domenica 2 settembre 2012

Il cardinal Martini e il provincialismo delle persone lgbt(qi): moriremo vatic-ani?

Non so voi ma io non tengo mai un uomo di chiesa in alcuna considerazione, qualsiasi cosa dica, qualsiasi apertura, vera o presunta che sia, faccia verso uno qualunque degli argomenti nei confronti dei quali la chiesa si mostra misoneista, reazionaria, sadica, prepotente, irrazionale, corrotta da una insana pulsione di morte.


Per cui leggere, come mi è capitato ieri su facebook, che Martini sia un uomo di sinistra, involontario e ridicolo ossimoro, per alcune sue aperture al mondo lgbt(qi).

Se diffido della chiesa non è solo per la sua profonda vocazione sadica (non so come altro definire una religione che mangia il corpo e beve il sangue del figlio del proprio dio perchè, per i cattolici dio è maschio, per la salvezza non dell'anima nell'aldilà, ma per la resurrezione finale, qui, su questa Terra, e col proprio corpo terreno!!!), ma per l'atavico conservatorismo reazionario, che fa definire contronatura qualunque novità e cambiamento nel know-how umano e donnano.

Un contro natura il cui limite la chiesa è costretta suo malgrado a spostare in avanti, dato che quotidianamente cambia la nostra capacità di interagire col mondo esterno, anche se arrancando da un ritardo di almeno 50 anni (bisogna prendere atto che ha fatto passi da giganti: 200 anni fa era ferma a posizioni millenarie...).

Se una volta gli antibiotici e le cure mediche erano strumenti di satana oggi lo sono solo la ricerca sulle staminali e il profilattico in fatto di prevenzione dalla malattie sessualmente trasmesse.

Così chi legge queste aperture come una vocazione progressista della chiesa o è di una stupidità disarmante o è un furbetto(a) della parrocchietta per vocazione reazionario(a) quando santa madre chiesa...

D'altronde Gaber lo aveva detto in una sua canzone (1981)
È vero, si perde un po’ il pudore a riparlare di morale
però mi fa un po’ schifo saltellare dal fanatismo più feroce
all’abbandono più totale
e praticare nei salotti la tecnica furbastra
di fare a gara chi è più a destra.
Insomma, se è morto Martini non me ne frega un cazzo.

Se ne scrivo è per criticare ferocemente i commenti di certi attivisti(e) del movimento lgbt(qi) che dovrebbero essere seppelliti(e), loro sì, dal pubblico ludibrio, perchè con questi loro commenti dimostrano la pochezza politica del loro operare.

Cominciamo, a caso, da Marrazzo, Fabrizio, portavoce del Gay Center

Ci uniamo al cordoglio per la scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini di cui ricordiamo la sua posizione di apertura nei confronti delle coppie gay.


Con Martini la cultura aperta al confronto sui diritti tra laici e cattolici perde un protagonista importante.
Ci auguriamo che altri vogliano prenderne il testimone.
I neretti (bluetti?) sono nel testo.

Lo so. La news non dice granché, si limita a rimandare a tre link uno del Fatto quotidiano, l'altro del Messaggero e uno di quotidiano.net.

Se facciamo una ricerca su internet Martini è ben visto da molti altri siti e attivisti gay.

Perchè?

Perchè sembra che quest'uomo di chiesa abbia aperto alle unioni gay.

Quello che trovo sorprendente in questi soloni della causa lgbtqi è l'impostazione di fondo con cui accolgono favorevolmente le affermazioni, come vedremo offensive e omofobiche, di Martini, e di altri ecclesiastici (cattolici laici) come lui, considerate positive partendo da presupposto che
Certo, Carlo Maria Martini rimane un uomo di chiesa e non ci si poteva aspettare chissà quali aperture (...). Ma, e qui, secondo me, sta il punto importante, non chiude ad altre realtà. (Roberto Russo su Queer Blog).
In base a questa considerazione si può arrivare a dire che Mussolini non è stato cattivo coi gay perchè a differenza di Hitler non li metteva nei campi di concentramento, ma li mandava solamente al confino.

Non si tratta di vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

Si tratta di legittimare, così facendo, posizioni che non sono legittime.

Non si tratta di censurare le idee di chicchessia.

Si tratta di denunciare che certe idee si trasformano in discriminazione, alimentino lo stigma, giustifichino la violenza omofoba fisica e morale.

Non credo che si tratti della politica del contentino (comunque una strategia piccola e naïf ) temo che si tratti di una certa inconscia vocazione a riconoscersi nella chiesa e nella sua morale sessista sessuofoba maschilista patriarcale e omo-lesbo-trasfobica.

Ma cosa ha detto Martini? Quali sono, se ci sono, le aperture?

Non c'è bisogno di di cercare le sue dichiarazioni così come riportate dalla stampa italiana nel corso degli anni basta leggere un libro scritto a quattro mani con Ignazio Marino (sì quello PD)  Credere e conoscere pubblicato da Einaudi, che, secondo l'Espresso online, riprende e amplia molti dei temi affrontati dal senatore chirurgo e dall'illustre biblista, già cardinale di Milano, nel Così è la vita pubblicato da "L'Espresso" sul numero 16 del 27 aprile 2006.

