lunedì 28 aprile 2014

Sei come sei di Melania Mazzucco letto in alcune classi del ginnasio del Liceo Giulio Cesare di Roma.
Il risultato? Una denuncia contro la docenza, Disinformazione, striscioni omofobi, una stampa complice e poco informata.

Capita che in un liceo classico di Roma, il Giulio Cesare,  al ginnasio, venga letto, anche in classe, il romanzo di Melania Mazzucco Sei come sei (Einaudi, 2013) nel quale Eva dopo la morte del padre biologico viene affidata agli zii e non al compagno del padre, Yuma, che da quando le è stata strappata la figlia  vive ritirato sugli Appennini.


Apriti cielo!
La lettura del romanzo suscita polemiche a non finire (con tanto di striscione omofobo scritto da Lotta studentesca), una denuncia alla procura al danno della docenza rea di avere dato il libro da leggere (compito diventato subito costrizione) e diversi articoli sui principali quotidiani italiani.

La denuncia è di pubblicazioni (sic) oscene e corruzione di minorenne e questo perché in un brano del romanzo si legge di un pompino, pardon, di una fellatio:
Pure, benché sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto, ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire - indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l'accappatoio nel borsone, e poi; con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò il suo uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all'ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita. Qualche tempo
dopo, però, entrando in classe, sulla lavagna Giose trovò scritto autunno è frocio. E da allora, quella scritta si presentò tutti i giorni.
La morbosità con cui viene descritto questo pompino con ingoio, il sapore di orina opposto all'aggettivo dolce, il sapore che ha in gola per giorni, tutti dettagli che ricordano certi  racconti  erotici pubblicati in rete per fare eccitare chi li legge, rende sicuramente questo romanzo non adatto prima ancora che a un pubblico di minorenni allo scopo per cui ne è stata programmata la lettura. Quella strategia dell'Unar presentata dai quotidiani come il kgb frociarolo che impone e dispone.

Il romanzo di Mazzucco è inadatto non perché è banale nella sua volgarità ma perché è omofobo. Lo dimostra un altro brano immediatamente precedente a quello del pompino.
Fino ad allora Giose aveva saputo dissimulare, si era mimetizzato nel gruppo come un insetto stecco su una foglia: si comportava come i compagni, partecipava alle stesse bravate e quando alla fine del secondo anno di scuola decisero di caricare una mignotta sulla Flaminia, si unì alla comitiva e fece il suo dovere. Nessuno avrebbe mai sospettato che quel ragazzo muscoloso, ruvido stopper della squadra di calcio dell'oratorio, concupito dalle ragazze perché aveva occhi vellutati da cerbiatto, strimpellava la chitarra, amava la poesia a differenza degli altri coetanei primitivi e trogloditi, e per di più era refrattario alle loro avances, la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi
Hendrix, Valeri] Borzov e Cassius Clay.
C'è da chiedersi perché i genitori non si siano lamentati del riferimento alla mignotta caricata.
 Io non posso non notare come l'io narrante si periti di precisare come Giose anche se frocio con abbia fatto il suo dovere (linguaggio machista) e tutta quella retorica del ragazzone muscoloso che non può essere mica frocio, come se il romanzo fosse stato scritto durante il ventennio...

Che Mazzucco non sappia scrivere e nella sua non scrittura dia voce ai pregiudizi della donna e dell'uomo medi (quelli del pasoliniano La ricotta) lo si evince anche da quste poche frasi.

