mercoledì 2 ottobre 2013

Mina versus Barilla



da Vanity Fair



L'omofobia altra faccia del maschilismo.
Nessuno ne è immune. Tantomeno i gay.


Ricorderete di Ercole che è stato aggredito in quanto gay.

L'ho contattato è stato gentile e disponibile nello spiegarmi i fatti e nel dirmi come stava (ancora scosso).

Abbiamo scambiato due idee sull'omofobia che per lui è una patologia da curare e per me un pensiero politico illegittimo da contrastare.

Poi oggi, dietro segnalazione di Ercole, leggo in una pagina facebook dove si equipara ancora l'orientamento sessuale all'identità di genere.

La pagina è di un gruppo favorevole alle terapie riparative. Dove, guarda un po', si inneggia a Barilla.

Un gruppo omofobo che esprime odio nei confronti dei gay chiamandoli deviati  al punto tale da sposare l'idea di chiunque dia loro contro anche se questo qualcuno esprime idee maschiliste e contro le donne.

Vado a leggere chi è questa Ines Brambilla e scopro che ha espresso dubbi sulla veridicità dell'aggressione a Ercole.

Come risposta il compagno di Ercole le risponde così.



Chiedo conferma ad Ercole che mi dice Sono cose che scappano per rabbia.

Tanto mi basta.
Tolgo Ercole dalle amicizia di facebook e prendo le distanze dal modo di pensare suo e del suo compagno.

Esprimo tutta la mia solidarietà a Ines Brambilla, poco importa se Ines esiste davvero e se davvero è una donna o è solo un avatar.

Il compagno di Ercole ha augurato a una donna di essere stuprata e trovo questo fatto grave tanto quanto l'aggressione subita da Ercole.

Pur non essendo d'accordo di una virgola con quanto scrive e pensa Ines questo non mi autorizza certo ad augurarle di essere stuprata.

E la rabbia addotta da Ercole non c'entra perchè la logica dello stupro, la logica della violenza non può avere mai legittimità politica e a me non verrebbe mai di scrivere a una donna mi auguro che ti stuprino non importa quanto posso odiare le idee di questa persona.

LA DIGNITA' UMANA NON PUO' MAI VENIRE MENO. 


Altrimenti non sono affatto diverso da questa persona che dico di odiare.

Il linguaggio patriarcal maschilista va cancellato sempre e comunque altrimenti non si capisce come si possa combattere l'aggressione subita da Ercole se poi si usa la stessa ideologia per un proprio tornaconto.

Tra l'altro l'idea che lo stupro di Ines possa in qualche modo risarcire Ercole o chi per lui dal danno morale subito perchè si mette in dubbio la veridicità di una aggressione subita è umanamente così misera e disumana che dimostra come essere gay non garantisce né una maggiore sensibilità (come vuole il luogo comune) né un maggiore rispetto.

Un gay può essere un porco maschilista quanto ogni altro uomo. Il compagno di Ercole lo ha testé dimostrato.

Questo nel caso ci fossero ancora dubbi sul fatto che essere gay identifichi un unico tipo di persone tutte uguali come pure si pretende ogni volta che qualcuno dice voi gay.

Tutta la mia solidarietà a Ercole per l'aggressione subita.

Tutto il mio ludibrio per il suo comportamento che minimizza l'aggressione verbale machista del suo compagno ai danni di una donna.

C'è ancora moltissimo da fare in questo paese.