lunedì 10 dicembre 2012

Disinformare per influenzare l'opinione pubbica: un articolo del Messaggero suile nozze gay in Gran Bretagna. CON ERRATA CORRIGE

Grazie al commento di Justin, che lascio in calce al post,  il post che ho scritto stamane deve essere modificato perchè contiene delle inesattezze che derivano dalla mia scarsa preparazione giuridica.

Chiedo scusa ai miei lettori e ringrazio Justin di avermi fatto notare le imprecisioni da me scritte nel post.

Nella prima versione di questo post io scrivevo:

 Sabato sul Messaggero si leggeva questa notizia.
Nozze gay, Londra prepara la svolta Cameron vuole il rito nelle chiese
Il primo ministro inglese sulla proposta di legge che verrà portata in Parlamento la settimana prossima

Sono un grande sostenitore dell’istituzione del matrimonio e non voglio che le persone gay ne siano escluse.
Lo ha detto ieri il primo ministro britannico, David Cameron, confermando i contenuti della proposta di legge da sottoporre al voto del Parlamento la prossima settimana. Il testo infatti ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (nel Regno Unito sono al momento possibili le unioni civili tra persone dello stesso sesso ndr) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione. Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso.

La notizia non è nuova.

Cameron disse già lo scorso 25 Luglio che La chiesa di Inghilterra si deve svegliare. L'unica vera news, cioè cosa nuova, è che la legge verrà discussa in parlamento la settimana prossima.

Secondo l'articolo del Messaggero, non firmato,
Il testo (...) ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione.
Affermazioni inesatte se non false.

Nel regno Unito il 21 novembre del 2004 è stato promulgato il Civil Partnership Act, una legge destinata unicamente a regolare l'unione tra persone dello stesso sesso.
Un istituto che ha poche differenze dal matrimonio essenzialmente rinvenibili nel diverso rito-cerimonia della registrazione (che può essere solo civile e mai religioso) e in poco altro.

Dunque quando Cameron ha detto, più di una anno fa, che voleva aprire i matrimoni anche alle persone dello stesso sesso si stava riferendo anche al matrimonio in Chiesa (altrimenti perchè mai avrebbe detto che la Chiesa si doveva svegliare?) visto che il Civil Partnership Act già riconosce la possibilità di unirsi davanti all'ufficiale di Stato*.

Perciò non ha senso dire, come fa Messaggero, che Cameron ha cambiato la proposta di legge sul matrimonio per le persone dello stesso sesso  che nella sua versione originale prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa. 

La distinzione tra matrimonio civile e matrimonio religioso (anglicano) nel regno Unito è sostanzialmente diversa da quella che c'è in Italia**.


Justin mi ha fatto notare invece che:

E' assolutamente corretto dire che, inizialmente, i piani del Governo di David Cameron -che sono limitati a Inghilterra e Galles e quindi non comprensivi di Scozia e Irlanda del Nord- prevedevano l'apertura del matrimonio esclusivamente nella sua tipologia civile, e quindi mantenevano perfettamente intatta l'impossibilità per le coppie dello stesso sesso di contrarre matrimonio in luoghi di culto o anche solo con qualche connotazione religiosa.
Dal documento governativo sottoposto a consultazione pubblica a marzo di quest'anno (Equal civil marriage: a consultation):

"It will not be legally possible under these proposals for religious organisations to solemnize religious marriages for same-sex couples.
...
Marriages of any sort on religious premises would still only be legally possible between a man and a woman."

Traduzione:
"Queste proposte prevedono che non sarà legalmente possibile per le organizzazioni religiose celebrare matrimoni religiosi per le coppie dello stesso sesso.
...
I matrimoni, di qualsiasi tipo, aventi connotazioni religiose saranno ancora possibili unicamente tra un uomo e una donna."

Fonte Equal Civil Marriage: a consultation

Il mio ragionamento, sbagliato, partiva dalla considerazione, infondata, che essendo la religione Aglicana religione di stato, ogni legge dello Stato dovesse essere anche recepita dalla chiesa anglicana.

Leggendo la consultation questo mio ragionamento non è in via di principio del tutto errato proprio quando si precisa che
There is, however, no legal definition of religious and civil marriage. Marriage is defined according to where it can take place, rather than being either specifically religious or civil.
(Non c'è, tuttavia, una definizione legale del matrimonio religioso e civile. Il matrimonio è definito in base al luogo in cui può avvenire, invece di essere religioso o civile in modo specifico).
Però, a differenza di quanto da me pensato, la legge in questione non vuole introdurre il matrimonio nei luoghi religiosi ma lasciarlo esclusivamente nei luoghi civili.

Non si ratta di creare due diversi matrimoni ma di distinguere legalmente tra matrimonio religioso, che rimane solo per coppie di sesso diverso (la legge dice opposto ma non mi piace questo aggettivo) e matrimonio civile dove sarà possibile anche il matrimoni tra presone dello stesso sesso.

Il mio errore è stato pensare di poter sussumere il matrimonio religioso anglicano al matrimonio civile per via del fatto che la religione anglicana è religione di stato.

Quello che stavo cercando di dire maldestramente è che il matrimonio in questione era solo il matrimonio civile e se contemplava anche quello in chiesa era perchè la chiesa anglicana fa parte dello stato e dunque è come se fosse civile.

Ecco cosa intendevo dire quando scrivevo:
Dunque aprire il matrimonio alle persone dello stesso sesso vuol dire aprire anche il matrimonio in Chiesa.

