sabato 9 febbraio 2013

Tempo scaduto. Contattiamo i candidati e le candidate alle prossime elezioni politiche er un'Agenda lgbt.

Arcigay nazionale promuove Tempo Scaduto una campagna nella quale
chiede a tutte le candidate e a tutti i candidati al prossimo parlamento, indipendentemente dal colore politico, di assumersi in prima persona 4 impegni chiari, in tempi certi per il contrasto alle discriminazioni e per il riconoscimento delle nostre famiglie

I quattro punti - cito dal sito - prevedono:
  1. di promuovere e sostenere una proposta di legge per il riconoscimento del matrimonio egualitario per le coppie dello stesso sesso, con tutti i diritti collegati.
  2. di promuovere e sostenere l'abrogazione della legge 40 o una radicale modifica della stessa che estenda le possibilità di accesso alla fecondazione assistita alle donne single o alle coppie lesbiche.
    [in realtà si tratta di rendere possibile anche la fecondazione eterologa anche alle donne single e alle coppie dello stesso sesso...]
  3. di promuovere e sostenere la modifica della legge Mancino (25 giugno 1993, n. 205) perché sia estesa anche ai reati motivati da omofobia e transfobia [i reati per discriminazione in base all'orientamento sessuale e non elusivamente all'omofobia altrimenti ci sarebbe una discriminazione per le persone eterosessuali... infatti i reati già previsti riguardano la discriminazione per la razza e la religione in generale...].
  4. di promuovere e sostenere una modifica legislativa  della legge [sic!] 164/1982 che permetta il cambiamento del nome e del sesso anagrafico alle persone transessuali e transgender anche senza l'intervento chirurgico di riattribuzione del sesso. [Riattribuzione chirurgica del sesso anatomico]
Sul sito è riportato in dettaglio la posizione su questi quattro punti dei partiti di questa campagna elettorale



CONDIVIDILOVE  sulla base delle descrizioni contenute nel sito di Arcigay ha costruito una tavola sinottica che riporto.



Il sito presenta anche l’elenco dei candidati e delle candidate ai due rami del Parlamento dove verranno riportate le risposte dei candidati e delle candidate che risponderanno sui quattro punti.
Questa risposta dipende anche da tutti e tutte noi.

A sollecitare  ognuno e ognuna dei candidati e delle candidate a prendere posizione sui quattro punti dobbiamo essere noi contattandoli e contattandole.
Come ?
Su Facebook o su Twitter...

Più messaggi ricevono e più sono tenuti a rispondere...

Se ci rispondono possiamo invitarli e invitarle a compilare una pagina loro dedicata che si trova sul sito dell'arcigay.

Intanto possiamo firmare una petizione il cui titolo è appena più sessista di quello del sito tempo scaduto, rivolgendosi solamente ai candidati e non anche alle candidate.



Ma io non dimentico: sull'articolo di Feltri Su una questione di libertà il sesso non fa differenza.

Ieri Vittorio Feltri ha scritto un articolo che ha fatto basire molti e molte per i suoi contenuti apparentemente gayfriendly.
L'articolo fa da pendant con uno di Lallo lulli di tutt'altro tenore ma a ben vedere la sostanza dei due articoli tanto feiendly non è.

Nella pars construens del discorso di Feltri dice in soldoni che non ci sono ragioni per opporsi al matrimonio tra persone dello stesso sesso né di impedire loro di adottare dei figli.

Nella chiusa dell'articolo Feltri ricorda come
la società può essere laica o religiosa, ci mancherebbe: ma lo Stato de­ve essere laico. Altrimenti è eti­co. E dove sta scritto che la tua etica è migliore della mia?
A ben leggere l'articolo e nemmeno tanto tra le righe , anzi, si capsce qperò come questa mezza apertura all'estensione del matrimonio e alle adozione per per coppie dello stesso sesso sia un modo per Feltri per mettere comunque dei paletti  alla questione.

1)  i matrimoni tra gay e la cittadinanza ai figli degli im­migrati sono, sì, problemi da ri­solvere, ma non possono esse­re considerati priorità come, in­vece, si legge nel programma del Partito democratico.

La stessa cosa affermata da Monti e tanti altri uomini e, ahiloro, donne politiche, che è una sciocchezza perchè la mancanza del riconoscimento di diritti degli stessi diritti di tutti e di tutte non di diritti gay come da più arti si legge in questi giorni di campagna elettorale, è una questione sempre importante per una democrazia da risolvere al più presto e sempre vieppiù in momenti di crisi quanto la società deve rinsaldarsi nei suoi principi democratici. I diritti non sono accessori e in fatto i priorità non possono essere secondi a nient'altro, mai.
2) sono sicuro che, pre­sto o tardi, anche l’Italia si alli­neerà agli altri Paesi europei, cosicché nella nostra legislazio­ne entrerà di diritto il matrimo­nio fra omosessuali.
Dove Feltri, ma è in buona compagnia, si riferisce all'estensione del matrimonio tra persone dello stesso sesso come a matrimonio tra gay confondendo oreintametno sessuale con genere, visto che è il genere e non l'oreintamento a dirimere la questione come ho spiegato già fino alla nausea su questo blog: due persone omosessuali si possono sposare basta che siano di sesso diverso, e d'altronde non tutte le persone dello stesso sesso che si sposano sono omosessuali ci sono anche le persone bisex. Anzi col matrimonio si finisce di distinguere le persone in base all'orientamento sessuale e si constata semplicemente l'assortimento sessuale della coppia


Se non vi piace chiamare matri­monio quello fra due maschi o due femmine, chiamatelo co­me preferite, anche peppino, purché la sostanza sia la stessa. Eredità, reversibilità della pen­sione, assistenza sanitaria ecce­tera: o sono per tutti o per nessu­no.
Dove si riduce l'importanza del matrimonio semplicemente ai vantaggi (e agli oneri che qui mancano) accessori.
Il punto centrale dell'estensione del matrimonio che e non può che essere lo stesso matrimonio - stessi diritti con lo stesso nome come recitava lo slogan Venezuelano di un paio di anni fa -  è il riconsocere alle coppie dello stesso sesso la stessa dignità di quelle di sesso diverso, una coppia che contribuisce alla crescita e allo sviluppo della società.
Si trattasse solo dei vantaggi economici basterebbero i diritti per i singoli come vuole la chiesa e tutta la destra omofoba maschilista e reazionaria.

