Qualcuno spieghi l'equivoco al deficiente di bianco vestito |
Sono noti a tutti i contenuti totalitari del messaggio del santo padre in occasione della XVI giornata mondiale per la pace, nel quale, dopo avere ricordato la sacralità della vita (=no ad aborto ed eutanasia) e del matrimonio
- che è solo tra uomo e donna e non può essere dunque equiparato a forme radicalmente diverse di unione - afferma che
Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa.
Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
Dunque la morale cattolica è universale e razionale e chi non la rispetta compie un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
Altro che no ai froci e ai matrimoni gay, come disinvoltamente semplificato da stampa e siti internet, nel Messaggio il papa stabilisce un confine netto e inequivocabile tra chi difende la vita umana e la pace (la chiesa) e chi no cioè tutte le persone che se negano ma anche solo se mal comprendono le verità che la chiesa vuole universali offendono la verità umana.
Non pago, e sfruculiato sul tema del matrimonio tra persone dello stesso sesso per le idee reazionarie sul quale è stato esclusivamente criticato, il papa è tornato sull'argomento in occasione del tradizionale discorso per la gli auguri natalizi della curia romana.
Lasciamo stare le semplificazioni della stampa, perchè nessuno sembra scandalizzarsene e quando ho fatto notare quelle a proposito del messaggio tutti e tutte mi hanno risposto che, in soldoni, quel che la stampa ha riportato, pur se semplificato, non è poi così lontano dal vero. (Sarà, ma con queste semplificazioni finiremo col credere che andare a letto con un uomo o con una donna è la stessa cosa perchè sempre di fare sesso si tratta...)
Comunque sia è interessante leggere cosa il papa che calza Prada, ha detto ancora sui froc... ehm sulle persone omosessuali.
Le note e i commenti, naturalmente, sono miei.
Il Gran Rabbino di Francia, Gilles Bernheim, in un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante1, ha mostrato che l’attentato, al quale oggi ci troviamo esposti, all’autentica forma della famiglia, costituita da padre, madre e figlio, giunge ad una dimensione ancora più profonda.Prima ancora di analizzare il sostantivo attentato voglio far subito notare il linguaggio sessista e maschilista del papa che calza Prada:
la famiglia è fatta da padre, madre e figlio.
Una gerarchia che vede prima il padre, poi la madre e infine il figlio al maschile.
Insomma la famiglia cui pensa il papa è quella del vecchio diritto di famiglia, quello promulgato nel 1942 e modificato per adeguarlo alla Costituzione solamente nel 1975.
Il padre è il capofamiglia e sotto (in tutti i sensi...) viene la moglie e poi i figli (sessisticamente le figlie sono implicitamente contenute nel sostantivo maschile), figli e figlie discriminate se nate fuori dal matrimonio.
Secondo il papa questa famiglia, patriarcale e sessista, sta subendo un attentato cioè un Atto violento contro l'incolumità (Sabatini Coletti online).
Se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell’essenza della libertà umana,cioè divorzio, aborto, eutanasia,
ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell’essere stesso, di ciò che in realtà significa l’essere uomini.Essere uomini sta per essere uomini e donne, ma, si sa, siamo tutti sessisti perchè non dovrebbe esserlo anche il papa?
Egli cita l’affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: “Donna non si nasce, lo si diventa” (“On ne naît pas femme, on le devient”). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma “gender”, viene presentato come nuova filosofia della sessualità. Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi.Ecco che il papa, mentre ci sorprende nell'usare un lemma, come lo chiama lui, della modernità, come Gender fa confusione e mette insieme cose che invece sono state separate.
Infatti sesso si riferisce al mero aspetto biologico della anatomia umana cioè alle caratteristiche fisiche e biologiche dei corpi umani e donnani in base alle quali li ascriviamo alle categorie maschile e femminile.
Mentre gender, invece, termine impiegato in ambito scientifico da Gayle Rubin2 nel 1975 per la prima volta da si riferisce al significato sociale del sesso3 cioè le nozioni socialmente costruite di "maschilità" e "femminilità".
