lunedì 10 dicembre 2012

Disinformare per influenzare l'opinione pubbica: un articolo del Messaggero suile nozze gay in Gran Bretagna. CON ERRATA CORRIGE

Grazie al commento di Justin, che lascio in calce al post,  il post che ho scritto stamane deve essere modificato perchè contiene delle inesattezze che derivano dalla mia scarsa preparazione giuridica.

Chiedo scusa ai miei lettori e ringrazio Justin di avermi fatto notare le imprecisioni da me scritte nel post.

Nella prima versione di questo post io scrivevo:

 Sabato sul Messaggero si leggeva questa notizia.
Nozze gay, Londra prepara la svolta Cameron vuole il rito nelle chiese
Il primo ministro inglese sulla proposta di legge che verrà portata in Parlamento la settimana prossima

Sono un grande sostenitore dell’istituzione del matrimonio e non voglio che le persone gay ne siano escluse.
Lo ha detto ieri il primo ministro britannico, David Cameron, confermando i contenuti della proposta di legge da sottoporre al voto del Parlamento la prossima settimana. Il testo infatti ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (nel Regno Unito sono al momento possibili le unioni civili tra persone dello stesso sesso ndr) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione. Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso.

La notizia non è nuova.

Cameron disse già lo scorso 25 Luglio che La chiesa di Inghilterra si deve svegliare. L'unica vera news, cioè cosa nuova, è che la legge verrà discussa in parlamento la settimana prossima.

Secondo l'articolo del Messaggero, non firmato,
Il testo (...) ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione.
Affermazioni inesatte se non false.

Nel regno Unito il 21 novembre del 2004 è stato promulgato il Civil Partnership Act, una legge destinata unicamente a regolare l'unione tra persone dello stesso sesso.
Un istituto che ha poche differenze dal matrimonio essenzialmente rinvenibili nel diverso rito-cerimonia della registrazione (che può essere solo civile e mai religioso) e in poco altro.

Dunque quando Cameron ha detto, più di una anno fa, che voleva aprire i matrimoni anche alle persone dello stesso sesso si stava riferendo anche al matrimonio in Chiesa (altrimenti perchè mai avrebbe detto che la Chiesa si doveva svegliare?) visto che il Civil Partnership Act già riconosce la possibilità di unirsi davanti all'ufficiale di Stato*.

Perciò non ha senso dire, come fa Messaggero, che Cameron ha cambiato la proposta di legge sul matrimonio per le persone dello stesso sesso  che nella sua versione originale prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa. 

La distinzione tra matrimonio civile e matrimonio religioso (anglicano) nel regno Unito è sostanzialmente diversa da quella che c'è in Italia**.


Justin mi ha fatto notare invece che:

E' assolutamente corretto dire che, inizialmente, i piani del Governo di David Cameron -che sono limitati a Inghilterra e Galles e quindi non comprensivi di Scozia e Irlanda del Nord- prevedevano l'apertura del matrimonio esclusivamente nella sua tipologia civile, e quindi mantenevano perfettamente intatta l'impossibilità per le coppie dello stesso sesso di contrarre matrimonio in luoghi di culto o anche solo con qualche connotazione religiosa.
Dal documento governativo sottoposto a consultazione pubblica a marzo di quest'anno (Equal civil marriage: a consultation):

"It will not be legally possible under these proposals for religious organisations to solemnize religious marriages for same-sex couples.
...
Marriages of any sort on religious premises would still only be legally possible between a man and a woman."

Traduzione:
"Queste proposte prevedono che non sarà legalmente possibile per le organizzazioni religiose celebrare matrimoni religiosi per le coppie dello stesso sesso.
...
I matrimoni, di qualsiasi tipo, aventi connotazioni religiose saranno ancora possibili unicamente tra un uomo e una donna."

Fonte Equal Civil Marriage: a consultation

Il mio ragionamento, sbagliato, partiva dalla considerazione, infondata, che essendo la religione Aglicana religione di stato, ogni legge dello Stato dovesse essere anche recepita dalla chiesa anglicana.

