giovedì 8 agosto 2013

Major Crimes non proprio gayfriendly, eppure...

Vi ho già parlato di questa serie così come della serie di cui Mzjor Crmes è lo spin-off.

Ambientato a L.A. California, racconta delle indagini della squadra omicidi della città.

Spesso per raccontare situazioni che portano all'omicidio vengono descritte persone omosessuali.

Nel secondo episodio della seconda stagione, ancora inedita in Italia, si indaga sulla morte di un fratello e sorella, lui gay, lei divorziata con trascorsi di abusi dell'ex marito.

I sospetto cadono prima su di un ragazzo proprietario della pistola con la quale sono stati uccisi fratello e sorella, che poi si scopre essergli stata rubata.

Punto forte della serie tv sono le deposizioni dei sospetti che vengono condotte con abilità per far confessare quasi inconsapevolmente i e le colpevoli.

Ecco la sequenza della deposizione del ragazzo gay, proprietario della pistola, sospetto scagionato.




Per i gay è semplice. Una app per lo smartphone e scopi a gogo. Certo ti può dir male come si scopre nel resto dell'episodio.

Certo poco importa che a fare quel commento omofobo sia Provenza, prossimo alla pensione, la capitano Rydor lo guarda e non inorridisce ma sorride (impercettibilmente, tipico del personaggio).

Ora è indbbio che CERTI gay usino le app per scopare. Lo faccio anche io anche se io non ho gli addominali del rapinatore e nessuni me se incula né metaforicamente né metadentricamente.

Ma lo fanno anche gli uomini etero. Solo che hanno un altro modus operandi, vanno a mignotte.


Eppure, nonostante la non alta stima delle forze dell'ordine per questo tipo di comportamento promiscuo, non di esclusivo appannaggio dell'omosessualità, nonostante i danni che può fare perchè si propone come un modello negativo di identificazione per cui un pischello di 14 anni sa non potrà fare l'amore con un ragazzo ma dovrà accontentarsi di scoparci, la legge contro gli hate crimes che con qualche forzatura è equiparabile alla legge contro l'omofobia, è chiara anche ai poliziotti omofobi nell'identificare il modus operandi del rapinatore, trasformato in assassino.








Ecco come anche un telefilm che non brilla certo per gayfriendevolezza attesta come l'omofobia non solo sia un reato, non solo uccida le persone, ma possa e debba essere contrastata.

I nostri politici e le nostre politiche di merda hanno da imparare anche da questa serie tv...