Non nelle chiese di ogni confessione, come dice, mentendo, Messaggero, ma solo nella Chiesa Anglicana, visto che, la religione Anglicana è religione di Stato al cui capo c'è la regina Elisabetta II.




Non avevo propri torto, solo che la soluzione presa da questa proposta di legge  è di separare il matrimonio sinora indifferenziato  permettendo quello tra persone dello stesso sesso solo nei luoghi civili e non in quelli religiosi.


Nonostante il divieto di celebrare matrimoni religiosi la consultazione prevede per chi vuole fare una cerimonia su basi religiose quanto già prevede (dal 2011) il Civil Partnership Act che io affermavo essere laica.


Justin mi fa notare che
è verissimo che la registrazione dev'essere laica nella sua procedura, tuttavia trovo degno di sottolineatura il fatto che in Inghilterra e Galles da fine 2011 tale registrazione è possibile anche in luoghi di culto.

Infatti, di questo non facevo menzione nel mi post originale, per le confessioni che prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, che di per sè non ha valore legale, e continuerà a non averne anche dopo l'approvazione di questa legge,  questo matrimonio può avere un riconoscimento legale tramite il Civil Partnership Act che nella sua prima stesura non poteva avere alcuna forma rituale religiosa (divieto che continua ad avere il matrimonio civile che si vuole introdurre con la nuova legge) e che è stato invece emendato nel 2011 per quelle confessioni religiose che prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Justin dice anche:
Anche i riferimenti del post al Civil Partnership Act, poi, non li condiviso molto: per quello che ho potuto notare infatti il Civil Partnership Act non c'entra proprio nulla a questo proposito dato che la civil partnership è un istituto giuridico a se stante rispetto al matrimonio, e non dovrebbe subire alcuna modifica e non dovrebbe essere nemmeno sfiorato dalle proposte in questione riguardanti l'apertura del matrimonio (a meno che tra di esse venga inserita l'abrogazione della civil partnership stessa o il suo allargamento alle coppie di persone di sesso diverso).
In realtà è quello che la proposta di legge prevede, per chi lo vuole:

We are therefore proposing that couples will be able to convert their civil partnership into a civil marriage should they wish to. Those who do not wish to convert their civil partnership will be able to remain in their civil partnership and suffer no legal detriment.
(Proponiamo pertanto che le coppie potranno di convertire la loro Civil Parternship in matrimonio civile dovessero desiderarlo. Coloro che non desiderano convertire la loro Civil Partership potranno rimanervi senza alcuno svantaggio legale.)

Quello che io volevo far notare era che il Civil Partnership Act non poteva essere sussunto alle unioni civili, come faceva l'articolo del Messaggero, perchè come scrivevo

il Civil Partnership Act  è una legge estremamente corposa e dettagliata, nonché molto articolata (...) Niente a che vedere, quindi, con altri modelli legislativi presenti nei paesi europei, che regolano le unioni di fatto o le convivenze registrate, (...) [che] si presentano solitamente come leggi scarne, di pochi articoli, non organiche, alcune pensate per assicurare solo una tutela minima, che attribuiscono un limitato numero di diritti e doveri, a volte utilizzando la tecnica del rinvio ad altre leggi, per esempio prevedendo la parificazione dei conviventi ai coniugi per alcuni ristretti fini.
La seconda parte del mio post ripora una serie di affermazioni che sono tutte non vere.





Le confessioni (non istituzioni) religiose  non sono obbligate a un bel niente. Certamente se l'estensione del matrimonio diventa legge di Stato allora le confessioni se vogliono possono farlo.
Non è vero.
Secondo la proposta di legge non devono e non possono.

Anche quando scrivo che
Lo stesso avverrebbe se passasse la legge anche in Italia. Ogni confessione religiosa potrebbe unire due persone dello stesso sesso in matrimonio e il matrimonio sarebbe legalmente riconosciuto.
In Italia ci sono alcune confessioni religiose che uniscono in matrimonio persone dello stesso sesso ma questa unione non ha riscontro legale per lo Stato Italiano** essendo questo tipo di matrimonio non consentito dal nostro ordinamento.

Però nessuna legge può impedire alle confessioni di fare questo matrimonio.
sbaglio. La proposta di legge di Cameron infatti lo prevede...

Me lo fa giustamente notare Justin quando dice:
Segnalo anche che affermare:
"quando si parla di matrimonio in chiesa si parla esclusivamente del matrimonio Anglicano"
non è molto esatto... è lo stesso governo Cameron che nel suo documento Equal civil marriage: a consultation afferma, a pagina 7, che ad oggi il matrimonio può essere celebrato non solo secondo i dettami della Chiesa d'Inghilterra ma anche secondo i dettami ebraici, dei quaccheri e di qualsiasi altra religione. Nonché, appunto, secondo i dettami squisitamente laici.

Sbaglio anche quando scrivo.
Lo Stato italiano si limita a non riconoscerne l'effetto civile...
 
E' ovvio che quando si parla di matrimonio in chiesa si parla esclusivamente del matrimonio Anglicano che è a tutti gli effetti un matrimonio civile (di Stato).
Quello che qui volevo dire in ultima analisi è che l'allargamento del matrimonio civile non implica anche quello del matrimonio religioso.
Se nel post dicevo il contrario per il solo matrimonio anglicano era solo perchè consideravo, a torto, il matrimonio anglicano sussimibile al matrimonio civile.

Così non è. 




Ora quello che bisogna capire, e chiedo lumi a Justin, è se davvero la legge che sarà votata la settimana prossima è diversa da quella prevista nella consultazione.

