lunedì 16 aprile 2012

Ma un milintante si informa, e informa, sempre. Ancora sulla notizia delle origini dell'omofobia.


Sorprende la risposta collettiva che Andrea Contieri ha dato, nei commenti del suo post sul sito del Mario Mieli, alle osservazioni mie e di Guido Allegrezza, post nel quale commenta la notizia che secondo alcuni studi scientifici gli omofobi sono in realtà omosessuali repressi.


Andrea apre il suo commento con questa premessa :
Ovviamente c’è una ricerca con (si spera per le università che l’hanno finanziata e condotta!) una relazione dettagliata sui presupposti, sugli obiettivi e sui risultati della stessa. Poi c’è la sintesi giornalistica. E poi ancora c’è un livello successivo che è il commento alla sintesi giornalistica. La prima, se interessa approfondire, la si trova sicuramente sui siti e nei documenti prodotti dalle università e delle persone che stanno conducendo la ricerca; la seconda la si trova sui giornali ed il terzo lo si può trovare su un blog come questo.
Quindi quello che Andrea ammette è che la sua opinione è di terza mano.

Se capisco bene per esprimere la sua opinione non solo non si è letto il lavoro originale ma non ha nemmeno verificatole le fonti di chi ha riportato la notizia in Italia dove, presumo, si è informato lui, ma questo non gli ha impedito di scrivere (nel post, non nel commento di risposta)

ma c’era veramente bisogno di scomodare due università e fior di psicologi per stabilire in maniera rigorosa e scientifica quello di cui ormai, con ogni probabilità, la maggior parte delle persone gay e lesbiche si rende conto non appena ha serenamente accettato il proprio orientamento?
Evidentemente quel che interessa nel post ad Andrea non è riportare la notizia ma constatare come quello che pensa lui, cioè che gli omofobi sono froci repressi, e che pretende sia pensiero condiviso dalla maggior parte degli altri gay, ora lo dice anche al scienza...

Nel suo post Andrea anche se cita direttamente uno dei relatori di uno dei due studi non ce ne dà fonte alcuna. Nemmeno il link dove ha trovato la citazione che lui riporta che presumo, in attesa di eventuali smentite, non è la sua traduzione dall'articolo originale ma una citazione di seconda mano tratta da qualche sito o blog italiani.

Per trasparenza le proprie fonti, dove hai letto lui notizia, se reperibili e linkabili, si dovrebbero dare sempre.

Il non farlo implica un tacito fidatemi di me e della mia precisione.

Però quando gli si fa notare che nel suo post ci sono ragionamenti discutibili Andrea risponde che se vogliamo possiamo leggerci noi gli articoli originari e che il suo è un post su un sito e non su una testata giornalistica.

Non entro in merito, come non l’ho fatto in alcuni post precedenti che pure l’avrebbero richiesto, alle buone pratiche di convivenza civile su internet come ad esempio l’opportunità, quando si commenta un post sul blog che ricordo peraltro essere ben diverso da una testata giornalistica, di commentare e, se lo si ritiene opportuno, attaccare e contestare anche ferocemente i contenuti ma non la persona. Sempre che l’obiettivo che c’è dietro il commento sia confrontarsi e non semplicemente litigare.
I neretti sono miei.

Insomma se io rompo le scatole non è per piglio polemico o pignolo ma perchè voglio litigare, che è sempre un modo per sminuire la persona non avendo modo, o non avendo voglia, di entrare nel merito delle mie osservazioni critiche giuste o sbagliate che siano.
 
Trovo discutibile e anche un po' naif questa giustificazione che la serietà e l'attendibilità di quanto andiamo scrivendo su un blog  possa cioè essere minore o, detto in altro modo, non si possa pretendere abbia gli stessi standard di quelli di una testata giornalistica.

In primo luogo perchè gli standard delle testate giornalistiche online sono già di per loro infimi e poi perchè sembra quasi una ammissione di incompetenza.

