mercoledì 5 settembre 2012

L'arcigay si lamenta (giustamente) dell'omofobia dei testi del rapper italiano Emis Killa ma ignora la misoginia che in Broken Dolls ineggia al femminicidio.

Allora come la mettiamo coi pari diritti? Killa va boicottato solo per l'omofobia ma non per la violenza maschilista?

AGGIORNAMENTO
(da leggere dopo aver letto il resto del post, che inizia dopo la scritta
POST ORIGINALE)

Ieri Marco Coppola mi ha risposto, con gentilissima solerzia. Ne è nato un breve ma intenso scambio di mail che, previa sua autorizzazione, ho deciso di pubblicare nella sua integrità (esclusi i riferimenti alle nostre mail e i numeri di telefono per evidenti motivi di privacy). 

Per precisione e chiarezza devo far notare che in un post precedente sul sito dell'Arcigay Marco nota e parla anche dei testi contro le donne, senza citarne stralci, a differenza del post successivo che avevo citato ieri. 

Ecco lo scambio di mail.

Il giorno 05 settembre 2012 13:48, Alessandro Paesano  ha scritto:
Ciao Marco.

Ho letto e apprezzato la tua denuncia contro Killa e i suoi testi omofobici.

Andandoli a leggere ho notato però con sconcerto che in Broken Dolls ci sono frasi ben più gravi contro le donne non solo maschiliste e misogine ma che inneggiano addirittura all'omicidio.

Come mai nella tua denuncia non hai sottolineato anche queste frasi ma solamente quelle omofobiche?

A parte il fatto che entrambe le tipologie di frasi sono legate dalla comune matrice patriarcale e fascista non credi che sottolineare anche questi aspetti non direttamente legati alla causa gay avrebbe dato alla denuncia un più ampio respiro e unito categorie diverse ma altrettanto discriminate come le donne e le persone omosessuali esortandole a fare fronte comune contro dei testi che diseducano i giovani?

Mi piacerebbe sapere come mai...

Grazie


Alessandro Paesano, Roma

 Il 05/09/2012 14.18, Marco Coppola ha scritto:
Ciao Alessandro


grazie di avermi scritto.

Nelle mie dichiarazioni ai giornali, come anche nelle comunicazioni agli Organizzatori e alle Istituzioni patrocinanti ho fatto presente la matrice intollerante e istigatrice all'odio di quei testi, sia nei confronti delle persone omosessuali che di altri, comprese le donne.

Non esisterebbe il movimento omosessuale senza il movimento femminista. Ed esiste una comune matrice di intolleranza ed esclusione, declinata in diversi aspetti e fondata su una cultura maschilista, omologante e razzista.

Ovviamente i giornali pubblicano la parte che ritengono più interessante e questo esula dalla nostra responsabilità diretta. Non ho voluto pubblicare il nostro comunicato stampa per non fare troppa pubblicità all'evento e attendendo la presa di posizione degli organizzatori.

Spero con queste poche righe di averti spiegato il nostro intento,
rimango sempre disponibile.

Un caro saluto,
Marco.
Il giorno 05 settembre 2012 14:28, Alessandro Paesano ha scritto:

Ciao Marco, e grazie per la risposta in tempo reale.

Non ho dubbi a credere quel che dici sul giornalismo italiano che pubblica quel che credono attiri di più i lettori.

Però, perdonami, come mai nel comunicato pubblicato sul vostro sito arci dopo la denuncia e dopo le dichiarazioni degli organizzatori non fai menzione esplicita anche delle frasi misogine ma ti limiti a riportare solo quelle direttamente omofobe dicendo

Il rapper ha usato in alcune sue canzoni parole offensive nei confronti delle persone omosessuali, arrivando ad affermare "I ricchioni che si fanno in strada e vorresti ammazzarli, froci!!
Non possiamo che ritenere inaccettabile la promozione di messaggi di odio nei confronti di lesbiche e gay in una pubblica piazza. 

E' esattamente a questo che mi riferivo quando ti chiedevo come mai del vostro silenzio non tanto a quello riportato sui giornali...

Grazie ancora.


Ale

Il 05/09/2012 14.44, Marco Coppola ha scritto:
Ciao Alessandro

ho letto solo ora il contenuto del tuo blog. Spero sia solo un fraintendimento, accetto tutte le critiche costruttive ma in questo caso mi sembra tu abbia preso un abbaglio. 

Personalmente il beneficio del dubbio ho imparato nel tempo a concederlo sempre fino a prova contraria.
Era sufficiente leggere sul sito i post precedenti, oppure chiedere direttamente per sapere come ci siamo mossi. E' infatti semplice da verificare il fatto che non abbiamo pubblicato alcun comunicato stampa, a differenza di altre occasioni, ma soltanto post per informare socie e soci del procedere di azioni a tutela della dignità delle persone omosessuali come nostro preciso compito e dovere. 

Tralaltro Arcigay da sempre collabora attivamente con tutte gli altri movimenti, organizzazioni e associazioni che tutelano da discriminazioni, pregiudizi ed esclusioni. Ma non ci sostituiamo a nessuno perchè ciascuno di noi è testimone privilegiato della propria condizione e insieme lottiamo contro una cultura che ci vuole escludere.

La vocazione generalista in Italia, in Europa e nel mondo non ha portato mai grossi risultati, anzi spesso ha significato solo appiattimento delle istanze. Diversamente dalla cooperazione che dovrebbe invece essere il nostro obiettivo e metodo, oltre che luogo della sintesi.

Spero, confidando nella tua serietà ed onestà intellettuale, vorrai rettificare o almeno integrare quanto hai scritto spiegando le nostre ragioni.

Un cordiale saluto
Marco


Sì, senz'altro, se mi autorizzi posso pubblicare questa tua mail, lo faccio volentieri.