Così quando il papa afferma che il sesso dovrebbe essere un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso,
sta artatamente confondendo i due livelli.
Il dato originario del mio essere maschio riguarda solamente il fatto che io ho un cazzo e non una fica e viceversa4.
Tutto il resto, tutte le caratteristiche, fisiche e psicologiche che una certa società in un certo periodo storico ritiene essere naturalmente connaturate al sesso biologico sono una costruzione sociale e antropologica.
Non tutti la pensano così.
Ci sono i genetisti comportamentali che dicono che il nostro comportamento dipende dai geni (e dunque dalla biologia) ma anche i più sfegatati sostenitori di queste teorie non possono affermare, senza coprirsi di ridicolo davanti la comunità scientifica, che la componente massima dei geni nel comportamento umano sia superiore al 50%5.
Ma basta una lettura approfondita delle teorie e delle ricerche di questi signori per rendersi conto di come le derivazioni genetiche di comportamenti e qualità umane e donnane dipendano sempre dalla costruzione sociale e antropologica che diamo ai concetti di maschile e femminile.
Mentre il papa riassume a modo suo i significati della parola genere compie un altra semplificazione ridicola
Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi.Il genere non dipende dal sesso è una costruzione che si pretende di derivare dal sesso in realtà è un ruolo sociale dunque collettivo e non può essere deciso autonomamente.
Anzi per quanto io autonomamente posso decidere di comportarmi in maniera diversa da quella che la società prevede e prescrive per il mio genere (es. se sono maschio, non posso vestire con certi colori o indossare la gonna), la società mi vedrà come un freak un qualcuno di diverso che deroga dalla regola...
In realtà quello cui il papa allude qui è il fatto che per la prima volta le donne (il riferimento a Simone de Beauvoir non è casuale) e poi anche le persone omosessuali hanno detto: visto che i generi sono costruzioni sociali e non sono dati dalla natura possono essere socialmente modificati.
Insomma un conto è se l'"essere delicate" delicate delle donne è una caratteristica scritta nella biologia del corpo femminile un conto è se questa caratteristica è una costruzione sociale, uno stereotipo comportamentale.
Ancora negli anni 80 e 90 c'è chi su queste differenze pretendevano di escludere le donne da lavori di responsabilità per via del ciclo mestruale che le rendeva schiave di flussi ormonali dei quali la donna non aveva controllo, come per esempio pilotare l'aereo6.
E' chiaro come su queste presunte differenze si costruiscano discriminazioni ai danni delle donne e asimmetrie comportamentali.
Prosegue il papa
La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente. L’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l’essere umano.Di nuovo bisogna capire che cosa significa questa natura precostituita che è solo biologica e non riguarda il carattere o l'essenza della persona.
Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela.Ma questo è vero! L'essere umano è l'unico che si costruisce una serie di visioni del mondo (parole, concetti, valori, rappresentazioni sociali, la cultura in senso antropologico) attraverso le quali la sua esistenza acquista di significato.
Secondo il racconto biblico della creazione,cioè secondo un testo scritto migliaia di anni fa...
appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina.E questo significa solo con il pisello e con la fica. Niente di più.
Questa dualità è essenziale per l’essere umano, così come Dio l’ha dato. Proprio questa dualità come dato di partenza viene contestata.La dualità c'è ed è solo biologica.
Per procreare bisogna essere un maschio e una femmina. Questo non lo nega nessuno perchè non può.
Per tutto il resto l'uomo e la donna possono fare l'uno i compiti tradizionalmente attribuiti all'altra.
Non è più valido ciò che si legge nel racconto della creazione: “Maschio e femmina Egli li creò” (Gen 1,27). No, adesso vale che non è stato Lui a crearli maschio e femmina, ma finora è stata la società a determinarlo e adesso siamo noi stessi a decidere su questo.Uomini e donne sono e rimangono biologicamente maschi e femmine, sono i ruoli sociali a partire da questa distinzione che la teoria del genere ha messo in discussione.