La dignità di famiglia la dà solamente il matrimonio che non deve essere certo un obbligo e infatti va di pari passo affrontata anche la questione delle coppie di fatto ma chi vuole deve potersi sposare.

3) La parificazione comporte­rebbe un onere insostenibile per il welfare? Non scherzia­mo. I gay che si sposerebbero sa­rebbero pochissimi. Essi infatti sono trasgressivi per definizio­ne e non penso siano smaniosi di tuffarsi nel più conformisti­co degli istituti, il matrimonio appunto, che ha regole asfis­sianti per chiunque, figuriamo­ci per loro, abituati fin dalla gio­vane età a costumi elastici.
Bel tentativo di dire in maniera educata che le persone omosessuali sono meno propense alla monogamia e alla stabilità di coppia. Come se i vari Casini e Berlusconi e Fini non fossero tutti quanti risposati per tacere dei festini berlusconiani.
Una discriminazione basata su un luogo comune e su un pregiudizio. I farfalloni e le farfallone esistono tra tutti gli uomini e le donne qualunque sia il loro orientamento sessuale.

4) Statistica­mente il rischio di sbagliare nel tirare su la prole è pari per gli etero e per gli omo. Suvvia, smettiamola di consi­derare l’attitudine sessuale dei genitori come determinante per la riuscita nella vita dei ra­gazzi.
A parte il solito sessismo che  usa il maschile anche per indicare il femminile ecco ridotte le omosessualità a una attitudine sessuale: come se per scopare ci fosse o fare (o adottare) prole ci fosse bisogno del matrimonio.

L'omosessualità, proprio come gli altri due orientamenti sessuali, non è solamente una questione di sesso quello per il quale tanti e tante vorrebbero relegarci in camera da letto perchè fuori da essa ci percepiscono come esibizionisti. Essere omosessuali significa non solamente fare l'amore (o sesso) con persone del proprio sesso ma anche amare, e provare affinità spirituale per loro.

Ci sono altri dettagli nel suo articolo da sviscerare ma questi possono bastare. Gli altri se volete potete leggerli nell'articolo integrale.

Insomma mi sembra che le vere intenzioni di Feltri siano le stesse di repubblica dall'altra parte della barricata, quello di irretire le persone omosessuali facendo credere loro che sullo stigma si stia aprendo una breccia. Spero che nessuno cada in questo tranello tanto evidente quanto patetico ma non per questo meno pericoloso.

E non c'è bisogno di scomodare l'ignobile campagna denigratoria contro Boffo nel 2009 che è costata a Feltri 6 mesi di sospensione dall'ordine dei giornalisti di Milano e 3 da quello nazionale dove ci si riferisce all'omosessualità chiamandola una debolezza ricorrente, basta leggere quel che Feltri ha scritto in passato.
Un anno fa si esprime contro la legalizzazione delle coppie di fatto che reputa non necessaria con l'argomentazione ridicola e strumentale che nelle città in cui c'è un registro comunale pochi se ne sono avvalsi (senza ricordare che non trattandosi di una legge dello stato ha solamente un valore amministrativo locale e casomai corrobora l'idea che non è per i diritti di successione che ci si vorrebbe sposare...).

Più di recente il 3 marzo del 2012 Feltri scrive
Entrando nel merito del matri­monio gay, vi sono argomenti va­lidi per bocciarlo. Ma tutti legati a una visione antica della socie­tà, quando questa era impostata secondo criteri che non hanno più riscontro nella realtà: l’esi­genza di un contratto matrimo­niale con tre protagonisti, l’uo­mo, la donna (in grado di procre­are) e lo Stato, che utilizzava i fi­gli per la leva obbligatoria, men­tre ora li spreme solamente a fi­ni fiscali.
Le nozze omo adesso vengo­n­o invocate per assicurare l’assi­stenza, la reversibilità della pen­sione, l’assegnazione di case po­polari. È una faccenda di welfa­re. A ciò si può essere ostili o no. Parlo a titolo personalissimo e non con la pretesa di essere per­suasivo: i gay desiderano sposar­si? Prego, s’accomodino. Peg­gio per loro.
P. S.: vogliono adottare bambi­ni? Su questo punto manifesto forti perplessità. E ricordo che i figli sono conformisti. Farli cre­scere in una famiglia con due pa­pà e senza mamma, o con due mamme senza papà, non mi pa­re li aiuti a sentirsi uguali agli al­tri, come prediligono.
Insomma non voglio di re che non si possa cambiare idea ma una persona intellettualmente onesta lo ammette apertamente.

Spero che nessuno si lasci irretire ancora da quest'uomo e da quello che come direttore avvalla che altri collaboratori scrivano e dicano sull'omosessualità.
ma nel paese dalla memoria storica più corto del mondo tutto è possibile.

Io però non dimentico.