domenica 28 agosto 2011

La sottile linea tra outing e pettegolezzo: quando la pruderie di scoprire l'oreintamento sessuale altrui denuncia la propria innata profonda omofobia.

Già lo sapete come la penso sull'outing, necessario e legittimo quando lo si fa per smascherare paladini della normalità che spalano merda sull'omosessualità.
Diverso il caso di un pettegolezzo, anche se basato su una voce fondata  come nel caso di Tremonti (ammesso e non concesso) di cui recentemente vi ho parlato.
L'outing non è un pettegolezzo serve solo a smascherare l'ipocrisia degli omofobi protettori della normalità.
Anche Gay.it ha di recente pubblicato un articolo dal titolo Gli scoop degli outing, tra privacy e omofobia sorprendentemente equilibrato nella sua prima parte (ma non nella seconda) che si riferisce a un recente episodio di outing americano chiedendosi (con acume) se la stessa cosa sarebbe potuta avvenire anche in Italia.
Tralasciamo i toni e gli aggettivi dell'articolo (siamo smepre su un sito alla ricerca del gossip) che fa un uso surrettizio delle parole, basta pensare al catenaccio dell'articolo che recita:

Politici omofobi ricattati da marchette gay sarebbe una notizia bomba.
dove in realtà la marchetta in questione non ha ricattato il politico Phillip D. Hinkle (altrimenti avrebbe intascato i 10 mila euro propostigli dalla moglie) ma lo ha pubblicamente sputtanato facendogli outing perchè il deputato dello stato dell'Iowa è fra i promotori di una campagna per la modifica della Costituzione dello Stato, finalizzata alla proibizione delle unioni gay. Quel che, in soldoni, dice l'articolo è che mentre in America gli escort (o marchette) non hanno problemi ad apparire come tali e a denunciare loro eventuali clienti famosi notoriamente omofobi, sostenuti nella denuncia dai media, gli eventuali escort italiani non potrebbero denunciare politici o uomini famosi analogamente omofobi sia per problemi di visibilità rispetto il loro essere delle marchette sia perchè la stampa italiana non li sosterrebbe affatto ma insabbierebbe il caso..
Cosa verissima in entrambi i casi.
L'articolo si riferisce ai casi di Phillip D. Hinkle e di George Alan Rekers, uno psicologo di quelli che pretende di poter guarire dall'omosessualità i cui partner occasionali (gli unici che i due possono concedersi) hanno fatto loro outing.

Dove però l'articolo scade è quando cerca di proporre un analogon italiano e mette in ballo la vecchia storia (di 3 anni fa) di Beppe Convertini che l'articolo presenta come
noto modello e attore - sedicente etero - spacciando per una storia di outing quella che è solamente uno dei gossip più perniciosi e omofobici.
Racconta l'articolo:
Il noto modello e attore - sedicente etero - denunciò proprio questo sito al Garante per la Privacy, poiché aveva riportato le dichiarazioni del suo ex ragazzo storico, che erano già comparse su altri siti internet. Le diffide dei suoi avvocati spinserò gli altri siti a rimuovere tutti gli articoli, ma non Gay.it, che si appellò e a cui alla fine il Garante diede ragione: Beppe Convertini non si era mai fatto problemi con il gossip etero e quindi non aveva senso che il Garante intervenisse su quello gay.
In una intervista, sempre su Gay.it, al ragazzo storico di Convertini emerge che il sedicente etero sia in realtà bisessuale. Nell'intervista infatti si legge:

Chi sapeva della vostra relazione?Tante persone, molte del mondo dello spettacolo compreso chi si occupa di gossip. Forse, però, era più conveniente pubblicare le foto di lui con le ragazze. In primis con Sara Ricci, la sua ex fidanzata.
Non si tratta di una "copertura" tant'è che l'intervistatore chiede

Stavano insieme nonostante lei sapesse?
Sì. Hanno fatto un calendario insieme e ricordo che all' epoca dissero in un'intervista: "Abbiamo fatto l'amore sotto un riflettore e abbiamo goduto molto", testuali parole.
Notare l'omofobia implicita nella domanda dell'intervistatore. La fidanzata di Convertini stava con lui nonostante sapesse. Sapesse cosa? Che va a letto ANCHE coi ragazzi? Ma la bisessualità (condizine molto più comune di quanto non si creda) viene ridotta a pura omosessualità per i soliti luoghi comuni che vogliono un ragazzo che va a letto con altri ragazzi non ama le donne.

In ogni caso questo outing è del tutto ingiustificato visto che l'unica colpadi Convertini è quella di non aver fatto coming out non certo quella di parlar male degli omosessuali, né le sue storie con le donne, sbandierate ai quattro venti, vere o presunte che siano, anche fossero solo una copertura per celare la sua omosessualità non costituiscono certo un danno diretto ed esplicito alla comunità, come capita a chi dice che l'omosessualità è una malattia o si batte per impedire il riconoscimento dei diritti civili.
Nello  specifico si tratta di problemi personali di Convertini e el suo ex che dice:
Non ho capito il bisogno di mettere in piazza la loro storia, è una scelta che non condivido. Ma alla luce di quel calendario e di quella storia resa pubblica mi chiedo: perché avremmo dovuto vergognarci della nostra storia? La nostra relazione nasceva dall'amore, che bisogno c'era di nascondersi?
Altro che outing,  puro pettegolezzo, e ogni gay ha diritto a rimanere velato a non fare coming ourt e nessuno può imporglielo.
Questo perchè a Gay.it non interessa davvero perorare la causa ma solo attirare lettori con delle storie piene di pruderie, come recita la chiusa dell'articolo che è veramente pericolosa:

Giudizio esemplare che, in teoria, avrebbe potuto portare allo smascheramento di una quantità imprecisata di finti etero che animano le riviste di gossip e i troni televisivi, ma così non è stato e la notizia è stata insabbiata. Forse varrebbe la pena di rifletterci sopra come si deve.
Finti etero... che animano ke riviste gossip e i trnoi teelvisivi..
Peccato che l'outing sia un'altra cosa!

Nessun commento: