venerdì 10 gennaio 2014

Daniele Fulli: dopo l'omicidio il fango della stampa italiana e anche quello delle forze dell'ordine.

Daniele Fulli, è stato ucciso sul greto del Tevere con due colpi di punteruolo o di cacciavite  uno alla nuca e uno all'inguine da Andrea Troisio reo confesso. L'assassino è stato individuato grazie alle testimonianze di parenti e amici della vittima e all'analisi dei tabulati dei cellulari (Repubblica)

Il cadavere di Daniele è stato trovato sul greto del fiume, coi pantaloni calati.

I due colpi inferti con un punteruolo o un cacciavite erano stati in precedenza scambiati per colpi di proiettile.
Forse sono abituato a vedere troppi telefilm polizieschi ma un proiettile oltre al foro di entrata ha anche quello di uscita altrimenti vuol dire che è rimasto nel corpo. Mi chiedo come sia possibile scambiare per un colpo di pistola la ferita lasciata da un punteruolo.

Adrea Troisio ha confessato l'omicidio.

Quello che è stato stabilito (sempre a fidarsi dei giornali) è che Daniele sia stato ucciso sul luogo in cui il suo cadavere è stato ritrovato, e che l'arma del delitto, il punteruolo o il cacciavite, non è stata ancora trovata.

Nonostante l'assassino abbia confessato la dinamica dell'omicidio e il movente non sono ancora chiari.

Le ipotesi fatte dalla stampa e dagli inquirenti tradiscono una visione così pregiudizievole e discriminatoria che è come se Daniele venisse ancora colpito da un punteruolo fatto di innuendo e insinuazioni più che omofobiche criminali.

Le ipotesi della dinamica dell'omicidio e del suo movente vengono raccontate seguendo uno scenario pieno di pregiudizi e insinuazioni nemmeno troppo nascoste.

Secondo quanto riportato dal Fatto quotidiano
“I pantaloni abbassati della vittima fanno pensare ad un rapporto consumato” con il carnefice “ma escludo che il delitto sia stato premeditato”, ha spiegato il capo della Squadra mobile di Roma Renato Cortese durante una conferenza stampa.
Daniele è stato ucciso sul luogo. I punteruoli non crescono sul greto del Tevere.
L'omicida lo aveva presumibilmente con sé.  Chi è che gira con un punteruolo o un cacciavite in tasca?


In base a quale evidenze Cortese esclude la premeditazione?


Sul movente dell'omicidio nessuno ha pensato di chiedere all'assassino e gli inquirenti presentano delle ipotesi come riporta Repubblica:
la vittima potrebbe aver rifiutato un rapporto sessuale e per questo sarebbe stato ucciso. Una seconda ipotesi racconta invece che forse Fulli cercava una relazione più stabile mentre Troisio voleva rapporti più occasionali. Al termine di una lite, dopo un rapporto sessuale, Troisio si sarebbe dunque lanciato su Fulli e lo avrebbe colpito più volte fino ad ucciderlo. Sarebbe quindi in ogni caso esclusa la premeditazione.
Andrea cioè non ne voleva sapere di Daniele e dopo averci scopato lo ammazza?
Perchè si pensa che Daniele cercasse una relazione più stabile e Andrea non ne voleva sapere?

L'innuendo che ci leggo è che Daniele, gay dichiarato voleva una relazione al di là del rapporto sessuale occasionale, mentre Andrea che viene descritto come tossicodipendente senza che il suo orientamento sessuale venga definito (nessuno glielo è andato a chiedere evidentemente) no.

Daniele, il gay, non si accontenta del rapporto sessuale occasionale, vuole di più. Frulli, l'etero, si è lasciato andare solo a una scopata e visto che il gay non si accontenta lo ammazza.

Basta questo perchè Agi e Adn Kronos parlino di delitto passionale.

Normalmente con questa parafrasi molto contestata si descrive un omicida che sia mosso da un amore così forte che dinanzi il rifiuto della vittima conduce al gesto folle.

Allora quello a volere la storia fissa dovrebbe essere Andrea  e non Daniele. E, nel caso, dovrebbe essere Daniele, che voleva, ad avere ammazzato Andrea, che non voleva.

L'idea di delitto passionale subisce qui una inversione totale.

Non innamorato folle ma esasperato folle.

Se un uomo ammazza una donna è perchè la ama tanto.

