Chissà se Antonio Cassano intendeva questo quando ha detto che se ci sono gay nella nazionale di calcio peggio per loro.
Io credo che sia peggio per noi. Noi gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, transgender, persone intersessuate, etero e queer.
Sì anche etero, perchè qui senza nulla togliere allo specifico dell'omofobia, quel che fa scattare la violenza è la caccia alla persona diversa e per essere diversi e diverse basta poco, pochissimo.
E' l'intera Nazione che ne esce distrutta.
E' la società intera che si dimostra capace di una violenza feroce che non risparmia nessuna e nessuno.
Molte e molti di noi ieri, nell'accogliente spazio dell'India, tra un bicchiere di vino e un buffet che mi dicono buono (io non l'ho preso), non riuscivamo a dissimulare il senso di frustrazione, la rabbia di sapere un nostro amico ridotto in queste condizioni.
La frustrazione e la lucida consapevolezza che al posto di Guido poteva esserci chiunque di noi.
Stamane si aggiunge il disgusto nel vedere come i mass media sfruttano la situazione per cavalcare l'onda omofobia senza collegare i pezzi del puzzle, senza fare alcun servizio alla società, senza informare davvero collegando l'aggressione a Guido ai 70 femminicidi che si sono compiuti in Italia dall'inizio dell'anno, alla bomba nella scuola di Bari, allo stupro della ragazza a L'Aquila....
Una violenza che non è solo fisica ma anche morale, politica, ideologica, e riguarda tutti i cittadini e le cittadine esodate (ogni neologismo serve per dividere e separare cittadine e cittadini cui vengono scippati quotidianamente diritti e garanzie costituzionali), e presto private e privati dell'articolo 18 e do ogni altra tutela conquistata con il sangue 40 anni fa.
I quotidiani si limitano a proporre il pettegolezzo, il fatto di cronaca che deve indurre a una generica pietà ma nessuna indignazione.
Così oltre al dolore fisico che per empatia stamane mi sembra di provare anche me (si fa per dire Guido so che il dolore ti starà attanagliando), oltre all'umiliazione per quest'ultima aggressione appena più vicina perchè Guido lo conosciamo tutti e lo amiamo in molti (e a me fa un po' schifo leggere proclami di solidarietà da chi spala continuamente merda sulla persona perchè non ne condivide l'operato politico), stamane ci tocca leggere un titolo del Messaggero che è un altro colpo inferto alla comunità lgbt: le donne trans sono ancora indicate al maschile!!!
Violenza è anche questa, non solo quella fisica ma anche quella ideologica, quella simbolica, quella che divide, distingue e giudica inesorabilmente.
E mentre la frustrazione dell'impotenza ieri ci faceva straparlare tutte di ronde, di armi per difenderci, Guido, intervenuto nella serata della cultura arcobaleno, tramite il cellulare di Imma, al microfono, ci ha dato una bellissimo esempio di misura intelligenza e statura morale.
Con l'ironia che riesce a caratterizzarlo anche quando ha due costole rotte (per tacere del setto nasale rotto, di un versamento ematico sulla retina, devo continuare?) ci ha testimoniato della violenza che colpisce chiunque anche le persone etero: con lui, al pronto soccorso, c'era un ragazzo, che solo per aver risposto verbalmente ai pesanti apprezzamenti indirizzati alla sua ragazza, è stato accoltellato...
Così mentre quotidiani e siti di militanza lgbt usano un frasario a tratti ridicolo
Sdegno per gay aggredito: tutti al pride (Mario Mieli)
Tutta la nostra solidarietà e vicinanza al giovane gay - Guido ha 47 anni...- aggredito all’Eur. (Giorgio Ciardi, delegato alla sicurezza del sindaco Gianni Alemanno) fonte romacapitalenews Guido ci ricorda che qualunque sia il nostro orientamento sessuale, siamo tutte potenziali vittime. Tutte.
La nostra Repubblica non è mai stata così fragile, così ferita nel suo genuino sentimento democratico.
E mentre 3 anni fa, quando Svastichella accoltellò Giuseppe, ci riversammo spontaneamente in piazza, senza pensare all'opportunità di farlo, se sarebbe servito, se era il momento adatto, adesso ci chiediamo se serve mobilitarci a una settimana dal pride, mentre ci sono in corso d'opera la settimana della cultura arcobaleno e il pride park che apre oggi.
La sconfitta politica sta anche nel cercare la spontaneità di un gesto di protesta nelle pagine libere della propria agenda.
Guido guarisci presto!
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