Sarà che quando scrivo un post mi prendo sempre la responsabilità di quel che scrivo e se scrivo una cazzata, per quanto possa essermi difficile ammetterlo, non addurrò mai come attenuante il fatto che scrivo su un blog e non su una testata giornalistica.

Per esempio nel mio post precedente ho scritto che le università in cui sono state effettuate le ricerche sono due, e invece sono tre...

Provo sempre ad essere preciso e completo in quel che scrivo. Provarci non significa naturalmente che ogni volta ci riesco, come ho appena rilevato, tutt'altro, ma in quel caso, beh... errore mio!
Non dirò mica che il mio è solo un blog non una testata giornalistica e quindi l'imprecisione è in parte giustificata...

L'assunto centrale delle ricerche, che Andrea trova lapalissiano al punto di dare per scontato che sia pensiero comune e diffuso e che Andrea ribadisce nel commento di risposta è che 
L’omofobia non è innata: i bambini quando vedono due ragazzi o due ragazze mano nella mano o baciarsi non sono scandalizzati. Ovviamente fanno domande agli adulti come le fanno su diecimila altre cose. È nella risposta che a quel punto gli adulti danno che nasche il problema. Ed il 90% delle volte quegli adulti sono i familiari ed in particolar modo i genitori del bambino. Gli stessi a cui nessuno ha mai detto che avrebbero potuto avere una figlia o un figlio lesbica, gay, trans, intersessuale come eterosessuale. Gli stessi che, senza neanche accorgersene (“Ti comporti come una femminuccia!” “Lascia i giochi di tua sorella!” “Queste cose le fanno solo i maschietti!”) creano tutta un’impalcatura di false certezze e pregiudizi tali che quando poi la persona, crescendo, scopre di avere un'orientamento o un’identità diverse da quelle che vengono date per scontate, va in crisi. Una crisi che non è assolutamente detto che che volga in positivo (omosessualità egosintonica).
Si passa cioè dal fatto che tutti cresciamo in un clima di omofobia al fatto che gli omofobi sono gli omosessuali repressi.

Nel post Contieri scrive:
le persone più portate ad aggredire verbalmente e fisicamente lesbiche e gay sono coloro che non hanno potuto vivere liberamente il proprio orientamento sessuale e provengono da una famiglia in cui non è stato permesso loro di vivere come avrebbero voluto la loro sessualità.
A me manca un passaggio, a voi no?

Proviamo a pensare alle altre avversioni.
Sei anticomunista? In realtà sei un comunista represso. Se vegetariano? Te la prendi con chi mangia carne? In realtà nascondi a te stesso una repressa voglia di bistecca.

E' un ragionamento così assurdo appena lo spostiamo dall'aspetto sessuale perchè lì vale morbosamente l'idea che chi disprezza compra.

E certi froci hanno evidentemente piacere a pensare che chi li odia tanto ha la stessa voglia di cazzo di loro...

Come ho esordito nel mio post precedente bisogna intendersi sul significato della parola omofobia,   perchè a rimanere al significato così come la parola è stata costruita omofobia dovrebbe significare paura e avversione irrazionali (=senza motivo) per le persone omosessuali.
Mentre fra militanti si usa omofobia col significato di persone che avversano le persone omosessuali con comportamenti discriminatori e/o violenti.

Anche Andrea sembra essere d'accordo con questa definizione quando nel commento di risposta dice

Infine su “che cos’è l’omofobia” son sicurissimo di non dover spiegare a qualcuno con cui ho condiviso un percorso che peraltro nasceva proprio da un violento episodio di omofobia che quando parlo di omofobia non sto parlando solamente di chi ti insegue col coltello o col collo di bottiglia. E questo, al di là delle semplificazioni giornalistiche o alle manipolazioni politiche d’opportunità, spero e credo sia una cosa che ci trovi tutti abbastanza d’accordo.
L'episodio cui fa riferimento Andrea è l'aggressione di fine agosto del 2009 ai danni di due ragazzi Gay Village, per mano di Svastichella che ha accoltellato uno dei due al ventre.

