sabato 16 giugno 2012

I bambini e le bambine di oggi.

Qualche giorno prima che il teppista nazionale Cassano insultasse pubblicamente milioni di gay e lesbiche italiani, al di là delle Alpi, nella nostra monovolume si consumava questa scena: le mie figlie gemelle litigavano su chi avrebbe sposato Björn, il loro compagno di scuola che stavamo riportando a casa dopo una festa. “Lo sposo io”, “no io”, “no io”. Ma a un certo punto Björn, 4 anni e mezzo, ci ha informati che da grande lui avrebbe sposato Martin, “perché, sapete, anche due uomini si possono sposare”.

In Italia questa frase Björn non l’avrebbe potuta dire. Finché lo stato non si deciderà a dichiarare una volta per tutte che l’amore delle persone omosessuali ha la stessa dignità degli altri, come possiamo aspettarci che lo facciano i teppisti? Che lo faccia quel teppista nazionale di Cassano?

Con il suo silenzio e la sua inerzia, lo stato italiano è il vero teppista nazionale. Il più colpevole di tutti.

A parlare è Claudio Rossi Marcelli che chiude così un suo articolo sul sito di Internazionale (articolo nel quale parla anche di Guido Allegrezza).

A parte l'ingiusta accusa al solo Cassano (per tacere del giornalista che gli ha fatto la domanda o di tutti e tutte quelle che ridevano delle sue battute omofobe) la chiusa dell'articolo è naturalmente condivisibile. Se ve ne parlo è per poter citare i commenti all'articolo via facebook che ho trovato illuminanti e commoventi.





Quindi anche in Italia si può dire, anzi lo si dice, grazie a delle genitrici scevre da pregiudizi...

E scusate se è poco.

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