Nell'articolo del 2006 non c'è traccia della questione lgbt riportata invece nel libro, dove si può leggere:

Personalmente credo che Dio ci ha creato uomo e donna e che perciò la dottrina morale tradizionale conserva delle buone ragioni su questo punto. [...] Sono pronto ad ammettere il valore di una amicizia duratura e fedele tra due persone dello stesso sesso. [...] Se viene intesa anche come donazione sessuale, non può allora, mi sembra, venire eretta a modello di vita come può esserlo una famiglia riuscita. Quest’ultima ha una grande e incontestata utilità sociale. Altri modelli di vita non lo possono essere alla stessa maniera e soprattutto non vanno esibiti in modo da offendere le convinzioni di molti. (pp. 48-49)
Ancora, sul riconoscimento di una legislazione ad hoc sulle coppie gay e lesbiche:
Io ritengo che la famiglia vada difesa perché è veramente quella che sostiene la società in maniera stabile e permanente e per il ruolo fondamentale che esercita nell’educazione dei figli. Però non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli. [...] Io penso che la coppia omosessuale, in quanto tale, non potrà mai essere equiparata in tutto al matrimonio (pp. 50-51)

Ringrazio Dario Accolla sul blog del quale trovo le citazioni.

Aggiungo un altra citazione dedotta da Gayin.tv
Io penso che la coppia omosessuale, in quanto tale, non potrà mai essere equiparata in tutto al matrimonio e d' altra parte non credo che la coppia eterosessuale e il matrimonio debbano essere difesi o puntellati con mezzi straordinari perché si basano su valori talmente forti che non mi pare si renda necessario un intervento a tutela.
Cioè l'universalità del primato eterosessuale della famiglia è talmente diffuso che non c'è bisogno di difenderlo perchè lo è naturaliter.

Considerazioni offensive, discriminatorie e sbagliate, a ben vedere, basta scrolalrsi di dosso il provicnalismo di chi dopo averci brucaio nei roghi apre degli appareti spiragli di tolleranza secondo una tecnica ben affinata che vuol in realtò fare concessioni minori per ribadire la discriminazione principale.

Personalmente credo che Dio ci ha creato uomo e donna e che perciò la dottrina morale tradizionale conserva delle buone ragioni su questo punto.
Dal che si evince che le persone omosessuali sono dei deviati, donne e uomini mancate secondo la vecchia vulgata degli anni 50 (lo avevo già detto che la chiesa è indietro su tutto).

Una distinzione talmente ridicola oltre che omofobica che a stretto rigor di termini dovrebbe accludere e non escludere le donne e gli uomini omosessuali. Ma così non è.
la dottrina morale tradizionale conserva delle buone ragioni su questo punto.
E sì sa, la dottrina riguarda le unioni tra uomo e donna perchè tra due persone dello stesso sesso c'è solo

il valore di una amicizia duratura e fedele.
[...] Se viene intesa anche come donazione sessuale, non può allora, mi sembra, venire eretta a modello di vita come può esserlo una famiglia riuscita.
Famiglia riuscita. Ergo le coppie dello stesso sesso non sono una famiglia riuscita, perchè.
Quest’ultima ha una grande e incontestata utilità sociale.
Che, di nuovo, la coppia dello stesso sesso non ha-
Altri modelli di vita non lo possono essere alla stessa maniera e soprattutto non vanno esibiti in modo da offendere le convinzioni di molti.
Certo Martini concede (bontà sua) che

Però non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli.
Cioè laddove i rapporti omosessuali sono notoriamente instabili perchè promiscui  (ricordate le recenti dichiarazioni di CL?) se questi possono avere una certa stabilità lo Stato potrebbe anche favorirli. Ma
la coppia omosessuale, in quanto tale, non potrà mai essere equiparata in tutto al matrimonio…
Eppure, sono molti quelli e quelle che dinanzi queste parole offensive e discriminatorie hanno parlato di apertura al mondo gay.

Dal già citato Gay Center che parla di posizione di apertura nei confronti delle coppie gay a Roberto Russo che su queerBlog afferma che Il dialogo si costruisce a piccoli passi (e mi rivolgo a chi cerca il dialogo con la chiesa cattolica e con le chiese in genere): ed è innegabile che Martini sia stato l’uomo del dialogo dopo aver citato alcune frasi del cardinale senza rendersi conto della loro profondo pregiudizio:
Se poi alcune persone, di sesso diverso oppure anche dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dare una certa stabilità alla loro coppia, perché vogliano assolutamente che non sia?
Ci si dimentica he l'unico istituto che riconosce alle coppie pubblicamente dignità in Italia è l'istituto matrimoniale cui le coppie etero posso già accedere.

Eppure Imma Battaglia e Paolo Patanè gioiscono  (secondo Gayin.tv) di qyeste aperture.

Altra dichiarazione di Martini(dedotta dal sito gaywave)

se lo Stato concede qualche beneficio agli omosessuali, non me la prenderei troppo. La Chiesa cattolica, dal canto suo, promuove le unioni che sono favorevoli al proseguimento della specie umana e alla sua stabilità, e tuttavia non è giusto esprimere alcuna discriminazione per altri tipi di unioni.
Dal che si evince che le unioni tra persone dello stesso sesso non sono favorevoli al prosegumento della specie umana e alla sua stabilità, e che queste unioni sono di altro tipo ma non familiare o matrimoniale.

Una vecchia tecnica che concede qualche dettaglio secondario senza retrocedere di un millimetro dal rifiuto principale, la pari dignità, l'uguaglianza.

Eppure all'autore del post su gaywave queste dichiarazioni sono da considerare in qualche modo importanti, dal momento che per la prima volta, una figura importante della chiesa cattolica si è espresso in favore delle coppie gay. 

Il che è come dire che se non ci descrivono come malati da curare o da internare tutto il resto  è espresso in favore!

Per tacere dei nomi illustri e meno illustri che hanno cliccato "mi piace" su facebook alla comparsa di questo o quell'articolo sul libro di Martini e la sua apertura (sic!) alla causa!

Non c'è che dire. Moriremo vatic-ani...