giovedì 10 ottobre 2013

Con le migliori intenzioni. Il pregiudizio sull'omosessualità si nasconde purtroppo anche nelle persone gayfriendly. L'esempio del blog Gemelli Ribelli.

Il post nasce con le migliori intenzioni e vorrebbe spezzare una lancia a favore dell'omosessualità, considerandola come una delle opzioni di default.
La sua autrice madre di due gemelli di due anni dice di volerli crescere con questa idea.

Purtroppo anche partendo da una intenzione così encomiabile questa mamma cade in alcuni equivoci che dimostrano come il pregiudizio e la disinformazione sull'omosessualità si annidi anche in chi è mosso dalle migliori intenzioni.

Già nell'incipit questa mamma mostra le idee confuse, confusissime, quando si riferisce all'omosessualità come a una scelta sessuale.

E' d'uopo ricordare a questa donna disinformata che l'omosessualità non è una scelta proprio come lei non ha scelto di essere etero e, cosa ancora più importante,  che l'orientamento sessuale non riguarda solamente il sesso ma anche l'affettività.


Non è una questione di parole, ma di concetti. Scelta sessuale è doppiamente infelice e non andrebbe mai usato.

Non per questo, però, l'assunto del post l'intenzione della madre di evitare di condizionare i figli nel processo di presa di coscienza di quello che sono e che saranno non è condivisibile, anzi, è senza dubbio encomiabile.
 Anche il fatto che la mamma dica ai suoi due bambini che da grandi avranno una fidanzata o un fidanzato è una scelta fantastica. C'è da commuoversi, davvero.

Però la maggior parte del post non verte sull'orientamento sessuale ma sul sessismo, cioè sui ruoli e gli stereotipi di genere.

Infatti quando la mamma si chiede

Come si costruisce quindi, insieme a dei duenni il concetto di genere e sessualitá senza cadere nella trappola del condizionamento sociale?
L'orientamento sessuale in questa domanda non c'è.  A meno che l'orientamento sessuale non sia per lei riassunto nella parola sessualità. E i sentimenti?

Comunque sia nel resto del post la nostra mamma parla solo di lotta contro il sessimo che con l'omosessualità c'entra come i cavoli a merenda.


Eppure nel raccontare la reazione dei familiari a queste sue lotte contro il sessimo la nostra tradisce un pregiudizio sull'omosessualità:

quando i gemelli mi guardano mentre mi metto lo smalto sulle unghie dei piedi e lo vogliono anche loro…io lo faccio. (...) Tutti felici se ne vanno dai nonni con le unghie rosse e a me arrivano all’istante occhiate di rimprovero. Ora, non è che i nonni siano omofobi,
Se i nonni guardano con rimprovero la mamma perchè fa mettere ai figli di due anni lo smalto rosso i nonni non sono omofobi ma sono sessisti.

Lo smalto, che è un cosmetico femminile, non denota omosessualità!!!

Annoverare la reazione  negativa dei nonni allo smalto rosso come omofobia vuol dire dare per scontato e per tacito che gli omosessuali si mettano lo smalto rosso...

Adesso essere gay non significa essere Platinette...

Se un bambino vuole mettersi lo smalto o vuole giocare con le bambole

a) non per questo è meno virile o meno maschio.

b) non per questo sarà sicuramente omosessuale.

La confusione che nel post si fa tra ruoli di genere e omosessualità (senza tenere conto che poi si dovrebbe distinguere tra comportamento* e orientamento* sessuale) indica un (pre)giudizio sull'omosessualità che vede i maschi gay come femmine mancate e le femmine lesbiche come maschi mancati.

Un pregiudizio talmente interiorizzato che anche questa mamma nonostante la sua battaglia contro il sessismo dimostra di avere ben radicato.

Dopo aver fatto notare tutta una serie di atteggiamento sessisti delle persone che la circondano che lei trova a ragione ingiustificati alla fine quando negli altri il sessismo si trasforma in preoccupazione che i due bambini possano così diventare gay la nostra mamma non rispedisce al mittente questo odioso pregiudizio perchè infondato ma lascia intendere che anche se fosse non ci sarebbe niente di male. 

Per lei evidentemente se il rosa in un maschietto non fa femmina fa sicuramente gay.

Questa mamma deve fare un passo ulteriore e insegnare ai suoi figli che mettersi lo smalto non fa di loro due gay e che essere gay non significa scopare con persone del proprio sesso ma amare, innamorarsi, volere vivere con altri uomini come loro.


Una ultima questione.

Le opzioni in fatto di orientamento sessuale non sono due come crede questa mamma, si può anche essere bisex.

Anzi secondo Kinsey siamo tutte bisex anche se possiamo avere più ricorrenze etero o omo.

Le persone etero o omo pure sono una minoranza...


*Mentre l'orientamento sessuale indica come io mi identifico e mi sento rappresentato o mi voglio presentare al mondo se gay, etero o bisex, il comportamento sessuale indica con chi vado a letto e con chi mi faccio storie.

Così io posso percepirmi etero, dichiararmi tale, presentarmi al mondo come etero eppure fare sesso e farmi storie anche con altri uomini. Non perchè nasconda la mia omosessualità (visto che, nel caso, sono bisex e non gay...) ma perchè non mi riconosco, non mi sento rappresentato dall'orientamento sessuale gay...