circostanze la notizia è degna di rilievo perché Prosperini, per chi non lo ricorda, è quel simpatico (sic!) signore che  nel 2007 rilasciò un'intervista al Giornale nella quale, tra le altre cose, a chi gli chiedeva di cosa avrebbe trattato nella puntata di un suo show televisivo rispose

«Della pagliacciata dei (censura) che a Roma hanno manifestato per i Dico. Non ho niente contro di loro. Convivano pure. Ma l’omosessualità è una devianza. Quindi niente famiglia e niente adozioni. Il gay dichiarato non può essere né insegnante, né militare, né istruttore sportivo».
Parte pacato ma poi si scalda.
«Ha visto il fotomontaggio di Benedetto XVI col dito medio alzato? Ci provino con la faccia di Maometto, se hanno i coglioni. Ecco, qua vien fora el mejo del dotor. Garrotiamoli, ho concluso».
Un castighetto da niente.
«Ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta intorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia». (fonte Il Giornale) 18 marzo 2007

Affermazioni per le quali Fini (che oggi nessuno osa più criticare perché lui è l'unico che rema contro Berlusconi...) chiese le dimissioni.
Invece no.
Quando è stato arrestato era ancora assessore del Pdl...

Ecco un esempio della sua trasmissione...

Lo stesso signore, un anno prima, aveva suggerito che, sugli omosessuali, si deve usare il napalm...

Ora, come dice giustamente Gad Lerner sul suo blog,

Poco m’importa la nemesi storica per cui finisce in manette per tangenti un energumeno che diciassette anni fa strepitava minacce di forca ai politici corrotti dell’epoca. Questo in Italia è usuale. Ma il vero scandalo è che Prosperini faccia l’assessore.


Per, io che sono Paesanini, posso gongolare un po?

venerdì 4 dicembre 2009

E parliamo finalmente della campagna del governo contro l'omofobia...



Ora non per essere polemici ad ogni costo ma questo spot a cosa serve?

Gli omosessuali nello spot dove sono?
Non intendo quelli vestiti da donna o effeminati del film Il vizietto. Intendo gli e le omosessuali veri, concreti, quelli che vivono nella società.
Quelli(e) dove sono?
A nessuno danno fastidio omosessuali invisibili...
La gente ha da ridire quando gli e le omosessuali si comportano come tutti gli altri quando si scambiano effusioni (caste e discrete, come passeggiare mano nella mano, o darsi un casto bacio, o, semplicemente, indossare non già abiti femminili ma un abbigliamento diverso).
Se restano invisibili, non li si individua nemmeno.Se sono visibili non perché vestiti da carnevale ma in quanto persone vive che si comportanti come gli altri danno nell'occhio.
Questo spot dunque non centra il punto.
L'intolleranza non è nominale, astratta. L'omofobo non si chiede degli altri chi è frocio e chi è lesbica ma giudica la gente e le dà del frocio o della lesbica se i loro atteggiamenti non si conformano alla norma eterosessista.
Ricordate questo spot?


Pensare che quei ragazzi siano froci solo perché non ottemperano il cliché macho e maschilista... Quella è omofobia.

Lo spot del governo, mi spiace dirlo, sono solo soldi buttati, soldi nostri ovviamente mica del ministro Carfagna...

mercoledì 18 novembre 2009

Prove generali di Comunità We Have a drink



Una nuova immagine ma l'appuntamento è lo stesso (badate, è cambiato il bar dove faremo l'aperitivo!).
Venite!

domenica 15 novembre 2009

Dal 27 novembre al cinema Intrastevere di Roma Senza amore




Giacomo ama Filippo

Filippo ama Giacomo

Insieme amano Luigi, ma come un figlio.

Luigi un ragazzo privato della sua infanzia.

Luigi trova riparo ed affetto a casa di Giacomo e Filippo

una coppia di fatto omosessuale.

Tratto da una storia vera.

Dove una famiglia naturale non è sempre e solo

rosa e fiori.

Dove una famiglia di fatto omosessuale non è sempre e solo

sesso e lustrini.

Dal 27 novembre al cinema intrastevere a roma verrà proiettato il film Senza Amore di Renato Giordano

(per vedere il trailer clicca qui)

venerdì 13 novembre 2009

Prove generali di comunità





We Have a Dream Roma
presenta

PROVE GENERALI DI COMUNITA’
Domenica 22 novembre, dalle ore 19,30

[Aperitivo]
Irish Pub Abbey Theatre Rome
Via del Governo Vecchio 51, Roma
Ore 19.30
(Consumazione a carico proprio)

[Workshop]
Teatro dell’Orologio
Via dei Filippini 17a, Roma
Ore 21.00
(Ingresso libero)

Presentazione di WHAD e workshop sulle iniziative da progettare.
Approfondimento sui temi e sulle realtà del mondo transgender e intersessuale.

mercoledì 11 novembre 2009

Eppur si muove... anzi, corre!

