martedì 30 luglio 2013

Forza Nuova e la legge contro l'omofobia

Tappezzano Roma e  la rete e, temo, molte altre città italiane. Sto parlando dell'ennesimo poster omonegativo di Forza Nuova, stavolta contro la proposta di legge in contrasto dell'omofobia.


Il poster è un capolavoro di efficacia comunicativa, quella che noi non siamo proprio capaci di avere.

Una immagine icastica immediatamente riconoscibile quella che da due secoli a questa parte stigmatizza l'opzione omosessuale: se sei un uomo e ami altri uomini sei una femmina mancata.

Venerdì scorso al flash mob in sostegno della legge, un ragazzino giovane (e bellissimo) rivendicava orgogliosamente in questi termini la propria omoaffettività.

Sono una donna imprigionata nel corpo di uomo
.

Quando gli chiedevo spiegazioni scopro che quel che voleva dire in realtà era solo che, amando altri uomini come lui, non si sentiva conforme all'immagine canonica di maschilità.

Non mascolinità. Non è una questione di virilità ma proprio una questione di immagine maschile.

Se non ci sono canzoni, pubblicità, film, programmi tv, fiction e libri che propongono dei modelli positivi di identificazione e costruzione del sé omoaffettivo uno si aggrappa a quel che trova (no non a sto cazzo...).

Ogni ragazzo effeminato (e quel ragazzino di cui vi dicevo non lo è affatto) si effemina per sentirsi (rap)presentato nella società perchè ha solo quegli strumenti del mainstream.

E' inutile teorizzare un transgederismo o una politica queer se non si riesce a dare di diritto la stessa immagine maschile anche alle persone omosessuali.

Se non si considera cioè l'omosessualità come una opzione naturale di default ma la si considera come una scelta antagonista non solo si ammette ma si afferma la differenza teorica tra omo ed eterosessualità e, di fatto, si discrimina.

Così appena vediamo un uomo con il rossetto (e la barba che ne accentua  l'identità sessuale) tutte e tutti capiamo subito di cosa si tratta.

Potrebbe trattarsi di un attore.

Di un costume.

Invece no.

Si tratta di un frocio. Un gay. Una femmina mancata.

Eppure il significato sociale del make-up è qualcosa di storicamente determinato. 

Proprio come l'identità sessuale che è culturale e non biologica. 

Però un uomo che non solo fa sesso con altri uomini ma che ama altri uomini è contronatura esattamente come uno che si mette il rossetto.

Un rossetto scappellato, in un evidente riferimento fallico, ben oltre quello che servirebbe per metterselo davvero, un rossetto-glande che tocca entrambe le labbra i una sublimata volgia di cazzo cui l'omosessualità (maschile) è sussunta.   

Un sesso consumistico, mercenario e anaffettivo.

E poi c'è il capolavoro della scritta:

Pensare che l'omosessualità sia contro natura è ora reato.


Reato di opinione.

Censura del pensiero.

Ma anche oculata scelta comunicativa.

Perchè nessun pensiero in quanto atto del pensare è reato.


Diventa reato quando quel pensiero si fa discrimine, spartiacque, quando crea un noi e un loro, quando diventa discriminatorio.

Io posso vedere due ragazzi che si  baciano e pensare che siano contronatura. Ma finché mi tengo la cosa per me e non lo esterno in nessuna maniera con commenti o azioni aggressive posso pensare quel che mi pare.


Negli Stati Uniti, per esempio, il primo emendamento permette ai manifestanti omofobi di esporre cartelli contro la morte di un soldato gay ringraziando dio per averlo fatto morire, in punizione del suo peccato di omosessualità.

Eppure in quel paese esiste una legge contro gli hate crimes i delitti per odio che punisce le stesse persone che affermano dio ha fatto bene  a far morie quel soldato gay se solo si sostituiscono a dio. Un conto è dire bravo dio. Un conto è far morire di propria mano, magari in suo nome, chicchessia.

E questo che la legge italiana prevedeva (prima che Scalfarotto la svuotasse di ogni valore giuridico).

Ma fa gioco sostenere che se passa la legge non si potrà  più dissentire.