Ma confermi i sospetti che esternavo nel mio post. Denunciare il maschilismo di Zilla oltre l'omofobia non significa fare una denuncia generalista ma una denuncia completa e non solo una parziale, corporativista.

A.

Il 05/09/2012 15.14, Marco Coppola ha scritto:
Se leggi il post prima sul sito, leggi proprio invece che faccio riferimento ad entrambe le cose.

EMIS KILLA E L'INTOLLERANZA 
Lunedì 20 Agosto 2012 - EMIS KILLA E L'INTOLLERANZA

Giungono a noi segnalazione riguardo ai testi di Emis Killa che sarà a Villadossola per un concerto.

Avendo verificato alcuni contenuti non possiamo che ritenere inaccettabili e offensive della dignità della persona tutte quelle affermazioni di odio nei confronti delle persone omosessuali come anche di altri, in particolar modo delle donne.

Chiederemo ragioni agli organizzatori e vi terremo aggiornati.

Marco Coppola
presidente Arcigay Nuovi Colori Verbania

Quello che ho dichiarato ai giornali è esattamente questo. Come anche di alcune affermazioni razziste dello stesso Killa che poi lui ha ritrattato.
Nessuna dei due post è un comunicato stampa, ma solo appunto messaggi informativi che vanno presi nella loro complessità.

Spero di averti dato sufficienti elementi proprio perchè da anni combatto contro ogni forma di pregiudizio e tengo, come ben capirai, a questi temi moltissimo.

Un caro saluto

Marco


Il giorno 05/set/2012, alle ore 16:03, Alessandro Paesano  ha scritto:

Bene, mi fa piacere che in un primo post noti anche le dichiarazioni maschiliste. Mi dispiace però che nel post successivo, datato 24 agosto i riferimenti alle frasi contro le donne ben più gravi di quelle contro i gay non ci siano.

Dal mio punto di vista poco importa se si tratta di un comunicato stampa o solo di un comunicato interno ai soci.

I temi della misoginia del maschilismo e dell'omofobia per me sono fin troppo evidentemente intrecciati per poterli separare e trovo più che pertinente segnalare la misogina maschilista in chi si dimostra anche omofobo anche in un sito in difesa delle persone lgbt.

Se mi autorizzi alla pubblicazione di questo nostro scambio via mail lo aggiungo al mio post nel quale però credo di avere colto nel segno almeno stando alle osservazioni sulle critiche generalista con cui mi pare liquidi la mia richiesta di parlare di questo (omofobia) e di quello (istigazione al femminicidio).

Non aggiungerei nessun commento, solo lo scambio di mail.

Fammi sapere.

Grazie


A.
Il 05/09/2012 19.35, Marco Coppola ha scritto:
Alessandro mi sembra tu non voglia capire. Ma la città, gli organizzatori e i soci hanno capito tutti benissimo. Ti sembra utile ripetere la stessa cosa varie volte? A me no. Ho segnalato i contenuti omofobici e anche quelli misogini. Se ti vuoi attaccare alla data fai pure, ma lo vedo come pretestuoso.

Certamente puoi pubblicare le mie risposte a condizione che lo faccia integralmente, questa compresa. Altrimenti lo trovo inutile.

Un caro saluto

Marco


Inviato da iPhone

Perfetto. Farò come mi dici.

Non mi attaccavo alla data quanto piuttosto al post in cui parli anche degli insulti alle donne (senza dire quali) e quello in cui no.

Grazie.

Alessandro



E questo è quanto.


 

 POST ORIGINALE


Avrete letto che Marco Coppola, presidente di Arcigay di Verbania, ha denunciato i testi omofobi del rapper Emis Killa, al secolo Emiliano Giambelli, contestando che il Comune di Villadossola abbia dato il proprio patrocinio a tre giorni di festa per raccogliere fondi, che hanno ospitato il suo concerto lo scorso 31 Agosto, come riportato in un articolo de La stampa dello scorso 24 Agosto.


In effetti la canzone Milano Male  incita all'odio per le persone omosessuali, con la frase  

I ricchioni che si fanno in strada e vorresti ammazzarli, (froci)  

mentre in Riempimi le tasche dice

 tu fai il marcio no uomo
sei frocio si sgama quando mangi il gelato col cono.

perchè cupido ha una mira di merda !
Si ficcasse l' arco in culo e diventasse frocio,
avrei meno problemi e più oro sul mio orologio.





Leggendo questi testi nella loro interezza saltano all'occhio frasi ben più gravi.
Nella canzone Broken Dolls si arriva addirittura a inneggiare al femminicidio:


Ti vorrei morta tipo ex di Fabri Fibra.
Magari ti trovassero a pezzi su una collina,
conosco chi per un paio di pezzi lo farebbe domattina !
Solita domandina: Amore mi ami ancora ?
io no non ti amo più e non amerò mai più una troia.
(...)ora che quando mio padre mi chiede di te,
io gli rispondo: per me è morta.
Porca troia ! sei una troia porca !

(...)
Tutte uguali: Mara Sara Chiara Patty Vale.
Cambia un cazzo !
non ti trovi bene ? Cambia cazzo.


Eppure queste frasi, altrettanto gravi, in quanto maschiliste e che inneggiano alla violenza sulle donne, l'Arcigay non le nota, non le denuncia.

PERCHE'?

Ho scritto a Marco Coppola chiedendogli lumi. Se mi risponde ve lo farò sapere


Purtroppo nessuna delle possibili risposte che mi vengono in mente giustificano questo silenzio, questa denuncia selettiva e corporativista.

1) Coppola fa parte dell'Arcigay ed è suo compito denunciare solamente le discriminazioni contro le persone omosessuali. Ci pensassero le donne a denunciare le frasi che offendono loro.

FALSO

La misoginia, il maschilismo, la violenza contro le donne hanno la stessa matrice patriarcale e fascista dell'omofobia. Sono due aspetti diversi della stessa intolleranza.

