Si gridò allo scandalo (Scalfarotto in testa) adducendo ridicole e inconsistenti contraddizioni tra le dichiarazioni di Cuccarini e il suo status di Icona Gay.
A queste idiozie porta la (sotto)cultura gay...
La faccenda ha avuto un seguito. Cuccarini è stata invitata a Mucca Assassina dove ha ribadito la sua posizione ottenendo i fischi dagli astanti.
Che Mucca Assassina fosse solo una macchina per far soldi e non avesse nulla di politico lo si sapeva da tempo, ma l'invito di Cuccarini, dopo l'intervista al settimanale ,è un atto politico del quale Praitano, presidente del Mario Mieli, organizzatore di Mucca, dovrà rispondere se non altro ai posteri.
Questa storia di pettegolezzi, icone gay e ...superfroceria ha avuto un risvolto nazionale quando, Cuccarini, insieme a quella checca misogina di Luca Tommassini, sono andati a Tatami, la trasmissione di Camila Raznovich, la sciacalla mediatca che in passato ha fatto spettacolo della violenza sulle donne, quindi un personaggio pericoloso, da censurare, basta vedere come non reagisce alle dichiarazioni di Cuccarini e Tommassini. A Tatami, tra le tante battute misogine (invidiose?) di Tommassini su Cuccarini, senza che Camila battesse ciglio (Cuccarini rosica invece e si vede...), arriva la domanda della presentatrice (sic!) sui presunti screzi dell'Icona gay (aridaje!) col suo pubblico omosessuale.
Ecco l'amena risposta delle due signore:
Cuccarini, arrampicandosi magistralmente sugli specchi, si rimangia (a metà) quel che ha detto, dicendo che per lei il matrimonio, avendo sempre avuto più un significato religioso (dunque davanti a dio) che un significato "altro" (non riesce nemmeno a dire la parola civile, parla semplicemente di Sindaco, che poi non è mica sempre il sindaco che ti sposa ma lasciamo stare...) non può essere di appannaggio omosessuale (come se Ratzinger avesse pensato ad aprire alle coppie omosessuali) mettendolo in culo a tutti i gay e le lesbiche (che tanto, sì sa ai froci il sesso anale piace... anche alle lesbiche? Ah già, col dildo!!!).
Quel frocio rinnegato di Tommassini invece equipara tout-court il matrimonio all'istituzione religiosa scippando gli italiani e le italiane del matrimonio civile, l'unico che ha valore legale in Italia.
Tutto questo viene detto senza che nessuno, Camila, i produttori del programma, il direttore di Raitre abbiano sentito minimamente l'obbligo di correggere l'errore e dire come le cose stanno davvero.
D'altronde perchè meravigliarsi?
Il presidente del Consiglio continua a dire che il suo Governo è stato eletto dal popolo quando è stato eletto dai rappresentanti del popolo in Parlamento, essendo la nostra una democrazia parlamentare e non presidenziale senza che nessuno lo corregga mai, perché stare a minimizzare sul matrimonio?
Dunque se ti sposi lo fai davanti a dio, se non ami dio (o dio non ama te come nel caso degli/lle omosessuali) ti accontenti delle unioni civili, che comunque mancano e sulle quali Cuccarini si è detta sempre favorevole sin dall'intervista su Vanity Fair.
D'altronde che il vero matrimonio fosse quello religioso i cattolici lo hanno sempre pensato, al punto tale che nel 1958
(...) il vescovo di Prato accusa pubblicamente e per iscritto due giovani parrocchiani d'essere "peccatori" perchè pubblici "concubini". Concubini? I due s'erano semplicemente sposati col rito civile e non con quello religioso. La coppia cita il vescovo in tribunale per calunnia e diffamazione. Il vescovo viene condannato a pagare un'ammenda. Pio XII su tutte le furie annulla la celebrazione dell'anniversario sulla sua ascesa al pontificato e scomunica tutti: sia i due giovani sia tutti i responsabili del processo.1
Da allora l'Italia qualche progresso lo aveva pure fatto, ma oggi, dopo 50 anni, sembra di essere tornati a quella mentalità lì. Solo che oggi nessuno rettifica e dice le cose come stanno davvero.
Il disastro è compiuto, anche il più elementare "a b c" della democrazia è andato a farsi benedire sostituito da un impapocchiata, maldestra, pressappochista e sbagliatissima vulgata che vuole, in Italia, il matrimonio essere religioso e il rito civile affine alle unioni. E poi critichiamo la religione di Stato dell'Iran...
1) Gianfranco Manfredi Mina Milva Vanoni e altre storie Lato Side Editori, Roma 1981 pp. 26-27