Leggendo la consultation questo mio ragionamento non è in via di principio del tutto errato proprio quando si precisa che
There is, however, no legal definition of religious and civil marriage. Marriage is defined according to where it can take place, rather than being either specifically religious or civil.
(Non c'è, tuttavia, una definizione legale del matrimonio religioso e civile. Il matrimonio è definito in base al luogo in cui può avvenire, invece di essere religioso o civile in modo specifico).
Però, a differenza di quanto da me pensato, la legge in questione non vuole introdurre il matrimonio nei luoghi religiosi ma lasciarlo esclusivamente nei luoghi civili.

Non si ratta di creare due diversi matrimoni ma di distinguere legalmente tra matrimonio religioso, che rimane solo per coppie di sesso diverso (la legge dice opposto ma non mi piace questo aggettivo) e matrimonio civile dove sarà possibile anche il matrimoni tra presone dello stesso sesso.

Il mio errore è stato pensare di poter sussumere il matrimonio religioso anglicano al matrimonio civile per via del fatto che la religione anglicana è religione di stato.

Quello che stavo cercando di dire maldestramente è che il matrimonio in questione era solo il matrimonio civile e se contemplava anche quello in chiesa era perchè la chiesa anglicana fa parte dello stato e dunque è come se fosse civile.

Ecco cosa intendevo dire quando scrivevo:
Dunque aprire il matrimonio alle persone dello stesso sesso vuol dire aprire anche il matrimonio in Chiesa.

Non nelle chiese di ogni confessione, come dice, mentendo, Messaggero, ma solo nella Chiesa Anglicana, visto che, la religione Anglicana è religione di Stato al cui capo c'è la regina Elisabetta II.




Non avevo propri torto, solo che la soluzione presa da questa proposta di legge  è di separare il matrimonio sinora indifferenziato  permettendo quello tra persone dello stesso sesso solo nei luoghi civili e non in quelli religiosi.


Nonostante il divieto di celebrare matrimoni religiosi la consultazione prevede per chi vuole fare una cerimonia su basi religiose quanto già prevede (dal 2011) il Civil Partnership Act che io affermavo essere laica.


Justin mi fa notare che
è verissimo che la registrazione dev'essere laica nella sua procedura, tuttavia trovo degno di sottolineatura il fatto che in Inghilterra e Galles da fine 2011 tale registrazione è possibile anche in luoghi di culto.

Infatti, di questo non facevo menzione nel mi post originale, per le confessioni che prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, che di per sè non ha valore legale, e continuerà a non averne anche dopo l'approvazione di questa legge,  questo matrimonio può avere un riconoscimento legale tramite il Civil Partnership Act che nella sua prima stesura non poteva avere alcuna forma rituale religiosa (divieto che continua ad avere il matrimonio civile che si vuole introdurre con la nuova legge) e che è stato invece emendato nel 2011 per quelle confessioni religiose che prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Justin dice anche:
Anche i riferimenti del post al Civil Partnership Act, poi, non li condiviso molto: per quello che ho potuto notare infatti il Civil Partnership Act non c'entra proprio nulla a questo proposito dato che la civil partnership è un istituto giuridico a se stante rispetto al matrimonio, e non dovrebbe subire alcuna modifica e non dovrebbe essere nemmeno sfiorato dalle proposte in questione riguardanti l'apertura del matrimonio (a meno che tra di esse venga inserita l'abrogazione della civil partnership stessa o il suo allargamento alle coppie di persone di sesso diverso).
In realtà è quello che la proposta di legge prevede, per chi lo vuole:

We are therefore proposing that couples will be able to convert their civil partnership into a civil marriage should they wish to. Those who do not wish to convert their civil partnership will be able to remain in their civil partnership and suffer no legal detriment.
(Proponiamo pertanto che le coppie potranno di convertire la loro Civil Parternship in matrimonio civile dovessero desiderarlo. Coloro che non desiderano convertire la loro Civil Partership potranno rimanervi senza alcuno svantaggio legale.)

