mercoledì 3 dicembre 2014

E' morto Alfredo Cohen


Alfredo D'Aloisio, in arte Alfredo Cohen, Cohen era il cognome della madre, è morto a Tunisi per cause naturali all'età di 72 anni.

Da quasi un paio di decenni si era ritirato a vita privata lontano dall'impegno politico e artistico che lo avevano visto coinvolto sin dalla giovinezza, quando militava nel Fuori!  essendone stato uno dei fondatori, quando scriveva poesie, o pièce teatrali, quando eseguiva canzoni o recitava.


Figura oggi magari poco conosciuta, ma sarei felice di essere smentito, Cohen ha indicato una strada precisa per la militanza, quella dell'attivismo, oggi tanto poco frequentata, e della ricerca politica anche nel teatro e nella canzone.

Nel teatro Cohen debutta nel 1974 con lo spettacolo Dove vai stasera amico? nel quale interpreta una galleria di personaggi gay, animando il dibattito sulla lotta contro il sessismo e il moralismo piccolo-borghese, continuando l'anno successivo con lo spettacolo di monologhi e canzoni Oggi sul giornale e nel 1976 con Salve signori sono normale, dove decostruisce i luoghi comuni feroci della stampa borghese sull'omosessualità con una ironia precisa e implacabile.

L'anno dopo pubblica l'album Come barchette dentro un tram, del quale firma testi e musiche, arrangiato e prodotto da Franco Battiato e Giusto Pio.

Nel disco parla di omosessualità maschile come in Italia nessuno aveva fatto allora e mai farà dopo.
Con ironia precisa e implacabile  Cohen racconta di marchette in Tre mila lire (tremilalire se vuoi
toccare, tremilalire sbrigati ho fretta, vuoi fare l'amore con me? tremilalire)



o di amore non canonizzato secondo i parametri borghesi   in Non ho ricchezze non ho paesi non ho tesori non ho città (un cesso di stazione mi darà più speranze della vostra maledetta tranquillità).





Canzoni da riascoltare o magari ascoltare per la prima volta per basire.


Nel 1978 torna a teatro col monologo Mezzafemmina e za' Camilla, con il quale ottiene un grande successo in tutta Italia.

Nel 79 torna a collaborare con Battiato e Giusto Pio pubblicando un 45 giri che contiene i brani Roma e Valery.

Valery è dedicata all'allora giovanissima transessuale Valérie Taccarelli, attivista del Cassero di Bologna e oggi esponente del MIT (Movimento Identità Transessuale).

 

Rimaneggiata fortemente nel testo ma sorprendentemente con delle sopravvivenze  di quello originale di Cohen Valery nel 1983 diventerà Alexanderplatz portata al successo da Milva.

Il confronto tra il testo originale e le sopravvivenze del testo di Cohen nella versione  pop riscritta da Battiato per Milva (il Battiato fascistissimo sopravvalutatissimo e tanto amato soprattutto a sinistra) rende merito all'impegno di Cohen e getta nuove luci ermeneutiche sul testo della versione di Milva altrimenti ostico.

Valery








La bidella ti fa ripetere una lezione troppo antica:
mi piace di più lavare i piatti, spolverare, fare i letti,
poi starmene in disparte come vera principessa
prigioniera del suo film
che aspetta all'angolo con Marleen...
Hai le borse sotto gli occhi tuoi di Liz Taylor,
e suoni Schubèrt.

Alexanderplatz 

La bidella ritornava dalla scuola
 un pò più presto per aiutarmi, ti vedo
stanca hai le borse sotto gli occhi,
 Come ti trovi a Berlino Est?

(...)

E la sera rincasavo sempre tardi
solo i miei passi lungo i viali
e mi piaceva, spolverare, fare i letti
Poi restarmene in disparte
come vera principessa prigioniera del suo film,
che aspetta all'angolo come
Marlene hai le borse sotto gli occhi,
Come ti trovi a Berlino Est


La denuncia di Cohen del ménage familiare dalla morale sessista della bidella diventa in Battiato una cosa che alle donne piace fare.

Provatevi a dirmi che Battiato non è fascista.

Negli anni successivi Cohen lasciata la critica al sessismo e al moralismo borghese per dedicarsi a spettacoli nei quali analizza la società contemporanea alternando sempre monologhi a canzoni.