In Italia l'omofobia è vista come cosa negativa e dare dell'omofobo a qualcuno o qualcuna viene percepita come una grave offesa.

Il problema è che la maggior parte delle persone non ha la percezione di cosa sia davvero omofobico.

Come emerso da uno studio recente a livello europeo Citizens in Diversity: A Four-Nation Study on Homophobia and Fundamental Rights, molte persone non percepiscono come omofobici molti pensieri, giudizi, idee e atteggiamenti che in realtà lo sono.


Lo scorso giugno la Pew global research ha chiesto a diverse persone di cittadinanza varie se la società dovrebbe accettare l'omosessualità.
Pochi hanno risposto di no.

Dipende quale domanda fare... Con una domanda così diretta è difficile dire di no (anche se nel caso dell'Italia cè un 18% che è irriducibile).

Ma se si prova a cambiare domanda (come ha fatto l'Istat ) ecco che cambiano i risultati...

Secondo l'Istat il 59,1 % della popolazione ritiene accettabile che un uomo abbia una relazione affettiva e sessuale con un altro uomo e il 59, 5 % che una donna abbia una relazione affettiva e sessuale con un'altra donna.

Quasi  il 60%.

Certamente la maggioranza, ma non la stragrande, un 40 % pensa ancora di no.

Sempre secondo l'Istat il 73% della popolazione è in totale disaccordo con il fatto che non si assuma una persona perché omosessuale [dimenticando che la cosa è illegale persino in Italia] o non si affitti un appartamento per lo stesso motivo.

L'Istat però fa notare anche come quasi la stessa percentuale, il 55,9%

si dichiara d'accordo con l'affermazione se gli omosessuali fossero più discreti sarebbero meglio accettati.
E siamo così al cuore dell'omofobia. Che riguarda molti più pensieri e (pre)giudizi di quanti non si ritenga tali.

Tra questi il principale: se l'omosessualità non fosse così ostentata vivremmo tutti meglio. Perchè a differenza di quello tra un ragazzo  e una ragazza un bacio tra due o tra due ragazze viene percepito come ostentazione. E questa è omofobia bella e buona. Non si vogliono vedere le coppie omosessuali. Poi nel privato della propria camera da letto ognuno fa quel che vuole... Proprio come certi cattolici...


Finché l'omosessualità verrà percepita come accidente da tollerare e difendere e non come opzione standard di pari dignità vivremo sempre in una società omofoba.

Ai poster come quelli di FN si risponde con l'informazione e il ragionamento.

Anche se uno sterminio di massa risolverebbe la situazione in maniera più efficace e radicale.

Ma quello che ignorano quelli di FN è che se io vado a ucciderli perchè sono dei fascisti di merda vado in galera con delle aggravanti per discriminazione per l'orientamento politico.

Invece si  mi uccidono perchè cammino mano nella mano col mio ragazzo (ad averne uno..) nessuna aggravante verrà data al mio assassino.

Nemmeno se passasse questa legge voluta da Scalfarotto (che la storia giudicherà per quello che è un  poitico lgbt piccolo, piccolissimo) la stessa legge che FN avversa paventando di non poter discriminare come continua a fare anche con un poster orribile eppure bellissimo nella sua capacità comunicativa.

Ecco se almeno imparassimo da loro a comunicare meglio...

 

L'apertura del papa sui gay che non c'è...


Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta di identità in Vaticano dei gay, dicono che ce ne sono, credo che qualcuno si trovi. Ma bisogna distinguere tra una persona così e il fatto che esistono delle lobby. Le lobby non sono buone. Se una persona gay e cerca il Signore e ha buona volontà chi sono io per giudicarla? Il catechismo della chiesa cattolica dice che non si devono discriminare queste persone per questo. Il problema non è avere questa tendenza. Sono fratelli. In questo caso il problema è fare lobby, lobby di persone con questa tendenza, ma potrebbero essere lobby di avari, di massoni».
                        (fonte Il Messaggero)

Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d’identità, in Vaticano. Dicono che ce ne siano. Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d'affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby...questo è il problema più grave. E la ringrazio tanto per aver fatto questa domanda. Grazie tante
                   (fonte Corriere della sera)


Ecco cosa avrebbe detto Papa Francesco I a proposito delle lobby gay e sui gay secondo messaggero e Corriere (il corriere afferma di pubblicare la trascrizione delle sue risposte).

