Quel che passa nel programma è un'emergenza omofobia, descritta come recrudescenza di aggressioni fisiche a danno di gay lesbiche e trans (anche se i/le trans nei servizi nn si vedono...).
C'è quel borghese di Antonio D'amico che dice che lui e Gianni (Versace) per strada non si baciavano mai perché sapevano di poter dare fastidio. E nessuno trasale.
Questo è il primo nucleo di omofobia.
Dovremmo rimanercene nascosti perché qualcuno potrebbe trovarci eccessivi... Chi stabilisce però il limite tra buono e cattivo gusto?
E poi Antonio non si rende conto di essere un privilegiato che ha vissuto anni negli States... Lo vada a dire a un pischello di 14 anni che vive in una piccola città italiana che non deve baciarsi... Come fa a non rendersi conto? Come fanno tutti a non rendersi conto che c'è gente comune che non ha i soldi la notorietà e la cultura (sic!) che hanno alcuni?
Ha ragione Facciamo Breccia quando dice
anche se poi non condivido le conclusioni.
L'emergenza omofobia è solo un pretesto.
I media hanno costruito ancora una volta sui nostri corpi un'emergenza, come nell'autunno 2007, in seguito all'omicidio di Giovanna Reggiani, costruirono l'emergenza stupri. Non c'è una "fobia", una paura irrazionale che si avventa contro i nostri corpi: nel nostro paese e nel mondo impera un sistema eterosessista violento ed escludente che produce un clima terribilmente favorevole alla violenza contro lesbiche, gay e trans così come contro le donne. Questa violenza non è certo iniziata quest'estate, anzi essa è strutturale, tanto che ancora oggi anzitutto è dentro la famiglia, che, a sua volta, è il secondo pilastro - insieme alla sicurezza - della propaganda. Negli ultimi anni lo scivolamento verso un regime autoritario, oggi stabilizzato, ha legittimato forme di violenza di strada che spesso hanno una matrice politica fascista ed integralista, matrice politica che mai da istituzioni e media viene sottolineata e denunciata.
Dobbiamo far capire invece che l'omofobia è già nel pensiero di Antonio D'amico, già nel pensiero di chi pensa che due ragazzi che si baciano esagerano.
Però l'incontro del ministro Carfagna con le associazioni di categoria ha portato i suoi frutti.
Di concerto con il ministro Gelmini è partita la campagna Io dico no alla violenza! che ha delle belle schede (ho letto solo quella sull'omofobia, mi riservo di leggere anche le altre...)- ecco il testo della scheda nostra
scheda omofobia
Insomma giornata pessima ma qualche piccolo passo è stato fatto...