Denunciarle entrambe permette di fare causa comune e di ricordare vieppiù che quel che Coppola ha scritto sul sito dell'Arcigay a proposito delle frasi omofobiche di Zilla
Crediamo che il rispetto della libertà di pensiero, ancor più garantita nell'arte, nella cultura e nella musica, debba andare di pari passo con il rispetto della dignità della persona. Le Istituzioni hanno ancor più il compito di vigilare e tutelare i diritti fondamentali della persona.

E' questa una pessima pagina per la nostra provincia.
 valga anche e maggior ragione per le frasi contro le donne.


2) Le frasi contro le donne sono frasi di circostanza, un paradosso dell'io narrante che denuncia solo la sua rabbia ma non vuole davvero fare quel che si augura nel testo.

Se questo è vero per le frasi maschiliste e che inneggiano al femminicidio non si capisce perchè non si potrebbe dire lo stesso anche di quelle omofobiche.


In attesa di una risposta di Coppola riporto le dichiarazioni di Zilla che, sempre su La stampa si è difeso dalle accuse di omofobia con queste parole:

«Conosco la questione e mi dispiace. L’essere provocatori è una prerogativa dei rapper. Probabilmente chi mi critica non è vicino al genere e non ne conosce le dinamiche. Io interpreto un personaggio e spesso parlo ironizzando il pensiero di qualcun’altro. Non sono assolutamente omofobo, anzi approvo il matrimonio gay. Ho dichiarato di non essere favorevole all’adozione, perché la figura della mamma è fondamentale,
e questa, naturalmente, è la più squisita prova del maschilismo profondo di questo giovane uomo che pensa all'omosessualità esclusivamente in termini maschili (se dobbiamo far fede alla giornalista che ne ha riportato le parole) ignorando che ci sono famiglie omogenitoriali composte da due donne (vero Giuseppina?) che Zilla non prende inconsiderazione perché, evidentemente, l'omosessualità par excellence è quella maschile.

Spero che, per coerenza, Zilla non  auspichi che ogni figlio orfano di madre venga tolto al padre e affidato a un'altra donna...
ma siamo in un Paese democratico e credo di non aver detto nulla di offensivo.
Zilla, ma anche Francesca Zani, la giornalista che nel riportare le sue dichiarazioni non ha nulla da obbiettare,  confonde la democrazia col diritto di discriminare... Qualcuno dovrebbe spiegargli la differenza.



28 commenti:

Unknown ha detto...

Tolto lo scambio di mail, che è un chiarimento fra Alessandro e Marco ed è stato giusto pubblicarlo a scanso di equivoci, da lettrice esterna la prima cosa che mi colpisce è la totale indifferenza da parte di Arcigay nei confronti delle frasi contro le donne pronunciate da Killa (non so, si potrebbe quasi dire che Arcigay è intenta a coltivare solo il suo orticello, mentre dovrebbe estendere i suoi orizzonti anche agli orti dei vicini, dal momento che gli omosessuali non sono solo maschi, come ha anche sottolineato Alessandro).
Poco importa che si tratti di un post per i membri o di un comunicato stampa, omettere che ci sono anche frasi che inneggiano alla violenza contro le donne è molto grave.
L'omofobia e la violenza contro le donne, come ha giustamente scritto Alessandro, hanno la stessa matrice: perchè non denunciarle insieme?
Per quanto riguarda questo "cantante", se così si fa chiamare, ritengo che la sua mamma non ha fatto un ottimo lavoro con lui.
Se fosse stato mio figlio non solo gli avrei lavato la bocca con acqua e sapone, ma l'avrei obbligato a chiedere pubblicamente scusa alle donne e alla comunità omosessuale.
Ciò che lui ha scritto nei testi delle sue "canzoni" è altamente offensivo, denigratorio e istiga alla violenza, all'omofobia e al machismo.
Killa non può difendersi dicendo "fa parte del mio personaggio", perchè il suo personaggio in questo caso fa proprio schifo. Anche il signor Lorenzo Cherubini faceva il rapper durante i primi anni della sua carriera, ma non ha mai inneggiato alla violenza o all'omofobia. E ritengo, per concludere, che la stampa ha sbagliato a non deprecare il comportamento di Killa, così facendo avvalora tutte quelle persone che usano violenza su donne, gay, lesbiche e trans.
Da femminista vorrei ricordare che le nostre battaglie non sono state fatte per permettere a un bambino che porta ancora il pannolino di dire che le donne sono puttane o che i gay dovrebbero essere massacrati.
Signor Killa, si VERGOGNI.
Un abbraccio, nonna Bea

Antares ha detto...

Purtroppo sono di strafretta, però sottoscrivo tutto quello che Beatrice ha scritto e mi vergogno ancora una volta della stampa italiana e di chi deve discriminare i tipi di violenza. La violenza è solo violenza, va combattuta tutta insieme.

Alessandro Paesano ha detto...

Spero di non mancare alla parola data, di pubblicare lo scambio di mail senza commentarlo, ma visto che affrontate in due la questione non posso che dolermi per un certo spirito corporativista che fa scrivere a Marco Coppola

Ma non ci sostituiamo a nessuno perchè ciascuno di noi è testimone privilegiato della propria condizione e insieme lottiamo contro una cultura che ci vuole escludere.

Questo vuol forse dire che se degli etero (come Luca Sappino) così sensibili alla causa lgbt si sostituiscono ai gay per cercare di ridurre ed eliminare lo stigma? Oppure che ogni volta che sono andato a una manifestazione antirazzista io mi sostituisco ai neri perchè io nero sono sono?

Rmaniamo ingabbiati dentro ognuno la propria corporazione, i ciabattini non si sostituiscano ai falegnami perchè finché siamo separati il potere non ci teme, non sia mai che uniti, non cooperanti ma uniti non riusciamo a modificarlo questo potere.
Oltre all'omofobia interiorizzata c'è anche l'amore per il proprio ghetto...