Piccole significative differenze che però non cambiano il discorso generale.

Tranne una che trovo su Repubblica, su  Libero, La stampa e su Vanity Fair:
Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene.
Dunque essere omosessuali  vuol dire essere persi e anche molto (alla faccia dell'astenersi dal giudizio)  e si devono distinguere i froci per bene da quelli non per bene (chi sarebbero? Magari i pedofili? Vuoi vedere che un pedofilo non è uno stupratore ma un uomo non perbene?)

Nell'audio dell'intervista riportato dal sito di Avvenire di questa frase non c'è traccia.

Ma che il popolo italiano pensi questo del'omosessualità, cioè pensi che è una devianza da tollerare come tolleri il paralitico la quale devi pure levare le barriere architettoniche, quel rompipalle tu che le scale le fai tranquillamente, e non una opzione di defualt, lo si sa e acocmuna tutti e tutte trasversalmente.


Per comprendere questa sortita del papa bisogna ricordare che la domanda sui gay parte da un fatto di cronaca. Monsignor Battista Ricca nominato da Papa Francesco come  prelato ad i interim dello IOR è omosessuale. Una notiza riportata dalla stampa con dei toni delatori come fosse uno stupore o un ladro.

L'espresso (non il giornale o libero ma lo stesso gruppo di Repubblica) parla di  trascorsi di Ricca (...) fin lì ignoti e tali da recare seri danni allo stesso papa e alla sua volontà di riforma.
Dolore per essere stato tenuto all'oscuro di fatti tanto gravi e volontà di rimediare alla nomina da lui compiuta, sia pure non definitiva ma "ad interim": sono stati questi i sentimenti espressi da papa Francesco una volta conosciuti quei fatti.
Il giornalista (sic!) che parla in questi termini omofobici, peggio, delatori, usando l'omosessualità per sottolineare un problema (inesistente) di Papa Francesco si chiama Sandro Magister che arriva addirittura a presentare come segno di delinquenza il fatto che dentro un baule di Ricca siano stati trovati dei preservativi (assieme a materiale pornografico e a una pistola).
Evidentemente per Magister fare del sesso protetto è un crimine...
Oppure un locale gay frequentato da Ricca diventa per Magister in un locale di incontri tra omosessuali.
Così alla domanda su Ricca il papa dà una risposta quella sì esemplare, dicendo:
Per quanto riguarda monsignor Ricca, ho fatto quello che il diritto canonico manda a fare, che è l’investigatio previa. E in questa investigatio non c'è niente di quello che accusano, non abbiamo trovato niente. Questa è la risposta. Ma io vorrei aggiungere un’altra cosa. Io vedo che tante volte nella Chiesa, fuori di questo caso e anche in questo caso, si vanno a cercare i peccati, di gioventù per esempio, e questo si pubblica. Non i delitti, eh, i delitti sono un’altra cosa. L’abuso di minori per esempio è un delitto, non è un peccato. Ma se una persona, laica prete o suora, commette un peccato e poi si converte, il Signore perdona. E quando il Signore perdona, il Signore dimentica. E questo per la nostra vita è importante: quando noi andiamo a confessarci, e diciamo «ho peccato in questo», il Signore dimentica. E noi non abbiamo diritto di non dimenticare, perché corriamo il rischio che il Signore non si dimentichi dei nostri, eh! E’ un pericolo! E' importante una teologia del peccato. Tante volte penso a San Pietro: ha commesso uno dei peccati peggiori, rinnegare Cristo, e dopo questo peccato lo hanno fatto Papa!
Il fatto quotidiano aveva già denunciato la campagna diffamatoria dell'espresso confermata dalla inchiesta del Vaticano.

Insomma si cerca di danneggiare la riforma politica di Bergoglio  usando tutti i mezzi anche l'omosessualità presentata come un delitto e poi l'Italia non è un paese omonegativo...