Ci sarebbe da citare la sua particina in Parenti Serpenti (Italia, 1992) (dove interpreta Armando  La Fendessa) se il film di Monicelli non fosse così disgustosamente omofobo da glissare.

Ancora uno spettacolo teatrale al teatro 'de Servi di Roma e poi il ritiro dalle scene.

Non so se ad Alfredo Cohen avrebbe fatto piacere questo mio beve excursus. Dato il ritiro a vita privata forse lo avrebbe infastidito.

A me invece infastidisce che di tutti i siti che ho consultato per scrivere queste noterelle solamente uno sia un sito lgbt, quella fonte inesauribile di notizie e dati che è il sito di Giovanni Dall'Orto

Il resto delle mie fonti sono siti di poesia (fondazione Sandro Penna), siti sulle canzoni contro la guerra, siti su dischi poco sconosciuti o riviste online, di diversa caratura ed estrazione politica ma che sanno riconoscere la cultura senza parlarne solo per spirito corporativista, perché Cohen era gay. Se ne parla perché Cohen faceva cultura, senza gai aggettivi di sorta.

Ecco, credo che questa mancanza sulla rete di siti "gay" che parlano di Cohen restituiscano in prospettiva la differenza fondamentale tra la militanza frociarola contemporanea, tutta concentrata sul nome della cosa e poco sulla sostanza, e l'attivismo, quello vero, quello di Cohen che oggi non trova riscontro alcuno.


C'è forse da  meravigliarsi che da quasi vent'anni Alfredo se ne stava in quel di Tunisi ?

15 commenti:

Rulando ha detto...

Battiato fascistissimo? Quali sostanze hai assunto per scrivere una simile e immane cazzata? Solo chi di Battiato non ha capito un emerito cazzo può scrivere certe dabbnnaggini. Infatti tu da persona che parla senza cognizione di causa faresti meglio ad informarti:
http://www.gaynews.it/cultura/item/895-valerie-taccarelli-%C2%ABalexanderplatz-milva-nacque-da-valery-il-brano-che-alfredo-cohen-scrisse-per-me-franco-battiato.html

P.S.
Sopravvalutato sta ceppa, Battiato è un genio!

Alessandro Paesano ha detto...

Scusa leggo il tuo commento solamente ora.

Credo che nel post dimostro le idee non di sinistra di Battiato in quella canzone. Il link che hai postato non dimostra nulla. Non ho mica scritto che Valery fosse contrara al testo di Milva. Ho detto che Battiato ha modificato il testo cancellando la critica sessista e che questa è una cosa fascista.

Il turpiloquio non aggiunge una virgola alle tue argomentazioni e nemmeno l'aggressività... Così tanto per ricordartelo.

Anonimo ha detto...

Battiato fascista? Magari proverei a (ri)ascoltare "Lettera al governatore della Libia".
Ma non sei il primo a fare questa critica a Battiato. L'ho sentita anche a proposito di Patriots ("Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso"), frase che mi ricorda tanto Pasolini a proposito di Valle Giulia.

Alessandro Paesano ha detto...

Beh lo scarto tra il testo originale di Alfredo e quello rivisto da BAttiato per Milva lo dimostra. Se non ti piace fascista che ne dici di sessista e patriarcale? E' lo stesso.
Comunque Battiato non è certo uomo di sinistra, lui personalmente dico...

blu_morbido ha detto...

...capitato su queste righe a distanza di anni, in coincidenza della morte di Battiato e spinto da pura curiosità sulla genesi dei brani Alexander Platz e Valéry, oltre che da un articolo del Corriere:

https://torino.corriere.it/cultura/21_maggio_19/battiato-canzoni-gaycosi-nata-alexander-platz-15ff45e2-b8d1-11eb-86a2-256e95d23aef.shtml

Trovo qualche spunto interessante, ma proprio non mi appassionano querelle ideologiche o attribuzioni di fascismo (né altri -ismi) così superficiali.

I veri protagonisti di quella vicenda non pare giudicassero tale Battiato, anche a distanza di decenni, e sparare sentenze su un singolo verso è fissarsi sul dito ignorando la luna

Alessandro Paesano ha detto...

Io non sparo sentenze, esprimo opinioni, proprio come fai tu.
Sicuramente Battiato non era uomo di sinistra, e nel testo sessista scritto per Milva lo dimostra. Poi che i veri protagonisti della vicenda (quel veri a cosa allude?) non lo giudicassero tale nulla toglie alla mia lettura critica di un testo di canzone.

