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Nella notte tra martedì e mercoledì un ragazzo di 22 anni è stato picchiato da quattro romani sui 25 anni. La notizia viene data solamente il 29, quando l'Arcigay Roma* diffonde questo comunicato:
“Gli hanno urlato frocio, frocio e poi lo hanno colpito ripetutamente con calci e pugni all’addome e al volto fino a farlo cadere. E’ accaduto – afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 maggio, tra l’1.30 e le 2 a S., un ragazzo romano di 22 anni, nei pressi di via Cavour (via del Fagutale). Il ragazzo aggredito si è rivolto a Gay Help Line 800.713.713, il numero verde antiomofobia per denunciare l’episodio e ha deciso di sporgere denuncia grazie al servizio di assistenza legale gratuita che la nostra associazione mette a disposizione”.
“Gli aggressori - aggiunge il responsabile dell’Ufficio Legale di Gay Help Line, Daniele Stoppello – quattro italiani tra i 25 e i 30 anni, dopo averlo lasciato privo di sensi per terra, gli hanno poi sottratto il cellulare con il quale, prima di essere colpito era al telefono con un amico al quale è riuscito a chiedere aiuto e che lo ha poi raggiunto sul luogo della violenza. Il ragazzo aggredito è stato ricoverato d’urgenza in Ospedale, riportando diverse ferite, tagli e contusioni al volto (in allegato le foto) e rischiando di perdere l’occhio. Le lesioni riportate dal mio assistito sono gravissime. E’ necessario fare piena luce su questa vicenda e, per questo, forniremo tutti i dettagli e gli elementi utili agli inquirenti perché siano trovati i responsabili”.
“Facciamo davvero un appello alle Forze dell’Ordine – conclude Marrazzo – perché rintraccino i colpevoli di questa aggressione così violenta: sono troppi i casi di omofobia di cui non sono stati individuati i responsabili, come, ad esempio, la coppia di ragazzi gay aggredita a Campo de’ Fiori, quella aggredita ai Fori Imperiali e il ragazzo aggredito al bus notturno qualche settimana fa. C’è da notare, inoltre, che gli aggressori sono sempre più spesso giovani. Le Istituzioni si impegnino davvero quanto prima a mettere in campo una campagna di formazione ed educazione contro l’omofobia e la transfobia a partire dalle scuole come avviene in molti altri Paesi europei. E’ necessario che la comunità lesbica, gay e trans e la città reagiscano a questo ennesimo episodio di violenza”. fonte Arcigay Roma
Non è un caso che il comunicato enfatizzi il contributo della Gay help line. L'Arcigay ha bisogno di finanziamenti pubblici per questa iniziativa e sfrutta l'aggressione per garantirsene di nuovi nell'immediato futuro (che oltre dal comune, potrebbero arrivare anche dalla Provincia). Sul sito non si fa riferimento ai finanziamenti ottenuti dal Comune di Roma, e si sottolinea anzi l'importanza del contributo dei volontari...
Nel comunicato il caso del ragazzo viene cannibalizzato da Arcigay il cui avvocato parla al plurale dicendo che "E’ necessario fare piena luce su questa vicenda e, per questo, forniremo tutti i dettagli e gli elementi utili agli inquirenti perché siano trovati i responsabili". Forniremo? Chi? Aricgay o l'aggredito?
Ma tant'è.
Appena la notizia si diffonde decidiamo di organizzare come We Have a Dream una fiaccolata alla quale aderiscono tute le associazioni romane e anche Arcigay (che indice una conferenza stampa alle 21, mezzora prima l'appuntamento per la fiaccolata, così da avere i media tutti per sé).
Anche se la fiaccolata non ha l'autorizzazione della questura (non c'erano i tempi tecnici per richiederla, bisogna andare almeno 72 ore prima ), avvertita la Digos, il gruppo convenuto davanti al Coming Out (il locale dal quale l'aggredito era uscito) si muove verso colle oppio passando proprio nella via dove è stata compiuta l'aggressione. Lì la fiaccolata ufficialmente si scioglie.
Poi per un sentire comune ci si incammina tutti verso il bar in via Cavour che, secondo La Stampa
"In via Cavour, uno dei miei due soccorritori ha chiesto dei fazzoletti in un bar per tamponare il sangue, ma loro si sono rifiutati. Nel frattempo io non ero cosciente e il mio sangue colava", ha spiegato la vittima al suo avvocato Daniele Stoppello.
Ci siamo così ritrovati tutti davanti al bar dove abbiamo gridato spontaneamente "grazie" e "vergogna" in tanti, all'unisono, gettando a terra quei fazzolettini che il bar si era rifiutato di dare.
Qualcuno però inizia a gridare "Cosa fate!!! Non è questo il bar!!!".
Panico.
Ci siamo sbagliati?
Dobbiamo credere scusa ai proprietari del bar?
Il mio amico Antonio commenta sconvolto ecco le facili strumentalizzazioni cui si può giungere e, un po' disgustato, se ne tona a casa.
Io cerco di capire cosa succede. Intanto la polizia si avvicina e chiede al gruppo non autorizzato di disperdersi.
