venerdì 7 settembre 2012
Bindi Presidente del PD è una segregazionista. Su una sua ennesima dichiarazione discriminiatoria contro l'estensione del matrimonio.
Ieri, alla festa democratica di Genova Valerio Barbini, dirigente di Arcigay, ha chiesto a Rosy Bindi, davanti ai microfoni dei giornalisti
Mi può dire perché non vuole che io mi sposi?
Bindi gli ha risposto :
Io ti auguro di fare quello che vuoi nella vita, ma in questo Paese c’è la Costituzione. Il matrimonio è un istituto che è stato pensato storicamente per gli eterosessuali. Potreste avere più fantasia per inventarne uno vostro.
Non è la prima volta che Bindi dimostra di avere un pensiero segregazionista, questo si davvero incostituzionale.
E' ora di cominciare a fare una campagna per chiedere a Bindi di dimettersi E DI LASCIARE LA POLITICA.
Sogno delle lezioni in cui il PD non supera lo sbarramento del 5%.
CHI VOTA IL PD DISCRIMINA ANCHE TE DIGLI DI NON FARLO
Through Giornalettismo
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6 commenti:
Ah, il Bindi pensiero, se vuoi incazzarti devi ascoltarlo...
Alessandro, sei andato a leggere la lettera aperta alle istituzioni di cui ti avevo lasciato il link? (il link si trova nel mio ultimo, mi sembra, commento al post su Killa).
Un abbraccio
Quel giorno, temo, non arriverà mai. La cosa triste, te l'ho pure detto, è che quel partito raccoglie un bacino elettorale troppo grosso per rinunciarvi e l'unica soluzione che vedo realisticamente plausibile è che il SEL di Vendola (ma non è un po' troppo moderato, troppo prono e troppo propenso alla contrattazione - al ribasso, s'intende - nei confronti del PD?) acquisisca sufficiente peso elettorale da far sì che il PD si sposti più a sinistra che al centro. Anzi, parlando proprio con un militante del PD che conosco, lui - esattamente d'accordo con me - mi ha sempre detto che, a parer suo, e non a torto per come la vedo io, non sarebbe per nulla male se Di Pietro, i Verdi e FdS decidessero di non candidarsi facendo confluire tutti i loro voti, in maniera compatta e massiccia, sul SEL che potrebbe persino sfiorare il 20% dei consensi. Dopotutto, tra questi quattro partiti, c'è un'evidente affinità e Vendola rappresenta, al meglio di tutti, la sintesi migliore tra le quattro "anime". A ben pensarci, non è un'idea né così impensabile, né impraticabile. Tutt'altro: così facendo, si eviterebbe matematicamente l'abbraccio mortale coi centristi e metterebbe all'angolo i cattolici alla Bindi e Fioroni.
Un'ultima cosa, Ale: t'invito a non generalizzare. Le uscite della Bindi (ma non è che Letta, Franceschini, D'Alema, Bersani e Renzi, poi, siano così meglio di lei eh) sono oggettivamente di un'imbecillità unica, ma il Partito Democratico non è Rosy Bindi, né tanto meno si rispecchia nei vari D'Alema (a proposito, qualcuno ha forse dimenticato l'intervista nella quale disse di non esser andato a votare la sfiducia al Governo Berlusconi in merito allo scudo fiscale perché - cito - non gli avevano detto che era una cosa importante? Beh, io no di certo), Bersani o Veltroni di turno. La base militante è molto diversa e, specialmente i giovani, lotta per un PD radicalmente diverso. Lottano - ed a ragione - per far sì che il PD diventi - perché ora non lo è affatto - un contenitore marcatamente socialdemocratico, che abbandoni i vari montismi-lettismi-renzismi di turno (cioè i liberisti del PD) affinché raccolga i problemi del popolo e li affronti come una vera sinistra farebbe. Ho spesso ponderato l'ipotesi di iscrivermi al PD, perché credo ancora che questo partito, eliminata l'intera (o quasi) classe dirigente romana, possa diventare il partito di centro-sinistra che dovrebbe essere e che ancora non è. In soldoni: trovo sbagliato e riduttivo pensare ai partiti in riferimento al ceto dirigente.
Conosco bravissima gente pure tra i centristi (FLI ed UdC) e PdL :-)
È alla gente che va l'impegno, non ai sepolcri imbiancati che siedono alle Camere ;-)
Giancarlo
Bene, prima credevo che la Bindi fosse semplicemente cafona e di mentalità chiusa; ora sono convinta che sia anche ignorante.
Domandina: la Costituzione che cita come Bibbia (ragazzi, che rischio) l'ha studiata sul serio o l'ha usata come fondo della lettiera per il gatto?
Non c'è scritto da nessuna parte nella Costituzione che il matrimonio è per gli eterosessuali.
Condivido la campagna anti Bindi e non solo, io cambierei completamente la classe politica...
Credo che la cattolicissima Rosy Bindi dovrebbe pregare meno e ripassare la Costituzione Italiana.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
nonna Beatrice
Purtroppo Beatrice Bindi (senza il "la" che è, come ben sai, maschilista) ha (in parte) ragione. La sentenza 138/201o della Consulta dice, rispondendo alla domanda se si poteva estendere il matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso per mera ermeneutica costituzionale (cioè libera interpretazione di quel che è implicito nella Costituzione) che il matrimonio pensato dai padri e dalle madri della nostra Costituzione è da intendersi quello etero. Questo non vuol dire che la Costituzione nega l'estensione del matrimonio (come dice Bindi) ma che c'è bisogno di una legge ad hoc.
Purtroppo la consulta ha detto anche che questa legge non deve per forza essere una estensione del matrimonio vera e propria visto che "Non è casuale, del resto, che la Carta costituzionale, dopo aver trattato del matrimonio, abbia ritenuto necessario occuparsi della tutela dei figli (art. 30), assicurando parità di trattamento anche a quelli nati fuori dal matrimonio, sia pur compatibilmente con i membri della famiglia legittima. La giusta e doverosa tutela, garantita ai figli naturali, nulla toglie al rilievo costituzionale attribuito alla famiglia legittima ed alla (potenziale) finalità procreativa del matrimonio che vale a differenziarlo dall’unione omosessuale."
Però, anche ammettendo che le parole della Bindi siano tecnicamente vere, o quantomeno "fedeli" alla sentenza, non sarebbe il caso di riscrivere quegli articoli della Costituzione che concepiscono la famiglia in un modo che, evidentemente, non è più l'unico ad esistere, visto che i figli nascono anche fuori dal matrimonio e che la coppia omosessuale ha tutto il diritto di essere percepita, culturalmente prima che legislativamente, come una famiglia non (ancora) riconosciuta dallo Stato?
Credo che la Bindi usi quella sentenza come alibi per sviare la questione e, da un punto di vista politico, è l'atteggiamento più vile che ci si possa aspettare da chi si candida a governare l'Italia.
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