Anche le teorie del trasngenderismo o le rivendicazioni sacrosante delle persone intersessuate nel loro radicale mettere in discussione questo dualismo cadono in contraddizioni semplici e naif, cercando di proporre un transgenderismo o un terzosessiamo che ripescano inevitabilmente dagli stereotipi di genere, come la teoria del genere fluido.
Maschio e femmina come realtà della creazione, come natura della persona umana non esistono più.Che è come reazionariamente dire: con tutti questi ragazzi capelloni non si capisce più chi è il maschio e chi la femmina...
Quel che il papa sta rammaricando qui è che non esistono più i lavori donneschi della cucina...
L’uomo contesta la propria natura.E' vero. Infatti si dà il caso che la natura umana si la cultura...
Egli è ormai solo spirito e volontà.Ed ecco la radice della mia avversione per ogni forma di divinità.
Secondo il papa io devo rassegnarmi alla mia programmazione biologica.
Se questo fosse vero allora non dovrebbe esistere la medicina che ha allungato la vita media delle persone.
Uno dei primi effetti di questo allungamento artificiale della vita è la menopausa femminile con tutti i problemi biologici connessi.
Dopo la menopausa il corpo femminile infatti finisce di produrre calcio perchè il progetto biologico femmina non prevedeva che le persone di sesso femminile sopravvivessero alla loro funzione procreatrice.
Dunque seguendo alla lettera questo assunto di rassegnarsi al proprio programma biologico si dovrebbero lasciare le donne al loro destino biologico e farle tormentare con l'osteoporosi senza dar loro medicine che sono anche quelle parte della loro natura.
Siccome nessuno è così pazzo da dire una cosa del genere si capisce come questa considerazione venga impiegata con diversa misura in ambiti diversi e che questo arbitrio e discrezionalità, umanissimi, siano spacciati per volontà divina.
La manipolazione della natura, che oggi deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa qui la scelta di fondo dell’uomo nei confronti di se stesso.Altro concetto ingenuo e misoneista.
Noi manipoliamo la natura da quando siamo entrati nella cultura (sempre in senso antropologico), già quando produciamo vestiti e medicinali...
Quali sono i criteri sulle cose che possiamo manipolare e su quelle che non possiamo? Chi li stabilisce?
Esiste ormai solo l’uomo in astratto, che poi sceglie per sé autonomamente qualcosa come sua natura.Al contrario, l'uomo che modifica la propria cultura è un uomo concreto che vive il qui e l'ora.
L'uomo astratto è quello cui si riferisce il papa quando lo cerca e lo trova nella genesi, come dire non proprio un libro moderno.
Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda.Falso.
Si contesta il fatto che su questa differenza biologica si pretendano inesistenti differenze comportamentali biologiche e innate.Che sono invece distinzioni date dalla società
Se, però, non esiste la dualità di maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione.Questo è un perfetto esempio di cecità autoreferenziale della fede.
Se quel che dice la fede è contestato allora la realtà come la pretende la fede non esiste più. Siccome però la realtà c'è, e la realtà è senz'altro quella stabilita dalla fede, hanno torto quelli che contestano la fede.
Nessuno mette in discussione la famiglia padre biologico madre biologica e prole se non nelle sue implicazioni maschiliste ed eterosessiste.
Questa famiglia è stata ampliata nel tempo con altre configurazioni che non contestano né mettono in discussione questa famiglia tradizionale ma la integrano la ampliano le danno maggiore respiro.
Quel che le persone eterosessuali non capiscono quando i giornali dicono che il papa attacca la famiglia gay è che la chiesa quando difende la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione non sta dicendo di no solo alle famiglie omogenitoriali.
Sta dicendo no prima di tutto no alle famiglie tradizionali etero sposate solamente col rito civile e non con quello religioso che la chiesa considera matrimoni irregolari.
Sta dicendo di no alle famiglie mononucleari, prole più padre biologico o madre biologica, la cui assenza della genitrice ovvero del genitore ha cause diversissime, morte, separazione, divorzio, assenza sin dall'inizio (ragazze madri e ragazzi padri).
