venerdì 5 ottobre 2012

Se questo è un quotidiano: l'articolo aberante e omofobo di Avvenire. Il fondamentalismo cattolico contro ogni famiglia che non sia still-intact, two-parent heterosexual married family.



Ecco la tabella che accompagna uno degli articoli più discriminatori mai pubblicati da un quotidiano nazionale. Si tratta dell'articolo Adozioni ai gay? Figli disturbati  il cui sottotitolo aggiunge I pediatri dicono meglio famiglie normali

La discriminazione non sta nell'aver riportato i risultati di una ricerca nella quale si afferma che i figli (e le figlie, omesse per becero maschilismo estensivo) delle coppie omosessuali hanno più problemi di quelli delle coppie etero, ma già nel modo in cui la notizia viene riportata.

Quel famiglie normali che lascia intendere (senza spiegare il perchè) che quelle dello stesso sesso non lo siano.
Oppure le virgolette caporali alla parola figli di coppie omosessuali. Un giudizio implicito ma evidente che sottolinea come quelli delle coppie gay non siano veri figli.
Questo perchè l'articolo (ma non la ricerca cui ci si riferisce) fa finta di ignorare che uomini e donne omosessuali possano avere dei figli biologici avuti da precedenti relazioni etero o avuti  (all'estero, visto che in Italia è loro vietato due volte, in quanto coppie omosessuali e in quanto fecondazione eterologa) grazie alla fecondazione assistita o, nel caso di uomini grazie a una madre surrogata, e parlano solamente dei figli adottivi.

Anche la ricerca  cui si riferiscono How different are the adult children of parents who have same-sex relationships? Findings from the New Family Structures Study
pubblicata da Mark Regnerus sulla rivista Social Science Research Volume 41, Issue 4, July 2012, Pages 752–770 nell'affrontare le conseguenze sulla prole non distingue tanto o solo tra coppie etero e coppie gay ma tra  still-intact, two-parent heterosexual married fam-
ilies famiglie ancora intatte con due genitori eterosessuali e sposati e tutto il resto.

Non che la ricerca sia omofobica nel modo di vedere le famiglie omogentioriali ma la discriminazione e il rifiuto della legittimità di queste famiglie fa pari con il rifiuto delle famiglie eterosessuali con due genitori non sposati con genitori separati o divorziati con un partner che non è il genitore o la genitrice biologic* della prole o famiglie con un solo genitore\genitrice.

Questo è un elemento che a chi ha un occhio sensibile alla causa lgbt potrebbe sfuggire e che invece deve semrpe rimanere chiarissimo. L'attacco fondamentalista della chiesa e delle persone cattoliche parte e termina da qui dalla difesa dell'unica famiglia riconosciuta come tale quella  still-intact, two-parent heterosexual married family.

Non a caso Bagnasco lo scorso 24 settembre, nella prolusione in apertura dei lavori dell'assemblea permanente della CEI toccando vari nodi politici del Paese a un certo punto afferma che le unioni di fatto non riguardano in realtà le coppie etero perchè 
è paradossale voler regolare pubblicisticamente un rapporto quando gli interessati si sottraggono in genere allo schema istituzionale già a disposizione. In realtà, al di là delle parole, ci si vuol assicurare gli stessi diritti della famiglia fondata sul matrimonio, senza l’aggravio dei suoi doveri.
In realtà la questione riguarda  le copie dello stesso sesso (cui Bagnasco si riferisce senza mai davvero nominarle, che già il nominarle è una forma di legittimazione):
il riconoscimento di determinate situazioni o pratiche, non è mai neutrale: pur se non obbliga alcuno, è fortemente condizionante tutti. (...)
Quando si vuole ridefinire la famiglia esclusivamente come una rete di amore – dove c’è amore c’è famiglia, si dice –, disancorata dal dato oggettivo della natura umana – un uomo e una donna – e dalla universale esperienza di essa, la società deve chiedersi seriamente a che cosa porterebbe tale riduzione, a quali nuclei plurimi e compositi: non solo sul versante numerico, ma anche su quello affettivo ed educativo, strutturante cioè la persona. La società, come già si profila in altri Paesi, andrebbe al collasso. Perché non si vuole vedere? Non si vuole riconoscere le conseguenze nefaste di queste apparenti “avanguardie”?
Sarebbe interessante vedere i passi comuni della prolusione di Bagnasco con il documento del pdl a sostegno della famiglia pubblicata a inizio dove si ripete addirittura la considerazione che le coppie di fatto non le vuole nessuno perchè là dove ci sono vengono disattese e sono poco richieste. Un falso ideologico che meriterebbe la galera a Bagnasco così come l'ha meritata a Sallusti.

Un registro amministrativo comunale non ha spessore né valenza nazionale dunque non è un vero istituto giuridico.







Non mi interessa entrare nei dettagli della ricerca di Mark Regnerus. Per approfondire le sue offese a sceintifiche potete leggere un bel post che l'UAAR gli ha dedicato.

Quel che mi preme in questi attacchi all'omogeniotrialità e non dimenticarsi mai di guardare il quadro complessivo di non lasciare fuori le famiglie di fatto etero che esistono e sono discriminate nonostante possano sposarsi (anche se non sempre) anche loro, non perchè vengono sacrificate per attaccare le famiglie omo-genitoriali ma perchè l'unica famiglia che il cattolicesimo riconosce è quella  still-intact, two-parent heterosexual married family.

La radice patriarcale di ogni stigma sta tutta qui.


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