Quello che io volevo far notare era che il Civil Partnership Act non poteva essere sussunto alle unioni civili, come faceva l'articolo del Messaggero, perchè come scrivevo

il Civil Partnership Act  è una legge estremamente corposa e dettagliata, nonché molto articolata (...) Niente a che vedere, quindi, con altri modelli legislativi presenti nei paesi europei, che regolano le unioni di fatto o le convivenze registrate, (...) [che] si presentano solitamente come leggi scarne, di pochi articoli, non organiche, alcune pensate per assicurare solo una tutela minima, che attribuiscono un limitato numero di diritti e doveri, a volte utilizzando la tecnica del rinvio ad altre leggi, per esempio prevedendo la parificazione dei conviventi ai coniugi per alcuni ristretti fini.
La seconda parte del mio post ripora una serie di affermazioni che sono tutte non vere.





Le confessioni (non istituzioni) religiose  non sono obbligate a un bel niente. Certamente se l'estensione del matrimonio diventa legge di Stato allora le confessioni se vogliono possono farlo.
Non è vero.
Secondo la proposta di legge non devono e non possono.

Anche quando scrivo che
Lo stesso avverrebbe se passasse la legge anche in Italia. Ogni confessione religiosa potrebbe unire due persone dello stesso sesso in matrimonio e il matrimonio sarebbe legalmente riconosciuto.
In Italia ci sono alcune confessioni religiose che uniscono in matrimonio persone dello stesso sesso ma questa unione non ha riscontro legale per lo Stato Italiano** essendo questo tipo di matrimonio non consentito dal nostro ordinamento.

Però nessuna legge può impedire alle confessioni di fare questo matrimonio.
sbaglio. La proposta di legge di Cameron infatti lo prevede...

Me lo fa giustamente notare Justin quando dice:
Segnalo anche che affermare:
"quando si parla di matrimonio in chiesa si parla esclusivamente del matrimonio Anglicano"
non è molto esatto... è lo stesso governo Cameron che nel suo documento Equal civil marriage: a consultation afferma, a pagina 7, che ad oggi il matrimonio può essere celebrato non solo secondo i dettami della Chiesa d'Inghilterra ma anche secondo i dettami ebraici, dei quaccheri e di qualsiasi altra religione. Nonché, appunto, secondo i dettami squisitamente laici.

Sbaglio anche quando scrivo.
Lo Stato italiano si limita a non riconoscerne l'effetto civile...
 
E' ovvio che quando si parla di matrimonio in chiesa si parla esclusivamente del matrimonio Anglicano che è a tutti gli effetti un matrimonio civile (di Stato).
Quello che qui volevo dire in ultima analisi è che l'allargamento del matrimonio civile non implica anche quello del matrimonio religioso.
Se nel post dicevo il contrario per il solo matrimonio anglicano era solo perchè consideravo, a torto, il matrimonio anglicano sussimibile al matrimonio civile.

Così non è. 




Ora quello che bisogna capire, e chiedo lumi a Justin, è se davvero la legge che sarà votata la settimana prossima è diversa da quella prevista nella consultazione.

Se cioè la proposta di legge preveda davvero che l'estensione del matrimonio riguardi anche il matrimonio religioso come sembra affermare Messaggero o se sia vero, come pensavo io, che l'articolo serve a
far pensare al lettore meno informato o sensibile sull'argomento che si corre il rischio di obbligare una confessione religiosa di fare qualcosa che non vuole.
Se cioè insomma i cambiamenti annunciati dal Messaggero siano veri oppure no.

