domenica 18 marzo 2012

Se questro è il PD che si sciolga e scompaia dalla faccia della terra. Su un articolo contro il matrimonio gay (sic!) firmato dalla ex democrista Silvia Costa e Patrizia Toia

A parte le considerazioni giuridiche inesistenti  
non spetta alla Commissione europea – come si chiedeva nella relazione – «di elaborare proposte per il riconoscimento reciproco delle unioni civili e delle famiglie omosessuali a livello europeo», pur se tra «paesi in cui già vige una legislazione in materia». Il diritto civile in materia di famiglia rientra infatti nella competenza dei singoli stati membri in base al principio di sussidiarietà 
nell'assunto centrale del pessimo articolo a firma Silvia Costa e Patrizia Toia apparso su Europa ci si chiede:

il principio di non discriminazione per orientamento sessuale, assolutamente condivisibile sul piano umano, etico, politico e giuridico, può essere invocato per rendere indifferente lo status del matrimonio rispetto alla sua natura e cultura di compresenza di un uomo e di una donna, fondata sulla reciprocità della differenza sessuale e orientata (non certamente vincolata) alla procreazione, senza provocare una mutazione antropologica e un indebolimento della costruzione dell’identità sessuale di bambini e bambine?

La mutazione antropologica è già in atto. E, se Silvia Costa e Patrizia Toia capissero qualcosa di giurisprudenza, dovrebbero sapere che nessuna legge può imporre una mutazione antropologica nel comportamento dei cittadini può solo registrare e amministrare dirimere un comportamento antropologico nuovo già in atto.

Fu così per la legge sul divorzio del 1972 che cercò di tutelare le coppie separate di fatto (e soprattutto le donne dato il pessimo stato di famiglia del 1942 del tutto sbilanciato a favore del coniuge) e la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza del 1978 che cercò di tutelare la salute delle donne che abortivano per mano di mammane e medici poco scrupolosi morendo di infezioni o emorragie.

Queste due leggi non introdussero il divorzio e l'aborto nel nostro paese ma regolamentarono delle pratiche e dei comportamenti che già esistevano e che agli occhi del legislatore erano inesistenti.

Anche nel caso dell'allargamento del matrimoni alle coppie dello stesso sesso (non dunque matrimonio gay, come titolano proditoriamente le due europarlamentari  del PD), si tratta di riconoscere legalmente un fenomeno che riguarda diverse centinaia di miglia a di coppie che costituiscono già famiglia anche con prole.

Quello che sfugge alle due europarlamentari anche a voler mantenere la loro definizione stretta di matrimonio orientato (non certamente vincolata) alla procreazione è che molte delle coppie omosessuali fanno figli, hanno fatto figli o vogliono farne.

E invece di aiutarle a fare figli si dice loro di no in base a un principio religioso e non laico, dogmatico e non democratico che impedisce in Italia anche alle coppie etero sposate di accedere alla fecondazione assistita eterologa.
Uno stato nazista che sceglie per i privati cittadini su una questione personale e privata come la procreazione.
Non si nega l'assistenza pubblica ma la possibilità che questa pratica si possa fare nel territorio della Repubblica costringendo i cittadini e le cittadine italiane ad andare all'estero.

Per cui se i due coniugi non possono fare figli tra di loro sono una famiglia di serie b.

Peggio ancora se la famiglia in questione è formata da due donne o due uomini, anche quando ormai la casistica di figli cresciuti dalle famiglie omogenitoriali (che all'estero ci sono ormai da un ventennio)  hanno dimostrato che l'incidenza dell'orientamento sessuale dei figli è la stessa delle coppie etero (se fosse vero il contrario non si capirebbe come mai tanti gay e tante lesbiche vengono da famiglie etero...).

Silvia Costa ha 63 anni,  Patrizia Toia 62, evidentemente sono due persone mentalmente anziane, ostaggi dei loro stessi pregiudizi che spacciano per valori morali, politici, mentre sono solo idee dettate dall'odio, dall'intolleranza e dall'ignoranza che vanno censurate e fermate perchè discriminano delle persone e la Costituzione non lo permette.

Che queste due donne moralmente vecchie, veri e propri dinosauri della politica, si facciano da parte e lascino il campo a chi ha idee più consone al mutato quadro socio antropologico italiano, e non solo, che le due europarlamentari non sono in grado di comprendere.


Perchè non si capisce quale danno l'allargamento del matrimoni alle famiglie omogenitoriali possa fare a quelle etero. Se non infierire un colpo mortale alla profonda, atavica omofobia dei cattolici, che sono dei malati di mente che mangiano il corpo del figlio del proprio dio per salvare le stessi...
Cosa ci si può aspettare da una religione così sinistra?

Se è evidente il vizio ideologico e non democratico delle domande che si pongono le due europarlamentari è chiaro, per quanto mi riguarda, che il PD è il nostro nemico.
Un partito di fascisti, di nazisti, di omofobi, di maschilisti e reazionari che deve sparire dalla faccia della Terra.
Vera feccia della politica,  peggio di Forza Nuova e di tutti i partiti dell'estrema destra extraparlamentare che, almeno, hanno il coraggio delle proprie opinioni (di merda) a differenza del PD che cerca di costruirsi una facciata democratica ma che rappresenta solo il peggio che il paese abbia da dare.

Peggio Di Berlusconi. Peggio di Giovanardi. O, meglio, omologhi, uguali.

Un partito che impedisce all'opposizione di costituirsi come alternativa valida al centro destra, proprio come lo Stato Vaticano impedì all'Italia di costituirsi in nazione fino al 1861.

E, come per il Vaticano, l'unico modo di uscire fuori dalla situazione è invadere (politicamente) il PD fare una bella breccia di Porta Pia farne fuoriuscire chi al suo interno si riconosce ancora nei valori del pluralismo e relegare questi omofobi di merda nell'alveo della destra peggiore d'Europa, feccia dell'Italia e dell'umanità.
PD come Pavidi Democristi, come Porco Dio, come il male assoluto. Cancro vero della democrazia italiana.

Da oggi il PD è il mio nemico numero uno.

Chi si azzarda ancora a parlarmene o a bestemmiare dicendo che il PD è di sinistra sappia che alzerò le mani contro di lui o contro di lei.

Essendo stato fatto giustamente notare che questa frase inneggia alla violenza (anche se privata nei confronti dei miei amici) la cancello (ma ne lascio la traccia per trasparenza) prendendone le distanze  e rinnegandone ogni significato concreto di violenza.

 
Perchè il PD avvelena tutti.
Dobbiamo delegittimarlo politicamente, farlo sparire dall'agone politico prima che sia troppo tardi.