Ma perchè ogni volta che un attore interpreta un ruolo gay poi si deve subito specificare che, nella vita privata, è uno sciupafemmine?
Nel nuovo film "Alice" (opera prima di Oreste Crisostomi, nelle sale dal 25 giugno) veste i panni del migliore amico (gay) della protagonista, nella vita di tutti i giorni è single (convinto) dopo aver fatto strage di cuori tra colleghe e non. Canta, balla e recita, Massimiliano Varrese è un artista all'americana. Il suo grande sogno, in effetti, è quello di sfondare a Hollywood. Come racconta a Tgcom.
Un attore è un attore interpreta sempre dei personaggi distanti da lui. Che quando Manfredi interpretò il pedofilo Girolimoni nell'omonimo film Daminao Damiani (Italia, 1972) di ci si sentì in obbligo di specificare che nella vita privata Nino "aveva coi bambini un ottimo rapporto"?
Perché per ogni altro ruolo che non sia il gay (alcolista, stupratore, ladro, psicopatico) non si sente MAI il bisogno di specificare che l'attore in questione non lo è?
Ma anche Varrese lo fosse, gay, a noi cosa deve importare?
Parliamo della sua carriera di attore o della vita privata?
O pensiamo che siccome è gay gli viene più facilmente il ruolo?
Quando si parla di omosessualità i nostri giornalisti fanno sempre a gara a chi è più omofobo.
Nessun commento:
Posta un commento