Se Svastichella fosse omofobo perchè gay represso e non perchè scientemente politicamente moralmente contrario all'omosessualità al punto tale da metter mano al coltello per me andrebbe curato e non messo in galera.
Anche se non si arriva a un atto così violento ma si è comunque contrari all'emancipazione delle persone omosessuali...

Per tacere della transfobia. Anche quando i giornalisti continuano a insistere sul sesso biologico e non quello di arrivo delle persone trans, evidente atto transfobico e non errore, perchè sono ANNI che lo andiamo criticando, vuol dire che, nel profondo fondo, questi transfobici sono trans repressi?
Suvvia, un po' di serietà...

D'altronde se io sono avverso all'omosessualità perchè penso che gli omosessuali sono malati moralmente disordinati sessuomani etc etc come imparo dalla società (e non solo dalla famiglia come pretendono le ricerche e come la pensa anche Andrea) sto danneggiando altre persone in base a un mio pregiudizio e non rispondendo a un impulso irrazionale e irresistibile come chi, per esempio, uccide un ragno perchè aracnofobo.

Ma cosa dicono davvero i due studi citati da Contieri?


Nel sito dell'università di Rochester c'è un articolo dal titolo

Is Some Homophobia Self-phobia? nel quale si dice che

L'omofobia è più pronunciata negli individui con una inconsapevole attrazione per lo stesso sesso e che sono cresciuti con genitori autoritari che hanno proibito questo tipo di desideri lo dimostra una serie di studi psicologici.
Lo studio, continua l'articolo
è il primo a documentare il ruolo che l'educazione genitoriale e l'orientamento sessuale hanno nel formare una intensa e viscerale paura  dell'omosessualità incluse le prorie attidutini.
La traduzione dall'inglese è mia.

Ecco l'equivoco!

Lo studio prende la parola omofobia alla lettera e non spiega l'avversione cosciente, attiva, politica, morale, religiosa, contro l'omosessualità ma  una intensa e viscerale paura  dell'omosessualità.

Un conto è spiegare il motivo di una avversione irrazionale e incontrollabile che, dice lo studio avviene CON MAGGIORE INTENSITA' e non principalmente  come pensa Andrea  e come riportano molti siti italiani  e non, in chi è vittima della repressione discriminatoria e reprime la propria omosessualità.

Un conto è dire che dietro la discriminatoria contro le persone omosessuali c'è l'omosessualità repressa.
Nel primo caso si spiega un impulso violento inconscio in seguito a una repressione nel secondo caso si esprime un giudizio di valore sul pensiero delle persone omofobe dicendo che sono froci (repressi) anche loro Come dire è inutile che spalate merda sull'omosessualità, perchè anche voi siete fatti della stessa merda.
Una affermazione che, per me è omofobica, perchè usa l'omosessualità in un insinuante senso negativo se odi tanto i froci è perchè in fondo lo sei anche tu...

Quasi una giustificazione che invece di aumentare il biasimo contro l'omofobia e le persone omofobe almeno in parte la giustifica.

E pensare che Andrea è convinto che

Evidentemente, al di là el disaccordo su questo o quel tema, il nostro “lavoro” non lo facciamo poi così male.
Uno sguardo agli articoli originali avrebbe chiarito l'equivoco sulle diverse accezioni del termine omofobia...

Ma si sa Andrea scrive su un blog non su una testata giornalistica.

Quindi se scrive delle imprecisioni cazzate poco male.

Certo  Andrea è in buona compagnia e ci sono testate giornalistiche che arrivano a fare la sua stessa semplificazione.

Ma di questo e di altre amenità scritte nei report originali degli studi parleremo in un prossimo post.