Sta dicendo di no alle famiglie ricomposte padri o madri che hanno avuto prole da unioni precedenti e che costituiscono una nuova famiglia coi figli pregressi per i quali i due coniugi non sono rispettivamente madri biologiche e padri biologici con la nuova eventuale prole di cui sono entrambi genitori biologici e genitrici biologiche.
Negli Stati Uniti d'America l'immaginario collettivo per queste famiglie esiste da almeno 40 anni con film come Appuntamento sotto il letto (Usa, 1967) di Melville Shavelson con: Henry Fonda e Lucille Ball nel quale una vedova con otto figli si sposa con un vedovo che ne ha dieci e tutti e venti si sistemano in una vecchia casa di San Francisco.
Sta dicendo no alle famiglie di fatto, quelle che non si sono risposate (col rito civile) perchè non hanno potuto, perchè ancora legate a matrimoni precedenti, o non hanno voluto per i motivi più diversi (economici, ideologici, psicologici).
Infine sta dicendo di no alle famiglie omogenitoriali perchè non si limitano a duplicare una delle due figure genitoriali ma in virtù di ciò negano alla prole la figura genitoriale mancante.
Una innaturalità che già si riscontra nelle famiglie mononucleari e, parzialmente anche in quelle ricostituite, visto che il genitore non biologico non è visto di buon occhio dai cattolici. In una ricerca vituperata e non scientificamente corretta americana sullo stato di salute della di famiglie omogenitoriali l'unico alveo familiare ideale per la crescita della prole è still-intact, two-parent heterosexual married family.
Ma in tal caso anche la prole
ah ecco, qui non sua più il maschile, figli,
ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignità che le è propria. Bernheim mostra come essa, da soggetto giuridico a sé stante, diventi ora necessariamente un oggetto, a cui si ha diritto e che, come oggetto di un diritto, ci si può procurare.Nessuno si procura i figli.
Nemmeno chi li adotta. Perché chi li adotta riceve nel proprio alveo familiare una prole che qualche altra famiglia per i motivi i più diversi non ha potuto o voluto tenere.
Se è vero che la prole ha un luogo che le spetta e una particolare dignità che le è propria ogni famiglia che accoglie la prole altrui sta ristabilendo questo diritto e restituendo a questi figli e figlie la dignità che fuori dalla famiglia non avevano.
Dove la libertà del fare diventa libertà di farsi da sé, si giunge necessariamente a negare il Creatore stesso e con ciò, infine, anche l’uomo quale creatura di Dio, quale immagine di Dio viene avvilito nell’essenza del suo essere.Questa verità che il papa vuole moderna e contemporanea è in realtà già pienamente conosciuta nel mondo classico per esempio da Sallustio quando dice Faber est suae quisque fortunae.
Che di dio possa rimanere avvilito se uomini e donne godono pienamente dei sacrosanti diritti umani e donnani ...beh meglio lui che noi.
Ad ascoltare la chiesa io, in quanto frocio, e le donne che abortiscono, dovremmo essere fermati (incarcerati? Mandati al rogo?) perchè siamo un pericolo per la pace.
Nella lotta per la famiglia è in gioco l’uomo stesso.Non la donna...
E si rende evidente che là dove Dio viene negato, si dissolve anche la dignità dell’uomo. Chi difende Dio, difende l’uomo.Questo pensiero è criminale, sadico, reazionario, maschilista, totalitario, misogino, omofobico e l'unica risposta possibile è la cancellazione fisica di queste merde umane dalla faccia della terra. Però, purtroppo, c'è la Costituzione.
Anche se questo pensiero è fuori non solo dalla Costituzione italiana ma è proprio fuori da tutti i documenti che riconoscono i diritti dell'essere umano e donnano.
Io non solo non capisco chi sta dentro la chiesa ma politicamente diffido di chi continua a restarvi pretendendo di poterla riformare dal suo interno.
Sarebbe come iscriversi al partito nazista o fascista per fare del femminismo.