Si creano due schieramenti da una parte, vicino ala polizia, alcuni componenti di Arcigay fra cui riconosco il presidente Francesco Marrazzo e il ragazzo che ha detto che il bar non è quello giusto, dall'altra tutti gli altri.
Si scopre che IL BAR E' QUELLO GIUSTO.
E se il bar è quello giusto Arcigay che rappresenta legalmente l'aggredito non poteva non saperlo.
La polizia vuole vederci chiaro.
Intanto è chiara la figuraccia che abbiamo fatto come movimento con l'opinione pubblica.
Un ragazzo americano mi chiede spiegazioni.
Gliele do. Mi guarda con una faccia... Poi mi ringrazia e se ne va.
Intanto SONO I PROPRIETARI STESSI DEL BAR A CONFERMARE CHE QUELLO E' IL BAR CHE NON HA DATO I FAZZOLETTINI...
Obtorto collo Marrazzo mette mano al megafono e chiede scusa, giustificandosi dicendo che siamo ancora sconvolti per l'accaduto ma i fischi degli astanti coprono la sua voce nonostante il megafono.
Capite?
Hanno mentito sapendo di mentire, cercando poi di giustificarsi che erano ancora scossi emotivamente per l'aggressione.
SCIACALLI.
E' una giustificazione da novellini della politica non da squali della politica glbtqi come Arcigay e Marrazzo sono.
Pur di coltivare i propri interessi (so anche quali sono ma non posso parlarne perchè non ne ho le prove...) non si fermano nemmeno dinanzi le bugie.
Mentono sapendo di mentire.
Proprio come fa Berlusconi che afferma tutto e il contrario di tutto, tanto poi ritratta, è stato frainteso, non lo hanno capito.
Se, infatti, come ci hanno detto con una faccia tosta esemplare, cambiando via via versione, che loro non sapevano se il bar era quello, che ci sono delle indagini in corso (non è vero visto che non è ancora stata sporta denuncia...), che se volevano adire le vie legali contro il bar ora non lo si può fare... se qualunque di questa ragioni fosse stata quella vera che li ha spinti ad agire non avrebbero gridato pubblicamente CHE FATE IL BAR NON E' QUELLO come ho sentito e visto io (e posso testimoniarlo anche davanti a un giudice), bastava rivolgersi agli organizzatori della fiaccolata (loro sanno chi) e chieder a uno di loro qualsiasi all'orecchio "ma siete sicuri che il bar sia questo?".
Dispersi i manifestanti, mentre tronavamo al Coming marrazzo e gli altri ci hanno detto che non erano d'accordo con quell'agire politico (il rimprovero al bar).
Capite la democrazia?
Io non sono d'accordo (non io singolo cittadino, io presidente di un circolo di cultura gay finanziato dai soldi pubblici...) e non è che lo dico, ne parlo, magari ci scrivo un comunicato, ma vengo, interferisco, mento e blocco l'azione. Se non è un comportamento fascista questo... (dove fascista mie cari lettori e lettrici in questo caso significa prepotente come riportato sul dizionario Zingarelli secondo significato del termine).
Se l'arroganza Berlusconiana di mentire e poi giustificarsi con versioni sempre differenti ha raggiunto anche parte del movimento vuol dire che il paese sta messo molto peggio di quanto si pensi.
E al di là dei problemi che la comunità omosessuale di Roma ha (un pride gestito da un nuovo comitato, che ha aperto alla destra, che ha tolto la parola gay facendo campeggiare solo la parola PRIDE perchè magari la parola Gay dà fastidio a qualcuno...) al di là delle diverse opinioni politiche, delle posizioni antagoniste, che si arrivi a mentire, pubblicamente, urlando come degli assatanati, ingenerando confusione, disinformazione, panico, e, perchè no, rischiando una rissa con chi SA che il bar è quello giusto, mi fa vomitare che per interesse politico si arrivi a manipolare anche una fiaccolata nata dal basso, spontaneamente, perchè un ragazzo di 22 anni è stato massacrato di botte.
Una fiaccolata alla quale si era chiesto di non portare bandiere di partito o di associazioni, richiesta che Arcigay ha ignorato pensando bene di diffondere il volantino del pride 2010 (quello dal quale è sparita la parola gay) il cui slogan è ogni bacio una rivoluzione (ne capite il senso politico?) un pride non condiviso dalla sinistra del movimento (che i soliti fasci e nostalgici accusano di essere estremista) e quindi non un pride di tutti (ma quelli del comitato dicono che alla maggioranza sta bene e che in democrazia vige il principio della maggioranza... Non vi ricorda forse qualcuno???).
Ed eccoti bello e sistemato anche il movimento!
Del loro comportamento bugiardo, calcolatore e opportunista Marrazzo e accoliti dovranno renderene conto alla comunità, al partito di riferimento, alla cittadinanza romana e all'Italia tutta.
Bollettino di guerra:
19 agosto 2009, Emilio Rez, gay, avvicinato con una scusa, quindi insultato e picchiato.