Perchè le lamentele cui si fa riferimento nell'articolo non derivano dai cambiamenti di venerdì scorso
solleveranno con tutta probabilità non poche polemiche e scontri, anche all’interno del partito conservatore dello stesso primo ministro; molti deputati Tory si erano espressi infatti contro questa misura.
Proposta inaccettabile per la Chiesa cattolica che attraverso il cardinale O’Brien aveva già paragonato la legalizzazione delle nozze gay - annunciata dal governo Cameron il 22 febbraio scorso, alla legalizzazione dello schiavismo. Mentre l’arcivescovo e nunzio apostolico Antonio Mennini, aveva invocato una «santa alleanza» tra le religioni per fare pressione sul governo inglese contro i matrimoni gay.
Perciò anche se mi sbagliavo nell'affermare che
Mettere le reazioni della Chiesa anglicana sullo stesso piano di quelle di altre confessioni è un falso storico visto che a capo della chiesa Anglicana c'è la Regina Elisabetta II.
resta da vedere se mi sbagliavo quando affermo che
quando l'articolo per rafforzare le critiche dei Tory (critiche politiche e non religiose) citando la chiesa Cattolica mente e confondepiani ambiti e livelli oltre che le idee.

Anche la  «santa alleanza» tra le religioni evocata dal Nunzio apostolico Antonio Mennini, non può riguardare quella Anglicana, che è religione di Stato e duqnue rigarda Regina e Governo...


Questo articolo parla una lingua culturale e giuridica sbagliata e disinformante.

Delle due l'una.

O chi lo ha scritto non ne capisce nulla e allora dovrebbe cambiare mestiere (se mi sono potuto documentare io che sono un comune blogger non vedo che giustificazioni può avere chi fa del giornalismo il suo mestiere).

Oppure l'articolo è stato scritto in maniera fuorviante per disinformare artatamente e allora il suo intento è da denunciare.

Justin del suo commento prezioso non entra in merito ai cambiamenti, dice solo che

In questi giorni, quindi, ci troviamo eccome davanti a una vera e propria svolta. Una vera e propria svolta che David Cameron e il suo governo hanno cominciato già qualche mese fa, anche attraverso discorsi come quelli in cui il premier in prima persona ha fatto notare che la Chiesa Anglicana su questo tema stava -come dire- esagerando (la Chiesa Anglicana infatti ha continuato a protestare nonostante si parlasse di matrimonio esclusivamente nella sua tipologia civile, inventandosi di sana pianta il pericolo di essere un domani obbligata da qualche giudice inglese o europeo a celebrare nozze essa stessa dello stesso sesso) e, per dirla tutta, che si dovrebbe dare una svegliata.
Quello che non mi è chiaro è i cambiamenti che Messaggero riporta siano davvero stati fatti. Se si quali e come?

Chi mi evince?

Justin?

Qualche lurker?

Ringrazio Justin per la pazienza e il tono fin troppo rispettoso con cui mi fa notare tutte le grossolane imprecisioni contenute nel post così come era stato scritto all'inizio.


Post che riporto di seguito come era e al quale originariamente si riferisce il commento di Justin.

Disinformare per influenzare l'opinione pubbica: un articolo del Messaggero suile nozze gay in Gran Bretagna.

Sabato sul Messaggero si leggeva questa notizia.
Nozze gay, Londra prepara la svolta Cameron vuole il rito nelle chiese
Il primo ministro inglese sulla proposta di legge che verrà portata in Parlamento la settimana prossima

Sono un grande sostenitore dell’istituzione del matrimonio e non voglio che le persone gay ne siano escluse.
Lo ha detto ieri il primo ministro britannico, David Cameron, confermando i contenuti della proposta di legge da sottoporre al voto del Parlamento la prossima settimana. Il testo infatti ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (nel Regno Unito sono al momento possibili le unioni civili tra persone dello stesso sesso ndr) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione. Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso.
La notizia non è nuova.

Cameron disse già lo scorso 25 Luglio che La chiesa di Inghilterra si deve svegliare. L'unica vera news, cioè cosa nuova, è che la legge verrà discussa in parlamento la settimana prossima.

Secondo l'articolo del Messaggero, non firmato,
Il testo (...) ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione.
Affermazioni inesatte se non false.