Se un uomo (il cui orientamento sessuale non è meglio specificato) ammazza un gay lo fa perchè il gay lo esaspera, lo infastidisce. Perchè il gay avrebbe voluto una relazione più stabile mentre Troisio solo rapporti occasionali. (Adn Kronos )


Quello che preme agli inquirenti e alla stampa evidentemente è di  dimostrare che questo caso, almeno questo, non abbia un movente omofobico.

L'agi conclude il suo dispaccio dicendo infatti che
Secondo quanto si e' appreso i due si frequentavano da pochi giorni e il movente dell'omicidio sarebbe solo passionale. (il corsivo è mio).
State tranquilli signori froci militanti. Non si è trattato di omofobia ma solo di passione.

Quello che gli inquirenti e la stampa non hanno pensato è che se i fatti si sono davvero svolti così, se cioè Andrea e Daniele hanno prima consumato un rapporto sessuale e poi Andrea ha ammazzato Daniele il movente omofobico potrebbe essere ancora presente:

quello che gli inquirenti chiamano delitto passionale, che qui non c'entra niente, è potrebbe essere invece la reazione che molti uomini hanno nei confronti del partner occasionale dello stesso sesso col quale hanno appena consumato un rapporto sessuale: rifiuto, disgusto, paura.
Brutto frocio guarda cosa mi hai fatto fare.

Altro che delitto passionale. E' un delitto mosso dall'odio  per quello che si è e che si odia in sé al punto tale da negarlo e per farlo bisogna cancellare la persona che lo sa e che lo ha fatto emergere in noi.

Andrea è dunque sia colpevole in quanto omicida che vittima dello stesso stigma omofobico che lo ha indotto a vivere in maniera problematica il proprio comportamento sessuale al punto tale da indurre in se stesso e poi proiettarlo nell'altro un odio così feroce da degenerare in omicidio.

Ecco qual è la vera emergenza omofobia. Non sono i gesti ma il clima di una società che induce quei gesti che dà loro un significato piuttosto di un altro.

Al punto tale che se un uomo ammazza un frocio è il frocio a essere innamorato e l'omicida no eppure si parla lo stesso di delitto passionale.

Tra le ipotesi precedenti all'arresto di Andrea  riporto quella più volgare e criminalmente omofobica del salvagente secono il quale Daniele


Habitueè degli incontri a pagamento. Il solito frocio che se l'è cercata insomma.

Ecco il clima omofobico che respiriamo tutte e tutti.

Quello che fa impostare al capo della digos un sillogismo che fa acqua da tutte le parti solo per scongiurare che non si è trattato di omofobia ma di un delitto passionale.
Per cui le sacrosante parole di Fabrizio Marrazzo riportate dal Fatto quotidiano

“C’è però da sottolineare – continua Marrazzo – che a livello di opinione pubblica non può passare il messaggio che Daniele se la sia cercata, che siamo di fronte a fatti normali per chi vive relazioni e rapporti omosessuali, che ci sia una sorta di destino segnato per chi è gay, che quelli che vengono definiti omicidi maturati in ambienti gay siano frutto di vite minori. Daniele è stato una vittima di violenza, per noi era un amico e come tale lo ricorderemo”
sono già state vanificate poche righe prima quando, nello stesso articolo, si è scritto che
“Forse Fulli cercava una relazione più stabile mentre Troisio voleva rapporti più occasionali per questo potrebbe aver reagito ed ucciso il giovane parrucchiere. -ha spiegato ancora Cortese- Quindi potremmo escludere la premeditazione, comunque le indagini sono ancora in corso”.
Io vorrei sapere che cosa ha da dire Andrea. E che forse fino a quel momento sarebbe stato meglio mantenere un decente e rispettoso no comment.


7 commenti:

Wally ha detto...

Alcuni punti fanno riflettere, altri...

Mi spieghi cosa ci sia di omofobico e discriminatorio, nel pensare e affermare che Daniele Fulli cercasse un rapporto stabile, piuttosto che sesso occasionale? Tant'è che poi sottolinei come sia discriminatorio ipotizzare la sua abitudine ad incontri a pagamento e occasionali (quindi tutto il contrario di tutto sarebbe omofobico?)

E soprattutto: se due hanno un rapporto sessuale, non è chiaro l'orientamento sessuale di entrambi? Non specificarlo fa pensare che l'altro sia etero?

E c'è gente che gira con coltelli, non può esserci un tossicodipendente che se ne va in giro con un punteruolo?