22 agosto 2009, Svastichella aggredisce una coppia di ragazzi colpevole di scambiarsi effusioni in pubblico. Uno dei due, Dino, verrà accoltellato allo stomaco.
26 agosto 2009, ignoti danneggiano il Qube, la sede di Muccassassina, serata del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli.
1 Settembre 2009, due teste rasate lanciano delle bombe carta in via San Giovanni in Laterano, la Gay street di Roma. Alcuni ragazzi verranno leggermente feriti.
19 Settembre 2009, ennesimo atto vandalico al Qube.
11 Ottobre 2009, nuova aggressione in via del Corso, contro una coppia gay. Gli aggressori urlano slogan neofascisti.
20 novembre 2009, Brenda, una persona transessuale coinvolta nel caso Marrazzo, viene trovata carbonizzata nel suo appartamento. L’ipotesi è omicidio volontario.
25 Aprile 2010, Mattia, gay, viene aggredito in autobus, in pieno centro.
29 maggio 2010, un ragazzo di ventidue anni viene aggredito in via Cavour. Gli gridano “frocio”. Rischia di perdere un occhio. I gestori di un bar lì vicino gli negano soccorso.
*Oltre al servizio della Gay Help Line Arcigay Roma offre un circuito ricreativo del quale fanno parte
APOLLION – Sauna -
Via Mecenate 59/a, Roma - TEL. 06/4825389
EMC - EUROPA MULTI CLUB - Sauna –
Via Aureliana 40, Roma - TEL. 06/4823650
FREQUENCY - Cruising bar
Via Enea 34, Roma - TEL. 06.7851504
FRUTTA E VERDURA - Cruising disco –
Via di Monte Testaccio 94, Roma, TEL. 347.8797063
HANGAR - Cruising Bar –
Via in Selci 69/a, Roma - TEL. 06/48813971
IL DIAVOLODENTRO - Cruising –
Largo Itri 23/24, Roma - TEL. 347/7285891
K CLUB - Cruising –
Via Amato Amati 8, Roma - TEL. 06/21701268
LA TAVERNA DI EDOARDO II - Ristorante –
Vicolo Margana 14, Roma - TEL. 06/69942419
MEDITERRANEO SAUNA - Sauna –
Via Pasquale Villari 3, Roma - TEL. 06/77205934
SKYLINE - Cruising Bar –
Via Pontremoli 36, Roma - TEL. 06/7009431
Ma invece di dare i soldi a questi qui non si possono spendere le stesse cifre per fare dei corsi contro l'omofobia nelle scuole e nei posti di lavoro?!?!?!
2 commenti:
La misura è colma. Marrazzo (e i suoi compari .. e comari) questa volta hanno superato il limite della decenza e della sopportabilità. Si comportano come sciacalli, gente priva di scrupoli, saprofiti. La lotta all'omofobia e alla transfobia necessita di altri attori, di altre pratiche, di condivisione degli obiettivi.
Stanno volontariamente confondendo i mezzi (le associazioni, le strutture aggregative) con il fine (l'emancipazione e la liberazione delle persone LGBTQI). Questo ribaltamento dei piani fa si che, all'interno del Movimento, ci sia chi come fine ultimo abbia principalmente la propria visibiltà e quella della propria associazione.
Non sono disposto a condividere questa lotta con chi ha applaudito il Sindaco di Roma Alemanno al Gay Village e con chi ha sostenuto Rutelli alle ultime elezioni comunali.
A queste persone interessa poco o nulla delle nostre battaglie. La loro priorità è mantenere buoni rapporti con l'amministrazione comunale, provinciale e regionale di turno per ottenere favori, elargizioni, fondi. In questo senso sono socialmente pericolosi poichè la loro azione perpetua lo status quo. Non contribuisce, cioè, al miglioramento ed al cambiamento.
In nome dell'unità del Movimento non si possono far passare e/o condividere tali pratiche. Soprattutto se l'interlocutore che abbiamo di fronte agisce con l'obiettivo di egemonizzare maldestramente il Movimento e di tacitare le voci dissenzienti. 4 associazioni, di cui due evidentemente di Destra, stanno organizzando il "Roma Pride 2010".
Un Pride che dichiarano essere di tutti. Anche di quelli che, come me, hanno deciso di non parteciparvi e che si sono ritrovati, domenica 30 maggio, ad una fiaccolata contro l'omofobia e la transfobia promossa da WE HAVE A DREAM (che nulla ha a che fare con il "Roma Pride 2010") che è stata strumentalizzata, da questi sciacalli, a fini pubblicitari ed autoreferenziali. Ho dovuto discutere con una signora che insisteva nel volermi appiccicare addosso un manifestino del "Roma Pride 2010"! Ho assistito a scene non degne della nostra Comunità. Scene descritte in questo post ed in altri post di amici e conoscenti con puntualità ed obiettività.
Infatti caro Mauro è di oggi la notizia che vede Marrazzo inciuciare con Polverini per la sua Gay Help line...
http://www.agi.it/roma/notizie/201006081919-cro-rrm1032-arcigay_f_marrazzo_con_polverini_incontro_positivo
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