martedì 1 maggio 2012

Unonini civili o coppie di fatto? Sulla PROPOSTA DI DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE per la "familgia di fatto".

Ieri ho visto un poster, orrendo, per le vie del centro (via Conte Verde e limitrofe). Il poster sensibilizza il passante sulle famiglie di fatto con lo slogan teniamo famiglia.

Il poster, che sulla rete non trovo, è davvero mal concepito, peggio sviluppato e di una qualità grafica indecente.


I colori usati e abbinati nel poster rosso e celeste giallo e rosso si contrappongono più che essere complementari. In ogni caso creano un fondo astratto, inesistente.

Le due coppie ritratte sono avulse da qualunque luogo sociale, casa, lavoro, giardino, manifestazione, museo. Contano solo le persone non la socialità non la città in cui vivono.

Almeno una delle due foto sono scelte tra quelle che si trovano nel blog che, oltre a raccogliere le firme, chiede a chiunque voglia sostenere la campagna di partecipare condividendo una propria foto.

Quale foto sono state scelte?
Guardiamo le coppie.
In primo piano sula sinistra una bionda e un ragazzo occhialuto.
Lei  è incinta, lui le tiene una mano sul pancione.

La mano sulla pancia è intima ma lui potrebbe anche essere un amico o il fratello.
La coppia non si bacia.
Sono ripresi frontalmente, lui è dietro di lei, è come se la sostenesse, moralmente, è come se dicesse ho contribuito a questa donna incinta che però vale da sola è lei che ha il pancione.

Ecco la foto originale
A parte l'inversione destra e sinistra per motivi grafici lo scontorno ha cancellato il giardino in cui  Chiara, Luca ed Emma (nella pancia) come si legge sul blog si trovano.
Una bella foto rovinata da una intrusiva rielaborazione grafica.












Sullo sfondo a destra una coppia di ragazzi. Il primo ragazzo di etnia non europea è di tre quarti l'altro lo cinge a dietro e stenta a dargli un bacio. Il rimo ragazzo sembra come irrigidito non sembra molto preso dal bacio che il suo compagno (ragazzo, fidanzato) gli sta cercando di dare.

Non sono riuscito a trovare la loro foto sul blog

Amor sacro (in primo piano)  e amor profano (in secondo piano).
Amore procreativo (squisitamente etero) e  amore sensuale squisitamente gaio.

Non mi esprimo sulla fotogenia delle coppie perchè sono coppie reali e non modelli ma il senso generale che mi dà questo poster è di tristezza, squallore. Non certo per il sorriso di chiara, né per la dolcezza di Luca ma per la composizione grafica, il lavoro di scontorno, i colori usati, la composizione generale del poster.

Insomma diciamola tutta ma a chi verrebbe di equiparare la bella coppia in dolce attesa con quei due manichini sullo sfondo?



Il poster vuole pubblicizzare una proposta di delibera di iniziativa popolare da presentare al comune di Roma nella quale si legge 


REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI CIVILI


Ai fini della presente deliberazione si intende per unioni civili “un insieme di persone legate da vincoli affettivi coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune” (articolo 4 comma 1 ai sensi D.P.R. 223/1989, Nuovo Regolamento anagrafico della popolazione residente).

I neretti sono miei.

Un insieme di persone? Anche più di due?

Io di legge capisco poco ma questa definizione, al plurale, mi sembra vaga e politicamente attaccabile.

In cosa consiste il riconoscimento delle unioni civili?
nello stesso articolo 1 si legge

Il Comune provvede, attraverso singoli atti e disposizioni degli Assessorati e degli Uffici competenti, a tutelare e sostenere le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione, favorire pari opportunità, integrazione e lo sviluppo nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio.
Le aree tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari sono:
casa;
sanità e servizi sociali;
giovani, genitori e anziani;
sport e tempo libero;
formazione, scuola e servizi educativi;
diritti e partecipazione.
Gli atti dell'Amministrazione devono prevedere per le unioni civili pari condizioni di accesso ai servizi ed alle attività promosse in ciascuna delle aree tematiche sopra indicate, con particolare attenzione alle condizioni di svantaggio economico e sociale.
Quindi se capisco bene questa delibera vuole l'estensione di servizi (?) e attività promosse nelle aree sopra indicate anche alle unioni civili.

Si parla di servizi e attività promosse dal comune.

Ora, io di legge capisco poco, ma e qualcuno mi corregga se sbaglio, questa deliebera serve per far partecipare anche le coppie di fatto all'assegnamento delle case popolari, cosa che succede già in molti comuni di Italia dove le amministrazioni stesse hanno preso iniziativa in questo senso.


Però questo non è un vero riconoscimento delle unioni civili, perchè, così come è spiegato, questo riconoscimento amministrativo non comprende alcuni diritti fondamentali riconosciuti solo ai membri di una famiglia.
Classico esempio e nemmeno gaio se no poi mia sorella dice che parlo solo di froci.

Mio zio ha avuto tre figli dalla sua compagna con la quale non si è sposato perchè solo separato e non divorziato dalla moglie. Quando ebbe un infarto la sua moglie, aveva diritto legale ad assisterlo  in ospedale la sua compagna poteva essere tenuta fuori a discrezione di medici e infermiere.