Se cioè la proposta di legge preveda davvero che l'estensione del matrimonio riguardi anche il matrimonio religioso come sembra affermare Messaggero o se sia vero, come pensavo io, che l'articolo serve a
far pensare al lettore meno informato o sensibile sull'argomento che si corre il rischio di obbligare una confessione religiosa di fare qualcosa che non vuole.
Se cioè insomma i cambiamenti annunciati dal Messaggero siano veri oppure no.

Perchè le lamentele cui si fa riferimento nell'articolo non derivano dai cambiamenti di venerdì scorso
solleveranno con tutta probabilità non poche polemiche e scontri, anche all’interno del partito conservatore dello stesso primo ministro; molti deputati Tory si erano espressi infatti contro questa misura.
Proposta inaccettabile per la Chiesa cattolica che attraverso il cardinale O’Brien aveva già paragonato la legalizzazione delle nozze gay - annunciata dal governo Cameron il 22 febbraio scorso, alla legalizzazione dello schiavismo. Mentre l’arcivescovo e nunzio apostolico Antonio Mennini, aveva invocato una «santa alleanza» tra le religioni per fare pressione sul governo inglese contro i matrimoni gay.
Perciò anche se mi sbagliavo nell'affermare che
Mettere le reazioni della Chiesa anglicana sullo stesso piano di quelle di altre confessioni è un falso storico visto che a capo della chiesa Anglicana c'è la Regina Elisabetta II.
resta da vedere se mi sbagliavo quando affermo che
quando l'articolo per rafforzare le critiche dei Tory (critiche politiche e non religiose) citando la chiesa Cattolica mente e confondepiani ambiti e livelli oltre che le idee.

Anche la  «santa alleanza» tra le religioni evocata dal Nunzio apostolico Antonio Mennini, non può riguardare quella Anglicana, che è religione di Stato e duqnue rigarda Regina e Governo...


Questo articolo parla una lingua culturale e giuridica sbagliata e disinformante.

Delle due l'una.

O chi lo ha scritto non ne capisce nulla e allora dovrebbe cambiare mestiere (se mi sono potuto documentare io che sono un comune blogger non vedo che giustificazioni può avere chi fa del giornalismo il suo mestiere).

Oppure l'articolo è stato scritto in maniera fuorviante per disinformare artatamente e allora il suo intento è da denunciare.

Justin del suo commento prezioso non entra in merito ai cambiamenti, dice solo che

In questi giorni, quindi, ci troviamo eccome davanti a una vera e propria svolta. Una vera e propria svolta che David Cameron e il suo governo hanno cominciato già qualche mese fa, anche attraverso discorsi come quelli in cui il premier in prima persona ha fatto notare che la Chiesa Anglicana su questo tema stava -come dire- esagerando (la Chiesa Anglicana infatti ha continuato a protestare nonostante si parlasse di matrimonio esclusivamente nella sua tipologia civile, inventandosi di sana pianta il pericolo di essere un domani obbligata da qualche giudice inglese o europeo a celebrare nozze essa stessa dello stesso sesso) e, per dirla tutta, che si dovrebbe dare una svegliata.
Quello che non mi è chiaro è i cambiamenti che Messaggero riporta siano davvero stati fatti. Se si quali e come?

Chi mi evince?

Justin?

Qualche lurker?

Ringrazio Justin per la pazienza e il tono fin troppo rispettoso con cui mi fa notare tutte le grossolane imprecisioni contenute nel post così come era stato scritto all'inizio.


Post che riporto di seguito come era e al quale originariamente si riferisce il commento di Justin.

Disinformare per influenzare l'opinione pubbica: un articolo del Messaggero suile nozze gay in Gran Bretagna.

Sabato sul Messaggero si leggeva questa notizia.
Nozze gay, Londra prepara la svolta Cameron vuole il rito nelle chiese
Il primo ministro inglese sulla proposta di legge che verrà portata in Parlamento la settimana prossima

Sono un grande sostenitore dell’istituzione del matrimonio e non voglio che le persone gay ne siano escluse.
Lo ha detto ieri il primo ministro britannico, David Cameron, confermando i contenuti della proposta di legge da sottoporre al voto del Parlamento la prossima settimana. Il testo infatti ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (nel Regno Unito sono al momento possibili le unioni civili tra persone dello stesso sesso ndr) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione. Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso.
La notizia non è nuova.

Cameron disse già lo scorso 25 Luglio che La chiesa di Inghilterra si deve svegliare. L'unica vera news, cioè cosa nuova, è che la legge verrà discussa in parlamento la settimana prossima.

Secondo l'articolo del Messaggero, non firmato,
Il testo (...) ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione.
Affermazioni inesatte se non false.

Nel regno Unito il 21 novembre del 2004 è stato promulgato il Civil Partnership Act, una legge destinata unicamente a regolare l'unione tra persone dello stesso sesso.
Un istituto che ha poche differenze dal matrimonio essenzialmente rinvenibili nel diverso rito-cerimonia della registrazione (che può essere solo civile e mai religioso) e in poco altro.

Dunque quando Cameron ha detto, più di una anno fa, che voleva aprire i matrimoni anche alle persone dello stesso sesso si stava riferendo anche al matrimonio in Chiesa (altrimenti perchè mai avrebbe detto che la Chiesa si doveva svegliare?) visto che il Civil Partnership Act già riconosce la possibilità di unirsi davanti all'ufficiale di Stato*.

Perciò non ha senso dire, come fa Messaggero, che Cameron ha cambiato la proposta di legge sul matrimonio per le persone dello stesso sesso  che nella sua versione originale prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay (...) ma non la possibilità di celebrarli in chiesa. 

