venerdì 28 febbraio 2014

La mia recensione del documentario di Gianni Amelio Felice chi è diverso su Gaiaitalia.com

Eccola
 


http://www.cultura.gaiaitalia.com/2014/02/felice-chi-e-diverso-gianni-amelio-racconta-unomosessualita-in-gran-parte-superata-ma-non-da-lui/


13 commenti:

Anonimo ha detto...

Non capisco se tra chi ha intervistato Amelio ci sono anche lesbiche.
marta

Anonimo ha detto...

Ah ecco, mi era sfuggito "interviste fatte a venti uomini gay"
marta

Remo ha detto...

Che ci vuoi fare, questa l'unica versione che sono in grado di vedere i gay dai 60 anni in su, essendo nati e cresciuti in un'epoca che li ha segnati permanentemente.
La cosa veramente triste è che in Italia questa visione sia ancora quella preminente verso tutto il pubblico generalizzato: del che appunto deve essere "diverso", diverso in accezione negativa, e quindi triste o anomalo.

Anonimo ha detto...

beh dipende, intanto i gay dai 60 anni in su che sono rimasti in italia, che ne è di chi ha scelto di costruirsi un altro tipo di vita in un altro paese? poi dipende anche dal numero di persone intervistate, mi pare che per word is out furono circa un centinaio prima del montaggio.
marta

Alessandro Paesano ha detto...

Nessuno ha chiesto ad Amelio il numero di partenza delle interviste fatte. Lui ha detto che nel dvd del film ce ne saranno altre due che non sono state messe perchè riportavano più o meno lo stesso tipo di esperienza e quindi ha deciso di non metterle per non appesantire il film.

Cara Marta non capisco cosa intendi dire sulle persone dai 60 anni in su che se ne sono andate via dall'Italia per stare meglio. Tranne l'Olanda, dove ci si poteva sposare già 30 anni fa in molti paesi europei l'omosessualità era un reato punibile con la galera fino agli anni 90 (91 in Austria)...

Anonimo ha detto...

Non capisco perché voi gay ve la prendiate sempre per tutto. Come per gli stereotipi che dite noi eterosessuali avremmo su di voi, eppure è palese che un sacco di gay pur dicendo di non voler essere donne, si vestono secondo canoni femminili, parlano con atteggiamenti femminili, ragionano persino secondo schemi femminile e si muovono con atteggiamenti femminili, sono effeminati insomma, e si basi bene non femminili, ma effeminati perché quella pantomima che fanno non ha nulla di femminile. Ma se uno ve lo fa notare vi incazzate.

Alessandro Paesano ha detto...

Ciao caro anonimo o cara anonima. Ti psiego quel che non va nel tuo modo di ragionare.
1) la generalizzazione. voi gay. Ognuno rappresenta se stesso\a. D'altronde i gay (e ci sono anche le lesbiche, e le persone bisex...) non hanno in comune la stessa visione del mondo proprio come non ce l'hanno gli etero (altrimenti Gandhi e Hitler dovrebbero essere uguali perchè entrambi etero). Quindi quando dici voi gay stai indicando solamente un gruppo diversissimo di persone che sono accomunate solamente dalla discriminazione che viene fatta su di loro in base all'orientamento sessuale.

L'effeminatezza: di nuovo un'altra generalizzazione. Che i gay siano effeminati lo pensi tu, ma è un luogo comune. Perchè non tutti i gay sono effemminati e, pensa un po', non tutte le persone effeminate sono gay.

Tra l'altro il confine tra cosa è effeminato e cosa no cambia da paese a paese, da cultura a cultura, da periodo storico a periodo storico, così che una stessa persona sta dentro o fuori queste categorie discriminati a seconda dei casi.

Infine la tua ignoranza. Negli anni cinquanta si pensava che un uomo gay fosse una donna mancata .

Da allora lo dicono solo per persone ignoranti come te.

Se studi, ti informi, e ti guardi intorno capirai quanto i tuoi giudizi siano superficiali eppure in base ad essi discrimini.

Ora capisci perchè uno magari si incazza?

Anonimo ha detto...

Io non ho mai detto né sostenuto che i gay sono donne mancate, anzi. Ma mi chiedo solo perché molti si comportano come se lo fossero, e se uno ve lo fa notare vi incazzate. Tutto qua.

Sul fatto che non tutte le persone effeminati siano omosessuali ho i miei dubbi: non ho mai visto un etero, gesticolare o parlare o vestirsi come una donna o come se la volesse imitale, servo intenti parodistici. Insomma, non tutti gli omosessuali saranno effeminati, ma tutti gli effeminali sono omosessuali: come mai? e soprattutto perché vi incazzare se uno ve lo fa notare?

