domenica 23 dicembre 2012

Chi non si critica non cambia idea. Elementi di critica critica se stesso.


Sono tanti i motivi per cui dovrei criticare questo blog.

Per i toni aggressivi di alcuni post, per quelli polemici di altri post, per la pignoleria che a volte, nella ricerca del dettaglio estremo, perde la visione d'insieme. Per la lungaggine di alcuni post (quella temo davvero irrimediabile).

Così mentre attendo con curiosità la collaborazione di alcuni lettori che tanto hanno dato  a questo blog e che spero potranno darlo non più solo tramite i commenti ma direttamente con dei post loro, mentre rileggo quanto ho scritto sin'ora, da quanto ho creato questo blog  nel settembre del 2009, non posso non notare di come il blog sia cambiato, di come il mio linguaggio si sia affinato, le mie competenze migliorate, di quante cose nuove ho appreso mentre mi documentavo per leggere criticamente e condividere con voi lurker e lurkress le mie impressioni, le mie intuizioni, i miei dubbi, la mia rabbia, la mia frustrazione.
Rileggendo le mie posizioni sul matrimonio che avevo solo 5 anni fa su paesaniniland, quando ancora questo blog non esisteva, non posso che constatare come su certi argomenti ho cambiato idea,
e mi auguro di poter scrivere altrettanto fra tre anni perchè solo chi cambia idea ha qualcosa da imparare e, possibilmente, da comunicare.

Così stasera mentre leggo il comunicato di Certi Diritti a proposito degli attacchi del papa che calza Prada  alla democrazia e alla libertà di pensiero nel quale si dice

il Papa continua imperterrito il suo martellamento pre-elettorale contro il matrimonio egualitario. Anche oggi torna sull’argomento, ed ogni occasione sarà buona, da qui alle prossime elezioni politiche per ribadire uno dei concetti che meno hanno bisogno del suo magistero: ora e sempre contro i diritti delle persone lgbt
non posso che manifestare tutta la mia insofferenza per questa visione corporativista, di parte, parziale e miope dell'attacco che la chiesa sta sferrando in questi giorni.

Come rispondo al commento di un post precedente, i diritti non sono nostri, lgbt, ma sono di tutte e tutti.

Non solo perchè l'esclusione dal matrimonio delle coppie dello stesso sesso è una discriminazione che lede la libertà di tutti e tutte ma perchè su questa esclusione si innesta quella di tante coppie di sesso differente che, non rintrando nei canoni del matrimonio religoso, sono altrettanto discriminate.

Se ne rende conto Certi Diritti stesso che crea un sito www.sosfamiglie.it per tutte le coppie non matrimoniali.

Poi l'occhio mi cade all'intestazione del blog, di questo blog, di elementidicritica,  dove c'è scritto:
Un blog dove si discute di omosessualità e diritti lgbtqi.

Lo stesso errore concettuale di cui accuso certi diritti sta anche nell'intestazione di questo blog.

Evidentemente tre anni fa non consideravo questa espressione un errore, adesso sì. 

Ecco perchè l'acronimo lgbtqi adesso è cancellato, così, lgbtqi
e lo mantengo e non lo tolgo per ricordare com'era e come non è più.

I diritti non sono di una parte ma di tutte le persone e l'esclusione di certe categorie costituisce una offesa e una ferita al corpo intero della società.




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