La distinzione tra matrimonio civile e matrimonio religioso (anglicano) nel regno Unito è sostanzialmente diversa da quella che c'è in Italia**.



Per la registrazione civile c'è già il Civil Partnership Act  una legge estremamente corposa e dettagliata, nonché molto articolata per renderla applicabile nei diversi regni (Galles, Inghilterra, Irlanda del Nord e Scozia) che costituiscono il Regno Unito.
Niente a che vedere, quindi, con altri modelli legislativi presenti nei paesi europei, che regolano le unioni di fatto o le convivenze registrate, spesso prevedendo una disciplina unica per quelle omosessuali e quelle eterosessuali.
Questi altri modelli si presentano solitamente come leggi scarne, di pochi articoli, non organiche, alcune pensate per assicurare solo una tutela minima, che attribuiscono un limitato numero di diritti e doveri, a volte utilizzando la tecnica del rinvio ad altre leggi, per esempio prevedendo la parificazione dei conviventi ai coniugi per alcuni ristretti fini.

Dunque aprire il matrimonio alle persone dello stesso sesso vuol dire aprire anche il matrimonio in Chiesa.

Non nelle chiese di ogni confessione, come dice, mentendo, Messaggero, ma solo nella Chiesa Anglicana, visto che, la religione Anglicana è religione di Stato al cui capo c'è la regina Elisabetta II. 

Che chi ha scritto l'articolo sul Messaggaero stia dicendo una cazzata è evidente tanto che subito dopo averla scritta deve correggerla:
Il testo infatti ha subito modifiche rispetto alla sua versione originale che prevedeva il riconoscimento dei matrimoni gay ma non la possibilità di celebrarli in chiesa, di qualsiasi confessione [bufala].
Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso.
Le confessioni (non istituzioni) religiose  non sono obbligate a un bel niente. Certamente se l'estensione del matrimonio diventa legge di Stato allora le confessioni se vogliono possono farlo.

Lo stesso avverrebbe se passasse la legge anche in Italia. Ogni confessione religiosa potrebbe unire due persone dello stesso sesso in matrimonio e il matrimonio sarebbe legalmente riconosciuto.
In Italia ci sono alcune confessioni religiose che uniscono in matrimonio persone dello stesso sesso ma questa unione non ha riscontro legale per lo Stato Italiano** essendo questo tipo di matrimonio non consentito dal nostro ordinamento.

Però nessuna legge può impedire alle confessioni di fare questo matrimonio.
Lo Stato italiano si limita a non riconoscerne l'effetto civile...
 
E' ovvio che quando si parla di matrimonio in chiesa si parla esclusivamente del matrimonio Anglicano che è a tutti gli effetti un matrimonio civile (di Stato).

Allora perchè non dire così invece di scrivere
 Le istituzioni religiose che non lo vorranno non saranno tuttavia obbligate a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso?
Non è forse un modo per far pensare al lettore meno informato o sensibile sull'argomento che si corre il rischio di obbligare una confessione religiosa di fare qualcosa che non vuole?

Non i forse un modo per presentare le persone gay come quelle che vogliono sposarsi in chiesa? E che se passasse in Italia una legge simile avverrebbe lo stesso?COme spiegare altrimenti il resto dell'articolo?
I cambiamenti annunciati ieri solleveranno con tutta probabilità non poche polemiche e scontri, anche all’interno del partito conservatore dello stesso primo ministro; molti deputati Tory si erano espressi infatti contro questa misura.
Proposta inaccettabile per la Chiesa cattolica che attraverso il cardinale O’Brien aveva già paragonato la legalizzazione delle nozze gay - annunciata dal governo Cameron il 22 febbraio scorso, alla legalizzazione dello schiavismo. Mentre l’arcivescovo e nunzio apostolico Antonio Mennini, aveva invocato una «santa alleanza» tra le religioni per fare pressione sul governo inglese contro i matrimoni gay.
Mettere le reazioni della Chiesa anglicana sullo stesso piano di quelle di altre confessioni è un falso storico visto che a capo della chiesa Anglicana c'è la Regina Elisabetta II.

Quindi quando l'articolo per rafforzare le critiche dei Tory (critiche politiche e non religiose) citando la chiesa Cattolica mente e confondepiani ambiti e livelli oltre che le idee.

Anche la  «santa alleanza» tra le religioni evocata dal Nunzio apostolico Antonio Mennini, non può riguardare quella Anglicana, che è religioen di Stato e duqnue rigarda Regina e Governo...

Questo articolo parla una lingua culturale e giuridica sbagliata e disinformante.

Delle due l'una.

O chi lo ha scritto non ne capisce nulla e allora dovrebbe cambiare mestiere (se mi sono potuto documentare io che sono un comune blogger non vedo che giustificazioni può avere chi fa del giornalismo il suo mestiere).

Oppure l'articolo è stato scritto in maniera fuorviante per disinformare artatamente e allora il suo intento è da denunciare.



Messaggero è comunque in buona compagnia. Anche Il sole 24 ore in una articolo datato però il 25 aprile 2012 dice a un certo punto  i matrimoni saranno solo ed esclusivamente civili opponendolo al  matrimonio religioso con la prospettiva culturale italiana ingnorando che la religione anglicana è religione di Stato...



Fonti consultate per questo post.