Anonimo ha detto...

Per Anonimo. Dato che se ritieni che tutti gli effemminati siano gay evidentemente sei onniscente, a meno che per questo tu non intenda soltanto "tutti quelli che io ho conosciuto".

Non credi che ci sia stato insegnato fin dall'infanzia come dobbiamo o non dobbiamo comportarci per generare un'impressione o un'altra in chi ci sta attorno? Tra le innumerevoli cose accavallare le gambe in modo virile o femminile, la mia maestra delle elementari ci diceva -le signorine non stanno con le gambe così-.

Se ci fosse meno gente pronta a giudicare come fai tu forse ci sarebbero più maschi etero effemminati in giro.

Ciao Alessandro,
Riguardo al mio commento di più sopra hai ragione. Ho sbagliato i calcoli generazionali pur non considerando il punto di vista legislativo (più che altro mi riferivo alla lontananza dai condizionamenti del proprio paese natale).

Marta

Alessandro Paesano ha detto...

Sai Marta non so che pensare... Non credo che le posizioni omofobe dei gay come Amelio dipendano solo dal retaggio culturale. Io credo che ognuna e ognuno di noi ha la capacità di sottrarsi o, meglio, di porsi in maniera critica nei confronti dei propri retaggi. Se non lo si fa non è per una omofobia interiorizzata indelebile ma per una scelta politica.

Perchè se dovessi pensare che quello di Amelio è un retaggio dal quale non sa suo malgrado sottrarsi mi sentirei in dovere di aiutarlo, mentre io per lui provo solo un grande disprezzo, parlo dell'intellettuale, del regista, dell'autore del documentario ovviamente, non della persona.

Io credo che dobbiamo rimanere qui, in Italia e cercare di rendere questo paese meno per i giovani che ci cresceranno dopo di noi. Andarsene all'estero è una mossa da egoisti da vigliacchi. E da ricchi... :D

Chissà se ne avessi i mezzi economici magari me ne sarei già andato anche io!

Alessandro Paesano ha detto...

Io non ho mai detto né sostenuto che i gay sono donne mancate, anzi.

Eppure scrivi

Ma mi chiedo solo perché molti si comportano come se lo fossero

quindi sostieni che un uomo, gay ed effeminato si comporta come fosse una donna...

Invece anche se effeminato è e resta un uomo...

E dici di più. Secondo te l'effeminatezza di un gay non è una espressione altra del suo essere un uomo ma è un "tentativo di imitare le donne..."

Quando tu fai notare una cosa a me (/e io parlo per me non certo a nome di tutti gli omosessuali... per cui ti prego di smettere di rivolgerti a me al plurale) non è per quello che tu "ci" fai notare.

Perchè non c'è nulla di male ad essere effeminati.

Il problema è che tu colleghi l'effeminatezza all'omosessualità. Continuando a pretendere tutti gli uomini effeminati siano gay e questo non è vero. E' un luogo comune, è un pregiudizio. E' falso.

Allora uno non è che si incazza perchè gli fai notare che è un po' checca.

Uno si incazza per il collegamento discriminatorio e omofobo con cui tu cataloghi un uomo per te poco virile come gay effeminato.

Ci sono mille esempi di etero che certi maschilisti come te possono catalogare come effeminati, basta essere educati, o curarsi nel modo di vestire, o non mettersi la mano sul pacco quando passa una bella ragazza ma magari farle un sorriso che subito c'è il fascista (maschilista, patriarcale) che lo addita come poco virile cioè mezza donna cioè checca.

Tre passaggi discriminatori per una idea che sta intesto chi guarda e non a chi si comporta in maniera effeminata.

Di nuovo capisci di che cosa e perchè uno si incazza?

Anonimo ha detto...

No, non capisco, perché io ti chiedo il perché, e tu invece neghi la peculiarità stessa del fenomeno. Fammi un esempio noto allora di etero effeminato se ci riesci.

Poi come vedo inflazionate sempre il discorso con argomenti che non c'entrano niente: l'essere gentili, educati, o eleganti o semplicemente non rozzi non c'entra niente con l'essere effemminati. A meno che tu non voglia ridurre la mascolinità alla stessa caricatura di cui fa l'effeminato della femminilità come da modello donnesco da imitare.
E poi mi chiedi c'è di male? ce solo che è ridicolo imitare in maniera affettata le donne e poi dirsi uomini.

Alessandro Paesano ha detto...

credo che ti ti sia già risposto\a da solo\a.