A quel punto, dopo aver messo i puntini sulle i a proposito di Ricca papa Francesco 
ha detto se uno è gay (le lesbiche e le persone bisessuali non contano...) chi sono io per giudicarlo. E' chiaro il contesto in cui ha rilasciato questa dichiarazione.

Ora a vedere bene le affermazioni papa Francesco incontrano un sentire comune trasversale di moltissime perosne, cattolcihe e non, di destra come di sinistra.

Vediamo.


1) In Vaticano dei gay, dicono che ce ne sono, credo che qualcuno si trovi.

Se lo sei non dirlo.
Visto che se sei gay devi rimanere casto data la tua condizione intrinsecamente disordinata, non dirlo, non ostentarlo.
E' la visibilità che dà fastidio.
Perchè se ne parla.
E se se ne parla la si sdogana, la si legittima, la si sostiene, la si diffonde.

Si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby.
Quindi chi denuncia le discriminazioni omonegative, chi si organizza per denunciare l'omonegativàit endemica di questo paese di fascisti e fasciste di merda fa lobby.



Quante persone avete sentito dirvi che ostentate la vostra condizione?  A me mia sorella lo dice ogni volta che ci vediamo.

Oppure vi dicono che  a loro non interessa quello che fate a letto o con chi.

Quello che facciamo a letto. Come se la questione si risolvesse a letto...

Sei frocio? lo prendi in culo? E che nteressa a me? Basta che non lo ostenti e nessuno ti rompe le scatole.
Poi se me ne vado mano nella mano in giro magari nemmeno col mi ragazzo ma con una amico mi ammazzano di botte perchè da sporco frocio (che magari manco sono) ostento



2) Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte.

Il catechismo. Già. ecco cosa dice il catechismo sull'omosessualità.


Castità e omosessualità
2357 L'omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un'attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, 238 la Tradizione ha sempre dichiarato che «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati». 239 Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un'amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
(fonte Il catechismo della chiesa cattolica i neretti sono miei)

Insomma se sei gay (lesbica o bisex) intanto scopi e basta. L'affettività non c'è nella definizione di omosessualità. Compare solo in negativo quando si dice che  non si tratta di una vera complementarietà affettiva.
In ogni caso se sei omosessuale sei oggettivamente disordinato, depravato  e la genesi psichica della tua tendenza, della tua inclinazione sono e restano (devono restare?) in gran parte inspiegabile.

Poi certo, ipocritamente, si  si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione dove quell'aggettivo ingiusta la dice lunga... C'è discriminazione e discriminazione.

Le parole del Papa non si sono discostate (e come avrebbero potuto) da questa dottrina.


Glisso su quanti, non sapendo niente di chiesa e catechismo hanno parlato di svolta epocale fra tutti Vendola il cui profondo atavico cattolicesimo gli fa dichiarare assurdità come questa:

«Papa Francesco ha fatto un'operazione strabiliante: ha separato l'omosessualità dalla pedofilia». Aggiunge il governatore della Puglia: «Ci ha ricordato che la pedofilia è un peccato, un delitto, un reato e ha detto sull'omosessulità “chi sono io per giudicare i gay?”». (fonte l'Unità)
Ma Nichi è in buona compagnia.

Paola concia intervistata da una giornalista (sci!9 di Repubblica che parla di uscita rivoluzionaria parla di rispetto.

Mentre Scalfarotto (sì quello che ha contribuito a svuotare la proposta di legge contro l'omofobia di qualunque significato giuridico) su facebook parla di parole pacate.
Non c'è bisogno di ricordare a Paola e Ivan le parole tutt'altro che di rispetto del catechismo basta leggere la frase tra le dichiarazioni del papa dove Francesco definisce le persone omosessuali perse. Ma tant'è.
Questa è la classe politica che abbiamo.
Questa è la classe polita che ci meritiamo. La prossima volta che li incontrate però ricordate loro che non siamo così fessi come credono che siamo...

Il problema è che in questo paese un atto dovuto viene visto come una scelta coraggiosa. E questo già ci sconfigge in partenza.