Nella buona e nella cattiva sorte

Rete Lanford

* Chi non è interessato al matrimonio religioso anglicano nel Regno Unito può optare per quello civile.  
La cerimonia si svolge davanti a un ufficiale di stato civile, non necessariamente in municipio, perché la legge dà la possibilità di scegliere il posto che piace di più e che può essere, per esempio, un castello, un club privato, un albergo, perfino un fienile decorato come se fosse la grotta di Aladino, purché si tratti di una struttura coperta, fissa al suolo e munita di licenza civile. Non è possibile quindi sposarsi all’aperto o in strutture rimovibili. 

Il Civil Partership Act riconosce solo la registrazione dell'atto davanti l'ufficiale giudiziario ma non quello di fare una cerimonia il diritto di scegliere il post che piace di più per fare la cerimonia.
**
In Italia l'unico matrimonio legalmente riconosciuto è infatti quello civile. I matrimoni religiosi hanno validità in quanto lo Stato Italiano ne riconosce gli effetti civili e infatti si chiama matrimonio religioso con effetti civili.
I matrimoni religiosi sono riconosciuti civilmente dallo stato italiano solo nel caso in cui la la confessione religiosa ha stipulato una intesa con lo stato italiano. Attualmente le confessioni che lo hanno fatto sono:

Chiesa Cattolica (matrimonio concordatario), Tavola Valdese, Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Assemblee di Dio in Italia (ADI), Unione Battista, Chiesa Evangelica Luterana in Italia.

Il ministro del culto non agisce per conto dello stato e può celebrare le nozze solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione dall'Ufficiale di Stato Civile, al quale trasmetterà l'atto di matrimonio per la trascrizione nei relativi registri.

Così le pubblicazioni anche per i matrimoni religiosi sono doppie: ci sono quelle religiose ma ce lo stesso l'obbligo per quelle civili (esposte in bacheca al comune, oggi anche online...) 

10 commenti:

Justin ha detto...

Post interessante, come sempre qui in questo blog :)

Tuttavia in questo caso non mi trovo molto d'accordo.
Mi spiego.

E' assolutamente corretto dire che, inizialmente, i piani del Governo di David Cameron -che sono limitati a Inghilterra e Galles e quindi non comprensivi di Scozia e Irlanda del Nord- prevedevano l'apertura del matrimonio esclusivamente nella sua tipologia civile, e quindi mantenevano perfettamente intatta l'impossibilità per le coppie dello stesso sesso di contrarre matrimonio in luoghi di culto o anche solo con qualche connotazione religiosa.
Dal documento governativo sottoposto a consultazione pubblica a marzo di quest'anno (Equal civil marriage: a consultation):

"It will not be legally possible under these proposals for religious organisations to solemnize religious marriages for same-sex couples.
...
Marriages of any sort on religious premises would still only be legally possible between a man and a woman."

Traduzione:
"Queste proposte prevedono che non sarà legalmente possibile per le organizzazioni religiose celebrare matrimoni religiosi per le coppie dello stesso sesso.
...
I matrimoni, di qualsiasi tipo, aventi connotazioni religiose saranno ancora possibili unicamente tra un uomo e una donna."

LINK
http://www.homeoffice.gov.uk/publications/about-us/consultations/equal-civil-marriage/consultation-document?view=Binary
PAGINA 3

In questi giorni, quindi, ci troviamo eccome davanti a una vera e propria svolta. Una ver ae propria svolta che David Cameron e il suo governo hanno cominciato già qualche mese fa, anche attraverso discorsi come quelli in cui il premier in prima persona ha fatto notare che la Chiesa Anglicana su questo tema stava -come dire- esagerando (la Chiesa Anglicana infatti ha continuato a protestare nonostante si parlasse di matrimonio esclusivamente nella sua tipologia civile, inventandosi di sana pianta il pericolo di essere un domani obbligata da qualche giudice inglese o europeo a celebrare nozze essa stessa dello stesso sesso) e, per dirla tutta, che si dovrebbe dare una svegliata.

Segnalo anche che affermare:
"quando si parla di matrimonio in chiesa si parla esclusivamente del matrimonio Anglicano"
non è molto esatto... è lo stesso governo Cameron che nel suo documento Equal civil marriage: a consultation afferma, a pagina 7, che ad oggi il matrimonio può essere celebrato non solo secondo i dettami della Chiesa d'Inghilterra ma anche secondo i dettami ebraici, dei quaccheri e di qualsiasi altra religione. Nonché, appunto, secondo i dettami squisitamente laici.

Anche i riferimenti del post al Civil Partnership Act, poi, non li condiviso molto: per quello che ho potuto notare infatti il Civil Partnership Act non c'entra proprio nulla a questo proposito dato che la civil partnership è un istituto giuridico a se stante rispetto al matrimonio, e non dovrebbe subire alcuna modifica e non dovrebbe essere nemmeno sfiorato dalle proposte in questione riguardanti l'apertura del matrimonio (a meno che tra di esse venga inserita l'abrogazione della civil partnership stessa o il suo allargamento alle coppie di persone di sesso diverso).

Tra l'altro, sempre a proposito di civil partnership... è verissimo che la registrazione dev'essere laica nella sua procedura, tuttavia trovo degno di sottolineatura il fatto che in Inghilterra e Galles da fine 2011 tale registrazione è possibile anche in luoghi di culto.
Ne trovi conferma nello stesso documento governativo (Equal civil marriage: a consultation), pagina 12:
"From 5 December 2011 it has been possible for same-sex couples to hold their civil partnership registration on the religious premises of those organisations that want to allow this to happen."
Traduzione:
"Dal 5 dicembre 2011 è possibile per le coppie dello stesso sesso contrarre civil partnership con connotazioni religiose proprie delle organizzazioni religiose che abbiano dato il loro consenso".

