sabato 21 luglio 2012

Una domanda a Silvia Costa, eurodeputata omofoba

Leggo sul sito dell'asca questa dichiarazione dell'eurodeputata Silvia Costa a proposito dei matrimoni anche tra persone dello stesso sesso.
''Si tratta  di una posizione laica e coerente con la Costituzione, confermata da una recente sentenza della Corte, e con il principio di non discriminazione delle persone omosessuali che pero' non significa la omologazione delle loro convivenze al matrimonio."

Come si può conciliare  il principio di non discriminazione delle persone omosessuali senza riconsocere loro la stessa dignità delle loro convivenze a quella che si riconosce alle coppie che si uniscono in matrimonio?

Eppure la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
nel suo articolo 21 recita: 
È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.

Adesso dire che  il principio di non discriminazione delle persone omosessuali che pero' non significa la omologazione delle loro convivenze al matrimonio è una forma di discriminazione visto che discriminare significa
distinguere una o più cose o persone da altre, fare differenza

(dizionario della Lingua Italiana Zingarelli, 2004 il corsivo è mio).


Insomma con che faccia Silvia costa afferma di non discriminare proprio mentre lo sta facendo?

Perchè non chiediamo tutti a Silvia Costa di rispendere su questo (o simili) quesito?


Lo possiamo fare tutti andando sul suo sito personale, come ho appena fatto io.




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