Il poster è un capolavoro di efficacia comunicativa, quella che noi non siamo proprio capaci di avere.
Una immagine icastica immediatamente riconoscibile quella che da due secoli a questa parte stigmatizza l'opzione omosessuale: se sei un uomo e ami altri uomini sei una femmina mancata.
Venerdì scorso al flash mob in sostegno della legge, un ragazzino giovane (e bellissimo) rivendicava orgogliosamente in questi termini la propria omoaffettività.
Sono una donna imprigionata nel corpo di uomo.
Quando gli chiedevo spiegazioni scopro che quel che voleva dire in realtà era solo che, amando altri uomini come lui, non si sentiva conforme all'immagine canonica di maschilità.
Non mascolinità. Non è una questione di virilità ma proprio una questione di immagine maschile.
Se non ci sono canzoni, pubblicità, film, programmi tv, fiction e libri che propongono dei modelli positivi di identificazione e costruzione del sé omoaffettivo uno si aggrappa a quel che trova (no non a sto cazzo...).
Ogni ragazzo effeminato (e quel ragazzino di cui vi dicevo non lo è affatto) si effemina per sentirsi (rap)presentato nella società perchè ha solo quegli strumenti del mainstream.
E' inutile teorizzare un transgederismo o una politica queer se non si riesce a dare di diritto la stessa immagine maschile anche alle persone omosessuali.
Se non si considera cioè l'omosessualità come una opzione naturale di default ma la si considera come una scelta antagonista non solo si ammette ma si afferma la differenza teorica tra omo ed eterosessualità e, di fatto, si discrimina.
Così appena vediamo un uomo con il rossetto (e la barba che ne accentua l'identità sessuale) tutte e tutti capiamo subito di cosa si tratta.
Potrebbe trattarsi di un attore.
Di un costume.
Invece no.
Si tratta di un frocio. Un gay. Una femmina mancata.
Eppure il significato sociale del make-up è qualcosa di storicamente determinato.
Proprio come l'identità sessuale che è culturale e non biologica.
Però un uomo che non solo fa sesso con altri uomini ma che ama altri uomini è contronatura esattamente come uno che si mette il rossetto.
Un rossetto scappellato, in un evidente riferimento fallico, ben oltre quello che servirebbe per metterselo davvero, un rossetto-glande che tocca entrambe le labbra i una sublimata volgia di cazzo cui l'omosessualità (maschile) è sussunta.
Un sesso consumistico, mercenario e anaffettivo.
E poi c'è il capolavoro della scritta:
Pensare che l'omosessualità sia contro natura è ora reato.
Reato di opinione.
Censura del pensiero.
Ma anche oculata scelta comunicativa.
Perchè nessun pensiero in quanto atto del pensare è reato.
Diventa reato quando quel pensiero si fa discrimine, spartiacque, quando crea un noi e un loro, quando diventa discriminatorio.
Io posso vedere due ragazzi che si baciano e pensare che siano contronatura. Ma finché mi tengo la cosa per me e non lo esterno in nessuna maniera con commenti o azioni aggressive posso pensare quel che mi pare.
Negli Stati Uniti, per esempio, il primo emendamento permette ai manifestanti omofobi di esporre cartelli contro la morte di un soldato gay ringraziando dio per averlo fatto morire, in punizione del suo peccato di omosessualità.
Eppure in quel paese esiste una legge contro gli hate crimes i delitti per odio che punisce le stesse persone che affermano dio ha fatto bene a far morie quel soldato gay se solo si sostituiscono a dio. Un conto è dire bravo dio. Un conto è far morire di propria mano, magari in suo nome, chicchessia.
E questo che la legge italiana prevedeva (prima che Scalfarotto la svuotasse di ogni valore giuridico).
Ma fa gioco sostenere che se passa la legge non si potrà più dissentire.
In Italia l'omofobia è vista come cosa negativa e dare dell'omofobo a qualcuno o qualcuna viene percepita come una grave offesa.
Il problema è che la maggior parte delle persone non ha la percezione di cosa sia davvero omofobico.
Come emerso da uno studio recente a livello europeo Citizens in Diversity: A Four-Nation Study on Homophobia and Fundamental Rights, molte persone non percepiscono come omofobici molti pensieri, giudizi, idee e atteggiamenti che in realtà lo sono.
Lo scorso giugno la Pew global research ha chiesto a diverse persone di cittadinanza varie se la società dovrebbe accettare l'omosessualità.
Pochi hanno risposto di no.
Dipende quale domanda fare... Con una domanda così diretta è difficile dire di no (anche se nel caso dell'Italia cè un 18% che è irriducibile).
Ma se si prova a cambiare domanda (come ha fatto l'Istat ) ecco che cambiano i risultati...
Secondo l'Istat il 59,1 % della popolazione ritiene accettabile che un uomo abbia una relazione affettiva e sessuale con un altro uomo e il 59, 5 % che una donna abbia una relazione affettiva e sessuale con un'altra donna.
Quasi il 60%.
Certamente la maggioranza, ma non la stragrande, un 40 % pensa ancora di no.
Sempre secondo l'Istat il 73% della popolazione è in totale disaccordo con il fatto che non si assuma una persona perché omosessuale [dimenticando che la cosa è illegale persino in Italia] o non si affitti un appartamento per lo stesso motivo.
L'Istat però fa notare anche come quasi la stessa percentuale, il 55,9%
si dichiara d'accordo con l'affermazione se gli omosessuali fossero più discreti sarebbero meglio accettati.E siamo così al cuore dell'omofobia. Che riguarda molti più pensieri e (pre)giudizi di quanti non si ritenga tali.
Tra questi il principale: se l'omosessualità non fosse così ostentata vivremmo tutti meglio. Perchè a differenza di quello tra un ragazzo e una ragazza un bacio tra due o tra due ragazze viene percepito come ostentazione. E questa è omofobia bella e buona. Non si vogliono vedere le coppie omosessuali. Poi nel privato della propria camera da letto ognuno fa quel che vuole... Proprio come certi cattolici...
Finché l'omosessualità verrà percepita come accidente da tollerare e difendere e non come opzione standard di pari dignità vivremo sempre in una società omofoba.
Ai poster come quelli di FN si risponde con l'informazione e il ragionamento.
Anche se uno sterminio di massa risolverebbe la situazione in maniera più efficace e radicale.
Ma quello che ignorano quelli di FN è che se io vado a ucciderli perchè sono dei fascisti di merda vado in galera con delle aggravanti per discriminazione per l'orientamento politico.
Invece si mi uccidono perchè cammino mano nella mano col mio ragazzo (ad averne uno..) nessuna aggravante verrà data al mio assassino.
Nemmeno se passasse questa legge voluta da Scalfarotto (che la storia giudicherà per quello che è un poitico lgbt piccolo, piccolissimo) la stessa legge che FN avversa paventando di non poter discriminare come continua a fare anche con un poster orribile eppure bellissimo nella sua capacità comunicativa.
Ecco se almeno imparassimo da loro a comunicare meglio...
2 commenti:
Bellissimo articolo, tra l'altro ancora attuale a distanza di un anno.
Grazie!
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