Justin

Alessandro Paesano ha detto...

Grazie Justin delle puntualizzazioni degli errori che mi fai notare. Li ho riportati nel post che, così com'era non poteva restare.

resta da chiarire se i cambiamenti alla proposta di legge di cui parla Messaggero ci sono stati davvero oppure si tratta davvero come pensavo io di una manipolazione dell'informazione...

Justin ha detto...

Di niente, Alessandro :)
Anzi, grazie a te, che stimoli la riflessione con questi post interessanti e dialoghi così apertamente.

Dunque... per rispondere alla tua domanda.. il Governo inglese dovrebbe annunciare e dettagliare i suoi piani in proposito domani.
Già adesso, comunque, sta rispondendo a varie interrogazioni parlamentari sulla questione.

Stando a quanto riportano vari media, il Governo di David Cameron intenderebbe in qualche modo prendere esempio dal piano che ha annunciato qualche mese fa il Governo autonomo della Scozia in relazione alla legalizzazione dei matrimoni dello stesso sesso nella regione: ribadire nella legislazione vigente la libertà (già esistente) per le confessioni religiose di decidere chi sposare, e chi rifiutarsi di sposare e rafforzarla aggiungendo, per esempio, un'ulteriore garanzia verso i singoli ministri di culto appartenenti a confessioni religiose pro-matrimoni dello stesso sesso di modo che siano essi stessi liberi di decidere, al di la della presa di posizione della propria confessione, se sposare o meno coppie dello stesso sesso.

Ecco il link all'annuncio del Governo della Scozia:
http://www.scotland.gov.uk/News/Releases/2012/07/same-sex25072012

Una confessione religiosa, insomma, potrà anche dire sì alla celebrazione religiosa di matrimoni tra fidanzati dello stesso sesso ma i suoi singoli esponenti saranno per legge completamente liberi di rifiutarsi di unire in matrimonio fidanzati stesso sesso.

Non posso dire con certezza che i piani siano questi... posso solo presumerlo. Chissà.

Domani potremo saperne di più e più a fondo.

In ogni caso, un voto parlamentare non dovrebbe svolgersi prima del 2013. In questi giorni, a quanto ho capito, il Governo "annuncia" le sue intenzioni in materia (credo che la procedura sia descrivibile in quanto risposta del Governo ai commenti fatti dai cittadini e dalle organizzazioni di cittadini, anche quelle religiose, durante il periodo di consultazione pubblica sancito dal documento Equal civil marriage: a consultation). Il Governo poi procederà nel 2013 a presentare la sua proposta di legge al Parlamento, che la approverà (si spera) in tempi brevi.
Presumo che potremo vedere i primi matrimoni tra fidanzati dello stesso sesso in Inghilterra entro circa un anno (fine 2013, o inizio 2014; spero non nel 2015).

Riguardo la civil partnership, come puoi facilmente intuire spero che la aboliscano, sia in Inghilterra e Galles sia nel resto del Regno Unito, come è avvenuto qualche anno fa in Svezia, Norvegia, ecc e più di recente in Danimarca (la civil partnership sarà sì corposa ma è sempre una unione civile, una unione civile che deriva da quelle precedentemente in vigore in quei Paesi nordici, le quali prevedevano anch'esse una forte somiglianza di effetti giuridici tra partner registrati e coniugi).
Farei un bel salto di gioia nel vedere cancellato anche in Inghilterra questo regime di apartheid umiliante e ghettizzante che marchia ogni persona omosessuale come degna al massimo di uno scimmiottamento del matrimonio vero; la si cancelli finalmente, in nome del diritto di tutti alla eguale dignità; e se qualcuno lì in Inghilterra (o anche altrove, pure qui in Italia) intende parlare di unioni civili, si riferisca a una riforma in favore di tutti i conviventi, non a un ghetto legale per coppie dello stesso sesso, il quale per sua natura si pone come surrogato-sostitutivo della libertà matrimoniale delle persone, delle coppie, a cui si rivolge.

Justin

Alessandro Paesano ha detto...

Grazie delle informazioni che continui a dare, Justin.

In quanto all'idea che hai della Civil Partnership non potrei più essere d'accordo con te, parola per parola.

Justin ha detto...

Ed eccoci qua :)
Il Governo Cameron ha annunciato e dettagliato la sua proposta.

