Nell'ultima campagna governativa in fatto di informazione e prevenzione quella del 2009, blanda, con un video, di Ferzan Ozpetek, che vede come testimonial Valerio Mastandrea, si parla solamente di test e non di profilattici.
Eppure il sito del ministero della salute ieri pubblica una news nella quale, tra le altre cose, oltre a ricordare l'attività di counsellig espletata col numero verde 800.861.061 si dice:
I dati epidemiologici dell’HIV e dell’AIDS forniti dal Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano quanto, ancora oggi, sia di fondamentale importanza erogare un’informazione puntuale, scientificamente corretta e personalizzata.
I dati evidenziano un costante bisogno informativo della popolazione generale in merito all’HIV e il ruolo fondamentale dell’informazione istituzionale nel sensibilizzare l’opinione pubblica verso un tema di salute tanto cruciale quale è quello della prevenzione.
Invece questo Governo, ancora peggio di quello precedente, in quanto a informazione non ha fatto, finora, nulla.
Domani parte la nuova Campagna di comunicazione per la lotta contro l'Aids 2012-2013, che vede Raul Bova come testimonial dallo slogan, La trasmissione sarà interrotta il prima possibile. Uniti contro l'Aids si vince.
Non sappiamo se questo video sarà quello che effettivamente da domani vedremo in tv.
La Lila (Lega italiana per la lotta all'Aids) si dissocia dalla campagna rendendo noto in un comunicato stampa che
Rigettiamo immediatamente ogni responsabilità sul video appena rilasciato dal ministero della Salute per la campagna 2012/2013 lanciato in occasione della Giornata mondiale di lotta contro l'Aids con apposito comunicato stampa.
Il ministro ci coinvolge direttamente affermando che alla sua realizzazione avrebbero partecipato le associazioni che fanno parte della Commissione e della Consulta nazionali Aids: questo non corrisponde al vero, dato che il video, pubblicato nel canale ufficiale del ministero in YouTube, era già stato criticato dalle associazioni citate, che ne avevano chiesto la modifica, richiesta che è evidentemente rimasta inascoltata.
Se fosse un errore chiediamo al Ministero di rettificare pubblicamente e diffondere la versione nella quale Raoul Bova, testimonial della campagna, pronuncia la parola fatidica: PRESERVATIVO
A vedere il video non posso non notare come l'unica coppia non rappresentata sia quella di due uomini.
Prima si vede una mano femminile che porge un profilattico a una mano maschile.
La mano femminile ha lo smalto.
Senza se ne capirebbe la natura sessuata alla stessa identica maniera. Eppure tutte le donne nello spot hanno o smalto...
Si vede poi un uomo anziano (e non una donna anziana) la si vedrà vicino a lui, nell'immagine finale quando li vediamo tutti insieme, e l'uomo gay è ancora da solo, senza compagno.
Poi vediamo una coppia etero con lei col pancione (e lo smalto)
Poi due donne, riprese da più lontano
rispetto un'altra coppia etero e interraziale che vediamo subito dopo
e poi c'è l'uomo adulto che parla del compagno (che non vediamo).
Tutte persone adulte o giovani adulte. Nessun adolescente, nessun giovanissimo. L'Italia a consigliare i profilattici ai suoi e alle sue giovani proprio non ce la fa.
Interessante come questo video fotografi la mentalità italiana e l'agenda implicita rispetto certi argomenti anche in un video per l'informazione e la prevenzione del contagio HIV...
Certo a vedere il video sembra difficile credere all'opera di censura denunciata dalla LILA.
Sarebbe ridicolo mostrare il profilattico passato di persona in persona e poi non pronunciarne il nome, o peggio, censurarlo... Però il Governo italiano è capace anche di questo.
Il bianco e nero infine ricorda quello di un vecchio spot governativo del 1989 che nonostante l'accenno alla normale vita di coppia rimane ancora oggi il più efficace in termini di informazione.
Però almeno in questo spot si torna a parlare di Profilattici.
Un miracolo quasi, anche se, bisogna vedere se lo spot arriva così com'è in tv oppure no, come denuncia la LILA...
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