Una discriminazione è una discriminazione e dovremmo denunciarle naturaliter, soprattutto quando nascono dalla stessa matrice...

Non contento di spiegare la sua pozione politica di mera rappresentanza gaia, che a me sta stretta come un tanga extrasmall, Coppola mi spiega (un po' alla Bersani) come vanno le cose nel Mondo quando mi fa notare che

La vocazione generalista in Italia, in Europa e nel mondo non ha portato mai grossi risultati, anzi spesso ha significato solo appiattimento delle istanze. Diversamente dalla cooperazione che dovrebbe invece essere il nostro obiettivo e metodo, oltre che luogo della sintesi.

Quindi se io, in quanto gay, partendo dunque dal mi vissuto discriminatorio, riconoscendo la discriminazione che c'è nei confronti delle donne, porto la mia testimonianza e solidarietà, contribuendo a denunciare quella oltre che la mia, sto seguendo una vocazione generalista (ma che frasario da communication manager!!!) invece di fare fronte comune.

Poi ci meravigliamo se in 30 anni questo movimento in Italia non ha ottenuto NIENTE?

Melinda Santilli ha detto...

Alessandro, Beatrice, Antare meritate un applauso. Come posso non sottoscrivere al mille per cento le vostre parole?
Non ho mai capito perchè in questo paese non bisogna fare fronte comune per le giuste cause, sembra che ognuno debba stare nel suo compartimento stagno e non c'è nulla di più sbagliato.
Persone come Killa (per inciso nonna Bea, tu sei troppo buona: io la bocca gliel'avrei lavata con l'acido muriatico) ce ne sono troppe e perchè hanno la meglio? Perchè non c'è un fronte comune.
Io sono donna, lesbica, invalida ma non mi sono mai vista in queste tre categorie separate: sono una Persona che merita di avere tutti i diritti e doveri delle altre persone e si incazza quando vengono commesse ingiustizie e atti discriminatori verso tutte le altre persone.
Ma insomma, il detto "ricorda che quello che succede agli altri potrebbe succedere a te" non lo ricorda nessuno?!
Un abbraccio a tutti!

Alessandro Paesano ha detto...

Ciao Melinda, grazie delle tue parole e del tuo entusiasmo.
Anche le tue parole sono le nostre, sono sicuro di poter parlare anche per Nonna Bea e Antares.
Ricambio l'abbraccio!

Unknown ha detto...

"Ma non ci sostituiamo a nessuno perchè ciascuno di noi è testimone privilegiato della propria condizione e insieme lottiamo contro una cultura che ci vuole escludere"
Insieme in che senso, i gay con i gay, lesbiche con lesbiche, neri con neri, etero con etero... Tanti piccoli ghetti che non interagiscono tra di loro? Questo significherebbe essere testimone privilegiato? Allora preferisco cambiare direttore d'orchestra, perchè il corporativismo medievale poco mi garba.

"La vocazione generalista in Italia, in Europa e nel mondo non ha portato mai grossi risultati, anzi spesso ha significato solo appiattimento delle istanze. Diversamente dalla cooperazione che dovrebbe invece essere il nostro obiettivo e metodo, oltre che luogo della sintesi"
Niente niente il signor Marco Coppola ha cominciato la sua campagna elettorale? La strada per Roma è lastricata di cadaveri che evita di vedere.
Ma nessuno conosce il significato della parola collaborazione?
Un abbraccio nonna Bea

marco.verbania ha detto...

Non ragiono per luoghi comuni e non mi permetterei mai, Beatrice, di fare allusioni su persone che non conosco. La mia associazione in una piccola provincia come quella del Verbano Cusio Ossola ha promosso la settimana contro la violenza delle donne, la conferenza sulle discriminazioni (tutte per intenderci), ha richiesto la costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale sul contrasto alla discriminazioni e molte altre iniziative non solo relative all'omofobia. Per non parlare dell'impegno sulla memoria storica dell'olocausto o della lotta al razzismo dilagante. Di quale campagna elettorale sta parlando? Sono un volontario come quei moltissimi altri che mandano avanti il paese attraverso la solidarietà e l'impegno, non attraverso critiche vuote e pregiudizi.

La cooperazione di cui parlo, e che già esiste seppur proceda a rilento a livello nazionale, è tra movimenti, associazioni, sindacati e persone che vivono condizioni diverse ma che sono vicine a causa dell'esclusione sociale e della discriminazione prodotta dalla cultura omologante delle nostre società.

Questo non toglie il valore della differenza. Siamo tutti differenti a questo mondo e quando parlo di testimoni privilegiati non intendo dire che non dobbiamo partecipare a battaglie comuni ma che non dobbiamo fare l'errore di credere di poter rappresentare qualunque istanza. Infatti da anni ormai sappiamo che vivere una condizione è assai diverso che parlare solamente di una condizione. Ecco perchè per quel cambiamento tanto invocato da tutti è necessario che ciascuno in prima persona faccia la sua parte.

Chiediamoci storicamente dove siano finite tante associazioni e alcuni movimenti che hanno fatto la storia di questo paese. Di quei movimenti oggi c'è la necessità.

Ma di quale corporazione parlate? Sono corporazioni quei gruppi di potere che portano avanti singoli interessi a discapito di altri. Le persone omosessuali sono una minoranza discriminata, non hanno privilegi nè potere. Esattamente come altre associazioni in difesa di gruppi minoritari, la giurisprudenza ci affida il compito di rappresentare e tutelare socie e soci e più in generale le persone omosessuali.

Per capire il senso di tutto questo sarebbe sufficiente guardare all'Europa e a quei paesi più civili del nostro. Movimenti a difesa di singoli gruppi discriminati hanno collaborato nel corso del tempo per rendere la società, la cultura e le norme più civili.

