martedì 4 agosto 2015

La follia discorsiva del giornalismo italiano: una aggressione omofoba nelle parole de La stampa

I fatti sono accaduti la notte tra il 13 e il 14 luglio, c. a., anche se la notizia è di oggi.

Un uomo di 40 anni è stato aggredito e con lui un amico che lo accompagnava, sull'autobus notturno numero 1 a Genova intorno alle 4 del mattino.

Sei giovani quattro ragazzi e due ragazze picchiano i due  uomini (non si conosce l'età dell'amico del quarantenne) anche con oggetti contundenti (catene?).

Nessuno sull'autobus (non si sa quante persone ci fossero oltre quelle coinvolte) interviene, nemmeno l'autista che non chiama nemmeno la polizia.

Adesso l'autista è indagato per favoreggiamento e i quattro aggressori e le due aggreditrici sono indagate per tentato omicidio.

Il quarantenne pare sia tornato a casa senza denunciare l'aggressione (perché?) e senza andare in ospedale. Male. Infatti, qualche giorno dopo, si sente male e, ricoverato d'urgenza, viene operato per un ematoma cerebrale.

Questi i fatti che desumo dall'articolo di Tommaso Fregatti e Matteo Indice pubblicato su La stampa.

Molte le mancanze dell'articolo.

1) non si raccomanda di denunciare sempre le aggressioni subite.

2) non si raccomanda di farsi sottoporre a visita medica sempre dopo aver subito un'aggressione.

Le due cose si possono fare in concomitanza visto che a ogni pronto soccorso c'è sempre una stazione dei carabinieri pronta a registrare denunce ed esposti.

Si rischia la vita come è successo a questo 40 enne.

L'articolo, pur registrando l'aggressione come omofoba, non sottolinea a sufficienza che l'omofobia può colpire chiunque, anche un uomo etero (il quarantenne ha una ragazza... con la quale forse convive, non si capisce...) che viene semplicemente ritenuto gay.

Tanto per ribadire che di omofobia si può morire tutti e tutte...

Quel che però mi fa basire di questo articolo è il linguaggio descrittivo usato per riferirsi alle persone e ai fatti.

Luca, il nome fittizio dato al quarantenne, viene così descritto:

un giovane che tornava dalla fidanzata.

7 commenti:

Aldo ha detto...

Il "look eclettico" è un modo di vestirsi che prevede di indossare insieme capi femminile e maschili.
Quanto al fatto che l'autore abbia definito gli assalitori delinquenti, non vedo come altri si dovrebbero definire.
Per tutto il resto, concordo con la sua analisi

Alessandro Paesano ha detto...

Non conoscevo questao modo di dire riferito alla moda, a mia parziale difesa posso dire che nell'articolo look eclettico è stato scritto senza virgolette, come d'altronde fa lei, o in corsivo, che è il significato grafico delle virgolette.

In quanto all'aggettivo "delinquenti" io credo che un articolo debba informare e non a esprimere giudizi sulle cose o sulle persone.
Aggressore e aggreditrici, violenti e violente, descrivono sneza giudicare...

Delinquenti è più un taglio da blog, da diario, da chiacchiera sull'autobus, non crede?

Grazie dell'informazione!

AMg ha detto...

Mi dispiace, ma delinquente è l'unica definizione corretta per chi aggredisce qualcuno senza motivo e lo/la picchia fino a ridurlo in condizioni da ospedale e coma farmacologico. Secondo il Codice Penale aggredire e picchiare qualcuno, sopratutto senza giustificazione, è un reato, ovvero un delitto. E chi lo fa non può essere definito che delinquente, participio presente sostantivato del verbo delinquere.
Quanto all'analisi dell'articolo la condivido per intero, come l'esortazione a denunciare SEMPRE le aggressioni.

Alessandro Paesano ha detto...

La colpevolezza spetta alla magistratura stabilirla.
Inoltre in Italia vige la presunzione di innocenza.
Bisogna provare che si è colpevoli.

.

AMg ha detto...

Allora secondo te, Alessandro Paesano, io posso ammazzare di botte qualcuno, anche davanti a testimoni e con tanto di referti ospedalieri, e se il poveretto o chiunque si azzarda a darmi della delinquente posso denunciarli tutti per calunnia e ingiurie e chiedergli pure i danni e magari anche riuscire a ottenerli. Comunque posso essere tranquilla di campare libera e felice e anche di continuare per i prossimi 25 anni ad ammazzare di botte qualcuno. Tanto, visti i tempi della magistratura italiana e il bizantinismo degli azzeccagarbugli nostrani, nessuno potrà stabilire che sono colpevole di alcunché e magari nel frattempo altri magistrati più veloci mi hanno consentito di esser risarcita per esser stata insultata...

Ma fammi il piacere e provaci tu, così mi diverto a vedere come te la passi eh ?

Alessandro Paesano ha detto...

Questo non ti autorizza a sostituirti alla magistratura nè autorizza i giornalisti e le giornaliste a farlo.

AMg ha detto...

Tu ne fai una questione morale io ne faccio una pura questione linguistica.
Tu discuti di pere e io di mele, non credo sia né utile né costruttivo continuare,per nessuno, e nemmeno divertente.