giovedì 7 febbraio 2013

Frocio dimettiti! Scritta omofoba al liceo Tacito di Roma

Pietro, 15 anni, gay dichiarato, moro, occhi nocciola, piercing sotto al labbro, rappresentante al Consiglio di istituto della sua scuola il Liceo Classico Tacito, eletto con più di 300 voti,  vicino a SeL Lunedì mattina ha trovato la scritta frocio dimettiti ! seguito dal una croce celtica, fatta con una bomboletta spry nera sul muro esterno della scuola.




Come ha detto anche la preside del Liceo il messaggio che vuole trasmettere quella scritta è che i gay non devono stare nelle istituzioni. Un messaggio gravissimo anche perchè oltre a Pietro attacca le rappresentanze democratiche giovanili.

La scritta è stata rimossa stamattina dall’Ufficio Decoro Urbano di Roma Capitale.

Pietro nelle dichiarazioni riportate dai giornali sembra vere le idee chiare

«Non fatemi passare per una vittima, perché io sono un ragazzo forte. Sono uno tosto che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Evidentemente chi ha fatto questa scritta non ha avuto il coraggio di insultarmi di persona e ha preferito sfogarsi vigliaccamente sui muri della scuola, pensando che nessuno potesse vederlo».

«Forse [è stato] qualcuno della scuola, anche se in realtà non ho mai avuto litigi con nessuno qui. A volte ho avuto dei confronti ma sempre su questioni politiche, mai personali».
«Sono solo degli stupidi che pensano che in un liceo non possa esserci un rappresentante gay. Io poi non ho mai avuto problemi a parlare della mia omosessualità e se devo essere onesto questo gesto non mi ha fatto né soffrire né intimorire. All’inizio avevo deciso di fregarmene, poi però ho capito che era importante parlarne, per fare capire ad altri ragazzi, magari vittime di bullismo, che non bisogna avere paura. Perché ci sono miei coetanei che per gli insulti di qualche deficiente ci hanno rimesso la vita».(Repubblica)

Sono tanti gli omosessuali che ancora oggi vengono discriminati e che, non avendo l'appoggio di amici e famiglia di cui godo io, sono costretti a nascondersi. Io sono fortunato e anche per questo ho deciso di raccontare la mia storia per sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema, quello dell'omofobia, che spesso viene sottovalutato".(tg com che purtroppo usa l'espressione diritti dei gay)

Non ci sono orrori stavolta negli articoli che riportano la notizia.

Su Repubblica preside e docenti si affrettano a dire che il Tacito non è un liceo omofobo e che le scritte non vengono dall'interno dell'istituto ma dall'esterno:

Con il bullismo non c'entra nulla, da noi c'è un clima disteso e aperto. Penso sia opera di esterni, le lotte tra scuole purtroppo esistono e anche episodi simili come le aggressioni e gli insulti che hanno colpito il Manara o il Giulio Cesare. Non so se le elezioni fomentino le violenze, ma Prati è piena di celtiche e svastiche che andrebbero rimosse".

Non è la prima croce nera sui muri del Tacito: altre scritte, oggi rimosse, portano la firma di organizzazioni di estrema destra con sede in Prati.
Anche Arduino Maiuri e Andrea Basini, professori del Tacito, difendono la scuola: "Teniamo corsi sull'omosessualità nel mondo antico e abbiamo un bel rapporto con i ragazzi. Quest'atto deprecabile e odioso non c'entra nulla col nostro liceo". E di P. la preside Mori aggiunge: "Ha reagito benissimo, ha una bella famiglia alle spalle.
Lorenzo De Cicco su Messaggero invece comincia con l'escamotage dell'attribuire a Pietro un nome fittizio secondo una retorica terribile di proteggere la vittima da chissà quale infamia
Si chiama Giovanni, il nome è di fantasia, ha quindici anni ed è gay.
Ma poi più avanti, a Lorenzo gli scappa il nome vero...
La scritta potrebbe essere di un gruppo fascista, data la celtica, ma Pietro non ha idea di chi possa essere stato.