Sarebbe sufficiente leggersi anche solo COMPASS A manual on human rights education with young people
pubblicato molti anni fa dal COnsiglio d'Europa per capire come mai l'Italia sia così indietro e come mai anche questi commenti lo siano.

L'incontro con la persona differente è il valore da promuovere. L'idea da sola è lontana da quell'empatia necessaria al superamento di qualunque pregiudizio.

Concludo qui la polemica che ormai capisco essere davvero pretestuosa.

Certamente Alessandro, come tu stesso hai notato, non sei stato di parola. Ma non me la prendo. Mi dispiace solamente constatare quanta strada ancora ci sia da fare nella nostra arretrata cultura e nei nostri metodi.

Spero solo di avervi lasciato qualche spunto di riflessione, voi lo avete lasciato certamente a me.

Buona continuazione

Marco Coppola

Unknown ha detto...

Signor Marco Coppola, arrivati al sunto del discorso lei non dice proprio niente di nuovo.
Se davvero l'operato dell'Arcigay fosse encomiabile e aperto verso tutte le "minoranze" come lei afferma, non ci sarebbe bisogno di giustificarne il lavoro.
Purtroppo la categorizzazione è il problema di questo paese, è sotto gli occhi di tutti che le varie associazioni non si parlano realmente e non cercano cooperazione, salvo quando c'è da accaparrarsi il merito di un buon risultato.
Mentre lei non era ancora nato, le donne come me hanno lottato e sputato sangue per i diritti di tutti indiscriminatamente, non come si fa ora che ognuno coltiva il suo misero orticello.
Le sue frasi e anche la sua eccessiva difesa sono atteggiamenti da campagna elettorale. Impari ad accettare le critiche, solo così si può migliorare.
Nonna Beatrice

Antares ha detto...

Vedi che scherzi fa il lavoro? Tu lavori e ti perdi queste belle conversazioni (con cazzate annesse, non dico di chi ma annesse), meno male che i commenti restano.
Alessandro, se ti va ti invito a leggere questo post scritto dal nipote di Beatrice, trovo che sia illuminante riguardo la condizione assurda in cui tutti gli omosessuali sono costretti a vivere. Per un ragazzino di 15 anni mi sembra una lettera molto matura, vale la pena commentarla.
Questo è il link:

http://lechatnoir96.blogspot.it/2012/09/lettera-aperta-alle-istituzioni-italiane.html

Un abbraccio, Antares!

marco.verbania ha detto...

Cara Beatrice

per darne un giudizio, positivo o negativo, bisogna conoscerlo l'impegno dell'associazione mia o di chiunque altro. Mi occupo di questa piccola provincia e non ho bisogno di fare l'elenco di tutte le cose realizzate, è sufficiente informarsi prima di giudicare. A meno che crediamo di essere tuttologi.

Sento invece personalmente la mancanza di organizzazioni come quelle in difesa delle donne, che nella mia provincia sono assenti da moltissimi anni.

Su questo tipo di partecipazione ragionerei.

Non ho nessuna campagna elettorale da dover fare, non ho alcun interesse di questo genere. Anzi le dirò di più, sono alla conclusione del mio incarico in Associazione e non mi ricandiderò. Ma credo sia mio dovere difendere il lavoro di volontari che con tanta fatica si impegnano ogni giorno per contrastare il pregiudizio.

Perdoni la mia passione e la non la veda come propaganda di chissà cosa, ma solo come dedizione.

Accetto la critica e la apprezzo quando è costruttiva e quando parte dalla conoscenza. Tutto qui.

Auguro a tutte e tutti un buon proseguimento.

Alessandro Paesano ha detto...

Marco nessuno mette in discussione il lavoro tuo o dei volontari (e mi auguro volontarie...) dell'Arcigay di Verbania.

A Beatrice dici che a Verbania manca un'associazione in difesa delle donne e allora, a maggior ragione, perchè non occuparvene voi, in questo caso specifico, non in generale, non sempre, visto che i versi misogini sono nella stessa canzone con contenuti omofobici?

Oppure devo ravvisare nella constatazione che a Verbania associazioni in difesa delle donne non ci sono come un velato rimprovero alle donne?

Forse invece di continuare a pensare a singole associazioni (perdonami se ho pensato al corporativismo) si può pensare a essere cittadini democratici che denunciano ogni sopruso e ogni forma di discriminazione.

E' così difficile da fare ?

Vedi io prima e oltre che essere gay sono un cittadino italiano di sesso maschile e ti assicuro che le frasi misogine del rapper mi danno fastidio quanto se non più (data la maggiore gravità) di quelle omofobiche anche se sono gay e non sono donna.

E' davvero così difficile da capire questa posizione politica?


Unknown ha detto...

Alessandro, a quanto pare è molto difficile da capire per alcune persone.
La posizione di Marco non è diversa dalla posizione che assumevano certe persone quando io ero ragazza: il senso della cittadinanza e della responsabilità comune non esiste per tutti; per la maggior parte delle persone sparisce di fronte al bene individuale che diventa più importante.
Bisogna persistere nel dialogo e non fermarsi, e non chiudere gli occhi quando si leggono certe cose fatte passare per testi di canzoni senza trovare scusanti.

Signor Marco, non c'è bisogno di un'associazione di sole donne per essere anche dalla parte delle donne: è una cosa che può fare benissimo anche lei con la sua Arcigay, altrimenti torno a ripetere, i suoi sembrano solamente discorsi politici privi di costrutto.
Nonna Beatrice

marco.verbania ha detto...

Alessandro sembra che tu non voglia capire. Ho denunciato i testi omofobici, misogini e in generale di istigazione all'odio specificando tutte queste tre cose, e i commenti dal rapper razzisti. Mi hanno intervistato giornali e telegiornali dopo quanto scritto a partire dal giorno 20. Sui giornali purtroppo hanno scritto quello che a loro sembrava interessante. Ma al telegiornale quello che ho detto, grazie al cielo, si è sentito.