Il MATRIMONIO sarà aperto alle coppie dello stesso sesso sia nella sua tipologia civile sia nella sua tipologia religiosa.
Il procedimento per contrarre matrimonio di tipo civile non farà nessunissima distinzione basata sul sesso degli sposi; la procedura e le parole necessarie per la cerimonia saranno le stesse, così come i requisiti.
I fidanzati dello stesso che si uniranno in matrimonio diventeranno ufficialmente "husband and husband" (marito e marito) e "wife and wife" (moglie e moglie).
Verrà messo bene in chiaro che nessuna organizzazione religiosa e nessun singolo esponente religioso sarà in alcun modo costretto a unire in matrimonio fidanzati dello stesso sesso.
La Chiesa d'Inghilterra e la Chiesa del Galles non potranno in nessun caso unire in matrimonio fidanzati dello stesso sesso, quindi -detta con altre parole- le coppie dello stesso sesso rimarranno escluse per legge dalla possibilità di unirsi in matrimonio secondo i dettami della Chiesa d'Inghilterra e della Chiesa del Galles.
Le altre organizzazioni religiose (quella dei Quaccheri, quella ebraica, ecc) potranno a tutti gli effetti unire in matrimonio coppie dello stesso sesso, ma non automaticamente: solo dopo aver reso ufficiale tale intenzione; in assenza di tale ufficializzazione, loro e i loro singoli esponenti non potranno unire in matrimonio fidanzati dello stesso sesso.
L'Equality Act 2010 verrà modificato di modo che venga messo in chiaro che nessuna causa per discriminazione potrà essere intentata contro organizzazioni religiose e singoli esponenti di tali organizzazioni religiose per aver rifiutato di sposare coppie dello stesso sesso o per aver rifiutato di rendere disponibile qualche luogo sacro (una cappella, ecc) per il matrimonio di qualche coppia dello stesso sesso.
I coniugi dello stesso sesso non potranno citare la mancata consumazione del matrimonio per annullare il loro matrimonio.
La definizione di adulterio rimarrà inalterata, di conseguenza le coppie dello stesso sesso potranno mettere fine al proprio matrimonio a causa di un adulterio solo quando vi sia stata penetrazione, totale o anche solo parziale, con una persona terza di sesso opposto.
I matrimoni tra fidanzati dello stesso sesso celebrati all'estero verranno ufficialmente riconosciuti in quanto tali, cioè in quanto matrimoni; non più, quindi, degradati a civil partnership.
La CIVIL PARTNERSHIP non sarà per il momento né abolita né estesa alle coppie di sesso diverso.
I fidanzati dello stesso sesso che abbiano contratto civil partnership in Inghilterra e Galles -non quindi in Scozia e Irlanda del Nord- potranno convertire la propria unione civile -la propria civil partnership appunto- in matrimonio; la procedura costerà 100 sterline e potrà essere accompagnata da una eventuale cerimonia la quale però non avrà nessun valore legale.
I civil partners che dovessero cambiare sesso non dovranno necessariamente convertire la propria civil partnership in matrimonio.
Chi ha contratto matrimonio in Inghilterra e Galles -non quindi in Scozia o Irlanda del Nord- può cambiare sesso rimanendo legalmente sposato.
Non sarà possibile convertire nessun matrimonio in unione civile, cioè in una civil partnership.

LINK
http://www.homeoffice.gov.uk/publications/about-us/consultations/equal-civil-marriage/consultation-response?view=Binary

Spero di aver riassunto bene il tutto.

Justin

Alessandro Paesano ha detto...

Grazie del resoconto, dettagliato e preciso.

Un tuo commento è approfittare troppo della tua disponibilità? :P

Justin ha detto...

Con piacere, Alessandro ^^

Dunque... sono enormemente contento.
E' una riforma che cancella un'esclusione davvero pesante che umilia ogni persona omosessuale in Inghilterra e Galles: l'esclusione dal matrimonio. Finalmente finisce il confinamento nello scimmiottamento del matrimonio, durato praticamente un decennio. Lo Stato inglese con questa riforma manda un messaggio forte e chiaro ai propri cittadini e al mondo intero: gay e lesbiche sono persone allo stesso livello di tutte le altre, tant'è che meritano il matrimonio, non il confinamento in un ghetto legale che lo scimmiotti.

Trovo che sia una mossa vincente esplicitare il fatto che il termine "marito" e il termine "moglie" non scompariranno ma semplicemente si applicheranno anche a chi contrarrà matrimonio con una persona del proprio sesso, tant'è che si potrà diventare ufficialmente "marito e marito", "moglie e moglie". Evidentemente il Governo ha fatto tesoro delle polemiche estere, dove la sostituzione di espressioni connotate sessualmente come "il marito e la moglie" con espressioni generiche come "gli sposi" o "i coniugi" aveva fornito alle Chiese il pretesto per spacciare l'apertura del matrimonio come un qualcosa che stravolge l'esistente privando tutti di qualcosa.
Penso che sia una mossa vincente anche l'esclusione della Chiesa Anglicana (d'Inghilterra e Galles) dalla possibilità di sposare fidanzati dello stesso sesso; in questo caso si va contro l'idea di eguaglianza ma si lancia un messaggio di forte importanza, molto efficace anche dal punto di vista mediatico: si rende molto evidente, sottolineata, evidenziata, urlata, la volontà dello Stato di garantire finalmente eguale libertà e eguale dignità lasciando la Chiesa Anglicana letteralmente a se stessa con tutti i suoi deliri, i suoi capricci, i suoi non-sensi, la sua immagine sempre più retrograda.
Vincente, sebbene non egualitaria, anche la scelta di non modificare per ora la definizione di adulterio e di consumazione; in questo modo si evitano prevedibili polemiche, per es nella Camera di Lord, in grado di ritardare o affossare la riforma magari al grido di improbabili riflessi negativi di tali nuove definizioni sui matrimoni tra uomo e donna.
Sulla quantità di meccanismi di tutela previsti per le confessioni religiose in generale, posso dire che mi paiono un po' troppi e bizantini... ma non è nulla che a breve non potrà diventare più soft e semplice.

Unico neo della riforma è, per me, il mantenimento della civil partnership; si è scelto per il momento di non cancellarla e, tra l'altro, di mantenerla così com'è cioè contraibile, anche dopo l'estensione del matrimonio, solo da persone dello stesso sesso.
Forse la si vuole lasciar morire di agonia dato che -come riporta lo stesso Governo- i gay e le lesbiche inglesi di fronte alla scelta tra matrimonio e partnership rispondono in coro matrimonio (la percentuale va persino oltre l'80 per cento vedi pagg 41 e 42 del documento emesso ieri dal Governo alla "Question 7" e alla "Question 9").
Ad ogni modo spero che la aboliscano al più presto.

Justin

Justin ha detto...

