mercoledì 4 settembre 2013

Il bello spot contro l'omofobia di Pappi Corsicato

Presentato al Palermo Pride 2012 lo spot contro l'omofobia diretto e ideato da Pappi Corsicato e da Moodyproduction di Evelina Manna.

Lo spot si staglia nel panorama, italiano alquanto trito e triste in fatto di spot sociali contro l'omofobia, per la sua leggerezza e la speranza che suscita.

Ecco come lo presenta il suo autore\regista Pappi Corsicato:

"L'idea è nata per il desiderio di comunicare a tutti, gay e non, che non c'è nulla di male nel vivere le proprie emozioni e i propri sentimenti apertamente con semplicità e naturalezza. Il male sta nel pregiudizio, nella demonizzazione di qualcosa che in fin dei conti è solo amore e per questo non può nuocere nessuno.

Nel nostro paese purtroppo è ancora alta la discriminazione ed il pregiudizio che chi è più fragile e sensibile, come può esserlo il protagonista del mio spot, non riesce a sopportare tale pressione arrivando a gesti estremi come sempre più spesso leggiamo nei quotidiani.

Quindi lo spot vuole esortare tutti a non giudicare, a non discriminare, a vivere e a lasciar vivere con serenità quello che dovrebbe essere un diritto di tutti, cioè amare e provare sentimenti.

L'amore, in tutte le sue declinazioni, è alla base di ogni società evoluta e consapevole.

Non a caso il brano di Cole Porter che ho scelto come colonna sonora dello spot si chiama "Let's fall in love" che significa "innamoriamoci" e la sua leggerezza e armonia, secondo me, ben rappresentano la gioiosità con cui dovrebbero essere vissuti i sentimenti.





Con un racconto chiaro, che mostra la tenerezza di due giovani ragazzi che si tengono per mano perchè stanno insieme e si amano, lo spot evoca i pericoli che anche un gesto semplice come quello può portare con sé, basta leggere le pagine di cronaca dei giornali.
Per questo uno dei due ragazzi è meno disinvolto, più timoroso delle reazioni degli astanti ma anche del loro giudizio.

Il finale con l'inseguimento che non si conclude con le botte ma con la restituzione del cappello ottiene un doppio risultato: sorprende chi, timorosamente come il ragazzo inseguito, teme ripercussioni per la semplice visibilità, ma ricorda anche che il ragazzo ne ha d'onde. A ribadirlo ci pensa il claim che afferma che vivere senza paura i propri sentimenti dovrebbe essere un diritto di tutti (e basta, il sessismo non perdona).

Dovrebbe ma non lo è ancora visto che anche un gesto tenero come il bacio o passeggiare mano nella mano sono vissuti con ansia da chi li compie perchè vive in un mondo che, dinanzi a quel tipo di esternazione, reagisce in maniera violenta e criminale.

Un bello spot molto meglio di quelli dei professionisti della comunicazione, leader delle rivendicazioni lgbt, che sono o velatamente omofobici, o meri veicoli di  autopromozione, in ogni caso criptici, blandi e balenghi.


E bravo Pappi!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come spot mi pare decisamente troppo lungo per essere efficace e con troppo sentimentalismo da "manina nella manina".
Un spot efficace più che sul sentimentalismo, sull'omofobia o sul "problema" dell'omosessualità, deve puntare sulla "banalità" dell'essere gay: Finché punti sulla percezione del gay come diverso, non riuscirai mai a farlo percepire come uguale, non scardinerai mai i processi del preconcetto, ma farai leva solo sul pietismo.

Alessandro Paesano ha detto...

Capisco se critichi la lunghezza dello spot per i tempi televisivi

Ma legare la lunghezza in generale di un messaggio audiovisivo all'efficacia mi lascia perplesso.

La questione della mano nella mano non credo sia una faccenda di sentimentalismo visto che ci sono stati ragazzi che sono stati aggrediti per andare in giro mano nella mano. Lo spot inoltre incita anche le persone gay a mettersi allo scoperto e quello della mano nella mano mi sembra un gesto tenero ma non sentimentale.

Sono d'accordo con te che dobbiamo arrivare alla indifferenza come nel bello spot dell'Ilga portoghese ma credo che in Italia non siamo ancora pronti per la "banalità" siamo al passo precedente cioè il diritto alla visibilità. Non ci può essere diritto all'indifferenza se prima non c'è diritto alla visibilità altrimenti ci relegano nella camera da letto dov'è che vogliono che restiamo...

Non vedo poi dove o come lo spot descriva i due ragazzi come "diversi". Mi sembra che lo spot indichi la paura di essere discriminati, di essere aggrediti.

La paura che ognuno ti guarda storto se esterni i tuoi sentimenti.

Il preconcetto c'è e lo spot fa vedere come sarebbe bello se non ci fosse.
Non ci vedo pietismo. Affatto.

Anonimo ha detto...

Per me uno spot fatto bene è questo http://www.youtube.com/watch?v=99JcoANeubI

ma si vede subito la mano NON italiana di chi l'ha girato, forse è per questo che è fatto bene.

Alessandro Paesano ha detto...

In questo spot il ragazzo gay è solo. In quello di Corsicato già felicemente fidanzato... Questo mi sembra uno spot a uno stadio precedente, il gay solitario che cerca di trovare un compagno.

Almeno in quello di Corsicato è già in coppia eppure è vessato lo stesso.

Non so poi l'origine del video ma non credo che non possa essere italiano. ci sono molti spot italiani efficaci ...