L'ho inoltre comunicato con lettera raccomandata alle Istituzioni competenti.

Ora se vuoi continuare a dire che ho una posizione politica diversa, fai pure. Continui però ad essere pretestuoso.

Certamente mi lamento, e non velatamente, per l'assenza di associazioni e persone che non difendono i propri diritti. Proprio perchè credo che ciascuno debba fare la propria parte e che chi vive una condizione ha un ruolo speciale in questa lotta comune.

L'onestà intellettuale è di chi procede ascoltando, non pensando di avere già le risposte o di confermare le proprie ipotesi qualunque siano gli argomenti.

Ma davvero comincio a pensare sia inutile. Ho capito benissimo cosa intendi e immagino tu abbia capito cosa intendo.

Buon lavoro

Marco

Anonimo ha detto...

Sbagliate proprio persona e Associazione. Arcigay nella provincia del VCO ha fatto un grande lavoro sulla parità, contro ogni forma di discriminazione e ovviamente anche contro a quella verso lesbiche e gay.

Ho sentito le sue dichiarazioni e ha denunciato tutto l'intero pacchetto intriso d'odio di emis killa. Contro omosessuali, donne, persone di altri paesi e facendo un bellissimo discorso educativo.

Mi sembra che davvero andiamo indietro al posto di procedere avanti. Abbiamo sempre più bisogno di persone che si prendono cura degli altri, esattamente come fa Marco. Ben vengano i movimenti, le associazioni e le diverse formazioni sociali.

Comunque gli argomenti sono abbastanza chiari perchè ciascuno capisca.

Buona scrittura

Simona

Alessandro Paesano ha detto...

Simona, grazie per avere scritto.

Purtroppo non basta dire "Ho sentito le sue dichiarazioni e ha denunciato tutto l'intero pacchetto intriso d'odio di emis killa. Contro omosessuali, donne, persone di altri paesi e facendo un bellissimo discorso educativo."

Ci sono le cose scritte che non ti danno ragione e io sono le cose scritte che mi sono permesso di criticare non certo il "sentito dire".

Naturalmente se io dico che i questo caso l'arcigay ha fatto un lavoro parziale di difesa solo della categoria non sto minimamente insinuando che abbia sempre fatto così o che in futuro ripeterà lo stessa linea politica.
Trovo anzi offensivo che tu me lo attribuisca.

Io ho criticato questa denuncia contro Killa non mi sono mai permesso di dire "come in passato e così in futuro".

Infine credo che nessuno abbia bisogno di difensori o di accusatori.

Stiamo semplicemente ragionando sulle strategie di comunicazioni e sulle linee politiche da seguire.

Quella di Marco e dell'arcigay è chiara ed è diversa dalla mia.
Ho cercato di indicare le differenze e le motivazioni.

Tu cosa ne pensi? E perchè?

Ecco rispondere a queste domande sarebbe stato un un intervento più costruttivo, difendere Marco o l'Arcigay non serve a niente e a nessuno perchè qui, ti assicuro, nessuno li sta mettendo sotto processo.

Anonimo ha detto...

Basta rileggere per vedere invece i giudizi e le allusioni ad un comportamento di marco o dell'associazione che invece è completamente diverso. Esprimo la mia opinione come hanno fatto altri. Marco non ha bisogno di difensori.

Si capisce invece nelle pagine facebook, nei post scritti sul sito e nelle interviste quanto l'associazione volesse dire, anche sulle donne e su altri tipi d'odio. A me la tua critica sembra invece pretestuosa, funzionale a voler dimostrare la tua tesi e quasi un arrampicamento sugli specchi.

Accetta la critica se ti va, le cose vanno prese nel loro insieme. Non si può estrapolare un post e dare un giudiziuo. Mi sembra davvero semplicistico.

Ciao e buon lavoro.

Alessandro Paesano ha detto...

Io non estrapolo un post. Critico quel post. Critico il fatto che nel post precedente si è accennato anche di frasi contro le donne ma quando si è trattato di citare le frasi direttamente, nel post successivo, ci si è riferito solo alla frase omofoba e non a quelle contro le donne che inneggiavano all'assassinio.

Inoltre mi riferisco anche alle risposte datemi via mail da Marco.

Ora dov'è che estrapolo solo da un post?

E io non dovevo dimostrare nessuna tesi, stavo criticando la linea politica dell'arcigay che mi è stata confermata dalle risposte del suo presidente.

Di nuovo in quali punti del mio post Basta rileggere per vedere i giudizi e le allusioni ad un comportamento di marco o dell'associazione che invece è completamente diverso?.

Allusioni o critiche dirette? O per te le due cose sono lo stesso?

A me sembra che qui si stia perdendo la cosa importante e cioè denunciare Killa per TUTTE le sue parole patriarcali e maschiliste non solo per quelle omofobiche.

Parole che né il sito dell'arcigay né facebook né Marco nelle sue mail hanno citato direttamente io nel mio post sì.

A me sembra che tu tenga di più a dimostrare la bontà dell'operato di Marco e la non bontà del mio operato.


Va bene. Ti accontento.

Io ho torto e Marco ragione.

Ora possiamo tornare a Killa e all'augurio che una ragazza venga trovata a pezzi in un prato?

Anonimo ha detto...

Alessandro ma cosa dici? Nelle risposte di marco lui cita esattamente le diverse forme di discriminazione che ha infatti denunciato pubblicamente.

La tua tesi era sostenere che Arcigay non ha difeso anche le donne nella sua denuncia contro Emis Killa. Ed è falso. Tutto qui.

