giovedì 4 luglio 2013

Josh Healey e il coming out delle persone etero

Il video che state per vedere è la registrazione di uno show radiofonico live che va in onda sulla radio NPR.

Il nome dello show è Snap Judgment (t.l. giudizio scattante) uno spettacolo condotto dal nero Glynn Washington nel quale gli e le ospiti raccontano delle storie. In una puntata precedente a quella che vi propongo in video Nello stesso show  Noah St. John ha raccontato del viaggio che ha fatto con le sue due madri.

Josh Healey  ha pensato bene,dopo aver criticato l'idea stessa del coming out che per lui non ha nessuna base razionale (tu sei gay solo se io so che tu sei gay)si è immaginato come potrebbe essere il coming out di una persona etero.
Ne esce fuori una comicità di situazione per me davvero triste e discutibile.
Ecco il video sottotitolato in italiano dal "solito" quore (se non fosse per loro...) con i sottotitoli, stavolta più accurati, di Alessio Oggianu.



Sul coming out Josh manca la questione centrale proprio quella che prende in giro.
In una società etero, fatta da etero pensata per etero dove nell'immaginario collettivo il gay è effeminato e la lesbica camionista, dove sono rare le figure narrative omosessuali e bisessuali positivi e non pittoresche, con le quale identificarsi per esprimersi al mondo, dove la gente liberale, come lo stesso Johsh fa dell'omosessualità una questione di sesso, dunque privata, da non ostentare (a differenza dell'eterosessualità che invece è dappertutto), in una siffatta società c'è bisogno di dire io sono gay altrimenti, semplicemente non esisti.

Non già per te stesso e te stessa ma proprio per quel mondo esterno nel quale Josh non deve dichiararsi perchè siamo tutt* eterosessuali. 

L'eterosessualità è l'unica opzione di default. Tutto il resto un accidente (proprio come il sesso maschile è quello di default e quello femminile un accidente).

Quindi è vero non quello che Josh critica e prende in giro cioè che io sono gay solamente quando so che tu sai che lo sono, è vero il suo reciproco.

E' che per te etero io gay esisto solo quando e se io gay te lo dico.

Che qualcuno possa ridere di queste battute contro più che sul coming out, poco importa il suo orientamento sessuale, la dice lunga sul fatto che il coming out è ancora vissuto come una accessoria forma di ostentazione e non come, prima ancora del suo essere uno strumento politico (quando si dice al mondo che si è gay gli si sta dicendo di essere discriminati in quanto gay), un necessario proclama identitario.  
 
Finché si dà per scontato che si  solamente etero, a meno che qualcuno non dica il contrario, a quel qualcuno (qualcuna) per non essere annoverato (annoverata)  in una categoria della quale non si fa parte non rimane che dire a me piacciono le persone del mio stesso sesso, è di loro che mi innamoro.
Già i sentimenti, quelli che Josh tralascia quando facendo un insopportabile esercizio di retorica si immagina il suo coming out in quanto etero e parla di sessualità e non di affetti.



Il resto dello sketch è tutto uno sfottò sulla famiglia liberal che si dispera di nona avere un figlio almeno bisex e si dispera anche che il figlio sia fidanzato con una ragazza bianca e non nera.
D'altronde bisognava giustificare la disperazione di avere un figlio etero in qualche modo e quello della famiglia iper liberal (da far sembrare Berkeley il West Texas, una delle battute più azzeccate dello sketch) è il più efficace.
Una comicità da destra, reazionaria e piena di discriminanti luoghi comuni come quando Josh dice che ha provato vestire di viola e ad ascoltare Lady Gaga ma a lui piacciono i metallica e il bowling.

Insomma luoghi comuni in salsa etero. Eppure la sala ride e i froci italioti e provinciali qui sulla rete squittiscono impazzite dicendo "che bello che bello"!!!

Ne siamo proprio sicure?

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