Nel regno Unito il 21 novembre del 2004 è stato promulgato il Civil Partnership Act, una legge destinata unicamente a regolare l'unione tra persone dello stesso sesso.
Un istituto che ha poche differenze dal matrimonio essenzialmente rinvenibili nel diverso rito-cerimonia della registrazione (che può essere solo civile e mai religioso) e in poco altro.

Dunque quando Cameron ha detto, più di una anno fa, che voleva aprire i matrimoni anche alle persone dello stesso sesso si stava riferendo anche al matrimonio in Chiesa (altrimenti perchè mai avrebbe detto che la Chiesa si doveva svegliare?) visto che il Civil Partnership Act già riconosce la possibilità di unirsi davanti all'ufficiale di Stato*.

Perciò non ha senso dire, come fa Messaggero, che Cameron ha cambiato la proposta di legge sul matrimonio per le persone dello stesso sesso  che nella sua versione originale prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa. 

La distinzione tra matrimonio civile e matrimonio religioso (anglicano) nel regno Unito è sostanzialmente diversa da quella che c'è in Italia**.



Per la registrazione civile c'è già il Civil Partnership Act  una legge estremamente corposa e dettagliata, nonché molto articolata per renderla applicabile nei diversi regni (Galles, Inghilterra, Irlanda del Nord e Scozia) che costituiscono il Regno Unito.
Niente a che vedere, quindi, con altri modelli legislativi presenti nei paesi europei, che regolano le unioni di fatto o le convivenze registrate, spesso prevedendo una disciplina unica per quelle omosessuali e quelle eterosessuali.
Questi altri modelli si presentano solitamente come leggi scarne, di pochi articoli, non organiche, alcune pensate per assicurare solo una tutela minima, che attribuiscono un limitato numero di diritti e doveri, a volte utilizzando la tecnica del rinvio ad altre leggi, per esempio prevedendo la parificazione dei conviventi ai coniugi per alcuni ristretti fini.

Dunque aprire il matrimonio alle persone dello stesso sesso vuol dire aprire anche il matrimonio in Chiesa.

Non nelle chiese di ogni confessione, come dice, mentendo, Messaggero, ma solo nella Chiesa Anglicana, visto che, la religione Anglicana è religione di Stato al cui capo c'è la regina Elisabetta II. 

Che chi ha scritto l'articolo sul Messaggaero stia dicendo una cazzata è evidente tanto che subito dopo averla scritta deve correggerla:
Il testo infatti ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione [bufala].
Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso.
Le confessioni (non istituzioni) religiose  non sono obbligate a un bel niente. Certamente se l'estensione del matrimonio diventa legge di Stato allora le confessioni se vogliono possono farlo.

Lo stesso avverrebbe se passasse la legge anche in Italia. Ogni confessione religiosa potrebbe unire due persone dello stesso sesso in matrimonio e il matrimonio sarebbe legalmente riconosciuto.
In Italia ci sono alcune confessioni religiose che uniscono in matrimonio persone dello stesso sesso ma questa unione non ha riscontro legale per lo Stato Italiano** essendo questo tipo di matrimonio non consentito dal nostro ordinamento.

Però nessuna legge può impedire alle confessioni di fare questo matrimonio.
Lo Stato italiano si limita a non riconoscerne l'effetto civile...
 
E' ovvio che quando si parla di matrimonio in chiesa si parla esclusivamente del matrimonio Anglicano che è a tutti gli effetti un matrimonio civile (di Stato).

Allora perchè non dire così invece di scrivere
 Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso?
Non è forse un modo per far pensare al lettore meno informato o sensibile sull'argomento che si corre il rischio di obbligare una confessione religiosa di fare qualcosa che non vuole?