Nel merito della questione corporativista, come la chiami tu, per me non esiste una questione. Ho studiato e insegnato tutta la vita storia per sapere quanto invece siano necessarie organizzazione a tutela dei singoli che subiscono discriminazioni, esattamente come sia fondamentale che queste organizzazione collaborino tra di loro.

Il movimento femminista non ha ottenuto diritti per le persone omosessuali, ma giustamente per le donne che rappresentava. In quest'ottica ha anche sdoganato una serie di altri temi, collaborando con altri movimenti come quello omosessuale.

Basta farsi un giro nei paesi anglosassoni, in Francia, in Spagna, in Olanda o in Germania per vedere storicamente chi ha ottenuto cosa e come. Senza la spinta propulsiva dei movimenti di difesa delle singole minoranze, nulla si sarebbe ottenuto.

Certo, in un mondo ideale, dove ciascun cittadino non discrimina l'altro e tutti godono degli stessi diritti non serviranno più organizzazioni sindacali o più in generale di difesa contro le singole discriminazioni. Ma questa è una meta, non una premessa.

Perchè invece non ragioniamo su dove sia finito storicamente il movimento femminista. Su chi si stia occupando dei temi legati al genere. Allora anche la FISH sbaglia a difendere solo le persone disabili? Ma per cortesia.

Stiamo parlando di donne e uomini che spendono gran parte del loro tempo per aiutare altre persone. Non stiamo parlando dell'iperuranio.

Lascio poi perdere le allusioni a titolo personale che contengono solo una serie di pregiudizi, come quelli sull'ipotetica campagna elettorale o altro.

Dire che nel post successivo non ha dichiarato le stesse cose del precedente, è pretestuoso. Questo è il mio punto di vista.

Nella dialettica o nel dialogo in generale non esiste una questione del torto e della ragione.

Ma se ti piacciono solo i commenti che ti lodano, perdo il desiderio di risponderti.

Si può sempre imparare e migliorare tutti. Non c'è nessun maestro dalla penna rossa che possa esentarsi dalla critica.

Il mio augurio è che ci siano molte e molti altri oltre ad Arcigay a denunciare questo Killa. E meno male che almeno Arcigay si è accorta di quanto stava accadendo.


Simona

Anonimo ha detto...

Completamente d'accordo con Simona.
Alessandro i tuoi interventi sono narcisisti e pretestuosi. Lo dico con rispetto.
Parli delle cose da un punto di vista intellettuale. Dell'intellettuale che ancora non è morto a se stesso.
Non capisci gli altri. Non gli ascolti.
Monti una polemica finta, falsa e autoreferenziale. Glorifichi un punto di vista che non esiste.
Svuota il bicchiere, se vuoi bere.
Gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

Parlo delle cose da un punto di vista politico che non è il vostro. Tutto qui.

Per il resto è tutto scritto.

Se poi esprimere una opinione, per quanto la si condivida o no, vuol dire essere narcisista, allora sì lo sono.

E' vero che non capisco gli altri. Non capisco questa misoginia non detta e solidale che caratterizza il movimento gay. Non la capisco. Ma gli altri , ti assicuro, gli ascolto. Solo che ascoltare non significa per forza essere d'accordo.

Quello che dice Simona non è esatto. Ma credo di aver già detto tutto. Non mi interessa la polemica personale, contro nessuno.

Ognuno resta con le proprie idee evidentemente.

Ma è un dato di fatto, mettetela come volete, che arcigay ha riportato solo la frase Si ficcasse l' arco in culo e diventasse frocio, e non quella, ben più grave, Ti vorrei morta tipo ex di Fabri Fibra.
Magari ti trovassero a pezzi su una collina,
conosco chi per un paio di pezzi lo farebbe domattina !
.
Nessuna tesi da dimostrare. Nessuna polemica autoreferenziale (?!).

Ad arcigay indigna solo la frase omofoba e non quella che istiga al femminicidio.

Tutto il resto è fuffa.

Simona ha detto...

e tu non hai riportato altre frasi che inneggiano all'odio

penso a "italiani medi con l'odio verso altri paesi, poi in tele arriva Kledi e mo rispetti gli albanesi"

quindi vuol dire che sei corporativista? Non credo.

Arcigay ha citato l'odio verso le donne, i migranti e le persone omosessuali.

Ma l'onestà intellettuale non esiste più?

Nel post che commenti tu non hanno inserito tutti i testi discriminanti? sì, certo. Questo significa che si sono disinteressati delle diverse forme di discriminazione in quei testi? certamente no.

Basta leggere il post precedente a quello che citi.

Al telegiornale, per esempio, non ha citato nessun testo in particolare ma solo le forme di discriminazione: omofobia, misoginia, razzismo.

A te mi sembra dia fastidio di aver preso una cantonata, ma sbaglierò.

Il movimento gay poi è già maschilista. E' il movimento omosessuale, o meglio il movimento almeno lgbt. E il movimento lgbt è plurale, non ha un'unica voce e per favore non iniziamo anche qui a generalizzare.

Meno male, scripta manent.

Il pretesto è figlio di una cultura che non mi appartiene.

Ma davvero, lasciamo perdere. Lasciamo che le persone leggano e si facciano un'idea di quello che hai scritto.

Speravo davvero d poter ragionare insieme con onestà.

Buona serata a tutte e tutti.

Simona

Alessandro Paesano ha detto...

@ Simona. Se l'italiano non è un'opinione ma una lingua chiara e affidabile la frase italiani medi con l'odio verso altri paesi, poi in tele arriva Kledi e mo rispetti gli albanesi non incita all'odio per gli albanesi. Al contrario critica la contraddizione degli italiani che sono razzisti (non sta inneggiando, constata) ma poi se in tv arriva Kledi non lo sono più.

Io non ho detto che Arcigay è corporativista perchè non ha citato la frase misogina. Ho detto che l'arcigay è corporativista per la risposta che mi ha dato marco in mail.