Ora mi chiedo il Rilascio di attestato di famiglia anagrafica alle unioni civili basate su vincolo affettivo
previsto dall'articolo due di questa proposta di delibera popolare  cioè
attestato di "famiglia anagrafica basata su vincolo affettivo" inteso come reciproca assistenza morale e materiale, ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento anagrafico, in relazione a quanto documentato dall'Anagrafe della popolazione residente (D.P.R. 223/1989).
L'attestato è rilasciato per i soli usi necessari al riconoscimento di diritti e benefici previsti da Atti e Disposizioni dell'Amministrazione comunale.
riconosce anche il diritto di assistere in ospedale?Di visitare in carcere? di subentrare nel contratto? di percepire la reversibilità della pensione?

Temo di no.

Allora a cosa serve? Al di là del suo significato simbolico lottare per ottenere questo riconoscimento non è controproducente?

Non permette a chi si oppone all'estensione del matrimonio anche alle copie dello stesso sesso di dire: "Che volete? Avete avuto anche i registri..."?


 Insomma mi sembra che si sovrappongano cose diverse che vanno tenute diverse.

1) un conto è la discriminazione per il sesso, perchè è il sesso  e non l'orientamento sessuale, come si dice erroneamente, che vieta il matrimonio gay (infelice definizione).

Il matrimonio non è consentito tra persone dello stesso sesso.
L'orientamento sessuale non c'entra nulla.
Infatti io gay e una ragazza lesbica possiamo sposarci anche se siamo notoriamente omosessuali e nessuno può impedire il matrimonio (civile, l'unico che per me ha valore, non religioso).

Non è una questione di forma ma di ragionamento.

Due donne che si sposano non sono necessariamente lesbiche possono anche essere bisex.
In ogni caso quel che dà diritto a un uomo e una donna di sposarsi non è l'orientamento sessuale ma proprio la differenza dei sessi, procreativamente intesa. Ecco la vera discriminazione. E' in base al sesso. Siccome due persone dello stesso sesso non possono procreare queste non possono sposarsi. L'orientamento sessuale non c'entra niente.
Oscar Wilde, Cole Porter e tanti nostri amici si sono potuti sposare e hanno fatto figli anche se erano omosessuali (bisessuali).

La semplificazione o, meglio, lo slittamento semantico da discriminazione in abse al sesso e discriminazione in base all'orientamento sessuale nasce dall'implicata constatazione (errata) che se due uomini o due donne si sposa sono omosessuali. Invece possono essere bisex. A meno che non si vedano i matrimoni di Wilde e Porter come delle coperture per nascondere la propria vera natura omosessuale. E questa sì è una discriminazione in base all'orientamento sessuale. O sono etero o sono gay e se dimostro di essere entrambi beh una delle due è finta... !!!! E' la sindrome di Linneo dobbiamo catalogare tutti e la bisessualità non è una scelta dignitosa, o sei gay o sei etero, tertium non datur, in barba alla gente che è per la maggior parte bisex (stando a Kinsey...) e una non scelta. Ma chi lo dice

Lo stigma ce l'abbiamo nel sangue, tutte.



Da questo punto di vitata le unioni civili non contribuiscono al riconoscimento del diritto a sposarsi qualunque sia il sesso (di nuovo non l'orientamento sessuale) del partner. Ribadiscono anzi la differenza con il matrimonio istituendo un istituto giuridico (o come diavolo si dice) ad hoc che nel momento stesso in cui dà dei diritti non tramite il matrimonio conferma che il matrimonio è un'altra cosa.

Adesso con il massimo rispetto per le coppie etero che non si sposano loro possono comunque farlo le coppie omosessuali no...

Quindi cui prodest?

2) Un altro conto è riconoscere alle coppie di fatto alcuni diritti finora di esclusivo appannaggio delle coppie sposate.

Ma allora mi chiedo perchè estendere i diritti solo alle coppie non sposate che si amano? Cioè perchè ricosnocere dei diritti amministrativi solo alle coppie basate su vincolo affettivo?

Tra l'altro la definizione di vincolo affettivo come reciproca assistenza morale e materiale non è troppo vago?

Amare non vuol dire (solamente) dare reciproca assistenza morale e materiale.

Non si capisce se si vuole riconoscere che le coppie conviventi amano come quelle sposate o se , al contrario, esistono forme di convivenza non basate sul vincolo sessual-sentimentale.

Le unioni civili dovrebbero asserire che certi diritti amministrativi vanno estesi anche a coppie basate su relazioni di amicizia che sono parimenti basate sulla reciproca assistenza morale e materiale. 
 

Perchè se io e il mio amico col quale non scopo ma condivido la casa non solo per convenienza economica ma per affinità elettive non possiamo subentrare al contratto ?

 Insomma, da un lato si tratta di riconoscere anche alle persone dello stesso sesso il diritto a mettere su famiglia e che quella famiglia ha la stessa legittimità giuridica e morale di quella etero.

L'unico modo per farlo è estendere l'attuale matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso.

Un istituto equivalente non ottiene lo stesso effetto perchè si crea qualcosa di diverso che si equipara confermando nel momento stesso che uguale non è altrimenti si userebbe lo stesso istituto e non se ne creerebbe uno ad hoc.
E' come se per far sposare due persone di diversa etnia si ricorresse al razzimonio invece che al matrimonio che rimane solo per le persone della stessa etnia.



Se ci arrivo io che di legge ne capisco poco perchè non ci arriva chi propone queste "leggi"?.


E adesso ditemi pure dove ho sbagliato...