Se sei femminista se credi nella parità tra uomo e donna e nei diritti per tutti e per tutte il papa e il vaticano li combatti con tutta la serietà, la determinazione e la ferocia di cui sei umanamente capace.
Perchè lo stato totalitario, teocratico e criminale che si chiama Vaticano che si è macchiato nei secoli di crimini contro l'umanità per ben più tempo dei nazisti di Hitler dei fascisti di Mussolini, Franco e Pinochet, o dei comunisti di Stalin, Castro e Mao è irredimibile e questo discorso del papa che calza prada lo dimostra al dilà di ogni ragionevole dubbio.
Come buon proposito del 2013 io propongo uno sbattezzo collettivo.
E una serie di azioni legali e politiche per diffidare la chiesa a continuare a diffondere queste istigazioni all'odio e queste fonti di ispirazione per la discriminazione.
Perchè dio non esiste e se qualcuno in suo nome ci dice come dobbiamo vivere e che qualcuno di noi non dovrebbe vivere proprio dobbiamo poterci difendere.
A testa alta.
note
1) Matrimonio omosessuale, omogenitorialità e adozione: tutto quello che si dimentica di dire. (il link rimanda al testo originale in francese)
2) Gli uomini e le donne sono, è ovvio, diversi. Ma non sono così diversi come il giorno e la notte, la terra e il cielo, lo yin e lo yang, la vita e la morte. Dal punto di vista della natura, gli uomini e le donne sono più simili gli uni alle altre che a qualsiasi altra cosa –alle montagne, ai canguri o alle palme da cocco. L’idea che siano diversi tra loro più di quanto ciascuno di essi lo è da qualsiasi altra cosa deve derivare da un motivo che non ha niente a che fare con la natura.
Gayle Rubin The Traffic in Women: Notes on the 'Political Economy' of Sex, in Rayna Reiter, ed., Toward an Anthropology of Women, New York, Monthly Review Press (1975).
3) Vivien Burr, Psicologia delle differenze di genere Il Mulino, Bologna 2000
4) Infatti anche l'idea di come sia il corpo maschile come sia il corpo femminile è una costruzione sociale e antropologica che non ha riscontro in natura: noi riteniamo le femmine lisce e non muscolose, i maschi pelosi e muscolosi.
5) Lesley Rogers, Sesso e cervello Einaudi Torino, 2000 p. 15
6) Myths and Misconceptions About Behavioral Genetics And Homosexuality Douglas A. Abbott Ph.D.,* July 2007 (il link rimanda al testo in inglese)
2 commenti:
Il codice di diritto canonico del 1917 definiva il matrinonio tra "persone". Quello del 1983 parla di uomo e donna. Cio' significa un evidente timore di includere involontariamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Credo che questa obiezione debba essere approfondita, mentre con una escalation della polemica si rischia davvero di perdere gli obbiettivi per i quali si desidera far valere i propri diritti.
I diritti sono diritti di tutte e tutti.
L'inclusione al matrimonio non è un diritto nostro, ma è il reintegro come tutte le altre persone a un diritto negato.
Lo stesso diritto di potersi sposare con lo stesso matrimonio come tute e tutti.
Matrimonio civile naturalmente e non religioso.
L'unico che ha valore legale in Italia.
Io non mi curo del diritto canonico.
Quel che la chiesa fa al suo interno non è affar mio.
Ma se il papa dice che inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità allora io mi sento tirato in causa e mi sottraggo a questa imposizione non riconoscendo come miei quei principi senza per questo poter accettare l'accusa di costituire un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
Non sono un esperto di diritto, tanto meno di diritto canonico, ma per quel che ne capisco, anche se nel 1917 si parlava di "matrimonio tra persone" essendo lo scopo precipuo del matrimonio la prole dubito fortemente che la genericità dell'espressione "tra persone" potesse lasciare insinuare matrimonio tra persone dello stesso sesso dato che tra di loro sono ahimè sterili.
Comunque le considerazioni che fai sono interessanti e meriterebbero un approfondimento.
Se ti va di farlo...
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