I nazisti utilizzarono i gay anche come cavie per esperimenti medici, somministrando loro iniezioni ormonali e sottoponendoli a lobotomie o castrazioni.
L'omosessualità era vietata dal paragrafo 175 del codice penale tedesco in vigore dal 15 maggio 1871 al 10 marzo 1994.
Proprio per questo motivo, per essere i triangoli rosa dei carcerati per una legge non promulgata dal nazismo (anche se il nazismo la inasprì, facendola passare da reato civile a reato penale, annoverando tra le pratiche sessuali punite col carcere qualunque atto sessuale tra due uomini e non solamente il sesso anale) a differenza degli altri internati gli omosessuali non sono mai stati risarciti dal governo tedesco.
Anzi quelli che non nascosero il loro orientamento sessuale dopo il nazismo vennero di nuovo imprigionati.
Heinz Dörmer, subì 20 anni di reclusione prima nei campi di concentramento nazisti e poi nelle carceri della Repubblica Federale Tedesca, mentre Helmut Corsini, dal campo di Buchenwald passò direttamente alle carceri nazionali.
Rudolf Brazda è morto all'età di 98 anni.
Per scrivere queste note mi sono basato sull'articolo de La Stampa e su altre fonti riportate in calce. Nell'articolo del quotidiano torinese c'è una foto di Rudolf con una buffa didascalia:
Rudolf Brazda a Berlino di fronte ad un monumento per gli omosessuali uccisi nei campi di sterminio |
Un monumento, come non fosse identificabile o come se Berlino ne avesse diversi (in realtà c'è una lapide all'uscita della stazione della metropolita di Nollendorfplatz...)
Un sito dell'Arcigay elenca i monumenti in memoria dei triangoli rosa sparsi worldwide.
In realtà si tratta del monumento per le vittime omosessuali dei campi di concentramento costruito a Berlino, vicino alla Porta di Brandeburgo, su una radura erbosa del parco cittadino del Tiergarten, di fronte al memoriale per le vittime ebree dell'Olocausto (eretto nel 2005).
Tra i diciassette progetti selezionati dalla giuria è stato scelto quello di due artisti scandinavi residenti a Berlino, il danese Michael Elmgreen e il norvegese Ingar Dragset.
Il monumento, inaugurato nel 2008, mantenendo lo stile del memoriale per le vittime ebree, è costituito da un unico blocco di cemento grigio largo 4 mt e alto 3 che su un lato, ad altezza d'uomo, ha una finestra attraverso la quale il visitatore può guardare un filmato a loop, cioè a proiezione continua, nel quale, dallo stesso punto di vista in cui si trova il visitatore in quel momento, sono stati filmati due ragazzi mentre si baciano.
Quando sono andato a Berlino (dove ho scattato le immagini che vedete) ho assistito alla descrizione di una splendida guida americana che spiegava a una coppia di turisti alcune implicazioni politiche del monumento.
Nonostante ciò, diceva la guida, le lesbiche si sono risnetite per quella che è a tutti gli effeti una esclusione: perchè non pensare più semplicemente a un solo filmato che ritraesse sempre e non ogni due anni entrambe le coppie? In effetti anche io mentre vedevo il filmato avevo fatto lo stesso pensiero: e le ragazze?!?!
Mentre mi documentavo sul monumento ho trovato questo incongruo e inesatto commento sul sito dell'arcigay che elenca i monumenti sparsi per il mondo:
All'inaugurazione non ha potuto essere presente alcun sopravvissuto dei campi di concentramento: l'ultimo testimone dello sterminio, Pierre Seel, un francese dell'Alsazia, è morto nel novembre 2005. Aveva raccontato in un libro pubblicato nel 1994 la sua tragica vicenda, di quando, deportato a 17 anni, vide il suo fidanzato 18enne divorato vivo dai cani davanti ad altri prigionieri.
la cui fonte è accreditata, nell'articolo al sito Gaynews. In realtà Pierre Seel è l'unico francese sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti ad avere apertamente testimoniato la sua esperienza.
Ed ecco come il problema della memoria è un argomento serio contro la rigorosità del quale si infrangono anche gli articoli scritti con le migliori intenzioni. Speriamo che in questo mio post non ci siano troppe imprecisioni...
articoli consultati per questo post:
La Stampa
wikipedia (voce triangolo rosa)
wikipedia (voce Pierre Seel
sito Arcigay sui monumenti alla memoria
articolo gaynews che annuncia la costruzione del monumento
articolo di gaynews che annuncia l'inaugurazione del monumento
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