Quello che però trovo preoccupante perché denuncia una isteria collettiva è il fatto che ci si attivi per impedire che questo romanzo venga letto a scuola non per le sue dubbie qualità artistiche ma perché ha una trama omosessualista come riportano i simpatici ragazzi e le simpatiche ragazze di Lotta Studentesca (la divisione studentesca di Forza Nuova) che per bocca di Andrea Di Cosimo su faccialibro definiscono il romanzo:
di carattere decisamente omosessualista e fin troppo esplicito. E’ inaccettabile che al giorno d’oggi, con la crisi che impera e con la disoccupazione a livelli record, vengano presentati ai giovani studenti modelli di vita deviati e perversi come se fossero la normalità o rappresentassero una priorità . Il nucleo fondamentale della società è infatti la famiglia, quella tradizionale, formata da padre, madre e figli ed è solo su questo modello che si baserà il futuro della nostra nazione.
Se deviati e perversi vi sembrano aggettivi forti guardate il cartello che compare in testa al video pubblicato su youtube  e sulla pagina FB, che compare per pochi secondi, troppo pochi per permetterne un'agevole lettura, come a tradire un ripensamento dell'ultimo momento.



Stupro di stampo omosessuale, provocazione pedopornografica, ecco gli estremi di una denuncia ben più consistente...

Lo slogan dello striscione invece meriterebbe un premio per la creatività:

Maschi selvatici, un eufemismo per fascisti di merda...


In questa storia però a fare davvero una pessima figura è la stampa che dà sostegno alle tesi dei  fascisti dando una informazione parziale e omofobica ben oltre l'isteria.

I titoli si riferiscono alla trama del romanzo in una maniera da far sembrare la militanza di Lotta studentesca un fascismo alla camomilla.


Giulio Cesare, testo su sesso gay in classe (messaggero)
che, non pago, nell'articolo, a firma del solito Marco Pasqua esperto contromosessualista, usa giri schifosi di parole come  sesso omosessuale (che è meno preciso di sesso tra uomini, visto che il sesso omosessuale può anche essere fra donne...) e che si riferisce al cogenitore di Eva come L’altro genitore, infatti, per la legge italiana non esiste: nel suo caso non è la mamma ma un altro uomo, ancora un padre.

Non da meno il Corsera che si riferisce al brano incriminato come a brano che parla del tema del sesso tra gay non tra uomini o ragazzi ma tra gay, razza a parte, definizione giudicante perché non tutti i maschi che fanno sesso tra di loro sono necessariamente gay  e non solo per via della bisessualità. Si può avere un comportamento gay che non investe l'orientamento sessuale, oppure stare sperimentando... Ma vallo a spiegare alla redazione online del corsera...

Non da meno Repubblica che in un articolo più equilibrato non resiste alla tentazione di descrivere il brano come un brano che narra del tema del sesso tra gay.
Questo segregazionismo da orientamento sessuale è endemico e coinvolge anche parte della popolazione lgbt che usa questo linguaggio discriminatorio come forma di un estremismo identitario un po' fuori tempo massimo...


L'isteria collettiva sta però altrove e cioè nel fatto di contrastare questo romanzo omosessualista come fosse il primo che entra a scuola.
Cosa dire allora dei classici greci, o della poesia di Saffo? 
Per tacere l'Ernesto di Saba, Oscar Wilde, tanto per citare i primi nomi che mi vengono in mente...

L'idea che la scuola sia sotto attacco di una lobby omosessualista lascia intendere che l'omosessualità non sia già dentro la scuola nella letteratura, nella storia e in tutti i campi dello scibile.  L'idea che l'omosessualità debba rimanere fuori dalla scuola è preoccupante ma anche naïf perché le persone non etero già sono dappertutto anche a scuola: tra i banchi, dietro le cattedre, negli uffici amministrativi...

L'idea che l'omosessualità stia fuori dalla societa e che con la richiesta di diritti civili si pretenda di farla entrare nella società è un errore grossolano di prospettiva.

Le persone non etero naturalmente nella società già ci sono anche se non vengono loro riconsociuti i diritti che le persone eteronormate invece hanno... 


La richiesta di diritti serve a riconoscere la parità di almeno 3 milioni di persone, cittadinanza italiana discriminata e repressa, non a fare entrare orde di omosessuali tenuti fuori dai patri confini dalla moralità fascista unico baluardo della normalità.