Capirei il tuo fastidio se avessi scritto questo post il giorno della morte di Battiato ma non è dicendo che la mia è una querelle ideologica che contraddici la mia critica.
Che il testo di Battiato sia sessista è un dato di fatto non è una querelle ideologica. Se tu difendi il sessismo sei fascista anche tu.

Manolis Mavros Panayiotis ha detto...

Dare del fascista a Battiato per aver limato il testo in modo da eliminarne le problematicità è un segno dello spillo acre e freddo dell''invidia (cit. Cohen). Il pubblico di Battiato era chiaramente diverso da quello di Cohen, pronto a cogliere alcune suggestioni e non altre, tanto che in Alexanderplatz si sono riconosciuti molti, anche omosessuali. Il problema è che poi i media hanno taciuto il collegamento senza portarlo allo scoperto.

Manolis Mavros Panayiotis ha detto...

Poi questa cosa di censurare preventivamente il prossimo dandogli del fascista, mancando di controargomentazioni fa molto braccino teso e baffetto. Toh, guarda che facile è!

Alessandro Paesano ha detto...

"Dare del fascista a Battiato per aver limato il testo in modo da eliminarne le problematicità" questa è la tua interpretazione non la mia... Soggettive entrambe... Quindi perché la tua va bene e la mia no?

Censurare preventivamente? MA che cavolo dici? La canzone è già uscita, il testo pubblico.Io critico quel testo non dico mica che Battiato non deve scrivere altri testi... Ma sai che significa censura preventiva? Ma di che parli?

Unknown ha detto...

Battiato non si discute, si sente addosso e nel profondo più intimo di se stessi. È stato semplicemente un genio della musica che ha innovato radicalmente.

Unknown ha detto...

Mi ha fatto piacere leggere il pezzo su Alfredo Cohen, che ho scoperto oggi leggendo un vecchio articolo del Corriere, però da ciò che scrivi su Battiato si capisce che non conosci la sua produzione artistica ne ciò che negli anni ha dichiarato sulle sue idee politiche, ha anche smentito la sua presunta posizione di destra. Contestualizza i fatti, Fino al 1981 c'era il delitto d'onore in Italia! Le coscienze e le conoscenze erano diverse! I modelli culturali più arcaici, reazionari, e non solo appannaggio della destra purtroppo. Mi ricordo quando nel 1985 io studente delle superiori scrivevo cartelli contro il nucleare alla Fgc di Terni e arrivò il comunicato Arcigay e molti si misero a ridacchiare e scherzare, me lo ricordo così bene che non feci mai la tessera! Oggi capisco che non erano preparati alla caduta di quel tabù. Battiato non è sopravvalutato, ti è solo antipatico.Recuperalo, vale la pena!

Alessandro Paesano ha detto...


Puoi benissimo criticare la mia lettura critica ma liquidarla su una presunta antipatia per Battiato è un'offesa alla mia intelligenza critica e non te lo permetto.

In base q quello che dici poi non si capisce perché Cohen abbia fatto prima un testo più d'avanguardia e Battiato, dopo, ne abbia fatto uno borghese... Perché Cohen ci arriva e Battiato no se non per il sessismo di Battiato?

LupoFlaco ha detto...

Mi sa che non hai capito neanche il testo di Cohen, che più che una critica sessista, parla della disforia di genere.

Alessandro Paesano ha detto...

più che disforia di genere la canzone parla di Valèrie Taccarelli, una giovanissima ragazza Trans che Cohen aveva conosciuto all'epoca.
In ogni caso anche se la canzone parlasse di disforia di genere (manco fosse un documentario...) dimmi in che modo la frase

"La bidella ti fa ripetere una lezione troppo antica:
mi piace di più lavare i piatti, spolverare, fare i letti,
poi starmene in disparte come vera principessa"

diventa di meno una critica ai ruoli di genere perché si parla non di una donna cis ma di una donna trans, spiegami per favore perché io non vedo il nesso..

Unknown ha detto...

Se battiato fosse stato fascista spiegami perché avrebbe dovuto arrangiare e produrre un album come "come barchette dentro a un Tram" di Cohen. Lo scrivi tu stesso nell'articolo. E dai su.
Oltre al fatto che nei suoi brani cita spesso l'amore omosessuale, come in prospettiva Nevski in cui parla dell'amore tra Nijinski e il suo impresario Djagilev.