Ieri sera al sit-in davanti l'ambasciata del Ghana
in segno di protesta per l'ordine di Paul Evans Aidoo, ministro regionale occidentale del paese, di arrestare tutti gli omosessuali incitando la popolazione a denunciare le persone sospette eravamo davvero pochi, pochissimi, come potete vedere dale foto che ho pubblicato su faccialibro ma tanti fatte le debite proporzioni, in confronto al numero altrettanto basso che ci ha visti partecipare al sit-in di Montecitorio di martedì della scorsa settimana.
E' stato bello per chi c'era, per chi ci è stato, vedersi, rivedersi, ritrovarsi, scoprirsi lì, insieme nonostante le differenti weltanschauung, capendo che - almeno tra di noi - possiamo contare.
Ritrovarci lì, tra facce nuove e facce conosciute, ha dato un senso a un sit-in che altrimenti - oltre a quello simbolico - tanti significati non aveva.
Proprio in nome di questo agire nonostante tutto comune siamo rimasti a chiacchierare, sciolto il sit-in, sull'agenda delle cose da fare, sempre noi, sempre insieme, ma assieme a chi vorrà, nei prossimi mesi. Per questo abbiamo deciso di unire di nuovo le forze e ci siamo dati appuntamento a settembre per riunirci e discutere una strategia comune lontani dai massimi sistemi e concentrati sui risultati da ottenere.
Eravamo in 18 erano le 22 e abbiamo pensato di dare proprio questo nome al gruppo che abbiamo creato su FB 18 alle 22 che vi invito a visitare e, se volete sporcarvi le mani anche voi, aderire.
Poi dopo aver ritrovato la gioa di discutere e stare insieme siamo andati a mangiare una pizza nei dintorni e nonostante la situazione in Ghana non sia proprio delle più rosee abbiamo celiato e riso e ci è venuto in mente questo.
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