domenica 3 marzo 2013

Scritta omofoba al liceo Socrate e i diritti dei gay: il protagonismo delle associazioni a discapito delle istituzioni.



Froci, vi uccidiamo. Al rogo.

Questa l'ennesima scritta omofoba comparsa giovedì scorso avanti a un liceo romano, il classico Socrate, a Garbatella.

Su come il fatto è stato riportato dalla stampa e su come viene percepito dalle Istituzioni e della associazioni lgbt dobbiamo tutte e tutti riflettere perchè questo modo dimostra e denuncia lo scollamento tra le persone lgbt e la società.

Il protagonismo di alcune associazioni lgbt,  come il romano gay Center, che, diventando le prima agenzia a ricevere la denuncia, si sostituiscono alle forze di polizia o all'UNAAR o alla neo costituita lallolulli dimostrano come queste forme di violenza verbale e istigazione all'odio siano percepite non come un problema della società da risolvere collettivamente ma come un problema dei froci che i froci risolvono tra di loro.
Una brutta sorpresa, di fronte alla quale gli studenti hanno deciso di avvisare immediatamente la Gay Help Line, la linea verde di assistenza alle persone omosessuali vittime di omofobia (Messaggero)
Insulti e minacce pesanti subito cancellate dal personale scolastico dopo che l'episodio era stato denunciato al numero telefonico del centro per i diritti degli omosessuali.(Repubblica)

Un falso ideologico. La gay Help Line non è un centro di diritti né una linea di assistenza alle vittime di omofobia.
Anche se nel sito della gay help line il servizio viene così proditoriamente riportato.
Gay Help Line è il contact center antiomofobia e antitransfobia per persone gay, lesbiche e trans del Comune di Roma con la Regione Lazio e la Provincia di Roma.
In realtà quello che si vuole dire è che questa iniziativa di cittadini privati è finanziata coi soldi del Comune della Provincia e della Rregione ma è e rimane un organismo privato sul quale Comune Provincia e Regione non hanno alcun potere decisionale se non quello di togliere il finanziamento.
Subito dopo possiamo leggere l'elenco con le vere funzioni di questa linea telefonica.
  • call center gratuito
  • consulenza psicologica gratuita
  • consulenza legale gratuita
  • consulenza medica gratuita
  • informazioni via web, sms o chat
  • confronto e sostegno online, via chat
  • confronto con gruppi di aggregazione per gay, lesbiche e trans
Una linea di consulenza. E basta.

Invece l'UNAR e l'OSCAD sono organi statali che vigilano e intervengono contro i casi rispettivamente delle discriminazioni razziali e delle discriminazioni in genere (dunqeu anche di quelle basate sull'orientamento sessuale) 

Perchè la gay help line si propone per quello che non è?

Perchè tra le informazioni date non vengono nemmeno menzionati questi due organi statali?

Perchè i quotidiani si attestano sullo stesso livello e non menzionano né ricordano questi due organismi pubblici?

Perchè se io vessato o discriminato in quanto gay per denunciare invece di rivolgermi all'OSCAD mi devo rivolgere alla Gay Help Line?

Perchè giornali non ricordano tutte le opzioni cittadini e cittadine hanno a disposizione?

oscad@dcpc.interno.it- fax: 06 46542406e 0646542407

Unar numero verde 800 90 10 10

Queste gay help line hanno una importanza fondamentale, quella di informare di costituirsi come cuscinetto tra i cittadini le cittadine e le istituzioni ma non possono, non devono sostituirsi loro.

Capisco che senza i fondi pubblici la gay help line non esisterebbe ma non si possono cannibalizzare tutti i casi di omofobia e annetterli a un millantato e inesistente presunto primato di tutela che scavalca quello serio e concreto di Oscad e Unar o anche semplicemente quello di polzia e carabinieri.

Il ragazzo di Padova ha denunciato i genitori che lo vessavano dopo aver fatto coming out ai carabinieri non all'Arcigay e infatti nessuno ne ha parlato...

Se le forze dell'ordine fossero indifferenti a questo tipo di aggressioni verbali (o fisiche) le associazioni lgbt avrebbero un compito impari e fondamentale.
Continuare però a a voler essere tutti costi l'unico tramite tra persone lgb e istituzioni la dice lunga sull'incapacità delle associazioni lgb di ridisegnare le proprie competenze e la propria mission.

Nonostante manchi una legge contro i crimini di odio per le persone omosessuali, le forze dell'ordine sono oggi molto più sensibili e sollecite di una volta, grazie a un sentire delle istituzioni sollecitato e sensibilizzato dallo stesso associazionismo lgbt che ha portato a monitorare gli episodi di omofobia prima all'Unar e poi all'istituzione di un osservatorio contro ogni forma di discriminazione.

Ogni forma di discriminazione non solo quelle lgb.
Non per un ecumenismo che diluisca il portato specifico delle discriminazioni omofobiche ma perchè la discriminazione non dà diritto a diritti ad hoc ma togli egli stessi diritti.

Invece tutti e tutte parlano ormai di diritti dei gay che, oltre a essere una espressione disgustosamente sessista (e le lesbiche?!?!) è anche un obbrobrio giuridico.





I gay  e le lesbiche non sono infatti, per esmepio,  su una sedia a rotelle e protestano per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche che è un loro diritto specifico puntualmente negato.

Gay e lesbiche sono persone come le altre discriminate in base al loro orientamento sessuale. Non abbisognano dunque di diritto ad hoc ma che vengono restituiti loro i diritti umani e civili  di cui godono tutti gli altri uomini e tutte le altre donne.

D'altronde non mi sembra che si parli di diritti degli ebrei, di diritti dei cattolici, di diritti degli atei.

Se anche Marrazzo che, pure, entra nelle scuole a insegnare la tolleranza  ragiona in questi termini mi chiedo cosa possa mai insegnare agli e alle studenti...

«Il Socrate - aggiunge Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay center - è da tempo una scuola aperta al tema dei diritti degli omosessuali, grazie al supporto dei dirigenti e dei docenti. Evidentemente c'è qualcuno o qualche gruppo organizzato che non apprezza il lavoro che stiamo portando avanti e che cerca di intimidire gli studenti e i docenti, a cui va la nostra solidarietà. Azioni di questo tipo meritano la condanna di tutti e vanno contrastate. Chiediamo al Comune di rimuovere le scritte e alle forze dell'ordine di individuare i responsabili». (Corsera)


Questo pensare male e parlare male è pericoloso e mette i bastoni tra le ruote al progresso civile, in un modo che m'offende.

Prosegue Marrazzo sul messaggero:
«Ci ha avvisati, poco dopo le 8, un ragazzo, uno studente, eterosessuale, che si è sentito offeso da quelle frasi e ha voluto tutelare i compagni. Siamo di fronte ad una scuola di eccellenza dal punto di vista della lotta all’omofobia, dove abbiamo anche ragazzi giovani e giovanissimi che hanno potuto fare coming out – commenta Marrazzo – Il Socrate è molto accogliente per le persone Glbt, sicuramente un esempio da seguire».
Certo finché il resto della società non diventerà altrettanto accogliente avremo delle oasi di apparenti, come quelle del WWF che non si curano dell'inquinamento che c'è tutt'intorno...

Se Marrazzo è contento noi non possiamo dirci altrettanto.