Con piacere, Alessandro ^^

Dunque... sono enormemente contento.
E' una riforma che cancella un'esclusione davvero pesante che umilia ogni persona omosessuale in Inghilterra e Galles: l'esclusione dal matrimonio. Finalmente finisce il confinamento nello scimmiottamento del matrimonio, durato praticamente un decennio. Lo Stato inglese con questa riforma manda un messaggio forte e chiaro ai propri cittadini e al mondo intero: gay e lesbiche sono persone allo stesso livello di tutte le altre, tant'è che meritano il matrimonio, non il confinamento in un ghetto legale che lo scimmiotti.

Trovo che sia una mossa vincente esplicitare il fatto che il termine "marito" e il termine "moglie" non scompariranno ma semplicemente si applicheranno anche a chi contrarrà matrimonio con una persona del proprio sesso, tant'è che si potrà diventare ufficialmente "marito e marito", "moglie e moglie". Evidentemente il Governo ha fatto tesoro delle polemiche estere, dove la sostituzione di espressioni connotate sessualmente come "il marito e la moglie" con espressioni generiche come "gli sposi" o "i coniugi" aveva fornito alle Chiese il pretesto per spacciare l'apertura del matrimonio come un qualcosa che stravolge l'esistente privando tutti di qualcosa.
Penso che sia una mossa vincente anche l'esclusione della Chiesa Anglicana (d'Inghilterra e Galles) dalla possibilità di sposare fidanzati dello stesso sesso; in questo caso si va contro l'idea di eguaglianza ma si lancia un messaggio di forte importanza, molto efficace anche dal punto di vista mediatico: si rende molto evidente, sottolineata, evidenziata, urlata, la volontà dello Stato di garantire finalmente eguale libertà e eguale dignità lasciando la Chiesa Anglicana letteralmente a se stessa con tutti i suoi deliri, i suoi capricci, i suoi non-sensi, la sua immagine sempre più retrograda.
Vincente, sebbene non egualitaria, anche la scelta di non modificare per ora la definizione di adulterio e di consumazione; in questo modo si evitano prevedibili polemiche, per es nella Camera di Lord, in grado di ritardare o affossare la riforma magari al grido di improbabili riflessi negativi di tali nuove definizioni sui matrimoni tra uomo e donna.
Sulla quantità di meccanismi di tutela previsti per le confessioni religiose in generale, posso dire che mi paiono un po' troppi e bizantini... ma non è nulla che a breve non potrà diventare più soft e semplice.

Unico neo della riforma è, per me, il mantenimento della civil partnership; si è scelto per il momento di non cancellarla e, tra l'altro, di mantenerla così com'è cioè contraibile, anche dopo l'estensione del matrimonio, solo da persone dello stesso sesso.
Forse la si vuole lasciar morire di agonia dato che -come riporta lo stesso Governo- i gay e le lesbiche inglesi di fronte alla scelta tra matrimonio e partnership rispondono in coro matrimonio (la percentuale va persino oltre l'80 per cento vedi pagg 41 e 42 del documento emesso ieri dal Governo alla "Question 7" e alla "Question 9").
Ad ogni modo spero che la aboliscano al più presto.

Justin

Justin ha detto...

Ops... per errore ho mandato due volte il commento negli stessi secondi.... sorry

Alessandro Paesano ha detto...

Beh commento ineccepibile. Hai anche risposto ai miei (e non soltanto miei) dubbi su adulterio e consumo di matrimonio. Due aspetti ai quali non avevo mai pensato e che fanno riflettere sulla differenza tra un pensiero astratto e un pensiero radicato nelle tradizioni del qui e ora che forse troppo spesso io dimentico nei miei post di esplicitare.

Parlare di consumo di matrimonio come atto penetrativo e mantenere l'adulterio solo mettendo in ballo l'altro sesso mi paiono due residui dell'eterosessismo su cui questo matrimonio si è conformato nei secoli con tutte le sue implicazioni concreto-simboliche:

Il coito come unico vero atto sessuale (sapessi le volte che mi sono sentito dire che siccome con tizio non abbiamo fatto sesso penetrativo allora non abbiamo scopato) che dunque esautora le donne che non hanno un pene.

Il coito come simbolo procreativo che esautora ogni coppia dello stesso sesso.

Il fatto che l'adulterio possa riguardare solo un tradimento con l'altro sesso potrebbe far leggere il matrimonio tra persone dello stesso sesso come un capriccio una immaturità, tanto che anche le persone dello stesso sesso tra di loro sposate ogni tanto vanno con quelli e quelle dell'altro sesso, però è interessante pensare che queste clausole ammetto teoricamente la possibilità che un gay e una lesbica possano anche fare del sesso etero. Se per le lesbiche questo non è mai stato messo in dubbio (tanto da far percepire il lesbismo come sesso transitorio in mancanza del maschio) è interessante invece riconoscere questa possibilità all'omosessuale maschio normalmente invece visto i una incapacità fisica o psicologica di fare sesso con le donne. Naturalmente non sto dicendo che queste implicazioni sono state pensate da chi ha deciso di impostare adulteri e consumo matrimoniale in questi termini eterosessisti.
Penso che ne derivino indirettamente e trovo queste implicazioni interessanti da un punto di vista simbolico.

Oltre a ringraziarti per i tuoi preziosi contributi vengo a proporti una collaborazione su questo blog.

Ne saresti interessato?

Se sì scrivimi privatamente la tua mail così da poteri invitare (per darti l'accesso al blog).

Avresti naturalmente carta bianca!

Mi auguro che accetterai.

Ale