Lasciamo che la gente si faccia un'idea di quello che abbiamo scritto tutti e tutte cara simona o qui è in giudizio solo quel che scrivo io e non quello che scrive l'arcigay, Marco o tu?

Mi dici che mi piacciono solo i commenti dove mi fanno complimenti. Che mi dà fastidio avere preso una cantonata. Se questo lo chiami ragionare insieme con onestà...

Con tutta onestà posso dirti che tu non sei d'accordo con quello che ho scritto. Pace. Evviva il pluralismo democratico. Ma io non ho la presunzione di dire che tu hai preso una cantonata, o che non ti piacciono i commenti negativi. Riconosco che hai un pensiero diverso dal mio.

Questo per l'onestà intellettuale.

Nell'ultima frase non so cosa volevi dire non so frase ti è sfuggita una parola.

Il movimento gay poi è già maschilista. E' il movimento omosessuale, o meglio il movimento almeno lgbt. E il movimento lgbt è plurale, non ha un'unica voce e per favore non iniziamo anche qui a generalizzare.

Che intendevi dire?


Simona ha detto...

Se avessi preso il mio intervento come l'espressione di un'opinione autonoma e legittima, non avresti detto che scrivevo a difesa, oppure ancora in modo non costruttivo. Questo e il tuo tono mi sembra scarsamente comprensivo delle critiche.

Quando ha scritto Beatrice o altri, nessuno ha detto loro di non difendere il tuo operato. loro lo difendono perchè aderiscono alla tua idea, non per amore di patria. Esattamente come me.

Se ti fossi interessato maggiormente sapresti che quella frase della canzone è quella che lui stesso ha riportato nell'intervista ad un quotidiano dicendo che gli albanesi dovrebbero tornarsene a casa.

Hai scritto "movimento gay" e mi sembra maschilista.

Continuo ad esprimere la mia opinione e penso che hai usato argomenti che si qualificano da soli. E' proprio perchè sono onesta che te lo dico.

Simona

Alessandro Paesano ha detto...

Simona io ho scritto movimento gay per indicare i maschi omosessuali. Non ho usato l'aggettivo gay per riassumere tutto il movimento lgbt(qi) se mi conoscessi o avessi letto gli altri mie post sapresti che combatto contro ogni forma di sessismo nella lingua, quindi, per quanto sbaglio ancora a volte, mi è impossibile usare intenzionalmente un frasario maschilista.

Simona ha detto...

Alessandro, sono una storica. E il movimento gay non esiste e non è mai esistito. Esiste il movimento di liberazione omosessuale che comunque comprende le donne lesbiche. Ma anche questo è improprio storicamente perchè è sempre e solo esistito un movimento comprendente almeno lesbiche, gay, transgender e bisessuali. Si è usato movimento omosessuale nel linguaggio e impropriamente.

Capisco se parli delle persone, ossia dei maschi omosessuali (gay). Ma non possiamo mica decidere soggettivamente se esista e quale sia un movimento che ovviamente si identifica da sè.

Guarda un po', ora per fare una critica dovrei leggere tutto quello che hai scritto? Eppure tu ti sei soffermato solo alla parte che volevi.

E se tu conoscessi le persone e le associazioni di cui parli, capiresti per cosa combattono, quando sbagliano e quando invece si prendono cantonate. Sbagliare è appunto umano.

La situazione è eterogenea, per tutte e tutti.

Anonimo ha detto...

Ho letto tutto e mi viene da ridere. Ma Simona, gli rispondi ancora?
Chiunque vuole fare una critica razionale deve mantenersi lucido e per farlo non deve amare troppo il proprio punto di vista. E invece sembra che Alessandro lo ami davvero, quasi in modo coniugale.
Nessuna spiegazione è persuasiva e nessun argomento. Si attaccherebbe a qualunque cosa per dire che ha ragione. Ma chi ascolta e legge, non solo sente e vede, capisce esattamente il punto.
Non so chi sia questo Marco ma è stato davvero un signore nel rispondere con cortesia sempre e comunque.
Sono stato tutta la vita nella Croce Rossa e ho incontrato troppe persone pronte a criticare, troppe poche pronte a fare.
Chi non capisce la necessità delle associazioni di volontariato, vive secondo me su un altro pianeta. E ce ne sono diverse perchè sono complementari. Viva la diversità.
Simona, se vuoi un consiglio, non rispondere più.

Paolo Esposito

Alessandro Paesano ha detto...

Simona scusa il ritardo ocn cui ti scrivo. tu dici
E il movimento gay non esiste e non è mai esistito. Esiste il movimento di liberazione omosessuale che comunque comprende le donne lesbiche.

Non capisco se è una questione di roma o di sostanza. In ogni caso ci sono anche le persone bisessuali, le persone trans e quelle intersessuate, le transgeder e le queer.
Io non sono storico, a lo so lo stesso.

Io con la frase Non capisco questa misoginia non detta e solidale che caratterizza il movimento gay. mi riferivo ESCLUSIVAMENTE AGLI OMOSESSUALI MASCHILI. Alla misoginia di noi maschietti anche (se non peggio) quando siamo gay.

forse mi sono espresso male, ma invece di capire quel che volevo dire (magari suggerendomi di spiegarmi meglio) mi attribuisci cose che non ho detto e mi fai la lezione facendomi pesare le tue competenze di storica...

Di solito dinanzi queste prove di potenza o di dimensioni degli attributi (o delle competenze) mi sottraggo riconoscendo la superiorità del mio interlocutore, o mia interlocutrice.

ne sai più di me. Il movimento gay non esiste, esistono le lesbiche (che io ho negato...). Io però parlavo di altro.

Alessandro Paesano ha detto...

Paolo se avessi letto il mio post sapresti chi è Marco. Se non sai chi vuol dire che non hai letto il post o non lo hai letto con attenzione...