Direttamente dal sito della Presidenza del Consiglio - Dipartimento delle Pari
Opportunità:

Contro l’omofobia: la prima campagna
istituzionale
Con lo slogan "Rifiuta l’omofobia, non essere tu
quello diverso", il Ministro Carfagna ha presentato a Palazzo Chigi "la prima
campagna contro l'omofobia organizzata da un governo in Italia". Uno spot
televisivo, migliaia di opuscoli informativi da distribuire anche nelle scuole e
un investimento di due milioni di euro: con questi strumenti il Ministro per le
Pari Opportunità intende contrastare le violenze e le discriminazioni basate
sull'orientamento sessuale. Capita ancora troppo spesso, infatti, che gli
omosessuali vengano giudicati non in quanto persone capaci come altre di
aiutare e di amare il prossimo, ma in base a un aspetto privato: il loro
orientamento sessuale. Vittima di questa superficialità discriminatoria non
è solo l'omosessuale ma è la società intera. Perché siamo costretti ad
assistere ad aggressioni e molestie contro innocenti, gesti che consideriamo
estranei alla vita civile. A questo proposito, Carfagna ha ricordato gli
ultimi "gravi episodi" di violenze ai danni di persone omosessuali avvenute
a Roma e in altre città, che hanno accelerato l’intervento del governo.
Importante è stato il contributo delle associazioni Lgbt, come Arcigay,
Arcilesbica, Gaylib, Gaynet, Agedo, Transgenere, 3D, DGP e altre,
intervenute alla presentazione dell'iniziativa, esprimendo tutte giudizi
positivi. Erano presenti anche la deputata PD Paola Concia, l'ex parlamentare Vladimir Luxuria e Franco Grillini, ex deputato e presidente di Gaynet.L’omofobia - recita la campagna - è una malattia dalla quale si può guarire. E nella lotta al regiudizio contro gli omosessuali e i transessuali, il Ministro ha ribadito che "abbiamo bisogno della collaborazione dei mezzi d’informazione: per noi le differenze non contano, ma per combattere gli stereotipi serve anche aiuto dei mass media, che
invece li utilizzano per fare audience. E questo non ci è d’aiuto". "Sono riuscita a
rompere un piccolo tabù – ha detto soddisfatto il Ministro Carfagna - facendo
rientrare la lotta all'omofobia tra i compiti del governo".
9 novembre 2009

Non ho ancora visto lo spot, non riesco neanche ad inserirlo nel topic (continuo a provare), non ho letto ancora gli opuscoli, non ho provato ad indossare la t-shirt (le distribuivano alla presentazione della campagna), ma non importa, per ora nell'ordine posso:
- sospendere il giudizio qualitativo
- mettere da parte i pregiudizi (sul Ministro e quello che dice)
- mettere in conto l'eventualità di dover cambiare a mia volta opinione (sulla Carfagna e sulla possibilità di riscatto da quanto detto e fatto come Ministro finora)
- unirmi al plauso generale che ha accolto questa iniziativa

Limitiamoci dunque all'aspetto quantitativo: 2 milioni di euro!
Caspita! Proprio poco! Sì, pochissimo!!! Nulla nel bilancio di un governo!
Innegabilmente però 2 mil in più rispetto a quanto fatto dai passati governi e probabilmente per davvero (sto verificando) la prima vera campagna completamente governativa in questo senso.
Rivolta alle scuole (era ora!) e che passa in tv (quindi importante per la maggior parte degli italiani)!!!
Parafrasando Armstrong abbiamo forse assistito ad un piccolo passo per un Ministro, ma (speriamolo) ad un balzo enorme (?) dell'Italia verso l'Umanità!

Vabbè un concentrato di dubbi per un apprezzamento vero.

mercoledì 14 ottobre 2009

Matrix (mediaset) e l'emergenza omofobia

 Una brutta trasmissione, dove Paola Concia e Valdimir Luxuria sono trattate a pesci in faccia da Storace (basta la parola) e da Beatrice Lorenzin.

Quel che passa nel programma è un'emergenza omofobia, descritta come recrudescenza di aggressioni fisiche a danno di gay lesbiche e trans (anche se i/le trans  nei servizi nn si vedono...).
C'è quel borghese di Antonio D'amico che dice che lui e Gianni (Versace) per strada non si baciavano mai perché sapevano di poter dare fastidio. E nessuno trasale.
Questo è il primo nucleo di omofobia.
Dovremmo rimanercene nascosti perché qualcuno potrebbe trovarci eccessivi... Chi stabilisce però il limite tra buono e cattivo gusto?

E poi Antonio non si rende conto di essere un privilegiato che ha vissuto anni negli States... Lo vada a dire a un pischello di 14 anni che vive in una piccola città italiana che non deve baciarsi... Come fa a non rendersi conto? Come fanno tutti a non rendersi conto che c'è gente comune che non ha i soldi la notorietà e la cultura (sic!) che hanno alcuni?


Ha ragione Facciamo Breccia quando dice

L'emergenza omofobia è solo un pretesto.
I media hanno costruito ancora una volta sui nostri corpi un'emergenza, come nell'autunno 2007, in seguito all'omicidio di Giovanna Reggiani, costruirono l'emergenza stupri. Non c'è una "fobia", una paura irrazionale che si avventa contro i nostri corpi: nel nostro paese e nel mondo impera un sistema eterosessista violento ed escludente che produce un clima terribilmente favorevole alla violenza contro lesbiche, gay e trans così come contro le donne. Questa violenza non è certo iniziata quest'estate, anzi essa è strutturale, tanto che ancora oggi anzitutto è dentro la famiglia, che, a sua volta, è il secondo pilastro - insieme alla sicurezza - della propaganda. Negli ultimi anni lo scivolamento verso un regime autoritario, oggi stabilizzato, ha legittimato forme di violenza di strada che spesso hanno una matrice politica fascista ed integralista, matrice politica che mai da istituzioni e media viene sottolineata e denunciata.
anche se poi non condivido le conclusioni.

Dobbiamo far capire invece che l'omofobia è già nel pensiero di Antonio D'amico, già nel pensiero di chi pensa che due ragazzi che si baciano esagerano.


Però l'incontro del ministro Carfagna con le associazioni di categoria ha portato i suoi frutti.
Di concerto con il ministro Gelmini è partita la campagna Io dico no alla violenza! che ha delle belle schede (ho letto solo quella sull'omofobia, mi riservo di leggere anche le altre...)- ecco il testo della scheda nostra
scheda omofobia

Insomma giornata pessima ma qualche piccolo passo è stato fatto...