giovedì 2 agosto 2012

Chi di etichetta ferisce di etichetta perisce. I commenti involontariamente (?) omofobici di L'Ottavo Colore Associazione LGBT di Parma e provincia

Di base c'è la solita aggressione a due ragazzi, colpevoli di essersi tenuti per mano.
Così almeno riporta la notizia parmadaily che pubblica un comunicato dell'associazione lgbt L'ottavo colore (del quale però sul sito dell'associazione non trovo traccia...).
Tant'è.
Sul parmadaily si legge
Lo scorso sabato pomeriggio (...), in pieno giorno e in pieno centro, davanti al Teatro Regio, una coppia di ragazzi gay sono stati insultati e presi a sputi in faccia "colpevoli" solo di camminare mano per la mano.
L'Ottavo Colore, che da anni è impegnato in una battaglia quotidiana contro l'omofobia e ogni forma di discriminazione, non può che esprimere una condanna durissima per questo gesto barbaro, che sembra far tornare la nostra città indietro di anni. 
Adesso datemi del pignolo ma il periodo una coppia di ragazzi gay sono stati insultati e presi a sputi in faccia "colpevoli" solo di camminare mano per la mano  oltre a essere sgrammaticato (la coppia è stata non sono stati) è discriminatorio perchè qualifica i due ragazzi come gay quando non ce n'era bisogno.
A far identificare i due ragazzi come gay al gruppo di aggressori è stato probabilmente proprio il gesto della mano nella mano (almeno che i due non avessero il noto alone rosa che noi gay abbiamo).

Quindi invece di stigmatizzare l'occhio che giudica e incasella per un gesto di affetto si usa lo stesso identico occhio e si arriva a dire
Troviamo inaccettabile che nel 2012 gay e lesbiche non possano tenere per mano il proprio compagno o la propria compagna senza rischiare linciaggi pubblici.
Dunque se l'italiano non è un'opinione..., per quelli e quelle dell'ottavo colore solo se sono omosessuale o lesbica ho diritto ad andare in giro  mano nella mano senza essere insultat*.

Io (gay) e mio cugino (etero) no. A noi possono pure insultarci...

Trovo davvero da lobby provinciale e de noantri (anche se siamo a Parma)  riconoscere a qualcuno un diritto DI TUTTI solamente in base all'appartenenza all'orientamento sessuale.
Perchè se pensi che se uno va in giro mano nella mano di un altro maschio è frocio non sei meno omofobo di chi la pensa esattamente come te ma, a differenza tua che reagisci bene e pensi che carini, reagisce male e li prende a sputi e insulti.

Diritto all'indifferenza, ricordate?

Dobbiamo imparare  parlare meglio per ragionare meglio.

Non si tratta del diritti dei  froci (una minoranza scassaballe) di andare in giro mano nella mano (ma che palle 'sti esibizionisti, ma se ne restassero a casa loro, no?!) ma del diritto di chiunque di andare in giro mano nella mano con chi meglio crede qualunque sia il suo orientamento sessuale.


Affermazioni così lobbistiche e discriminatorie danno adito ad articoli PESSIMI come quelli del Giornale dell'Emilia Romagna che scrive
Camminavano mano nella mano di fronte al Teatro Regio. La loro colpa? Essere omosessuali.
E no! La loro colpa è essere andati in giro mano nella mano!

Ma è nella cronaca di Parma di Repubblica, molto più ricca di dettagli, che il modus operandi di L'ottavo colore si esprime nel suo peggio 


Lungo via Garibaldi - mano della mano - due ragazzi gay (uno di 16 e l'altro di 17 anni) passano sul marciapiede mentre stanno chiacchierando.
Si alza il primo urlo, "froci", poi un altro "froci". Gli sghignazzi, il dito puntato. "Fate schifo" gridano ancora i ragazzi seduti sugli scalini. La loro unica "colpa" è quella di camminare tenendosi per mano, amandosi. Uno dei giovani si alza e raggiunge la coppia, gli sputa addosso in segno di stizza.
I due si guardano, non trovano la forza di reagire e vanno via. Quella scena però brucia dentro, il male del disprezzo, l'onta su un amore che "perchè non può essere pubblico?". "Ma poi hanno trovato la forza di parlarne - racconta Valeria Savazzi, dell'associazione Ottavo Colore - hanno raccontato tutto ad un amico che si è poi rivolto a noi.E' un primo, grave, caso. Non volevano esporsi, anche perchè uno di loro dice che il padre non sa che è gay e non vuole che lo scopra così. Sono giovani ma hanno trovato il coraggio denunciare l'accaduto" conclude Valeria.
Stesso modus operandi di Marrazzo e della Gay Help Line. Si palra di deunica  a loro e non si fa cenno all'OSCAD, o non si coglie l'occasione per ricordare  come sia meglio comportarsi in questi casi, né ci si chiede della reazione degli astanti.

Perchè insulti e sputi sono illegali anche senza la legge contro l'omofobia.
E se mi sputano addosso io chiamo la polizia  e denuncio pure gli astanti per omissione di soccorso se non sono intervenuti.

Sia ben chiaro la mia non è una critica ai due ragazzi aggrediti che hanno tutta la mia solidarietà comunque si siano sentiti  di comportarsi.
Io critico il tono cattolico, pietistico, vittimista di Valeria Savazzi.

Non so voi ma io non ne posso più di questi articoli scritti con la carta carbone che danno una immagine dell'omosessualitàò triste e misera, pavida e sprovveduta. Loro e le associazioni che dovrebbero controbuire alla fine dellae discriminazioni.

Pensate a quanto sarebbe stato più condiviso, più aperto a tutt* il comunicato se avesse avuto questo tono:

E fino a qui, miracolo!, tutto bene. Poi però, sempre loro, quelli e quelel dell'Ottavo colore dicono 

Lo scorso sabato pomeriggio (...), in pieno giorno e in pieno centro, davanti al Teatro Regio, due ragazzi sono stati insultati e presi a sputi in faccia "colpevoli" solo di camminare mano per la mano. L'Ottavo Colore, che da anni è impegnato in una battaglia quotidiana contro l'omofobia e ogni forma di discriminazione, non può che esprimere una condanna durissima per questo gesto barbaro, che sembra far tornare la nostra città indietro di anni.
Troviamo inaccettabile che nel 2012 due ragazzi non possano tenersi per mano senza rischiare linciaggi pubblici. 
Semplice no?

L'omofobia sta nell'occhio di chi etichetta e divide invece di includere.

STESSI DIRITTI PER TUTT*

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