Infine: delitto passionale è qualsiasi delitto amoroso o sessuale scaturito da un raptus. Per l'omicidio di Melania Rea è stato accusato il marito, il quale aveva una relazione extra-coniugale, quindi non aveva agito "per amore".

http://www.huffingtonpost.it/2014/01/09/daniele-fulli-gay-ucciso-roma-_n_4568552.html?utm_hp_ref=italy

Forse, se c'è l'affanno da parte di alcuni a dimostrare che NON si tratti di omofobia, c'è anche l'affanno da parte di altri a dimostrare che SI TRATTI PROPRIO di omofobia.

Wally ha detto...

In ipotesi non corrette non c'è nulla di "omofobico" di per sé, si continua ad usare la parola per qualsiasi affermazione o comportamento diretto verso un omosessuale che non approviamo. Può essere un'ipotesi priva di basi, quindi frutto di "pregiudizio" (nel senso letterale, ovvero precedente alla conoscenza di fatti reali), ma non un'ipotesi che miri a discriminare la persona omosessuale di per sé e a disprezzarla.
Per quanto mi riguarda, se una "testimone, amica della vittima, racconta di avere incontrato Daniele poche ore prima della sua morte" e che "il ragazzo aveva ricevuto una telefonata da qualcuno e durante la conversazione aveva detto 'Se vuoi ci incontriamo così ne discutiamo a voce'", è evidente che potrebbe esserci stata proprio una lite e, quindi, "tensione" sfociata in omicidio. Tutto ciò non presuppone a priori l'"omofobia". E ipotizzarlo aprioristicamente come si fa ogni volta e ci si ostina ad affermare anche di fronte a fatti che POTREBBERO dimostrare il contrario, vuol dire fare una sorta di discriminazione al contrario.
Forse, allora, come gli altri dovrebbero astenersi da ipotesi volte a dimostrare che "NON è omofobia", allo stesso modo noi dovremmo astenerci dal gridare "È omofobia" prima ancora che se ne traggano le conclusioni supportate dai fatti.

Remo ha detto...

Concordo in parte con le osservazioni di Wally, tranne sul fatto che in questo caso non si possa parlare di omicidio passionale: passionale è un omicidio scaturito da un rifiuto, non un omicidio scaturito dalla pressione ad avere un rapporto più stabile, al massimo in questo caso può ravvisarsi omofobia perché può darsi che l'omicidio fosse disposto ad avere un rapporto clandestino, ma non alla luce del sole.
Detto bisognerebbe capire se veramente un ragazzo come il Fulli era interessato ad avere un rapporto con un tossico dipendente piuttosto pericoloso a quanto pare

Alessandro Paesano ha detto...


Mi spieghi cosa ci sia di omofobico e discriminatorio, nel pensare e affermare che Daniele Fulli cercasse un rapporto stabile, piuttosto che sesso occasionale?


Nulla. Trovo omofobico pensarlo come movente probabile di Andrea.

Tant'è che poi sottolinei come sia discriminatorio ipotizzare la sua abitudine ad incontri a pagamento e occasionali (quindi tutto il contrario di tutto sarebbe omofobico?)

Io non mi riferisco a Daniele, che non conosco, ma al tono degli articoli, all'innuendo dei giornalisti e delle giornaliste che ne hanno parlato.

Tu parti dal presupposto che io mi stia esprimendo sull'omofobia o meno dell'omicidio di Daniele. Io invece nel mio post analizzo e commento Le ipotesi fatte dalla stampa e dagli inquirenti come ho scritto.

E soprattutto: se due hanno un rapporto sessuale, non è chiaro l'orientamento sessuale di entrambi? Non specificarlo fa pensare che l'altro sia etero?


Sì. Lo fa pensare per diversi motivi.
In ogni caso a parte il fatto che esiste la bisessualità, si suole distinguere tra un comportamento sessuale (con chi faccio sesso) da un orientamento sessuale (come mi percepisco\definisco e come voglio essere percepito).

Senza sapere nulla di Andrea il fatto che abbia fatto del sesso occasionale con Daniele non fa di un lui un gay (cioè un uomo dall'orientamento sessuale omosessuale) ma un ragazzo dal comportamento omosessuale.

E c'è gente che gira con coltelli, non può esserci un tossicodipendente che se ne va in giro con un punteruolo?