Non i forse un modo per presentare le persone gay come quelle che vogliono sposarsi in chiesa? E che se passasse in Italia una legge simile avverrebbe lo stesso?COme spiegare altrimenti il resto dell'articolo?
I cambiamenti annunciati ieri solleveranno con tutta probabilità non poche polemiche e scontri, anche all’interno del partito conservatore dello stesso primo ministro; molti deputati Tory si erano espressi infatti contro questa misura.
Proposta inaccettabile per la Chiesa cattolica che attraverso il cardinale O’Brien aveva già paragonato la legalizzazione delle nozze gay - annunciata dal governo Cameron il 22 febbraio scorso, alla legalizzazione dello schiavismo. Mentre l’arcivescovo e nunzio apostolico Antonio Mennini, aveva invocato una «santa alleanza» tra le religioni per fare pressione sul governo inglese contro i matrimoni gay.
Mettere le reazioni della Chiesa anglicana sullo stesso piano di quelle di altre confessioni è un falso storico visto che a capo della chiesa Anglicana c'è la Regina Elisabetta II.

Quindi quando l'articolo per rafforzare le critiche dei Tory (critiche politiche e non religiose) citando la chiesa Cattolica mente e confondepiani ambiti e livelli oltre che le idee.

Anche la  «santa alleanza» tra le religioni evocata dal Nunzio apostolico Antonio Mennini, non può riguardare quella Anglicana, che è religioen di Stato e duqnue rigarda Regina e Governo...

Questo articolo parla una lingua culturale e giuridica sbagliata e disinformante.

Delle due l'una.

O chi lo ha scritto non ne capisce nulla e allora dovrebbe cambiare mestiere (se mi sono potuto documentare io che sono un comune blogger non vedo che giustificazioni può avere chi fa del giornalismo il suo mestiere).

Oppure l'articolo è stato scritto in maniera fuorviante per disinformare artatamente e allora il suo intento è da denunciare.



Messaggero è comunque in buona compagnia. Anche Il sole 24 ore in una articolo datato però il 25 aprile 2012 dice a un certo punto  i matrimoni saranno solo ed esclusivamente civili opponendolo al  matrimonio religioso con la prospettiva culturale italiana ingnorando che la religione anglicana è religione di Stato...



Fonti consultate per questo post.

Nella buona e nella cattiva sorte

Rete Lanford

* Chi non è interessato al matrimonio religioso anglicano nel Regno Unito può optare per quello civile.  
La cerimonia si svolge davanti a un ufficiale di stato civile, non necessariamente in municipio, perché la legge dà la possibilità di scegliere il posto che piace di più e che può essere, per esempio, un castello, un club privato, un albergo, perfino un fienile decorato come se fosse la grotta di Aladino, purché si tratti di una struttura coperta, fissa al suolo e munita di licenza civile. Non è possibile quindi sposarsi all’aperto o in strutture rimovibili. 

Il Civil Partership Act riconosce solo la registrazione dell'atto davanti l'ufficiale giudiziario ma non quello di fare una cerimonia il diritto di scegliere il post che piace di più per fare la cerimonia.
**
In Italia l'unico matrimonio legalmente riconosciuto è infatti quello civile. I matrimoni religiosi hanno validità in quanto lo Stato Italiano ne riconosce gli effetti civili e infatti si chiama matrimonio religioso con effetti civili.
I matrimoni religiosi sono riconosciuti civilmente dallo stato italiano solo nel caso in cui la la confessione religiosa ha stipulato una intesa con lo stato italiano. Attualmente le confessioni che lo hanno fatto sono:

Chiesa Cattolica (matrimonio concordatario), Tavola Valdese, Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Assemblee di Dio in Italia (ADI), Unione Battista, Chiesa Evangelica Luterana in Italia.

Il ministro del culto non agisce per conto dello stato e può celebrare le nozze solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione dall'Ufficiale di Stato Civile, al quale trasmetterà l'atto di matrimonio per la trascrizione nei relativi registri.

Così le pubblicazioni anche per i matrimoni religiosi sono doppie: ci sono quelle religiose ma ce lo stesso l'obbligo per quelle civili (esposte in bacheca al comune, oggi anche online...)