In Italia nessuno può girare con un coltello la cui lama è sopra i 5 cm è illegale. Comunque il fatto che Andrea girasse con un oggetto che può uccidere certo non è una prova che esclude la premeditazione...

Infine: delitto passionale è qualsiasi delitto amoroso o sessuale scaturito da un raptus.
Vero, normalmente però l'omicidio passionale è causato da un amore rifiutato e commesso da chi è rifiutato non da chi rifiuta, come ho scritto nel mio post.
Ma lo hai letto bene?

Forse, se c'è l'affanno da parte di alcuni a dimostrare che NON si tratti di omofobia, c'è anche l'affanno da parte di altri a dimostrare che SI TRATTI PROPRIO di omofobia.

Di nuovo io sto analizzando il modo in cui la notizia è riportata dalla stampa e sulle ipotesi sul movente dell'omicidio da parte degli inquirenti.

Ogni controipotesi che faccio nasce da una risposta alle ipotesi fatte da loro non è una mia ipotesi sull'omicidio.

Basta leggere il post...

Alessandro Paesano ha detto...

In ipotesi non corrette non c'è nulla di "omofobico" di per sé, si continua ad usare la parola per qualsiasi affermazione o comportamento diretto verso un omosessuale che non approviamo.
Penso che intendessi dire
"per qualsiasi affermazione o comportamento che non approviamo direttA verso un omosessuale. "

Perchè come hai scritto tu sembra che a non essere approvato è l'omosessuale.

Io non sto dicendo che le ipotesi sono sbagliate e dunque sono omofobiche. Io sto dicendo che le ipotesi fatte si basano su un pregiudizio e quello è omofobo.


Può essere un'ipotesi priva di basi, quindi frutto di "pregiudizio" (nel senso letterale, ovvero precedente alla conoscenza di fatti reali), ma non un'ipotesi che miri a discriminare la persona omosessuale di per sé e a disprezzarla.

Pensare che tra due uomini che fanno sesso tra loro, qualunque sia il loro orientamento sessuale, che quello ucciso voleva qualcosa di più dell'uccisore a me pare un modo omofobico di vedere le cose. Nona caso solo Daniele viene definito gay mentre andrea è solo un tossicodipendente con mille innuendo che magari non ci sono ce li leggo io ma la mia è una lettura legittima. E gli innuendo sono omofobi, come ho spiegato nel post che tu mi sembra ti sei dimenticato e ti limiti a contestarmi cose che io non ho mai detto e cioè che il movente dell'omicidio di Claudio sia omofobo.

Per quanto mi riguarda, se una "testimone, amica della vittima, racconta di avere incontrato Daniele poche ore prima della sua morte" e che "il ragazzo aveva ricevuto una telefonata da qualcuno e durante la conversazione aveva detto 'Se vuoi ci incontriamo così ne discutiamo a voce'", è evidente che potrebbe esserci stata proprio una lite e, quindi, "tensione" sfociata in omicidio.

E chi ha mai detto il contrario? Però qui si sta cercando di spiegare le cause della lite. Io analizzo quelle.

Tutto ciò non presuppone a priori l'"omofobia". E ipotizzarlo aprioristicamente come si fa ogni volta e ci si ostina ad affermare anche di fronte a fatti che POTREBBERO dimostrare il contrario, vuol dire fare una sorta di discriminazione al contrario.

Di nuovo io analizzo le spiegazioni degli inquirenti e nel post spiego come e perchè.

Non parlo di omofobia a priori., Questo lo pensi tu. Non l'ho detto io.

Forse, allora, come gli altri dovrebbero astenersi da ipotesi volte a dimostrare che "NON è omofobia", allo stesso modo noi dovremmo astenerci dal gridare "È omofobia" prima ancora che se ne traggano le conclusioni supportate dai fatti.

Tu. Non io. Perchè io non formulo ipotesi, vaglio criticamente le ipotesi fatte da stampa e fagli inquirenti (è almeno la terza volta che te lo ricordo...)

Alessandro Paesano ha detto...

Remo visto che ti dichiari non d'accordo con l'assunto centrale delle critiche che Wally mi solleva, mi spieghi su quali punti ti trovi d'accordo con lui?

quid76 ha detto...

OT
I giormalisti, poverini, proprio non ce la fanno:
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2014/01/12/news/si_apparta_con_una_trans_e_l_accoltella_arrestato-75760523/

il cartaceo è peggio